Piede d’Atleta – il Fungo del Desiderio

IL DESIDERIO DEI DESIDERI

Sarebbe da stupidi, non credi? Passare una vita intera a desiderare qualcosa senza mai agire – (Dal film Blow)

Desidero che la mia vita prenda quella determinata piega“. “Desidero avanzare, andare avanti in quella decisione ma qualcosa me lo impedisce“. “Desidero il coraggio per fare quel balzo ma non riesco, qualcosa mi trattiene“.

Queste sono le riflessioni, solitamente inconsce, che si pone chi soffre di un’infezione micotica ai piedi chiamata Piede d’Atleta la quale si presenta maggiormente tra le dita e soprattutto tra gli spazi del terzo, del quarto e del quinto dito. È questa un’infezione davvero fastidiosa che può portare desquamazione, rossore, prurito, bruciore, fuoriuscita di siero e tagli sanguinosi. È anche ovviamente contagiosa.

Sono in molti a soffrirne e prende il nome dagli sportivi per diversi motivi. Il primo è che chi frequenta gli ambienti dello sport è più soggetto a questi disturbi, a causa dell’esagerato via vai nelle docce e nelle toilette dove si mischiano miceti, germi e batteri e poi perché lo sportivo indossa spesso scarpe da ginnastica che, anche a causa del movimento fisico, fanno sudare il piede.

Questi funghi, infatti, trovano il loro habitat più consono nei luoghi caldi e umidi sia a livello di ambienti che sulle zone del nostro corpo. La cosa più importante da fare infatti per la cura dei nostri piedi, anche se puo’ sembrarvi strana, non è tanto il lavarli, quanto l’asciugarli molto bene senza lasciare tracce di umidità. E poi ovviamente farli respirare il più possibile, prevalentemente in estate quando il fungo si presenta più sovente trovando le temperature adatte alla sua prolificazione. Molti individui però soffrono di questo inestetismo anche in inverno quindi il clima esterno c’entra ma relativamente.

NEMMENO DI UN CENTIMETRO

Il Piede d’Atleta, tra le sue caratteristiche, ha anche quella di emanare un cattivo odore. Si tratta appunto dell’odore del “ristagno” un ristagno che, nella psicosomatica, possiamo tradurre anche come una stasi al non riuscire ad avanzare, proprio come definivo a inizio articolo.

Questa stasi però non è passiva e accettata ma, anzi, una parte di noi invece vorrebbe andare avanti, vorrebbe far sì che le sue decisioni si concretizzassero, che i suoi desideri prendessero forma concretamente ma ciò non avviene per mille motivi: paura, insicurezza, sfiducia, preoccupazione, impossibilità, etc… quindi ecco l’inizio del sobbollire, sotto gli strati della nostra pelle e negli spazi interdigitali, di sostanze che portano ad un disturbo assai rognoso.

Le cose si fermano lì, non hanno più vita, non hanno più creazione e inizia la putrefazione.

UN PASSO DOPO L’ALTRO

I nostri piedi indicano proprio il riuscire ad andare avanti nella vita e non solo nel camminare fisico ma anche psicologico e soprattutto spirituale, a livello di evoluzione. Più ci si evolve infatti e meno si è vittime delle proprie emozioni negative che ci rendono loro schiavi obbligandoci a reagire come loro vogliono. La paura, ad esempio, ci blocca. È lei a comandare. Se non vuole che ci spingiamo oltre non ci fa smuovere da lì anche se noi lo desideriamo tanto. Non per niente i piedi, in molte culture, in molte religioni e in molti popoli erano considerate parti del corpo sacre, venerate e molto considerate proprio perché simboleggiavano il procedere verso l’illuminazione. L’andare avanti nel percorso della crescita e della consapevolezza.

Naturalmente i fattori che causano questo disturbo sono anche altri come: l’alimentazione, l’eccessiva sudorazione, scarpe di materiale scadente, la scarsa igiene… tutte situazioni alle quali occorre porre rimedio, ma provate anche a riflettere, se portate in grembo blocchi come quelli che vi ho spiegato. Se siete insicuri e se avete bisogno di appoggio. Come ho detto, possono essere argomenti celati nell’inconscio e davvero difficili da vedere, percepire e riconoscere ma una attenta osservazione non potrà che portare esiti positivi.

Prima di concludere vi consiglio pomata Canesten da mettere tutte le sere prima di andare a dormire e lasciare agire per tutta la notte. Di giorno, prima di infilare la scarpa, sporcare l’interno della calzatura e l’interno del calzino, e anche il piede tra le dita soprattutto, di Polvere di Fissan Blu (per bambini) che contiene più Ossido di Zinco rispetto a quella Rosa. Mi raccomando che sia la polvere e non la crema. Non usate il Borotalco perchè non assorbe ma, anzi, crea pappocchia umida. Se indossate calzature aperte fate all’incontrario: Canesten di giorno (anche 2 volte al giorno) e Polvere tra le dita e sul piede di notte.

Prosit!

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Ad esempio la Gengivite – l’Alimentazione non c’entra mai nulla… Bah!

E’ strana questa cosa, ci formiamo attraverso quello che mangiamo (non solo ma soprattutto), siamo quello che mangiamo, i tessuti, le cellule del nostro corpo, sono alimentati dal sangue e il sangue è composto da quello di cui ci nutriamo però, questa alimentazione, non viene mai presa in considerazione. Hai un tumore? Sarà perché fumi. Se non fumi e’ sfiga. Hai una gastrite? Troppa rabbia. Hai le emorroidi? Stai troppo tempo seduto. Hai un eczema sulla pelle? E’ sicuramente ereditario.

Scusate ma questo è intollerabile a mio avviso.

