– A volte gli occhi sono un gran problema, parlano anche se non dovrebbero farlo –
( Anonimo)
Gli occhi, si sa, sono lo specchio dell’anima.
In molte filosofie orientali, prima fra tutte il Mian Xiang, che spiega come interpretare il carattere e addirittura il destino dell’individuo guardandone il volto, questa teoria si studia come una reale sorgente della verità. Gli occhi, queste nostre speciali e fantastiche “finestre”, costituiscono pertanto un tratto davvero importante del nostro Essere e vanno tenuti molto in considerazione. Lo sanno bene anche i disegnatori dei cartoni animati ad esempio, i tecnici grafici di stili come i famosissimi “Manga” giapponesi, attraverso i quali dovevano, soltanto con l’utilizzo di matite colorate, riuscire a dimostrare i sentimenti provati a chi guardava il video.
Cosa non facile davvero. E’ proprio grazie alla loro bravura che bastano al pubblico pochi attimi per conferire ad ogni personaggio una certa personalità.
L’occhio grande, scuro, profondo infatti, appartiene solitamente a chi è buono d’animo e viene riservato al protagonista e ai suoi più cari amici. Ricorderete tutti la piccola Georgie – che corre felice sul prato… -. Aveva occhi enormi e sempre lucidi e frementi, parecchio più grandi rispetto a quelli della mamma adottiva che, se pur non crudele, provava un certo astio nei confronti di quella tenera bimba bionda che le stava dividendo la famiglia. Per non parlare di Candy Candy, della quale si vedevano praticamente solo gli occhi a sottolineare la sua infinita dolcezza.
Per la persona più “cattiva” invece, il famoso nemico presente in ogni favola, si usava creare occhi più piccoli, solitamente chiari, in quanto più freddi, con un sopracciglio molto vicino alle palpebre in caso di espressione accigliata e questo stava a suggerire una personalità arrogante, superba e arcigna.
Nella vita reale possiamo vedere bene che ciò non è proprio così. Ci sono assassini senza pietà con occhi enormi e persone di cuore con occhi molto piccoli ma, in verità, nella fisiognomica, anche questo significa qualcosa. In effetti c’è una grande differenza tra le due persone ma non si tratta di cattiveria o bontà bensì di diffidenza. Proprio così. La persona con gli occhi piccoli o stretti è semplicemente, di solito (senza assolutismo), una persona più diffidente nei confronti degli altri o della vita in generale. Una persona cauta quindi, che riflette, che sonda parecchio e rimugina molto prima di fare un passo avanti e prendere una decisione. Non è impulsiva e non si fida ciecamente di chiunque. Rifugge l’estraneo pur non avendone magari una vera e propria paura ma preferisce stare con chi già conosce. Può risultare spesso anche pignola.
La persona invece con gli occhi molto grandi è forse anche un po’ più ingenua, in senso buono, con una spiccata emotività e dote artistica. E’ aperta al mondo, si fida di più, non teme chi non conosce, difficilmente osserverà, studiando, le persone intorno a se’ nel momento in cui deve sedersi tra tanta gente. Siete sicuramente andati in Chiesa o al Cinema qualche volta. Le persone che entrano in ritardo, quando un pubblico è già seduto e devono prendere posto, hanno tutte un comportamento differente. C’è chi indugia, chi osserva scrupolosamente, chi avanza e poi retrocede, chi si siede senza problema, chi si tuffa per fare prima, incurante di chi può avere di fianco. Ognuno ha il suo comportamento, ognuno ha i suoi occhi.
Come dicevo prima, non si può assolutamente fare dell’assolutismo, scusate il gioco di parole, soprattutto in questo argomento in quanto, come dico sempre, i tratti somatici non si dovrebbero mai prendere singolarmente ma, grosso modo, questo potrebbe essere un indizio. Un indizio che può aiutare. Tant’è che, se ci troviamo davanti una persona con occhi molto piccoli, dovremmo tener da conto che non si aprirà facilmente a noi soprattutto se ci porgiamo con poco garbo o irruenza. Con lei ci vorrà tatto. Ha bisogno di conoscerci. Probabilmente le stiamo infondendo preoccupazione, quindi cerchiamo di essere educati e umili. Sensibili. Se non vogliamo che si metta sulla difensiva. E’ acuta, e vuole e deve studiarci. Con quelli che hanno occhi invece grandi e profondi possiamo concederci anche più enfasi, ne saranno felici e ci considereranno presto degli amici. Ciò non significa che uno sia meglio dell’altro, c’è solo una differenza, tutto qui. Naturalmente, tanto fa anche cosa una persona ha subito nella propria vita, ma qui entreremmo in un discorso aggrovigliato e psicologico. Scrivendo questo post mi viene alla mente come le donne siano più fortunate rispetto agli uomini grazie alla possibilità di utilizzare del trucco. Attraverso esso possono correggere le imperfezioni, il colorito, rendere la propria pelle come quella di una pesca vellutata e possono anche trasformare le forme del loro viso. Ridimensionare o ampliare il naso, omogeneizzare l’ovalità del volto, incavare di più o di meno zigomi e orbitali. Ingrandire e rimpicciolire gli occhi. Tanananà… Ma certo!
