La Verza, la Vit. E e l’Acetosella – una ricetta sana e golosa

La Verza (Brassica oleracea) o Cavolo Verza, è un ortaggio ricco di vitamina E (tocoferolo) che è un grande antiossidante, idratante e combatte i radicali liberi. Aiuta quindi le cellule del nostro organismo a rinnovarsi e, soprattutto, permette loro di non deteriorarsi prima del tempo a causa di tutti gli ingredienti e di tutte quelle sostanze nocive che ci danneggiano.

La vitamina E infatti, protegge e rinforza la membrana mitocondriale cioè dei mitocondri che, nella cellula animale, si preoccupano della respirazione cellulare e la respirazione è alla base della vita di questa unità multifunzionale così come lo è per noi.

Non focalizziamoci solo sulle cellule della pelle come siamo abituati a sentire nelle pubblicità delle creme di bellezza, quando si parla di cellule, si parla di quelle di tutto l’organismo perciò anche di quelle dei nostri organi e dei nostri vasi sanguigni che devono essere estremamente considerate e mantenute al meglio anche grazie all’alimentazione.

Questo ortaggio è inoltre anche un grande antinfiammatorio, un ottimo detossinante e un fantastico diuretico e permette al sangue di rimanere fluido senza ispessirsi. Ma non solo, come tutti gli altri cavoli, la Verza, ha tantissime proprietà benefiche e dovremmo farne sovente uso mangiandola anche cruda nello stato in cui meglio mantiene le sue incredibili virtù. Purtroppo ha un gusto che non a tutti piace però e così, oggi, vi spiego un modo per cucinare la Verza davvero goloso, a mio gusto, e soprattutto sano.

Si ha la convinzione che un alimento sano sia anche poco gustoso ma non è così, basta avere un po’ di fantasia e saper combinare gli ingredienti giusti.

Si prepara innanzi tutto un soffritto, con poco olio, un po’ particolare, composto da: cipolla, aglio, timo, curcuma, zenzero e pepe e, appena la cipolla diventa dorata, si aggiungono olive (io uso quelle Taggiasche denocciolate), semi di girasole e lenticchie umbre.

Intanto che tutti questi ingredienti soffriggono e sfrigolano che è un piacere, faccio sciogliere in un bicchiere d’acqua calda un cucchiaino bello pieno di miso d’orzo e lo verso nella pentola che sarà una padella bella capiente o un wok. Lasciamo andare il tutto per un po’ sempre a fuoco basso.

Si pulisce, si lava e si taglia una Verza a strisce e una carota a sfoglie (usando ad esempio il pela-patate) aggiungendo poi queste verdure al soffritto che ora si presenta di colore scuro. Aggiungiamo acqua e lasciamo cuocere aggiungendo altra acqua di tanto in tanto. Il tutto dovrà cuocere parecchio perché le lenticchie dovranno ammorbidirsi e le verdure consumarsi un po’.

Attenzione solo al sale perché sia il miso che le olive insaporiscono già il tutto quindi cercate di non esagerare.

Verso fine cottura occorrerà aggiungere anche un po’ di prezzemolo, qualche fiore di Acetosella Gialla (Oxalis pes-caprae) che dona un lievissimo sapore di limone (quindi preparate tale ricetta in questa stagione) e semi di sesamo. In verità potrete prepararla tutto l’anno, anche senza fiori di Acetosella risulterà comunque un piatto squisito o potrete aggiungere altri fiori edibili magari più estivi. Vi sconsiglio la lavanda che con il salato, secondo me, poco si addice.

Ecco che la Verza è pronta e buonissima. Un contorno perfetto o un secondo singolare da mangiare sopra a fette di pane rustico riscaldate. Che ve ne pare?

Fatemi sapere, a me non resta altro che augurarvi buon appetito!

Prosit!

Il mio Dono al Mondo

Donare, donare, donare. Non stancatevi mai di donare. Donate qualsiasi cosa. Siate generosi e vi ritornerà indietro tutto persino ampliato. Credetemi, funziona davvero, l’ho provato sulla mia pelle. Dovete solo porre attenzione all’intento. Quello è importantissimo, ossia, non dovete donare per ricevere, ma donare e basta, con tutto il vostro cuore. Donare per far del bene, per rendere felice quella persona, quell’animale, il pianeta…

Posso dire di essere sempre stata una persona generosa e infatti posso anche dire che, nella mia vita, non mi sono mai mancati regali, parole dolci, conforto da parte anche di gente mai conosciuta nei momenti di bisogno. Le cose belle mi sono sempre arrivate prima o poi.

In quest’ultimo periodo però ho voluto fare delle prove ben precise per poter scrivere questo articolo.

E sapete di cosa parleremo oggi? Della cacca. Si, della nostra cacca. Oh su, non storcete ‘sti nasi che tanto la facciamo tutti e per quanto se ne dica è sacra, sappiatelo. Forse vi sembrerà un articolo assurdo questo ma posso assicurarvi che così assurdo non è.

