Lo Starnuto – la manifestazione del fastidio

SALUTE!

Si sa che lo starnuto è una violenta espulsione di aria provocata dal nostro corpo quando deve svuotarsi velocemente da un eccesso di elementi considerati da lui nocivi (può anche essere un odore sgradevole). Quest’aria, che ha sede nei polmoni, è infatti caratterizzata anche da sostanze che il corpo tende ad espellere provocando questo scossone definito – involontario – per noi.

Il meccanismo dello starnuto è estremamente affascinante e attivato da sensori del Nervo Trigemino. Prende in considerazione diversi fattori come: la contrazione muscolare, l’espulsione di agenti patogeni, la fuoriuscita di liquidi, la pulizia delle mucose e la sua velocità può raggiungere addirittura i 320km/h. Decisamente meglio di un soffiatore!

Andando oltre la situazione fisica, lo starnuto è un sobbalzo che ci avvisa quanto fastidio e quanta intolleranza racchiudiamo in noi.

Le persone che starnutiscono sovente o le persone allergiche (vedi articolo https://prositvita.wordpress.com/2015/04/03/guardare-le-allergie-e-le-intolleranze-da-un-altro-punto-di-vista/ ) sono persone spesso infastidite da varie cose, situazioni o persone e desiderano sbarazzarsi di quello che vivono come una seccatura. Si tenga anche conto che si può starnutire solo in determinati periodi della vita. Conosco ad esempio una signora che ha starnutito moltissimo fino all’età adolescenziale e poi, dopo essersi sposata e aver costruito la sua famiglia, non ha praticamente più starnutito se non in modo “normale”. E’ vero che più cresciamo e più si rinforza il nostro apparato immunitario, il nostro organismo cambia e cerca sempre di adattarsi, ma è anche vero che occorre tener presente vari fattori.

ETCIU’!!!

Come dicevo, le persone che invece starnutiscono molto, possono essere puntigliose in alcuni aspetti della loro vita, amano la perfezione e avere il controllo. Sono abbastanza ansiose, s’intestardiscono facilmente e non accettano di buon grado di essere spodestate dal loro ruolo. La casa deve essere pulita, i figli devono andare bene a scuola, l’apparenza per loro conta molto, conta far bella figura e temono il giudizio degli altri. Ma la questione principale è che molte cose le rendono intolleranti.

Questo avviene perché sono anche sensibili pur non riconoscendolo o mostrandosi “di polso”. Questa loro sensibilità, che le rende più vulnerabili ma anche empatiche, è una qualità meravigliosa ma che a loro causa inquietudine. Hanno bisogno di appoggi e sentirsi al sicuro.

Sono persone che covano una scontentezza di fondo. Un qualcosa non le appaga totalmente, nonostante, per alcuni, pare conducano una vita agiata o un’esistenza libera e invidiabile.

Quando la natura intrinseca è satura di fastidio nutrito, esplode attraverso lo starnuto che aiuta a liberarsi ma avvisa anche dell’esistere di una dose consistente di scontentezza che occorrerebbe trasformare in gioia. La cosa difficile, a volte, è che non si sa riconoscere cosa nutre questa infelicità perché appartiene alla parte più profonda di noi che, per uscire, deve appunto essere scossa violentemente.

Bisognerebbe guardare di più quello che si ha rispetto a quello che non si ha, preoccuparsi di meno e soprattutto accettare maggiormente il comportamento degli altri senza giudicare.

Lo starnuto provoca una fuoriuscita di liquidi anche dal naso e dagli occhi. Tutti simboli di tristezza per un qualcosa che non si riesce a sopportare ne a perdonare. Forse una situazione.

OGNUNO STARNUTISCE A MODO SUO

Trattenere uno starnuto non solo è pericoloso, perché si comprimono i canali del nostro corpo (di torace, gola e testa) ma non si permette al corpo di svolgere una funzione della quale ha estremamente bisogno sia dal punto di vista fisico che psicosomatico. Ha bisogno di liberarsi, di eliminare quel disgusto trattenuto .

