Dal vangelo secondo Meg 5° – niente di religioso ma di molto curioso
Quando ero più giovane mi è capitato spesso di sentire esclamazioni di vario genere nei confronti della famosa citazione che riguardava Gesù quando stette –…40 giorni e 40 notti nel deserto… -.
Ma come può un uomo sopravvivere per tutto questo tempo, addirittura pare, senza bere né mangiare, in un luogo come il deserto? Condizioni veramente estreme… è ovvio, sono state scelte apposta per sottolineare la resistenza del Messia alle tentazioni a cui il Diavolo lo sottopose.
Per indicare la forza e la fede del Cristo che non si è lasciato abbattere dalla paura e dall’angoscia. Ma di questo interessante discorso ne parleremo un’altra volta (c’è tanto da sapere anche dietro questo palcoscenico), oggi, volevo invece presentarvi il Numero 4.
Ebbene, occorre sapere che i numeri biblici hanno in realtà un significato tutto loro e vengono utilizzati, o meglio venivano utilizzati, per comprendere altre cose oppure lassi di tempo. Il nr. 4, infatti, (e quindi anche 40, 44, 400, 4.000…) andrebbe tradotto proprio come “per un po’ di tempo”, “per qualche giorno” e, detto questo, già ci si chiarificano molto le idee e ci si apre un mondo.
Alcuni affermano che, in realtà, il numero che rappresenta questa definizione, è il nr. 5 e voglio aggiungere questo particolare proprio per far capire quanta confusione ci sia in queste traduzioni. Nel senso che, intendo suggerirvi come, prima di credere ciecamente ad un qualcosa, serve informarsi e, spesso, anche informandosi, non si ottengono le giuste risposte. E’ sempre bene mettere in dubbio le cose. Nemmeno io posso affermare con certezza di aver ragione dicendo che era il nr. 4 piuttosto che il 5 ma, così pare essere e, al di là di tutto, desideravo farvi comprendere quanti piccoli e grandi segreti esistono dietro a dei Testi, considerati Sacri, che sacri lo sono davvero, ma che mai ci hanno tradotto come dovevano essere tradotti.
Da come avete già capito quindi, Gesù stette nel deserto solo per qualche giorno ma, essendo che il nr. 4 simboleggia anche la totalità del Cosmo, si può percepire come, in un luogo come il deserto, senza nessuno, senza nessun tipo di “inquinamento esterno”, da solo con se stesso, Gesù potè trovare e sprofondare ancora di più in una connessione totale con se stesso e l’Universo perché, come la Bibbia stessa dice, l’Universo è dentro di noi. Noi siamo l’Universo, fuori di noi nulla esiste, nel senso che noi stessi ci creiamo la realtà.
Il nr. 4 rappresentando l’intero Cosmo e tutte le forze a lui appartenenti, rappresenta così il Tutto.
4 infatti sono i punti cardinali, 4 gli elementi, 4 gli evangelisti e molte altre anche cose a far comprendere che la Terra, tutta, è la completezza, è il vero Paradiso, è il Regno di Dio. Perché, in realtà, il Regno di Dio è dentro di noi. Non lo si trova da nessun’altra parte, ne’ in cielo, ne’ in qualche isola fantastica dei tropici. E’ dove viviamo, perché è nel nostro cuore e se non stiamo bene con noi stessi, non troveremmo questa beatitudine in nessun punto del creato, né nel nostro mondo, né in nessun altro pianeta disperso in qualche altra galassia.
E’ già tutto dentro di noi.
Da un numero apparentemente semplice si scoprono cose non solo interessanti ma infinite che aprono porte su discorsi che portano ad altri argomenti e così via, senza finire mai. E’ bellissimo, è istruttivo ma, soprattutto, è alla base di quello che dovrebbe essere la conoscenza nei confronti della nostra esistenza. E purtroppo, questo tipo di istruzione, senza fare polemica alcuna, ci è spesso stata negata.
Tra l’altro, l’assurdità del riuscire a stare 40 giorni e 40 notti nel deserto, in quel modo, ha fatto arrivare un messaggio impossibile da credere, anche se si parla di un individuo che è riuscito a camminare sull’acqua, di questo miracolo avevo già scritto qui https://prositvita.wordpress.com/2017/01/20/a-modo-mio-interpretazione-di-uomo-di-poca-fede-perche-hai-dubitato/ pertanto, la gente di oggi, incredula e più aperta rispetto alla gente di un tempo, si è allontanata dall’imparare quella che poteva essere una splendida lezione di saggezza anziché avvicinarcisi.
Sua è la colpa di non aver approfondito il discorso ma è anche vero che non tutti hanno la capacità di capire che forse occorre andare in fondo. Non voglio offendere nessuno. Sto parlando di fiducia. Se io ho fede in quello che mi viene detto perché credo in colui che parla non penso di dover andare a constatare se ciò che mi sta dicendo è vero. Invece è così. Il mettere in dubbio può essere utile. Soltanto dopo avere la certezza e la conoscenza di come certe cose funzionano, si può andare esclusivamente di fede. Perché è proprio la fede estrema che ci permette di ottenere ciò che vogliamo.
Istruitevi sempre. Abbiatene la voglia. Se non capite chiedete ma aprite le vostre menti. Rimanendo nell’”ignoranza”, nel senso di ignorare, si rimane al buio e non si vedrà mai la vera luce.
Prosit!
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