Tante persone si rosicchiano le unghie o le cuticole intorno ad esse. Alcuni arrivano persino a mordere la pelle di tutta la punta delle dita e si dice che questo sia uno sfogo inerente ad uno stress trattenuto che fuoriesce in questo sistema. Solitamente infatti, si può riscontrare tale modo di fare nelle persone più nervose e che magari svolgono un lavoro particolarmente snervante ma lo si denota anche nei bambini e negli adolescenti.
Secondo alcune filosofie, è vero che alla base c’è uno stress di fondo e una sorta di ansia che ci rende vittime del suo logorio ma, subiamo queste emozioni a causa soprattutto di un conflitto nei confronti di uno o ambedue i nostri genitori. Proprio così. In realtà, questa sorta di angoscia, alcune volte è palese, altre volte invece potremmo anche non riconoscerla.
Noi amiamo i nostri genitori, sono i nostri fari nella nebbia, le nostre colonne portanti ma potrebbe essere che, in cuor nostro, nella parte più profonda di noi stessi, desidereremmo o avremmo desiderato un altro tipo di rapporto. Vi faccio alcuni esempi:
– Amiamo nostro padre. E’ un essere buono, amorevole, sensibile. Vorremmo però che ogni tanto prendesse in casa la sua posizione. Sovente, la mamma che governa la famiglia e ha la situazione in mano, potrebbe punirci o sgridarci anche sbagliando. Il fatto di avere un papà che non assume mai le nostre difese, pur volendoci un gran bene, ci fa arrabbiare.
– Un figlio, ancora bambino, non riesce a concepire che un genitore debba stare tutto il giorno fuori per lavoro. Lo accetta perché prova un grande affetto, perché gli viene spiegato, ma vorrebbe di gran lunga che quel genitore stesse la maggior parte del tempo con lui.
– Capita che, pur provando un gran bene per la nostra mamma o per il nostro papà, ci accorgiamo che da noi pretendono più di quello che gli diamo: nella scuola, nella vita, nelle nostre scelte. Ci amano ma, senza volerlo, ci sottovalutano. Viviamo una vita intera nel cercar di soddisfarli al meglio. Nel far vedere loro che siamo in grado di essere come vorrebbero, ci logoriamo nell’essere i migliori. In realtà però non stiamo vivendo una situazione di pace interiore.
– Quando nasce un fratellino, molto spesso, un bimbo non comprende e non accetta di dover dividere la sua mamma con un qualcuno che prima non c’era. Nonostante l’interessa e la gioia verso il nuovo arrivato, è normale che un po’ d’insoddisfazione possa colpire colui che fino a ieri era il protagonista assoluto. Un protagonista che ora si chiede perché mai, la sua mamma, abbia voluto anche un altro figlio, come se lui non fosse bastato. “E se ora preferirà lui a me? E se ora la mia mamma penserà solo a lui?”. Si chiederà. Tutte paure che con il tempo andranno via ma intanto che prendono consistenza possono far vivere male chi le subisce anche senza andare a toccare il discorso della gelosia tra fratelli che quello è un argomento a se’.
Queste sono solo alcune delle circostanze. Purtroppo ce ne sono addirittura di peggiori ma sono situazioni che si celano dietro a una parvenza di serenità quando così non è. Nessuno è colpevole dove c’è puro amore, però si rischia di infliggerci spesso delle ansie che non dovrebbero appartenerci perché a chiedercelo è la società, è l’educazione che abbiamo ricevuto, è la morale, è il sistema, etc… etc… L’onicofagia viene associata da diverse teorie a tutto questo. Ad una frustrazione. E’ come un corrodere noi stessi nel non riuscire a sollevare ed eliminare il rancore (a volte irriconoscibile) provato verso nostra madre o nostro padre. Le unghie, sono per noi, come per alcuni animali, uno strato di cheratina nate allo scopo di difendere, di proteggere. Ecco perché vengono associate al genitore. Colui che ci fa crescere. Anche il non voler affrontare la crescita, l’aver paura di vivere, può portarci a rosicchiare le nostre unghie, per il semplice fatto che la persona verso la quale noi ponevamo la nostra fiducia più grande, non ha saputo, secondo il nostro pensiero, accoglierci al meglio e proteggerci… proprio come le nostre unghie.