Si starnutisce in diversi modi e soprattutto a seconda di dove ci troviamo e con chi ma, solitamente, una persona che trattiene i suoi starnuti è una persona che non ama disturbare, ama essere stimata ma non vuole darlo a vedere, ha il senso del bello e non sopporta far brutta figura. Chi invece, quando starnutisce, provoca un boato assordante è un individuo che ha bisogno di essere visto e considerato, spesso si comporta da giullare, prova sovente a passare per quello più furbo degli altri ed è gioviale e scherzoso. C’è anche chi durante lo starnuto sembra un bambino e, attraverso quel meccanismo, mostra un’innocenza della quale sente la mancanza in quanto crede di non potersela più permettere. Vuole coccole e sostegno e ama essere al centro della vita di chi gli è caro.

AUGURATI IL BENESSERE

Quando starnutiamo siamo soliti dire a noi stessi (se diciamo qualcosa) frasi come:

Ohi ohi… mi sa che ho preso il raffreddore!

Mamma mia deve avermi dato fastidio quella cosa là

Oppure si fanno battute di tipo popolare che usavano i nostri nonni:

Salute! …Che se ne và!

Eccììì-culatta in puve! – (da me in Liguria significa “cioccolata in polvere”)

Etc…

Ma raramente affermiamo esclamazioni come:

Oh! Bene! Un po’ di fastidio se ne è andato! Ora ne ho meno!

Molto bene! Adesso ho più salute di prima!

Via tutta quest’immondizia! Largo alla pulizia e alla gioia!

Il mio splendido corpo si è pulito! Che bellezza!

Queste citazioni sono importantissime perché, attraverso le nostre memorie, associamo lo starnuto ad una infiammazione o comunque ad uno “star poco bene” come se fosse il preludio di una malattia.

Sappiamo che si può starnutire anche per la luce solare (vengono solleticati i sensori del Trigemino) ma dal nostro inconscio non parte un input dedicato al sole. Frasi positive, come quelle che ho riportato, aiutato a cancellare le memorie vecchie costruendone delle nuove, a furia di dirle, e pian piano ogni starnuto diverrà fonte di benessere fino a scomparire. Ossia si starnutirà molto meno.

Il nostro corpo ha bisogno di starnutire, deve ripulirsi. Lo stranuto è come la pipì, attraverso lui si fa pulizia, ma sempre nella giusta dose.

Solitamente ultimo i miei articoli augurando – Prosit! -, questa volta trovo carino dirti – Salute! -.

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La bellezza dell’Uomo nei quattro elementi

– Storia di un lavoro alchemico che, ogni giorno, la natura compie –

E possiamo compiere anche noi essendo anche noi natura.

Sei un essere meraviglioso ma offuschi la tua meraviglia. Attraverso gli elementi che sono una tua emanazione, e osservando il loro lavoro, potrai intagliare la tua corazza e uscire in tutto il tuo splendore. Dal buio alla luce.

I quattro elementi: la Terra, l’Aria, l’Acqua e il Fuoco, come spiega il Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov, filosofo e pedagogo bulgaro che si è sempre interessato all’alchimia e alla spiritualità, rappresentano i quattro “corpi” dell’essere umano.

La Terra è il corpo fisico, l’Aria è il corpo mentale, l’Acqua è il corpo astrale (o emozionale, il cuore) e il Fuoco è il corpo spirituale.

Il sole permette all’aria di esistere e di muoversi, la quale, sul mare, creerà onde e queste onde, andranno a modellare gli scogli. 

Questo fenomeno è lo stesso che accade all’interno di un essere umano che vuole evolversi, modellando ciò che è, al fine di vivere il più possibile a livello spirituale che significa: vivere libero, riconoscendo e usando il proprio potere.