La cacca è sacra e lo avevo scritto già qui https://prositvita.wordpress.com/2015/11/09/unaltra-complice-carica-di-indizi/  ma è sacra soprattutto perché, mentre da noi viene considerata una “schifezza”, una semplice sostanza di rifiuto, disgustosa e puzzolente, per molti altri esseri che popolano il nostro pianeta, anche microscopici, è invece di fondamentale importanza. E’ un ciclo. Un po’ come un albero che si nutre, fa i frutti e poi se ne libera. Frutti dei quali noi ci nutriamo. Quei frutti sono i suoi figli, la sua creazione che poi non gli serve più e, anche la cacca, per noi, è una specie di creazione.

Ci sono poi cacche che usiamo persino per concimare le verdure del nostro orto quindi, insomma, questa cacca, è un regalo prezioso. Ci dice come stiamo, se sappiamo “leggerla”, cosa abbiamo mangiato e, anche a livello psicosomatico, traduce il nostro stato d’essere proprio come avete potuto leggere nell’altro post.

Ma torniamo al discorso del donare. Quando andiamo in bagno quindi, anziché guardare il cellulare o leggere un libro, bisognerebbe concentrarsi un attimo sul dono che stiamo per elargire e con l’intenzione di regalare qualcosa di nostro per il semplice piacere di farlo.

Prendete e mangiatene tutti questo è il mio corpo (offerto in sacrificio per voi)

Vi vedo che state ridendo ma sentite qui. Come vi dicevo, ho sempre ricevuto in quanto ho sempre dato ma, che mi crediate o no, nell’ultimo mese, sono accadute cose davvero eclatanti. Nel breve giro di trenta giorni appena!

– Vado a fare un lungo trekking e inizia a formarsi una vescica sul mio tallone. Spavento. Come potevo tornare indietro? Motivo? Calze troppo spesse e larghe. Ebbene, non solo sono stata curata e medicata da diverse persone contemporaneamente, tutte rivolte a me, ma mi hanno persino imprestato un paio di calze più adatte per poi riprendersele sudate come se fossi stata una di famiglia. Ho potuto finire la mia escursione perfettamente, divertendomi e senza il minimo dolore, li ringrazierò per sempre.

– Una signora che ho conosciuto da poco, senza nessun motivo particolare, un giorno mi ha scritto questo messaggio “Quando penso a te sto bene, mi riempi di gioia e serenità, grazie di esistere, ti abbraccio forte”. Emozione…

– Mi sono messa a disegnare e dipingere, chi mi segue lo ha visto. Cose che ho sempre fatto nella mia vita ma mai nessuno mi ha chiesto di realizzargli un quadro, o se per favore quel dipinto che avevo fatto potevo regalarglielo. E’ successo e ne sono stata entusiasta. Che onore!

– La mia vicina di casa, come a non essere contenta di prepararmi solo del buonissimo pane, si è presentata alla mia porta con tanto di biscotti caldi appena sfornati di ben quattro tipi diversi, golosissimi! Grazie, grazie, grazie!

– Per strada, la gente che incontravo, non solo mi salutava da lontano alzando il viso, o la mano, ma mi mandava anche affettuosi baci volanti.

– Mi sono addirittura arrivate due proposte di lavoro proprio in quest’ultima settimana.

– Mio figlio mi ha persin regalato un bellissimo voto di latino, il primo dall’inizio dell’anno.

E poi ancora gente che mi ringraziava in modo felice e commovente per delle sciocchezze, i miei piatti preferiti preparati ad opera d’arte senza averli chiesti, gente che decideva di portarmi i sacchetti della spesa come se fossi stata una povera vecchietta (ma che bello!), frasi meravigliose da Whatsapp, da Facebook… e mille, mille, altre cose. Insomma, devo andare avanti? Un trionfo di meraviglie tutte per me. Quotidianamente! Era un piacere alzarsi al mattino e pensare “Chissà cosa mi accadrà oggi di bello?!”.

Un boom! Ogni giorno un mucchio di regali. Credetemi!

Donare è vita. E’ un meccanismo che s’innesca e s’ingrandisce sempre di più. E’ dinamismo, movimento, creazione. E’ amore.

Donate un bacio, una carezza, una parola gentile. Donate quello che volete ma metteteci il cuore.

Donate una briciola. Ve ne torneranno indietro due.

E cercate di leggere e tradurre i messaggi che vi tornano. Alcune persone sbagliano non accorgendosi dei regali che ricevono. Qualsiasi cosa bella è un dono stupendo. Provate, è meraviglioso ma ricordatevi sempre l’INTENTO. E’ fondamentale.

A volte si sente dire che è impossibile cambiare questo mondo, io non penso sia impossibile. Se ognuno di noi assumesse questo comportamento il mondo cambierebbe eccome! La cacca ad esempio, come ripeto, la facciamo tutti. E se anche non avessimo tutti questo slancio di generosità, per chi lo fa, la cosa non può passare inosservata. Perciò… uno… due… tre… via! Donate!

