“Quando ero piccola, i miei genitori non potevano permettersi di comprarmi un paio di scarpe ad ogni cambio di stagione.
Finiva così che le suole si consumavano talmente tanto da spaccarsi in tagli orizzontali che lasciavano entrare aria e acqua contro la pianta del mio piede e, d’inverno, la cosa non era per nulla piacevole.
Oggi, ho un lavoro che mi consente di acquistare le scarpe che desidero e quando lo voglio.
Amo passare nelle pozzanghere, cosa che da bambina non ho mai potuto fare per non rimanere poi tutto il giorno, magari a scuola, con i piedi freddi e bagnati.
Nonostante siano passati molti anni da quel tempo però, ogni volta che piove e sto per mettere un piede in acqua, qualche secondo prima, una sola frazione d’attimo prima, il mio corpo si indurisce, lo stomaco si strizza, una lieve torsione delle viscere mi ricorda il freddo che da piccola sentivo penetrare attraverso le suole lacerate.
I miei occhi, oggi adulti, vedono la pozzanghera e, senza il comando, il mio corpo si prepara a ricevere il gelo.
Poi, il sollievo, i passi attraversano il bagnato senza ch’io ne subisca le conseguenze, perchè ora le mie suole sono intatte e perfette“.
Ma le memorie rimangono dentro e fanno reagire sempre allo stesso modo anche se quel pericolo in realtà non c’è più. Sono tracce antiche, ossidate, ferme in quel punto a fare da scudo. E oggi condizionano i nostri comportamenti.
Dei meccanismi si azionano, pronti a difendersi/ci dal trauma, al di là del nostro volere e percepiamo la stessa situazione seppur inesistente.
Questo accade in ogni frangente della nostra vita. Accade nella vita di coppia, al lavoro, in auto, ad un’interrogazione a scuola, nei confronti di uno sconosciuto…
Molto spesso, ciò che per noi è reale e ne percepiamo esattamente i sintomi, in realtà, non esiste.
Non più per lo meno.
Avviene la cosiddetta CRISTALLIZZAZIONE delle emozioni.
Nasco. Accade l’evento. Provo l’emozione. Reagisco. Cresco. Riprovo la stessa emozione, al di là che riaccada o meno il medesimo evento. Reagisco. E avanti così… per tutta la vita come un cane che si morde la coda.
Quelle emozioni sono le mie e sono soltanto mie. Il freddo che io provavo, per un altro poteva essere piacevole.
Un cane che abbaia può far nascere diverse emozioni negli stati d’animo di diverse persone. Ci sarà quello al quale farà tenerezza, quello al quale darà fastidio, quello che neanche lo sentirà… eppure, è sempre lo stesso cane ed è sempre lo stesso abbaiare ma è a seconda delle proprie memorie che si reagisce (si prova emozione) verso la determinata situazione.
Le emozioni sono dentro di noi e non fuori. Non è l’evento il soggetto da analizzare ma noi stessi. L’evento è soltanto un mezzo. Se non capiamo questo ci porteremo sempre dietro la nostra emozione incolpando l’esterno.
Può sembrare impossibile ma il cane che abbaia, e che mi infastidisce, non lo eliminerò dalla mia vita cambiando casa o cambiando città. Arriverà qualcosa d’altro ad infastidirmi e forse ancora più del cane. Il cane in realtà… è come se non esistesse. Non esiste più come non esiste più la suola tagliata ma ci muoviamo e reagiamo in base a dei ricordi. A dei meccanismi inconsci. E’ il fastidio che invece continua ad esistere e si manifesta in tanti altri modi.
La cristallizzazione delle emozioni avviene durante gli anni e diventa una massa vera e propria, sempre più grande, all’interno di noi. Grande e potente. Così potente da divenire il nostro padrone. Colui che governa le nostre azioni ossia la nostra vita. E’ questo che non dobbiamo permettere accada. E’ da lì che dobbiamo uscire. Da questo circolo vizioso e diventare noi i padroni della nostra vita e quindi AGIRE anziché REAGIRE in base agli eventi. Disegnando la nostra strada, il nostro cammino, la nostra esistenza.
– Quando REAGISCI sei schiavo di ciò che hai subito. Se hai subito qualcosa da qualcun altro sei suo schiavo, un suo servo.
– Quando AGISCI sei padrone di te, hai sempre l’Amore a guidarti (il che non significa sopportare e farsi calpestare) e non agisci in base a ciò che hai subito bensì in base a ciò che sei e vuoi continuare ad essere.
Ed è solo attraverso l’AZIONE che potrai essere Superiore e padrone virtuoso e integro della tua vita.
Sii GUERRIERO e non SCHIAVO.
Non permettere a sensazioni nate solo per un’apparenza di governare ciò che sei. Non odiarle, sono state per molto tempo i tuoi scudi migliori ma, ora, osserva. Probabilmente non servono più. Probabilmente devi fare un passo avanti. Le tue suole ora, sono integre e puoi.
Prosit!
photo amando.it – pixabay.com – slideplayer.it – fisicaquantistica.it – macrolibrarsi.it – lifewaychurch.life – princeofpersia.wikia.com – petsblog.it
Come la mia paura a scivolare, inciampare….il passo che cambia e perde sicurezza dopo ben due cadute
………. come hai ragione.
un abbraccio Meg
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Esatto, proprio così. Uguale. Grazie Marta.
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