Come “libero” si intende non solo libero da molti sistemi nei quali ci tengono prigionieri ma significa soprattutto liberarsi dalle paure e dagli schemi mentali che ci opprimono e ci tengono schiavi. Es.: il timore del giudizio degli altri, la paura di non farcela, il comportarsi in un certo modo, etc…

Se ci affidiamo maggiormente al nostro corpo spirituale, esso modificherà la mente (il nostro più grande e severo tiranno) la quale, piegata al nostro volere, permetterà al cuore di lasciarsi andare e questo inciderà sulla nostra parte fisica, sia dal punto di vista salutare che del vivere fisicamente la nostra esistenza quotidianamente.

Ma come si fa ad iniziare questo giro? Ossia, come si fa ad affidarsi al nostro spirito?

Innanzi tutto serve riconoscerlo e credere alla sua esistenza. Vuol dire accettare che c’è qualcosa di ben oltre, al di là di quello che pensiamo di essere. Vuol dire accogliere e convincersi dell’idea che non siamo solo corpo e se queste possono sembrarti solo fandonie, non potrai mai iniziare un percorso di evoluzione atto al tuo proprio benessere. Ciò che ti sto dicendo non è una mia invenzione. Puoi documentarti, molti ne parlano, esistono prove scientifiche se è questo che cerchi ma… sono tutte cose che non ti servono e potrebbero mentirti. Dentro di te hai il tuo “sentire” e lui non sbaglia mai. Forse, è proprio quello che ti ha fatto porre mille domande nella tua vita.

Se hai voglia di credere in questo inizierai per forza a nutrire questa tua parte che finora hai tenuto nascosta senza saperlo. Nutrendola essa si ingrandirà e, prima o poi, si mostrerà a te in tanti e diversi modi. All’inizio ti stupisce e ti emoziona fino al momento in cui, totalmente cosciente, la fai tua.

Affidandoti a lei e comprendendo di essere quel “di più” potrai osservarti in modo diverso adesso e, attraverso l’osservazione, potrai modificare i tuoi comportamenti. Il tuo carattere, quando ti fa compiere qualcosa di negativo (parole, azioni, emozioni, pensieri…) non fa del male solo a chi ti sta vicino ma fa del male soprattutto a te stesso. Così facendo puoi migliorare le re-azioni della tua macchina biologica e invece che muoverti sempre guidato dalla paura potrai agire padrone di te o guidato dall’amore. Siamo sempre e costantemente tutti guidati dalla paura. Questo non significa essere codardi o tremare vistosamente.

Abbiamo paura di dire ai nostri genitori che non andremo a mangiare da loro, paura di non arrivare a fine mese con i soldi che abbiamo, paura del nuovo, del cambiamento, di cosa gli altri possono pensare, della malattia, della reazione altrui, di non essere all’altezza, di non piacere, di confessare i nostri sentimenti e potrei andare avanti all’infinito.

Queste e altre paure ci conducono nella vita, per mano, dal mattino alla sera e sono deleterie. Possono ingigantirsi divenendo malsani meccanismi che ci trattengono prigionieri. Lo si vede nella menzogna, nell’invidia, nell’accidia, nella sottomissione, nella fuga, nella collera, nella presunzione… infinite sono le figlie della paura madre di tutte le emozioni/azioni negative.

Quello di cui ti sto parlando è un lavoro alchemico ed eroico perché difficile da fare. Devi essere costante e metterci tutta la tua buona volontà ma il premio che riceverai sarà enorme, di indescrivibile bellezza. Sarà la tua rinascita in quella che potrai considerare la perfezione di te stesso intesa come – piacerti – e vivere amandoti libero da ogni catena.

 

Prendi la forza che hai dentro e domina i tuoi demoni. Trasmutali in meraviglia. Fai dei tuoi vizi un punto di forza, amerai te stesso e il creato, riempiendo di gioia anche chi può beneficiare della tua irradiazione. Cambiare le tue debolezze in trampolini di lancio anziché cercare di nasconderle dietro a ipocrisie, maschere o nuovi look, è stato per me terapeutico e immagino possa esserlo per molti.

