L’Ansia riposa nell’Apparato Digerente

Prima di andare al nocciolo del discorso chiarisco che l’Ansia è data dalla Paura (che trova sede nei Reni) e porta Tristezza (che ha sede nei Polmoni) quindi, si hanno sicuramente manifestazioni anche da parte di questi organi ma c’è un intero apparato, nella quale essa riposa, si nutre e si trastulla, che è il nostro Apparato Digerente, in principal modo simboleggiato dallo Stomaco e dall’Intestino e, devo dire, anche dal Pancreas.

Dallo Stomaco, inoltre, spesso, si mostra anche sulle labbra attraverso l’Herpes Simplex.

Ma iniziamo a parlare di lei. Che cos’è l’Ansia? E’ un’emozione, figlia della Paura, che da questa nasce, piccola piccola, dentro di noi (nel nostro “mare dentro” – cioè il Ventre) e cresce fino a diventare la nostra padrona.

Naturalmente, la percepiamo poi anche nella testa, nel senso che sono i pensieri a far nascere determinate sensazioni e stati d’animo: attacchi di panico, stress, fobie, ossessioni, timori, preoccupazioni, etc… fino ad arrivare a quelli che possiamo definire “Demoni” che, a causa dell’ansia, Demone anch’essa, ci fanno diventare: avidi, lamentosi, egoisti, gelosi, possessivi, rabbiosi, nevrotici, inebetiti, etc…

Quindi, si nota chiaramente come sia uno stato emotivo che ci opprime ovunque, in tutto ciò che siamo e che governa tutto ciò che facciamo o come reagiamo.

Le cause che indicano un malfunzionamento del nostro Apparato Digerente, il quale parte dalla Bocca e finisce all’Ano, sono molteplici e comprendono ogni tipo di disturbo, dai denti/gengive – non riuscire a prendere delle decisioni (paura) alla defecazione, stitichezza o diarrea – trattenere le emozioni o espellere ciò che ci agita (paura). Più, tutto quello che ci sta in mezzo. Ma, a predominare su tutto, c’è sempre lui, uno stato d’Ansia, celato o meno, che coordina il nostro vivere.

Esso può essere molto intenso, altamente visibile anche esteriormente o più nascosto, leggero, ma comunque perenne. Quest’ultimo non sfocia in crisi o eventi eclatanti ma logora nel quotidiano, rosicchiando parti di noi come un tarlo.

Detto questo, se mi riferisco al periodo che abbiamo appena vissuto non ancora del tutto finito e che ricorderemo come il periodo del Corona Virus, mi vien da pensare che di ansia, alcuni di noi, possono averne provata tanta. Vuoi la paura nei confronti di un nemico invisibile, vuoi il convivere con persone che non stavano bene, il terrorismo psicologico, il dover lavorare nei settori che facevano di tutto per salvare vite umane… insomma, è sicuramente stato un momento della nostra vita molto stressante e potrà capitare, se non lo ha già fatto, che il nostro organismo “scarichi” questa tensione in qualche modo. Attraverso cioè un disturbo all’Apparato Digerente.

Ovviamente questo vale anche per chi si porta dietro malesseri da tempo, tuttavia, l’importante è comprendere cosa il nostro fisico sta cercando di dirci. Serbiamo in noi una sorta di agitazione. Possiamo essere compressi. Inquieti. Destabilizzati. Anche se non ce ne accorgiamo.

Siamo, e siamo stati, tutti vittime dell’apprensione, fosse anche solo per aver tentato di tranquillizzare chi era con noi, quindi, se dovesse capitarci di risentirne, nelle zone che vi ho detto, cerchiamo solo di rilassarci il più possibile provando, assolutamente, di immaginare il bello e la tranquillità intorno a noi.

Con amore, massaggiamo la nostra pancia come a coccolarla, doniamo a lei pace, come una madre farebbe con una figlia e ripetiamo a noi stessi che tutto si è sistemato, che stiamo bene. Anche se ci vediamo circondati dai problemi e anche se proviamo malessere, diciamo ugualmente queste cose e queste parole amorevoli perché, se riusciamo a convincere il cervello, poi tutto si sistema.

Non dimentichiamo che la pancia è la nostra seconda intelligenza. Lì dentro avvengono importantissimi meccanismi che hanno a che vedere con tutto il nostro Essere e, trattando bene lei, significa trattare bene noi stessi. Cullandoci, rasserenandoci e mostrandoci la vita che preferiamo.

Per circa tre mesi abbiamo permesso alla Paura di coordinare la nostra vita, adesso, meritiamo di farci amministrare dalla serenità.

Prosit!