Subentra così una specie di punizione, verso le stesse, pari al cercar di punire nostro padre o nostra madre che ci ha abbandonato, che ci ha castigato eccessivamente, che ci ha maltrattato, che ci ha offeso, che ci ha inibito, che ha preteso… Questo accade soprattutto nei casi in cui si prova dispiacere per questa situazione vissuta. Succede infatti che ci possiamo trovare davanti ad una madre e una figlia, ad esempio, che neanche si rivolgono la parola, si detestano letteralmente ma, la figlia, ha delle unghie perfette e mani bellissime. Il motivo potrebbe essere che la figlia non prova rancore o non ne prova più. Non prova dolore nell’avere quello che noi definiremmo un “brutto rapporto” con la madre. Se n’è fatta una ragione! Vive bene anche così. Non essendoci l’angoscia, non c’è l’avvilimento. Non c’è l’onicofagia. Altre volte invece, è possibile provare risentimento o uno stato d’ansia verso mamma e/o papà, senza però rosicchiare le nostre unghie. E’ quasi certo che, in questi casi, s’innescano diversi fattori che possono così far nascere altri tipi di “disturbi” o eliminare l’inquietudine di questo. Chiediamoci allora se proviamo risentimento nei confronti dei nostri genitori che avrebbero potuto fare ma non hanno fatto, che avrebbero dovuto darci la giusta protezione e il vero affetto che non ci hanno dato. Convinciamoci che possiamo comunque vivere al meglio, che la vita non fa paura, che siamo circondati comunque da gioia, amore e felicità. Proviamo a pensare che i nostri genitori sono e sono stati esseri umani anche se ai nostri occhi dovevano comportarsi come Supereroi. Che possono compiere cose meravigliose come atti incredibilmente disgustosi. Che credevano di farci del bene comportandosi in quel modo e invece hanno sbagliato.
Perdoniamoli. Se questa condizione ci sta facendo soffrire soprattutto. Perdoniamoli. Perdoniamo noi stessi, in primis, se ci è stato inculcato che non eravamo abbastanza o che eravamo “sbagliati”. Se siamo stati abbandonati o troppo sgridati. Accettiamoci e amiamoci. Vi sembrerà strano ma il perdono è la miglior cura anche per le unghie!
Prosit!
photo ricostruzionenails.it.gg – fotogallery.donnaclick.it – amando.it – madreterra.myblog.it
Ciao cara Pigmy. anni fa avevo una amica che si rosicchiavea le unghe… solo anno dopo ho saputo che avevi problemi in famiglia… aveva la madre ammalata di cuore, e quando lei aveva 14 anni e morto la sua madre…
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Ciao cara Pif. Mi spiace molto per la tua amica, spero che nella vita abbia potuto trovare la gioia e la serenità che meritava nonostante questa brutta situazione vissuta nell’adolescenza. Grazie per questo commento, un forte abbraccio.
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pensa lei ha smesso a rosicchare quando era morto la sua madre… lei oggi e gia nonna e ha una stupenda famiglia… lei vive in germania ma ci sentiamo spesso anche in FB …
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Sono molto contenta per lei. Ci sono amicizie che anche da lontano rimangono forti e uniche.
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infatti… se pensi noi non ci vediamo di persone da 34 anni… solo web, cam e tel 😀
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🙂
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Interessante….non avrei mai immaginato che la motivazione dipendesse in primis da rapporti conflittuali con i genitori…
Ho visto dita con unghie letteralmente inesistenti, quasi….
Mai rosicchiate.
Sempre interessanti i tuoi post!
Buon inizio settimana
.marta
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Grazie Marta, sono contenta che trovi interessanti i miei articoli, una bella soddisfazione 😀 Si, ci sono persone che si deturpano letteralmente e poi il fatto è che diventa anche un vero e proprio vizio al quale non si riesce più a fare a meno. Un bacione Marta cara, grazie.
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