Quante Risorse abbiamo? Uno sguardo all’”Oltre”…

Nell’ultimo periodo la gente quasi non mi riconosce più.

Per non darmi dell’insensibile (così quasi appaio) mi dicono che sono forte.

Sanno perfettamente che cinica non sono e, quindi, non sapendosi dare una spiegazione inerente al distacco che notano tra me e l’eventuale brutta situazione che sto vivendo (sempre più raramente ormai), traggono come conclusione il fatto ch’io sia diventata più capace nel gestire determinati disagi o che sono più padrona di me.

Ma come fai? – mi chiedono alcuni – Come fai a sorridere nonostante tutto? -.

Però… non ti vedo male malgrado quello che ti è accaduto – mi domandano altri.

Quella che una volta era la solarità che mi contraddistingueva, quasi giornaliera, si è come trasformata, per chi mi osserva, in indifferenza nei confronti degli eventi negativi.

E’ sempre positiva, ma come fa? – sussurra la gente. Fortunatamente non sono ancora giunti a darmi della psicopatica (…sorrido).

Ho sempre cercato di dare spiegazioni a proposito, non avevo nessun segreto anzi… avrei voluto che tutti, anche loro, potessero trovare questa forza che non possiedo solo io. Ognuno ce l’ha. Al fine di stare meglio, di riuscire a superare le difficoltà in modo meno drammatico. Sono però sempre stata abbastanza sconclusionata nelle mie confessioni e non perché volevo apparire misteriosa, o avara nel dare, ma perché, io stessa, non capivo bene cosa mi stava succedendo. Io stessa avevo confusione dentro me e non riuscivo a leggere alla perfezione che cosa mi faceva “stare bene” nonostante tutto.

Oggi forse l’ho capito, mi è più chiaro questo sentore e posso decifrarlo meglio, regalandolo bene a chi vuole riceverlo.

Penso di aver semplicemente compreso che abbiamo risorse infinite. Mi sono convinta, dopo un lungo periodo di allenamento (l’inconscio và soltanto educato come ho scritto molte volte) del fatto che sono io stessa un essere infinito e quindi ho infinite risorse.

Se mi soffermo a pensare di essere soltanto carne e ossa, cioè un corpo, ovviamente percepisco di finire lì dove il mio corpo finisce ma, se concepisco il concetto di essere anche qualcosa di più, una fonte incredibile di energia ad esempio, capisco automaticamente di andare ben oltre il mio corpo. Di andare molto più in là, chissà fino dove… infinitamente.

Se riesco a far arrivare la mia energia attraverso una cornetta telefonica (sarà capitato anche a voi immagino) ciò significa, per forza di cose, che posso arrivare molto molto lontano.

Di conseguenza, anche le mie risorse, non finiscono dove finisce il mio corpo tangibile. Non finiscono nel petto, o nella testa, dove ho e abbiamo sempre creduto risiedessero, ma vanno ben oltre.

L’inconscio, oggi, lo abbiamo pieno di spazzatura e cose che ci inquinano: brutti pensieri, cattive emozioni, schemi mentali che non servono a niente ma, a pensarci bene, esso è in realtà vuoto e stupido. Possiamo riempirlo noi di cosa vogliamo, proprio come abbiamo fatto in passato durante tutta la nostra vita senza nemmeno rendercene conto. Essendo egli sciocco (ma anche lui infinito), senza la possibilità di intendere e di volere, è obbligato ad obbedire a seconda di quello che noi ci infiliamo dentro.

Se io mi convinco, o mi lascio convincere, di essere povera, per il mio inconscio sono povera ed egli lavorerà da povero facendomi ogni giorno sentire una poveraccia.

Ma se io ordino al mio inconscio, quotidianamente, che sono ricca (è un lavoro duro ma si può fare) egli non potrà che dirmi e convincermi di essere ricca. Perché obbedisce e basta. Esegue gli ordini. I miei. E’ solo un contenitore.

Ora, voi direte – Si, ma comunque, in banca hai sempre e solo 10 euro e non mille – . E’ vero ma… come vivo il fatto di avere solo 10 euro?

Il punto focale è proprio questo: se vivo male, e drasticamente, il fatto di avere solo 10 euro automaticamente andrò sempre più in malora. Non ho nulla e niente che mi permette di aumentare la cifra. Mi tiro la zappa sui piedi da sola. Mi considero senza risorse. E’ come se, oltre a quei 10 euro, non si possa andare. E’ come se, quei 10 euro, segnassero la mia fine. Sto dando a 10 euro il potere di segnare la fine di me.

Questa cosa è da non fare assolutamente. E’ da non fare mai.