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Il segno sui piedi di un trauma alle lombari e agli organi riflessi

Evito di ripetermi dicendo che nulla è assoluto quindi vado subito al sodo mostrando cosa solitamente appare sulla parte interna del piede di una persona che ha, o ha avuto, problemi alla colonna vertebrale.

Osserviamo questa parte del piede che riflette le vertebre lombari e i loro eventuali problemi: un incidente, un’ernia, una malformazione… qualsiasi disturbo viene definito attraverso una linea che in caso di lieve fastidio appare come una piccola ruga, mentre, se il trauma è stato consistente diventa un solco lungo e profondo.

“Magicamente” si disegna sul piede questo tratto (che ho indicato con una freccia verde) ma non solo. Nel caso in cui il trauma abbia interessato di più la parte sinistra della colonna, questa linea apparirà sul piede sinistro e viceversa. Difficilmente sbaglierete nel notare una riga più accentuata delle altre in questa zona, se chiedete cosa sia capitato alla schiena di quella persona. Ma potete andare ben oltre a questo argomento anche se, scendendo più in profondità, la questione si infittisce un pochino.

Ebbene la nostra spina dorsale è lo specchio dei nostri organi interni.

Le vertebre cervicali, ad esempio, riflettono le parti della gola: tiroide, laringe, faringe, corde vocali, etc…

Le vertebre dorsali rispecchiano la salute del cuore, dei polmoni, del fegato, dello stomaco, etc…

Le lombari, come le sacrali, l’apparato riproduttivo, quello urinario, quello digerente…

Quindi, quando abbiamo un problema che ci affligge alle vertebre possiamo anche pensare ad un avviso che vogliono darci in base all’organo che sta loro davanti.

Attenzione però: questo non significa che il nostro cuore, o il nostro intestino, o il nostro pancreas hanno dei seri problemi. Può essere così ma si deve anche pensare che, probabilmente, questi organi sono semplicemente stanchi, o indeboliti, o irrigiditi in base alle troppe emozioni negative provate e che hanno sede in loro.

Se per ipotesi si è persone molto ansiose, e si rovina quindi la natura serena dei propri organi inerenti all’apparato digerente (sede dell’ansia), che si nutrono della preoccupazione e custodiscono il timore esagerato, potrà capitare di sentire dei dolori alle vertebre corrispondenti.

Il solco che vedete nell’immagine si trova sul mio piede. Chi mi segue da tempo conosce bene l’avventura che ho vissuto con la mia amica Ernia, un’ernia che mi ha procurato seri e gravi problemi, ma è a conoscenza anche di un’emorragia all’ovaia che ho subito un po’ di tempo fa.

Come avevo già scritto, e riassumendolo adesso molto brevemente, il significato dei due disturbi (zona lombare: autostima – ovaie: femminilità) se preso in blocco, in un unico finale, mi stava suggerendo che come donna mi stavo autosvalutando, lasciandomi sottomettere e senza far valere chi ero davvero. Non avevo nessun tipo di autorità, ne’ orgoglio visto come dignità.

Abbandonavo, soffocandolo e reprimendolo, il mio lato femminile nutrendo di più quello maschile per avere più forza e poter così arrancare meglio nella vita e sopravvivere.

Non capivo che, in quel modo, stavo solo facendo resistenza ad una forza che si sarebbe fatta ancora più potente. Dovevo solo lasciar andare e nutrire invece la mia vera bellezza. Quella per la quale ero nata. Coltivando ciò che ero e lasciando divampare la mia meraviglia, sarebbe diventata così grande e così piena da eliminare essa stessa, automaticamente, tutti i problemi che derivavano da quel mio vivere. Cioè ho agito all’incontrario.

Quel “mostro”, residente nel mio inconscio, non dovevo ucciderlo, mi bastava non dargli più da mangiare e pensare invece, con tutte le mie energie, all’angelo che c’era di fianco. Il primo sarebbe morto di fame e l’altro sarebbe cresciuto.

Ora, infatti, sto benissimo. Non soffro più di questi problemi che per molto tempo mi hanno afflitta ma, quel particolare segno, visto come un simbolo, resta lì, sempre ben visibile a consigliarmi di continuare come sto facendo e non ricadere più in quella brutta trappola che mi ha portato solo angoscia.

Vorrei sottolineare che questa linea (che ovviamente non avevo prima dei disturbi che vi ho descritto) si trova sul mio piede sinistro, guarda caso proprio dalla stessa parte in cui è fuoriuscita l’ernia.

La nostra parte sinistra è la parte femminile quella corrispondente alla femminilità di ognuno di noi (uomini e donne). È la parte corrispondente alla Madre ma anche ad altri ruoli femminili con i quali abbiamo a che fare anche se solitamente più secondari: sorella, migliore amica, figlia… tutto quadrava.