E di tanto anche! Con un buon make – up artist, specialista del chiaro/scuro e un valido gioco di luci. Perciò, mi raccomando, osservate i visi “acqua e sapone” privi di qualsiasi maschera. Privi anche degli occhiali. Anche questo ultimo accessorio molto spesso inganna. Alcune persone che soffrono di una miopia molto accentuata hanno allo stesso tempo anche preoccupazione per ciò che riguarda il futuro. Per quello che possono perdere o che possono vivere. Da notare che, le lenti che vengono da loro indossate, mostrano occhi più piccoli di quello che in realtà sono (oppure può accadere l’incontrario a seconda del disturbo). E’ vero che si tratta semplicemente di un fenomeno ottico ma mi piace leggerlo anche come un messaggio: “apri di più la tua anima alla vita senza paura, guarda che occhietti piccoli che hai! La tua anima è stretta, chiusa in sè!”.
Davvero carino, non trovate anche voi che sia un bel aiuto? In fondo, anche gli occhiali servono proprio ad aiutare no? Hanning Hai Lee Yang, scrittore e astrologo norvegese conosciuto nel suo Paese anche come – indovino -, il quale si è concentrato molto sulla lettura del viso, applica alla forma dell’occhio anche la costituzione delle ciglia. Ma è ovvio!
Suddivide quest’ultime in tre categorie:
Folte e lunghe – per una persona tenera, sensibile e con grandi possibilità spirituali
Folte e corte – per una persona forte, solitamente in salute e anche abbastanza irascibile
Sottili e rade – per una persona prettamente pigra e inattiva e con, probabilmente, una circolazione energetica in se’ poco armoniosa.
Tutto forma i nostri occhi, come le pieghe delle palpebre superiori o il gonfiore di quelle inferiori, il loro allineamento, la loro vicinanza, il loro essere incavati, lo spostamento più o meno arzillo e fluido del corpo ottico, che noi vediamo attraverso le sclere che si propongono a noi. La loro lucentezza, la loro vivacità. Anche le sopracciglia e il colore dell’iride hanno la loro fondamentale importanza, ma non posso dirvi tutto oggi, per queste cose, dovrete aspettare il prossimo articolo.
Prosit!
photo angolodellamicizia.forumfree.it – didatticarte.it – iplaywithmyhair.it – lashbar.it – myfrenchfilmfestival.com – nanoda.com – otakurevolution.forumcommunity.net – stranomavero.solobuonumore.com – takano.altervista.org – wheresup.com
Che bel post! :))))
Ad esempio io ho gli occhi grandi… chi l’avrebbe mai detto 😀
ciao, buona giornata
.marta
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Ma grazie! 😀 Infatti sei emotiva e artistica 😀 Un grande bacione.
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Dopo la lettura di questo post ho tolto gli occhiali e sono andata al piccolo specchio a forma di sole e luna che si incontrano che sta in corridoio. Che dire? Non ho certo gli occhi piccoli, anche se non mi sembrano poi tanto grandi. Sono scuri (talvolta in estate vanno sul verde oliva), né troppo vicini né distanti. Mi sembrano così normali! Le ciglia sono invece un problema! Lunghe ma non folte, da ragazza dopo qualche tocco di irrinunciabile maskara erano fantastiche. Ma forse devo avere esagerato, soprattutto a non struccarmi prima di andare a dormire, ed ora non ne ho quasi più! Mettere il rimmel è una tortura: ci metto una vita e non basta mai!
E tu? Come sono i tuoi occhi?
Un abbraccio 🙂
PS: I love Candy Candy!!
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ah! ah! ah! 😀 Sei fantastica Tiptoe, mi fai sorridere! Ti immagino scrutarti allo specchio con attenzione 😀 I miei sono più sul piccolo che sul grande color…. sottobosco 😀 nel senso che c’è un pò di marrone e un pò di verde. D’inverno sembrano più scuri, d’estate appaiono leggermente più chiari. La distanza tra loro mi sembra corretta e per quanto riguarda le ciglia non sono lunghissime ma non scarseggiano. Per quel che mi riguarda le definizioni corrispondono. Se uno sconosciuto mi ferma per strada, lo ascolto e se posso lo aiuto ma devo confessare che mi irrigidisco un pò e aziono i miei istinti di difesa. Un bacione grande.
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Ma che bello il color sottobosco! E se è così sono sottobosco anche i miei. Da ora dirò sempre che i miei occhi sono color sottobosco 😉
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😀 Brava! Bello vero? E poi è proprio così! 😀
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Ecco perché invecchiando gli occhi si rimpiccioliscono!!!! Testimoniano, forse, un po’ più di diffidenza verso il mondo??? I miei sono grandi e chiari (dico chiari perché tendono a cambiare a seconda dell’abbigliamento e del tempo, vanno dal verde al grigio) e, purtroppo o per fortuna, parlano molto più della mia bocca!!! Grazie dell’articolo, a molti spunti non avevo mai pensato. Un abbraccio.
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Grazie a te per queste parole. Si, possiamo dire diffidenza (per gli anziani) nel senso che si ha un più paura di tutto. Ossia, per tante cose non si ha più nulla da temere ma si vive solitamente con la velata paura della morte (vista come il male) ovunque e costante. Del tempo che sta per finire. Capita spesso che degli occhi parlino più della bocca 🙂 e questo può essere a volte poco piacevole 🙂 ma significano anche un’anima limpida che trapela senza problemi. Un grande abbraccio mattinascente e un dolce… sguardo.
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io ho dei fottuti punti neri, strabici e mal funzionanti. Sono stati i miei occhi a rendermi uno stronzo o le persone che mi deridevano a causa di essi?
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Ciao emme, niente di quello che dici dimostra il tuo essere stronzo. Devi guardarli nel loro insieme ma, da quello che mi scrivi, trapela più paura nei confronti di una vita che può far male piuttosto che stronzaggine. Poi la paura si sa, può far reagire in diversi modi…
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