Non avere il Tempo

LA CONCRETIZZAZIONE DELL’ABITUDINE

Molto spesso diciamo:

Non ho abbastanza tempo

Le giornate dovrebbero essere di 40 ore

Come faccio a fare tutto?

Ho già troppe cose da fare

Ma tanto non riesco

Frasi comprensibilmente esatte vista la vita che conduciamo frenetica e veloce. Però, sembra che siano diventate un po’ un modo di dire. Un modo di dire anche “pericoloso” se vogliamo. Pericoloso nel senso che è come se tale concetto si concretizzasse, inconsciamente in noi, divenendo non solo reale ma soprattutto OVVIO. Come se prendesse “corpo”. Tale trasformazione fa si che esso diventi per noi una considerazione fondamentale che nemmeno si può cambiare perché COSI’ E’.

Immaginiamo un attimo se dicessimo sempre e comunque, in ogni contesto e per ogni cosa:

Ma certo che ce la faccio!

Uh! Ho tutto il tempo che voglio!

Ho anche il tempo di riposarmi

Faccio troppo poco, dovrei impegnare di più le mie giornate

E’ solo una supposizione. Un gioco. Vero o non vero, nel momento in cui tali affermazioni cominciano a concretizzarsi, come il concetto precedente, io penso che qualcosa possa iniziare a cambiare sul serio. Così, per provare, fino a vestirci di tale abito, indossandolo a contatto della nostra pelle e facendolo realmente nostro.

Dapprima questo può sembrare una stupida utopia ma le abitudini (sia belle che brutte) non impiegano molto tempo a diventare una sorta di realtà. Di modo d’essere. E su questo, dopo una breve riflessione, non potrete darmi torto. E allora mi chiedo “e se anche questa si realizzasse? E se anche questa, come per magia, diventasse vera e possibile?”

Le ore a disposizione quelle sono, la professione che svolgiamo quella è, i figli da andare a prendere, il marito da curare, i genitori anziani, la moglie da accompagnare che non guida… so bene che queste cose esistono e non sto schioccando le dita pretendendo una magolamagamagia ma non sottovaluterei l’abitudine. Sapeste quanto è fondamentale! Il provare quanto meno. – Oggi provo a prendermi un solo minuto, un minuto solo, (sarebbe come fare la pipì una volta di più) per fare questa cosa -. E questo tempo può raddoppiare e possono diventare due minuti, poi cinque, poi dieci…

Riconosco anche che l’ingrediente principale di questo sviluppo dev’essere: la VOGLIA.

Con essa si riesce a fare qualsiasi cosa, anche la più stramba, la più faticosa, la più esagerata eppure ci si riesce. Proprio grazie alla VOGLIA. Santa qualità!

Detto questo, infatti, e senza giudicare nessuno, permettetemi anche una frasetta forse fuori contesto. Conosco molte persone che, zitte zitte, riescono a fare davvero molte cose. Svolgono il loro ruolo all’interno della società, il loro lavoro, i loro doveri e persino le loro passioni. E posso assicurarvi che non sono dei part-time.

Semplicemente hanno deciso che – possono -.

Ma questo sembra retorico e banale. Focalizzarsi un attimo sul pensiero a inizio post invece banale non mi sembra. Ossia rendere concreto un modo di credere. Darlo per scontato. Questo è deleterio. Almeno ove è possibile bisognerebbe modificare il pensiero anche solo per finta. Sì, anche solo per finta. Ogni cosa, anche le più grandi scoperte sono nate dall’immaginazione precedente, che c’è stata prima, e quell’immaginazione, fin tanto che era immaginazione, non era ancora realtà ma poi lo è diventata.

Qui non è questione di essere o non essere pigri, qui è questione di come si prende la vita. E’ un modo di pensare. Si può essere pigri lo stesso concependo però che sarebbe possibile. Oppure si può essere dei volenterosi sempre indaffarati, sempre che si annaspa, concependo che non è possibile. Capite la differenza?

Riuscire ad – avere il tempo che necessita – anche solo mentalmente, consente di sentirsi inoltre meno “schiavi” del sistema, più liberi e più padroni in quanto siamo noi a decidere, ripeto anche solo per finzione. Questo non è commiserevole o pietoso come molti possono credere. Diventa tale se così lo si percepisce ma se lo si usa come punto di forza, sul quale fare leva, può divenire una risorsa attraverso la quale si gode della vita in modo diverso. Piano piano si instaura un nuovo tarlo, un tarlo che ci fa dire – io posso -.

Io sono il creatore della mia vita e non uno schiavo o la vittima in balia di quello che accade attorno a me -.

Ci si trasforma e si vive decisamente meglio.

Prosit!

photo verdechiaro.com – lultimaribattuta.it – stateofmind.it – zerottonove.it – wikihow.it – mysocialweb.it

4 pensieri su “Non avere il Tempo

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