La mia parte femminile non ce la faceva più a vivere nascosta e inibita, e non ce la faceva più neanche quella destra (maschile – parte del Padre) costretta, da anni, a un duro ed esagerato lavoro.

Dall’alluce al tallone, la nostra colonna vertebrale è disegnata lì, lungo la parte interna dei nostri piedi. Provate a leggerla o a tradurla. Reca messaggi assai importanti.

Oggi vi ho parlato esclusivamente della zona lombare la quale meritava un articolo tutto per sé ma ogni parte è fondamentale e ha tanto da dire, perciò non vi resta che attendere i prossimi articoli inerenti a questo affascinante argomento.

Prosit!

Da cosa nacque la Gastrite del mio amico C.

CHIEDIMI UN FAVORE

Il mio caro amico C. è conosciuto da tutti come una persona molto buona e di cuore ma, per avere questa nomina, ha fatto parecchio male a se stesso durante la vita.

Già diversi anni fa gli dicevo – Guarda che ti stai facendo del male – ma lui, pur credendo alle mie parole, non è mai riuscito a modificare il suo atteggiamento. Oggi non sono qui per dirgli – Te l’avevo detto -, se devo fare la suocera la faccio privatamente, ma mi preme piuttosto avvisare chi pensa di essere come il mio amico, sperando che, al contrario di lui, riesca ad anticipare questo fastidioso disturbo: la Gastrite.

La Gastrite, la Gastroenterite, i bruciori di stomaco, il morbo di Crohn, e altri vari problemi agli organi dell’apparato digerente derivano dall’ansia anche se sembrate le persone più calme o pigre del mondo.

Vi racconto cosa combinava il mio amico, ad esempio, quel testone.

Ogni volta che qualcuno gli chiedeva un favore lui non si osava a dire di – No – e da qui, le prime avvisaglie, gliele diede la cervicale, sintomo che reca proprio questo messaggio.

Non ascoltando il dolore alle vertebre cervicali, sue alleate, lui andava avanti intrappolandosi sempre di più in quelli che poi diventavano veri e propri problemi. Non solo non si osava a dire – No -, o cercava di prendere tempo (cervicale), lui prometteva il favore come già avvenuto, aggravando nettamente la sua situazione salutare. Forse perché doveva anche fare lo splendido e aveva bisogno del riconoscimento degli altri (altro danno).

ORA SONO CAVOLI TUOI

Visto che però, la maggior parte delle volte, per esaudire la richiesta che gli era stata fatta, ci andavano di mezzo altre persone, ecco che spesso era il mio amico C. che si sentiva rispondere di – No – dagli interpellati tirati in ballo, con anche un bel proseguimento che finiva in – Arrangiati! Non dovevi promettere nulla! -. Eh, beh, in effetti, tutti i torti a queste persone non posso darlo.

Spesso anch’io mi sono trovata nei loro panni, solo perché lui mi metteva di mezzo convinto ch’io gli risolvessi questo e quello.

Il problema nasceva in lui proprio nel momento in cui doveva arrangiarsi, ossia equivaleva al dover andare dal tizio di turno e confessare – Non posso esaudire il tuo desiderio -. Ma ormai aveva promesso, quella persona contava su di lui quindi… panico! Vedete a volte l’ansia come si nasconde bene?

Eppure vi assicuro che mai potreste dire che C. è un tipo ansioso.

Insomma che, se uno gli diceva di – No -, lui, tutto impanicato, andava da un altro e alla seconda negazione il turbamento cresceva sempre di più rodendogli dentro come una locomotiva a vapore. Iniziava a sentirsi sotto pressione e, proprio come una pentola (a pressione), bolliva dentro.

DEVO RIUSCIRE PER ESSERE APPREZZATO

La Gastrite è un’infiammazione che interessa la parete gastrica e, l’infiammazione, come ho già spiegato molte volte, si riferisce ad un accumulo di rabbia. L’ansia e la rabbia sono molto collegate tra loro. Si vive in uno stato di apprensione per nulla positivo quando si cerca di essere apprezzati. Non dovete immaginare la collera esplosiva ma quell’irritazione più lieve dell’ira che, comunque, nuoce a noi stessi anche a livello fisico.

Nonostante tutti i miei consigli, C. non è mai riuscito a comportarsi diversamente e, oggi, da quello che dice, non può più mangiare praticamente nulla, senza tener conto di tutti gli altri problemi che questo disturbo gli porta (vomito, stipsi alternata a dissenteria, contrazioni dolorose, etc…) e dei medicinali che deve prendere. Molto spesso, però, nonostante tutta la preoccupazione che nasce in lui nel tentativo di compiere la missione, riesce ad accontentare il richiedente e così, la gente, continua a chiedergli favori per i quali, a C., si “contorce lo stomaco”.