Rendendoci conto che abbiamo risorse infinite, possiamo di conseguenza trovare il modo di aumentare i nostri 10 euro. O comunque ne abbiamo maggior probabilità. Anche le probabilità sono infinite nell’Universo. Innanzi tutto, attraverso le frequenze positive che emaniamo, ci ritornano altrettante frequenze positive che lavoreranno per noi, e poi, possiamo: creare, possiamo farci venire un’idea, possiamo trovare un lavoro nuovo, possiamo effettuare nuovi scambi… tutte cose che ci possono portare ad aumentare le nostre entrate economiche. Ma senza risorse siamo persi. E, se siamo convinti di essere senza risorse, siamo persi ugualmente.

Non posso dirvi come andrà a finire. Nè per voi, nè per me ma, è certo, che senza risorse, non si muove nemmeno un passo. Non bisogna focalizzarsi sulla fine, sul “come andrà…” ma, facendo un passo alla volta, si deve partire dal giusto step, ossia dalla prima risorsa. Concentriamoci sul primo scalino da salire.

A questo punto, non posso essere triste, perché è ovvio che troverò una soluzione. Prima o poi troverò la risorsa che mi porta alla soluzione e, fiduciosa, l’attendo. Ed essa arriva. Che ci crediate o no, arriva. Non bisogna dubitare.

Uomo di poca fede, perché hai dubitato? – (Gesù)

Soltanto uscendo dalla logica che ci hanno sempre insegnato e nella quale ci crogioliamo perché ci dà risposte e sicurezza possiamo andare oltre… verso quell’oltre infinito e pieno di nuovi orizzonti.

Manteniamo lo sguardo sulla realtà, non dico di fare salti pindarici, ma dobbiamo riconoscere che qualcosa di noi può, INDISCUTIBILMENTE, andare oltre

E allora, perché sono comunque felice? Perché finchè riesco ad andare oltre non vedo mai la fine, la mia fine, non “ho ancora sentito suonare la campana” come diceva Mickey, allenatore di Rocky Balboa. E se la fine non c’è, come posso essere triste?

Alla fine andrà tutto bene, se non andrà bene, non è la fine – (John Lennon)

Prosit!

photo viralnovelty.net – kermanews.it – sognipedia.it – pixabay.com – progettorisorseumane.it – lostateminor.com – happysummer.it – piuchepuoi.it – aforismi.meglio.it

10 pensieri su “Quante Risorse abbiamo? Uno sguardo all’”Oltre”…

  1. Brava Meg, come sempre bell’articolo!
    Sebbene io sia all’inizio del mio percorso – come tu sai e che tu conosci – posso dire di aver già sperimentato quanto dici, e l’ho fatto in diversi modi, che quasi sembrano non essere collegati, eppure lo sono eccome. Tutto è collegato, come ben sappiamo.
    Inizio a essere più fiduciosa nei confronti di quello che mi aspetta, affronto le giornate con un’energia diversa. E quando dico: “Andrà tutto bene, la soluzione arriverà” e mi viene chiesto: “Come fai a saperlo?”, rispondo: “Perché ne sono sicura, si risolverà tutto: me lo sento.”
    Ed è vero, LO SENTO!
    La positività, come hai già scritto in diversi articoli, deve diventare qualcosa che pompa dentro le nostre vene, che deve essere sentito nella pancia, nel petto, nella testa. E’ una vera e propria illuminazione, non un’imposizione che viene dall’esterno.
    E insomma, mi sono dilungata più del dovuto, ma ci tenevo a lasciarti un commento ❤

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    • Mel, al di là del fatto che ti ringrazio tantissimo per questo tuo commento che trovo meraviglioso, sono felice che tu l’abbia scritto anche perchè sono sicura che può servire ad altri come testimonianza e come “prolungamento” del mio stesso articolo. Hai così creato qualcosa di altamente costruttivo e benefico secondo me, perciò, ti ringrazio e ti abbraccio dicendoti: continua così e non mollare mai, le vere soddisfazioni, quelle ancora più grandi devono ancora arrivare e… arriveranno! 😉

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      • E’ proprio il motivo che mi ha spinto a scrivere!
        E voglio fare un altro esempio. Di fronte a una ripida salita, prima avrei detto: “Non ce la farò mai ad arrivare in cima, guarda quanto è lunga!”. Ed era vero, non ci riuscivo, arrancavo, soffrivo.
        Adesso, invece, il mio approccio suona più o meno così: “Una salita? Wow! E’ una sfida, vediamo cosa c’è lassù in cima! Un passo alla volta, piano piano, ce la farò, e non importa se ci metterò un’ora o due minuti.”
        E questo si è esteso a ogni campo della mia vita, bene o male. Per le salite devo ringraziare te, che mi hai aperto un mondo nuovo in tutti i sensi possibili e immaginabili =)

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      • 🙂 Bravissima! E sono davvero molto contenta per come ragioni, ti fa sicuramente bene. Per me è stato un piacere, non devi ringraziarmi. Complimenti 🙂

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