Se vuoi approfondire questi concetti e imparare a modellare cosa sei puoi leggere il libro “Il Lavoro Alchemico ovvero la ricerca della Perfezione” (Omraam Mikhaël Aïvanhov).

Ti auguro un buon cammino.

Prosit!

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Il Dolore è nei Polmoni

Dopo aver scritto questo articolo https://prositvita.wordpress.com/2015/07/01/i-polmoni-e-la-tristezza/ nominato “i Polmoni e la Tristezza” capisco che il titolo di questo nuovo post possa suscitare un senso di avvilimento, come a chiamare in causa questi importanti organi solo quando serve parlare di sentimenti tristi e demoralizzanti. Il fatto è che vorrei battere il chiodo su questo tasto vista proprio la rilevanza di una delle fondamentali cause di malesseri e malattie ai nostri Polmoni, nonché a tutto il nostro Apparato Respiratorio: l’emozione della Tristezza.

Tutte le situazioni che viviamo caratterizzate da emozioni tristi o angoscianti e quindi di dolore, come la malinconia, la sofferenza, la solitudine non accettata, etc… vengono elaborate e mettono le loro radici prettamente nei Polmoni. Come già dissi nell’altro articolo infatti, essi sono la sede dell’emozione Tristezza ma è utile osservare come, a renderci infelici, a lungo andare, possono essere anche altre Emozioni Superiori come la Rabbia e la Paura.

Immaginate ad esempio una persona che vive costantemente nell’ansia e nella preoccupazione, prospettando sempre per sé il negativo dietro l’angolo, non può certo essere, nel suo profondo, una persona gaia e solare aspettandosi il peggio dalla vita. Vive nella Paura e, perciò, è triste.

Questo assiduo stato di non-gioia inizia col tempo a prendere, per modo di dire, una sua forma vera e propria concretizzandosi come fosse materia all’interno dei nostri Polmoni. In realtà materia non è ma è Energia e, come sapete, l’Energia esiste davvero pur non essendo tangibile o evidente. Voi forse vedete l’Energia che permette agli elettrodomestici di lavorare? No, eppure essi funzionano. Ecco, più o meno è la stessa cosa.

Un insieme quindi di vibrazioni, in questo caso negative, prende piede in quelli che sono tra gli organi più importanti del nostro corpo.

Al di là del mestiere, delle abitudini, dell’età e di molto altro, caratteristiche che possono sicuramente influire sulla salute dei nostri Polmoni e di tutto il Sistema Respiratorio, occorre quindi notare anche quanta Tristezza risiede in noi, cosa ci rende avviliti, chi ci rende avviliti, e quanti pensieri tristi completiamo quotidianamente attraverso la nostra mente e il suo chiacchiericcio continuo.

Spesso è difficile riuscire a comprendere chi o cosa, durante la nostra esistenza, un poco al giorno, ci spaventa, o ci preoccupa, o ci tarpa le ali, o ci sfrutta, o ci fa vivere male, sarebbe un gran successo riuscire ad accorgersene ma possiamo valutare, forse con più facilità, l’evento singolo.

La perdita di un caro, un maltrattamento ricevuto, un trauma subito, sono tutti eventi che ci trattengono nella mesta inquietudine che dovremmo assolutamente riuscire a lasciar andare e staccare da noi per non far ammalare i nostri Polmoni. E’ giusto vivere il dolore, elaborarlo, entrarci dentro, riconoscerlo e, nel caso, imparare qualcosa da lui ma poi, anche se può sembrare impossibile ed è difficilissimo da fare, bisogna… lasciar andare. Dopo il suo compito, quel dolore, non ha più nulla da darci se non tanto tanto male.

Vedete, se pensiamo ad eventi gravi, con il potere di rovinare un’intera vita, quello che dico appare assurdo e ostico, me ne rendo conto, certamente, ma purtroppo a renderci “brutta” l’esistenza sono sovente anche cose più superflue e che potremmo modificare senza difficoltà ma, o non ce ne rendiamo conto, o non ne abbiamo voglia, o ci sembrano troppo grandi da affrontare.