Ovviamente, quello che ho scritto in questo articolo, è solo uno dei tanti esempi che avvengono nella nostra vita. Il fatto è che, per assicurarci l’amore di qualcuno, siamo disposti a fare degli sforzi che in realtà nuociono gravemente alla nostra salute proprio perché sono forzature. Per essere amati e non perdere l’amore di una o più persone, ci sacrifichiamo vivendo nello stato dell’ansia che traduce le frasi – Spero di aver fatto bene. Ce l’ho messa tutta. Così sarà contento. Così farò bella figura… -.

La preoccupazione di non piacere non ci permette di vivere in totale pace. Il mio amico C. ha scelto l’esaudire i favori che gli vengono chiesti ma i metodi che si escogitano per tenere gli altri al nostro fianco sono tantissimi. Come la donna che in casa si comporta da geisha/serva, come quella che fa regali a tutti, come l’uomo che spende tutto il suo stipendio per accontentare la propria donna, come quello che si fa in quattro per aiutare chi ha bisogno… insomma, potrei elencarne un mucchio. Sono tutti mezzi che ci permettono di affermare – Ecco così almeno sarà contento di me e mi considererà -. Non si ha fiducia in noi stessi, ci si sente inferiori e da qui i problemi all’apparato digerente.

Prosit!

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Bruciori di Stomaco – la Rabbia degli uomini, delle donne e della dolce attesa

CIO’ CHE MI E’ SUCCESSO PROPRIO NON LO DIGERISCO

La rabbia scalda dentro, brucia come un fuoco, brucia nello Stomaco.

Lo Stomaco, organo del nostro apparato digerente, il quale riceve il cibo ed è ricco di ghiandole in grado di secernere sostanze utili alla digestione, è anche sede dell’ansia. Provare ansia, oltre che a spaventare inconsciamente, ossia far vivere attanagliati dalla preoccupazione (figlia della paura) fa anche arrabbiare. Fa arrabbiare perché non si vorrebbe provare ansia. Si vorrebbe essere padroni di se stessi e riuscire a governare facilmente gli avvenimenti della vita senza farsi soffocare dai timori e dalle inquietudini. Per questo, l’ira, pur avendo la tana nel Fegato, diventa la protagonista in questo organo che è lo Stomaco e si fa sentire attraverso forti bruciori che, dall’esofago, possono risalire fino alla gola e diventare davvero fastidiosi.

Lo Stomaco riceve il cibo e lo lavora rendendolo adatto a passare nell’intestino per essere poi ulteriormente suddiviso tra sostanze nutritive che verranno assorbite dall’organismo e sostanze di scarto che verranno espulse. Senza questo precedente lavoro, importantissimo, dello Stomaco, non solo non si digerirà bene ma non si potrà nutrire bene il nostro corpo. Attraverso il consumo esagerato di cibi con Ph acido o alcalino si va incontro, senza un salutare equilibrio, ad una ribellione dello Stomaco manifestata attraverso fastidi di vario genere ma, nell’ambito della psicosomatica, si può anche osservare un messaggio oltre ad occuparci di intraprendere una dieta migliore. Quando si parla di ingerire, non si intende solo alimenti ma anche situazioni.

Il messaggio in questione è: c’è una situazione che sto vivendo, o che ho conosciuto, che proprio non digerisco e mi fa arrabbiare tantissimo. Oppure: c’è una situazione che vivo quotidianamente, non eclatante ma continua, che ogni giorno mi opprime, mi infastidisce, magari inconsciamente e che inconsciamente mi fa arrabbiare tantissimo.

Se poi si è persone sanguigne, abitudinariamente colleriche, energiche e irritabili, ancora di più.

L’UNIONE FA LA FORZA

Occorre quindi mangiare bene (assolutamente) ma ricorrere anche a porsi certe domande e provare a trovare la soluzione, in questo caso, la parola d’ordine dev’essere: TRANQUILLITA’.

Non intendo dire di non fare più determinate cose. Quando si parla di tranquillità, tutti subito a sbuffare e a dire – Eeeeh…. magari! -. Continuate pure la vostra vita frenetica ma è come prendete le cose che fa la differenza. Sono le emozioni che provate a fare tutto. Provate a incavolarvi di meno. Se ogni cosa vi preoccupa e vi irrita, dovreste provare a pensare un po’ di più che il mondo va avanti lo stesso e andrebbe avanti anche senza di voi. Vi state facendo ansia e rabbia inutili. So bene che siete sicuramente persone che cercano di fare il meglio e di consigliare il meglio agli altri, affinché non inciampino in situazioni scomode ma a tutto c’è un limite. So bene che ci tenete al vostro onore, a fare sempre bella figura, ad avere sempre la coscienza apposto e ci tenete molto ai vostri cari, tanto da non volerli mai vedere soffrire, ma non è ingurgitando e nutrendo collera, lasciandola poi lì a sopire, che risolvete le situazioni. Anzi, così facendo, potreste rischiare di divenire pedanti e noiosi da meritare bugie, anziché la verità, da parte di chi vi sta attorno per il semplice fatto che non vi si vuole far alterare e non si ha voglia di sentire sempre la vostra morale.