Prosit!

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CREA – TI – VITA’ = CREATI – VITA

Crea la tua Vita

Avete presente quel fuoco che si sente dentro? Quel fuoco che brucia, che cresce, che in un modo o nell’altro ci fa sentire vivi?

Di quale fuoco stiamo parlando? Di quello impetuoso della rabbia? Può essere. Di quello doloroso della tristezza? Si. Di quello sfrigolante della gioia? Anche. Di quello travolgente dell’energia sessuale (vitale)? Si, certo. E’ comunque vita e, questa vita, deve essere sprigionata per non soffocare dentro. Per non bruciare all’inverso, prima di morire, consumando complementi molto utili a noi stessi; gli organi ad esempio. Facciamolo divampare fuori, per non causare danni, anche perché ha bisogno di ossigeno per continuare ad esistere. Come un fuoco vero.

Occorre far uscire questo fuoco e la maniera migliore per ottenere questo è quella di CREARE.

 

CREARE qualsiasi cosa.

In questo caso specifico ho scelto l’arte del disegno, della pittura, e anche quello della manipolazione ma, naturalmente, quando si intende il CREARE si può parlare anche di una passeggiata, di una lettura, di un piano di studi, di un progetto, insomma… è l’apatia quella che non deve esistere. E, quando c’è apatia, non c’è nemmeno fuoco.

Il dinamismo, tutto ciò che si muove, è energia e, l’energia, è vita a cominciare dagli atomi che compongono ogni parte della materia circondati da elettroni sempre in movimento. La staticità invece, è esattamente l’opposto. E’ la morte.

Ma perché la parola CREATIVITA’ significa fondamentalmente CREA LA TUA VITA?

Beh, creo ciò che sento, ciò che immagino. Immaginare – In Me Mago Agere – In Me c’è un Mago in grado di Agire. (Ripeto sempre questo concetto per chi lo legge per la prima volta). Con questo non sto dicendo banalmente che creo nella mia vita i disegni che vedete in foto, bensì che, come creo questi disegni, che nascono prima nella mia mente per poi concretizzarsi, posso creare anche la mia esistenza, vale a dire: il mio lavoro, la mia vita familiare, le mie giornate a scuola o, semplicemente, il mio viaggio in auto, che sarà come io lo immagino comodo, senza intralci, piacevole.

Abbiamo la possibilità di creare ciò che vogliamo ma, mentre con un disegno, o una cena tra amici, o un’escursione in montagna, riusciamo facilmente perché ci sembrano cose possibili da realizzare, nel momento in cui dobbiamo focalizzare le nostre sensazioni verso un qualcosa di più fondamentale (la nostra professione ad esempio) ecco che invece iniziamo a non credere più. A non avere più la fede. La tranquillità che quella situazione avverrà concretizzandosi esattamente come noi l’abbiamo considerata.

Organizzare una serata tra amici di vecchia data è possibile. Basta fare qualche telefonata, mettersi tutti d’accordo… et voilà, l’affare è fatto. Lavorare invece nel nostro campo preferito o avere la casa che da sempre desideriamo è già più difficile da credere.

Eppure è la stessa cosa. Per l’Universo intendo. Non c’è differenza. Siamo noi che poniamo differenze ma sono nostri schemi mentali che a lui non appartengono. Possono esserci per lui disuguaglianze tra un mestiere e un dipinto? Assolutamente no. Tutto sta a noi, al nostro creare. Al nostro agire. Al nostro credere. Al nostro… lasciar arrivare, con fede assoluta. E’ difficilissimo, lo so. E fa quasi arrabbiare capire che, in realtà, sarebbe possibile ma qualcosa ci blocca.

Detto questo comunque è bene aggiungere anche che, tutto ciò, può essere il passaggio successivo. Al principio è bene innanzi tutto fare, progettare, plasmare appunto, far uscire quello che scalda dentro perché se non iniziamo da lì non possiamo ottenere nulla.

Ogni volta che provate un’emozione fatela uscire attraverso espressioni artistiche. Potrebbe anche semplicemente essere quella di cucinare qualcosa di nuovo o addobbare la tavola in maniera particolare.

Se si crea significa che in noi c’è amore. Quando c’è amore in noi, automaticamente, esso esce nelle forme più disparate. Significa che siamo pieni di quel qualcosa che ci riempie. Avete mai notato come spesso accade che quando siamo innamorati non abbiamo neanche fame? Mangiamo di meno. Siamo già nutriti da questo amore e, esattamente come il cibo, che dopo un po’ esce dal nostro corpo sotto forma di sostanze di rifiuto (in realtà preziosissime per altre forme di vita), alla stessa maniera escono le nostre creazioni.

E’ come un ciclo vitale. Amore = Vita.

Creatività = Creati vita = Crea la tua vita

Da non dimenticare.

Beh ma… alla fine, vi piacciono i miei lavoretti o no? Si, lo so, non sono un’esperta ma ce l’ho messa tutta….

Prosit!