Quante volte ce la prendiamo in modo esagerato o ci sentiamo umiliati davanti a chi pensa male di noi, quando invece potremmo fregarcene del suo giudizio senza farci soffocare da inutili sensi di colpa o stati di inadeguatezza in realtà inesistenti?

Quante volte ci crogioliamo nella lamentela? O nel vittimismo?

Il vittimismo è un celato bisogno d’amore e considerazione. Percependo questo bisogno dentro di sé, e non trovandolo al di fuori convinti che si debba ricercare all’esterno, si vive automaticamente in una situazione giornaliera di Tristezza. E’ come se ci mancasse qualcosa.

La stanchezza per il lavoro, il non sentirsi liberi, i soldi che spariscono troppo velocemente, il tradimento del partner, il figlio che va male a scuola… e allora ecco le Bronchiti, le Polmoniti, il Raffreddore, le Pleuriti, etc… che “colpiscono”, a livello generale, i nostri organi.

Il Naso che cola è il tuo Spirito che piange. Il liquido che scende dalle nari, sono le lacrime del tuo Essere più profondo che così si manifestano per essere viste

Nello specifico poi, ognuna di queste malattie, risponde a dei – perché? – ma, alla fine, c’è sempre un risvolto che porta alla Tristezza.

BRONCHITE: paura inconscia dell’aggressività dell’altro o aver subito un atteggiamento violento/aggressivo/irascibile/nervoso da parte di qualcuno.

POLMONITE: non riuscire a far cicatrizzare ferite emozionali ancora aperte. Disperazione. Eccessiva stanchezza nei confronti di determinanti avvenimenti della vita che sembra avercela con noi.

PLEURITE: aver provato rabbia per essersi sentiti in balia delle onde, c’è la voglia ma non il coraggio di ricominciare e, questa sensazione di impossibilità, svilisce.

EDEMA POLMONARE: trattenere un qualcosa che non si vuole lasciar andare perché senza ci si sente persi ma che in realtà non ci fa vivere come meriteremmo. Può trattarsi anche di uno stato d’essere, un’abitudine nella nostra zona di comfort dalla quale non vogliamo separarci.

ASMA: sentirsi repressi soprattutto da un amore soffocante e non riuscire a liberarsi nemmeno attraverso il pianto. Aver paura di deludere o far male a qualcuno che ci ama molto.

DOLORI AL TORACE PERCEPITI “AI POLMONI”: sono dolori generici e possono essere provocati da diversi fattori, il soggetto può avvertire irrigidimento, fitte, fastidiose vibrazioni, etc… Tutti rappresentano un profondo bisogno d’amore e di coccole. Di dolcezza, di essere abbracciati, sostenuti, accarezzati.

Dobbiamo imparare a scegliere il benessere. Se a renderci tristi sono i ricordi, dobbiamo lasciarli nel passato, se abbiamo paura dobbiamo imparare a coltivare il coraggio e la fiducia con piccoli passetti, giorno dopo giorno, se siamo negativi dobbiamo forzarci di diventare più ottimisti. Dobbiamo e possiamo scegliere di stare bene, di stare meglio. Di evitare di soccombere davanti a certe angosce, almeno alcune, almeno dove possiamo e riusciamo.

I Polmoni, con i loro Bronchi e i loro Alveoli, sono direttamente collegati al Naso e, il Naso, incamerando l’aria (cioè ciò che c’è all’esterno di noi), ci permette di essere un tutt’uno tra il fuori e il dentro. Avviene un miscuglio tra quello che esiste oltre il nostro corpo e all’interno di esso. Una Comunione totale della vita. Facciamo un buon intruglio utilizzando sani e ottimi ingredienti. Selezioniamo ciò che entra e che assimiliamo e tratteniamo soltanto quello che più ci è utile e ci regala armonia. Tutto il resto eliminiamolo. Buttiamolo via. Solo così potremmo togliere “immondizia” dai nostri Polmoni e far vivere nel migliore dei modi noi e loro.