Probabilmente siete delle pentole di fagioli sempre in ebollizione ma, questo bollore, oltre che a infastidire gli altri, fa male a voi. Vi sta cuocendo un organo importantissimo e, dai bruciori, si passa poi a gastriti e via dicendo.

IL MONDO E’ BELLO PERCHE’ E’ VARIO

Il mondo è bello anche perché è vario. Imparate a vedere più bellezza. Toglietevi quei paraocchi e quelle paure. Non è sempre male ciò che è diverso, anzi… a volte si possono scoprire ottime nuove soluzioni.

Non è facile accettare e concepire le ingiustizie, fatevi sentire, ribadite il vostro potere, ma poi dovreste riuscire a staccare, a lasciar andare. Basta! Via da voi quell’immondizia che nuoce. La repressione e la sopportazione sono deleterie. Vi corrodono letteralmente. Se gli altri si comportano male, è giusto reagire ma deve poi finire lì. Quello che covate non vi porta a nulla di buono. Vi obbligherà in futuro, se continuate, a prendere delle pastiglie o a non poter più godere dei vostri alimenti preferiti. Vi pare sensato? Rifletteteci.

Vi accorgerete, con il tempo, che la vostra è prettamente un’abitudine. Siete fatti così, nessuna colpa, ma potete cambiare (almeno in certe circostanze) e vi renderete conto, in futuro, che la stessa cosa che un tempo vi faceva fare del sangue marcio (altra bellissima definizione che mi auguro capiate) oggi non vi tocca più come prima, voi state meglio, eppure tutto va avanti ugualmente.

MASTICARE POCO

Al contrario di quella che dev’essere una buona abitudine mentre si mangia, ossia masticare parecchio il boccone con i denti e la saliva per facilitare il lavoro degli altri organi, riguardo agli eventi o le persone della vita, che infastidiscono, consiglio di masticare ben poco. Cioè, ironicamente, vi sto consigliando: evitate di rimuginare. Anzi, l’ideale sarebbe sputare l’amaro boccone al fine di non ingerirlo e allontanarlo così da voi. Via! Sciò! – Tu dentro di me non entri, fai schifo! -.

DONNA IN GRAVIDANZA, BRUCIORI AD OLTRANZA

Sono molte le donne in gravidanza che soffrono di bruciori allo Stomaco pur non avendo mai sofferto di questo disturbo nella loro vita.

La tradizione dice che, quando in dolce attesa, si percepisce questo fastidio è perché il bimbo è pieno di capelli. Vi posso assicurare che io ho sofferto di bruciori nei mesi in cui mio figlio era dentro la mia pancia, ma quando è nato sembrava il Tenente Kojak in miniatura. Aveva una leggerissima aureola di peluria a circondargli la crapa ma, per il resto, era pelato come una palla da biliardo. Bello lui! Le usanze però sono carine, diciamolo, ma dobbiamo anche saper valutare altro. Una donna incinta infatti è più sensibile al di là del fatto che, lo ribadisco, è più sensibile anche dal punto di vista alimentare. Gli ormoni lavorano diversamente e si ritrova inoltre a vivere una situazione probabilmente mai vissuta prima, in caso di primo figlio.

E allora giù con consigli e ammonizioni da parte dei parenti che ne sanno più di lei (pure i parenti del marito ovviamente). E giù con le ansie che le amiche le mettono quando, anziché tranquillizzarla, le raccontano del loro drammatico parto che mai più lo rifarebbero. E giù con gli obblighi perché altrimenti succedono cose spaventose. E giù con le scaramanzie e la superstizione che se fai così al bambino gli si attorciglia il cordone ombelicale al collo e se fai cosà nasce con dei gravi problemi. Senza tralasciare l’agitazione e l’apprensione che la futura mamma ha di suo. Capirete che, a questo punto, i bruciori di Stomaco sono il minimo nevvero?

CHIAMIAMO I POMPIERI

Arrivano i nostri! Proviamo a spegnere questo fuoco che ustiona.

Chiamiamo i pompieri che abbiamo dentro, nascosti, ma ci sono. Sono le nostre capacità. Quelle che ci permettono, se lo vogliamo, con un po’ di buona volontà, di migliorare e vivere nel benessere. A volte non è vero che non ce la si fa, a volte, semplicemente, non se ne ha voglia. Ma serve metterci una buona dose di impegno. La ricompensa però è grande. Niente fastidi allo Stomaco e la possibilità di togliersi qualche sfizio goloso ogni tanto.