Prosit!

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Esseri Sacri

Vi siete mai soffermati ad osservare intensamente un albero? A guardarlo con occhi diversi? Uno sguardo profondo? Immagino e spero proprio di si. Esso è vivo. Palpita. Respira. E se sai ascoltarlo ti parla. Così come parla con i suoi simili comunicando una lingua a noi incomprensibile ma vera. Fatta di energia e atmosfera.

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Sotterranea e silenziosa che non avviene solo attraverso le fronde che s’incrociano tra loro giocando col vento ma anche attraverso le radici in uno scambio simbiotico con il quale riescono anche ad aiutarsi a vicenda. Gli alberi che donano forza. Abbracciamo un giovane albero, già adulto però; ci riempirà di vigore e positività. Sarà in grado di assorbire il nostro eventuale malessere e sprigionare invece gioia in noi. Quelli ancora piccolini, lasciamoli crescere, non hanno ancora la possibilità di cullarci in un immaginario abbraccio.

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Gli alberi. Che formano il bosco, le foreste, così come tutte le parti del nostro organismo formano il corpo umano. Non sono messi a caso. Il Pino Silvestre ad esempio, si trova solo in determinate zone, altezze e soprattutto verso il centro della selva. Perché il Pino Silvestre ha le stesse funzioni del nostro polmone. E infatti, il nostro polmone è situato in una posizione relativamente centrale a noi, al nostro torace.

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Permette al bosco di respirare e più di altri, e più velocemente, trasforma l’anidride carbonica in ossigeno con la grande capacità di purificarlo e disinfettarlo. Compito esattamente opposto invece spetta al Brugo. Un alberello dalle dimensioni minori, talvolta chiamato addirittura arbusto che se ne sta, recintando, intorno alle altre piante. Sarà facile infatti notarlo a bordo strada. Perché il Brugo protegge.

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E come la nostra pelle, cerca di difenderci dai nemici che possono intaccare la parte più interna di noi. Lui che può. Lui che “non patisce niente”. Alberi austeri, imponenti. A volte invece bizzarri e simpatici dalle svariate forme. A volte addirittura sacri. E ne sono d’accordo. Sanno ascoltarvi. Può sembrare impossibile ma è così. Hanno un anima. Toccateli, accarezzateli, fatevi regalare un po’ della loro forza, vitalità e saggezza. Alberi che dominano. Che sovente, tutti insieme, scaturiscono quasi timore.

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Che attirano fulmini, proteggono dalle frane, ci fanno ombra. Diventano ottimi nascondigli per gli animali. Riescono persino ad attirare, e questo è riferito prevalentemente agli insetti, bestioline in grado di difenderli da agenti patogeni che potrebbero fargli del male. In cambio, elargiscono sostanze più che nutrienti e ripari per i loro aiutanti. Si rinnovano costantemente arrivando addirittura a far seccare quella parte che non serve più, ad eliminarla.

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Pur di rimanere vivi. Quasi eterni molti. Sono esseri viventi molto longevi. E amano vivere in serenità e armonia. Non sentono il nostro stesso tipo di dolore. Non hanno le nostre stesse cellule neuronali ma soffrono quando viene fatto loro del male. Soffrono in modo diverso ma è così. Rispettiamoli.

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Un mondo senza questi figli della terra, non sarebbe un mondo. Senza i loro fiori, senza i loro frutti. Organizzate una passeggiata sotto agli alberi e provate a condividere momenti con loro come non avete mai fatto. Pensate che, a lungo andare, possono anche insegnarvi ad avere la loro stessa sensibilità e mi riferisco ad una sensibilità di percezioni, di impressioni. A sentire non solo con le orecchie e a guardare non solo con gli occhi. Queste sono per me doti che fanno bene, di cui tutti abbiamo bisogno e gli alberi, ne sono i maestri migliori.

Prosit!