Prosit!

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Problemi… ehm… al culetto

Sono in tanti a soffrire di questi disturbi e sono in tanti, spesso, a non dire nulla per imbarazzo. Mi riferisco a Emorroidi e Ragadi che si formano nella zona dell’Ano e possono essere dolorosissime.

Come sempre, possono essere molte le cause che permettono a questi fastidi di nascere e rovinarci le giornate, prima fra tutte l’alimentazione ma anche sforzi eseguiti durante attività sportive o lavori vari, oppure persino alcuni indumenti indossati.

Noi però andremo a conoscere un’ulteriore causa, quella più intrinseca, più intima, quella che ci traduce il messaggio portato da queste che definiamo “seccature”, le quali, non viaggiano per forza in coppia ma, in questo articolo, le descrivo entrambe anche perché sono comunque strettamente collegate tra loro.

EMORROIDI: Stai forse vivendo una situazione che non ti piace, nella quale stai fermo lì, senza fare niente per cambiarla? Detta così sembrerebbe uguale ad un irrigidimento muscolare ma la differenza c’è se scendiamo più in profondità. Infatti, se per quanto riguarda l’irrigidimento muscolare stiamo fermi, veramente bloccati, per paura di prendere una decisione o senza voler osservare ulteriori soluzioni, con un senso di spegnimento e di stasi al nostro interno, in caso di Emorroidi invece c’è, in realtà, dentro di noi, frenesia. Per tanto c’è l’impossibilità a sedersi, a rilassarsi, nei confronti di quella situazione. Vorremmo fare, ma i nostri schemi mentali ce lo impediscono. L’orgoglio ad esempio, o la vergogna, o ancora la sensazione del non saper come fare e del perdere credito nei nostri stessi confronti.

Al contrario della contrattura muscolare, di idee in questo caso ce ne vengono tante, conosciamo bene quale sarebbe la soluzione che ci “libererebbe” ma, associamo ad essa, una risposta negativa che non ci piace. Che ci sembra impossibile compiere. La situazione che stiamo vivendo non riusciamo a godercela appieno, in quanto, abbiamo timore ad agire in ogni modo e allora stiamo fermi ed ecco spuntare le Emorroidi che ci dicono – Muoviti! Non puoi sederti! Te lo impediamo! Non senti quanta creatività c’è in te? Stai creando varie risposte, varie azioni ma non ne porti a termine neanche una! -. Spesso infatti le Emorroidi nascono quando si prova un dolce sentimento per una persona ma si è obbligati a stare con un’altra per vari motivi. O addirittura quando ci impuntiamo nel voler stare con un partner che però non ci da quello che vorremmo, e capiamo bene non essere la persona adatta a noi, ma non riusciamo a staccarci da lui/lei. La nostra parte intrinseca scalpita ed ecco nascere il dolore non solo più interno e psicologico ma adesso anche fisico. Oppure vorremmo fare un altro mestiere ma siamo obbligati a condurre, quotidianamente, una professione che ci logora e ci deprime. E ingoiamo, ingoiamo, ogni giorno, tutto ciò che di questa situazione non ci piace. Tutto quello che mandiamo giù, proprio come il cibo, da qualche parte dovrà pur ben uscire no? E infatti esce, ma a modo suo, causando seri problemi proprio lì, nel nostro sedere. Le Emorroidi infatti indicano anche la paura nei confronti delle scadenze di qualsiasi tipo. E, anche la parola “scadenza”, simboleggia una sorta di “fine/conclusione”. Si rimane incollati lì, con la preoccupazione del lasciar andare, del fregarsene e scegliere cosa per noi è più propizio e potrebbe renderci più felici.

RAGADI: Collegate appunto alle Emorroidi, e vi consiglio di tener presente tutte e due queste spiegazioni anche se uno di questi malesseri non l’avete, indicano la sensazione del vacillare tra due situazioni senza poter prendere una decisione e allora si decide di stare con il “piede in due scarpe”. Non vogliamo rinunciare ne’ a una, ne’ all’altra delle due cose per paura, per bisogno o per vari motivi. E questo ci fa arrabbiare, può farci sentire sporchi, disonesti, oppure senza midollo, o inetti, attanagliati dal timore.

Si rimane ancorati ad un qualcosa che continua ad appartenere al passato (anche se si tratta di pochi giorni è sempre passato) e non si riesce ad eliminare tutto ciò che ci fa del male. E’ come trattenere le “scorie”, a causa della preoccupazione, le quali, dopo un po’ imputridiscono e causano lacerazioni o ulcere nella zona dell’Ano. E spunta la rabbia data dall’infiammazione e la perdita della gioia data dal sanguinamento. Ricordo di un padre che soffriva spesso di Ragadi. Dava ragione alla compagna quando questa sgridava i figli ma poi, in privata sede, spiegava ai figli cose che andavano nella strada opposta rispetto a quello che aveva detto la loro mamma. Lui non riusciva a contrariare la moglie ma nemmeno voleva che i figli credessero ciò che lui riteneva falso. Così facendo pensava di mantenere stabili e perfette entrambe le situazioni ed entrambi i rapporti ma, la sua natura, sapeva bene che tutto ciò era sbagliato e nutrito soltanto dalla paura che lui provava nell’affrontare la moglie. Pertanto, ecco lo spuntare delle Ragadi.

L’Ano indica la fine di un processo esattamente come avviene fisicamente al termine del sistema digerente dove tutto ciò che è considerato “di scarto” e quindi inutile, nocivo, di troppo, etc… deve essere espulso dal nostro organismo. Solo la parte sana e nutritiva resta all’interno di noi e viene assimilata. Allo stesso modo, nella Psicosomatica, si intende individuare il momento in cui, la conclusione di una situazione non avviene o avviene in malo modo, attraverso proprio le Emorroidi e le Ragadi.

Come ho accennato prima, questi fastidi insorgono anche quando si sta seduti senza fare nulla a causa di orgoglio, superbia, potere o imposizione. Le persone infatti sempre convinte di avere ragione o in attesa che sia sempre l’altro a fare il primo passo, possono soffrire maggiormente di questi disturbi. Dico questo perché solitamente si pensa a messaggi dati dalle nostre malattie inerenti sovente a emozioni di paura, angoscia, tristezza, rabbia… etc… invece sono tanti i comportamenti errati che abbiamo nei confronti di noi stessi e dell’altro e non sempre vanno visti dal lato passivo ma a volte anche attivo dove, per attivo, si può intendere anche il decidere di non agire come presa di posizione. Ma dentro di noi qualcosa si agita. E’ utile quindi lasciar andare l’eventuale rancore, o l’eventuale presunzione e scendere di un gradino dove si può così vedere la voglia di dare, di offrire, a se stessi e all’altro, quel qualcosa che può far sorridere.

Pertanto, non rimanere fermo, seduto comodamente, ma alzati per regalare qualcosa soprattutto a te stesso e a chi lo merita. Realizza ciò che sei capace a fare ma che trattieni per non mostrare troppo di te. Impara a sorprendere te stesso e gli altri con la tua creazione. Hai un fuoco enorme dentro, che ti sta incendiando (lo sottolinea l’infiammazione) è il fuoco del creare, fallo uscire. Scalda, illumina, corrobora la tua persona e chi ti sta intorno. Puoi farlo, sei magnifico! Non lasciare tutto lì, a marcire, nascosto nell’anfratto più celato che hai.

Prosit!

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Lo Strano Modo di pensare del nostro Fegato

Vi descrivo innanzi tutto cos’è fisiologicamente il Fegato e come funziona all’interno del nostro organismo.

my-personaltrainer.it

Il Fegato è una grossa ghiandola annessa all’apparato digerente ed è in grado di eseguire diverse operazioni come: assorbire l’ossigeno per il sangue, regolare i livelli di zuccheri, decomporre diverse sostanze come anche le tossine, preoccuparsi dei fattori coagulanti ma soprattutto, produce la Bile, un liquido verdastro che, riversato nel Duodeno e nella Cistifellea, favorisce la digestione dei grassi. Dal punto di vista della psicosomatica, il Fegato, rappresenta l’adattamento e diversi altri fattori ad esso correlato.

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Il non riuscire ad adattarci ad una situazione, può causare in noi diverse emozioni negative come l’angoscia, la rabbia, la tristezza, l’inadeguatezza e via dicendo, che culminano col renderci vittime di un senso di ribellione apparente o più celato ma comunque esistente. Un senso di ribellione che, non trovando sfogo, si trasforma in frustrazione dalla quale nasce una rabbia nei confronti di alcuni aspetti della vita, che non trova pace. Quando si sente dire – Era verde dalla rabbia – in realtà si sta ascoltando una misteriosa correlazione tra un semplice motto e ciò che realmente accade in noi unendo la nostra parte fisica a quella psichica. La Bile, prodotta dal Fegato, che come vi spiegavo prima ha un colore tendente al verde e digerisce i grassi, ossia cose pesanti da decomporre, compie un processo che si può tranquillamente trasformare in qualcosa di più spirituale. Allo stesso modo quindi, riusciamo o non riusciamo a digerire alcuni avvenimenti della nostra vita che possono essere a breve o a lungo termine. E se non ci riusciamo ci arrabbiamo, e diventiamo… verdi dalla rabbia. Il colore che subentra sulla nostra pelle quando il Fegato non funziona bene, è in realtà un giallognolo scuro (itterizia) in quanto si tratta di un verde decisamente diluito in tutto lo strato connettivale. L’Itterizia inoltre, e questo è importante, subentra quando c’è un eccesso di globuli rossi distrutti. Una degradazione dell’emoglobina troppo elevata nel nostro organismo. Ora, senza entrare nello specifico nominando sostanze come la bilirubina, sappiate che il nostro sangue è la nostra vita. La nostra gioia. Rappresenta la nostra linfa vitale. Il rosso degli eritrociti ( globuli rossi ) è il colore della passione, del fuoco che ci alimenta. Il nostro entusiasmo. Capite bene dunque che soffocando, diminuendo, distruggendo tali cellule, allo stesso modo vien meno la nostra serenità che lascia il posto ad una rabbia soffocata. E’ per questo che, il Fegato, è stato quindi definito la sede della rabbia. Il lamentarsi costantemente, il giustificarsi allo scopo di autoilludersi, il provare una costante ira per come gira il mondo intorno e l’essere insoddisfatti sempre per qualcosa, portano rabbia ed essa nuoce al nostro Fegato e a noi.

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Questa emozione negativa che sovente, esagerando, può trasformarsi in collera, o in ferocia, o in aggressività, è semplicemente l’aumento di una rabbia latente che prende in noi sempre più comando, partendo da uno stadio minore che può rimanere tale per tutta la vita, o sfociando invece in qualcosa di più significativo. Sono diversi gli indizi che suggeriscono quando un Fegato può essere stanco, ammalato, irritato o semplicemente infastidito. Caratteristiche che la maggior parte di noi ha, anche per via di un’alimentazione poco sana con la quale ci nutriamo, carica di additivi e sostanze nocive che sporcano questa ghiandola. Vi faccio alcuni esempi.

LO XANTHELASMA:

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Lo Xanthelasma è un’alterazione in rilievo della pelle che non scompare né alla pressione, né alla detersione o abbronzatura. E’ un’escrescenza giallastra-biancastra che nasce intorno alle palpebre ma non provoca dolore. Seppur la loro apparizione non è del tutto nota alla scienza, alcune filosofie, come anche la medicina occidentale, indicano una stretta correlazione tra questa placca ed eventuali problemi lipidici o di aumento di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue. Uno stretto collegamento col Fegato dunque.

LE RUGHE VERTICALI SUL PROCERO:

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Un altro segnale, può essere definito da due profondi solchi verticali sul procero (muscolo pellicciaio sopra al naso tra le due sopracciglia). Quella è la zona che, sul nostro viso, rappresenta il Fegato e, anche se le rughe sono semplicemente pieghe dell’invecchaimento cutaneo, causate soprattutto dalle nostre espressioni, se sono anticipate e/o esagerate, possono indicare la presenza di qualcosa che disturba il nostro Fegato così come anche macchie rossastre o violacee sempre in quella zona.

GLI INESTETISMI NELLA ZONA CENTRO/METATARSALE DEL PIEDE DESTRO:

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Anche un’ipercheratosi (callo o durone), una verruca o un eczema, nella parte del piede che vedete segnalata in foto, possono indicare disguidi al nostro filtro epatico perciò prestate attenzione.

COLORITO DEL VISO:

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Come vi ho già detto prima, un colorito che tende al giallo, sul volto di una persona o delle sue sclere (le parti bianche dell’occhio), può indicare disfunzioni al Fegato ma, nel caso di bevitori abituali di alcool, bisogna invece porre un’accurata attenzione quando il colore del loro viso diventa pallido o bluastro.

Queste sono solo alcune tracce e tutte utili per indicare la presenza di un disturbo. Per questo, prima di fare una sorta di “diagnosi”, bisogna saper osservare in modo olistico. Sono molti i fattori che possono cambiare la realtà. Nulla è assoluto. La soluzione a tutto questo, per avere un Fegato il più sano possibile, dal punto di vista spirituale, è cercare di vivere nella più totale gioia e serenità. Cercare l’entusiasmo e la pace interiore. Accettare di più alcune situazioni nel tentativo di vedere perché avvengono; forse, vogliono solo insegnarci qualcosa. Individuare il lato positivo di un avvenimento e prendere la vita con più calma, più tranquillità e più tolleranza pensando maggiormente al presente che stiamo vivendo e non rimuginando nel passato o sperando nel futuro. E’ difficile, lo capisco ma, come per tutte le cose, ci vuole la volontà. Sono sicura che ne troverete giovamento.

Prosit!

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