In ultimo, tempo fa, ad una mia amica è venuta una Gengivite. Ahi che male! Sapevo bene cosa avrebbe dovuto fare ma non sapevo quanti giorni le potesse durare quel dolore (come me, non è una che sopporta volentieri il male). Così, vado alla ricerca di qualche sito interessante che mi pronosticasse, all’incirca, per quanto tempo ancora avrebbe dovuto “soffrire”… povera tapina!

Non fatelo se non siete all’altezza del comprendere quello che andrete a leggere; su internet purtroppo ci sono scritte tante cose interessanti e utili ma anche tante sciocchezze errate e che spaventano inutilmente.

Detto questo, m’imbatto in una specie di forum dove le domande inerenti alla Gengivite fioccavano in gran quantità con tanto di risposte da parte di medici sia generici che dentisti. Ebbene, lo devo dire, mi devo sfogare… leggere che… “l’alimentazione non c’entra un fico secco” mi ha fatto arrabbiare. Proprio queste erano le parole.

Allora, facciamo ordine senza inalberarci. Punto primo: che cos’è la Gengivite? (Ora vi trascriverò quello che si legge su Wikipedia tanto ho visto che sono le stesse frasi in diversi siti e le reputo anche abbastanza esatte pur non essendo un medico)

Per Gengivite si intende un’infiammazione dei tessuti gengivali caratterizzata da gonfiore, arrossamento, calore e sanguinamento conseguenti all’accumulo di placca. La malattia è reversibile dopo rimozione delle cause responsabili. Tutte le specie batteriche che compongono la placca, depositandosi sulle superfici dure del dente, possono causare la patologia. Quindi tutte le cause che possono favorire l’accumulo della placca sono cofattori associati alla gengivite. Possono essere:

  • anomalie morfologiche o strutturali dei denti, come le perle di smalto
  • fratture radicolari
  • ricostruzioni dentali incongrue. 

Perdonatemi ma… la placca, primo motivo, non è però l’unico. La mia amica si lava i denti regolarmente (senza esagerare), usa il filo interdentale, sciacqua la sua bocca con un colluttorio preparato da lei con sostanze naturali ed effettua la pulizia dentale, con detartrasi, dal dentista, una o due volte all’anno. (Come mai c’è gente che dice che se mangia gran quantitativi di salame, ad esempio, gli si infiammano le gengive?). Guarda caso, la mia amica, ha confessato che nei giorni di Pasqua, e in quelli antecedenti alle feste, aveva pasticciato parecchio col cibo lasciandosi tentare da parecchie golosità. In qualsiasi caso di infiammazione, il sangue forse non c’entra? Il sangue che passa in quella zona infiammata è un sangue pulito e ricco di sostanze nutritive? Ma andiamo avanti.

Anche alcuni ormoni possono favorire e soprattutto esacerbare la gengivite: prove scientifiche hanno dimostrato l’importanza dei livelli dei cosiddetti ormoni sessuali: androgeni, estrogeni, progesterone.

Bene, cosa forma i nostri ormoni?………L’aria… sicuramente è l’aria a nutrirli mica il cibo!

La malnutrizione continua ad essere causa di gengiviti nei paesi in via di sviluppo: in particolar modo la carenza di vitamina C che porta allo scorbuto, ma anche di vitamina A, B2 e B12, favoriscono la gengivite. Vari farmaci, appartenenti ai gruppi degli anticonvulsivanti, immunosoppressori, antipertensivi possono causare modificazioni gengivali caratterizzate da un ispessimento abnorme (iperplasia).  

Naturalmente, anche le vitamine stanno nell’aria… Se volete assumere vitamine respirate a bocca aperta! Tsè! Che idiozie.

L’accumulo di placca lungo il margine gengivale scatena una reazione infiammatoria dei tessuti molli. I batteri responsabili sono perlopiù cocchi e bastoncelli Gram positivi anaerobi facoltativi (streptococchi e actinomiceti). Il tartaro non sembra svolgere un’azione diretta contro la gengiva, ma favorendo l’adesione e l’accumulo batterico generalmente aggrava il quadro clinico. Il deposito di batteri sulle superfici dentali è da solo responsabile dell’infiammazione. Già dopo le prime 24 ore l’epitelio orale è stimolato dai microbi a produrre mediatori proinfiammatori: aumenta la pressione sanguigna locale e la permeabilità vasale, si forma un essudato con le cellule di difesa polimorfonucleate che raggiungono la sede dell’infiammazione e si accumulano nella regione del solco gengivale. I primi segni clinici si riscontrano dopo circa 7 giorni, quando oltre ai polimorfonucleati la zona è raggiunta anche dai globuli bianchi, ed inizia la degenerazione dei fibroblasti (probabilmente per morte cellulare) che sono responsabili della compattezza del tessuto gengivale. Il gonfiore aumenta gradualmente, fino a quando non viene rimosso lo stimolo. Superato un tempo limite, variabile in funzione del sistema immunitario dell’individuo e dell’aggressività delle specie batteriche coinvolte, la gengivite reversibile sfocia in parodontite irreversibile, in quanto l’infiammazione non è più contenuta nella gengiva bensì coinvolge tutti i tessuti parodontali. Le gengiviti da farmaci determinano l’ispessimento gengivale anche in una dentizione relativamente priva di placca; comportano comunque difficoltà al mantenimento dell’igiene orale, e la presenza di placca concomitante determina un peggioramento del quadro clinico.

 

Oh! Molto bene, mi sembra stia entrando in gioco l’apparato immunitario. E cosa rinforza il nostro apparato immunitario? Tanto cose, lo so. Evitare lo stress ad esempio, evitare di sottoporre il nostro fisico a sbalzi termici troppo repentini, etc, etc… ma forse, e dico forse, non è che questo apparato immunitario, in grado di combattere e tenere a bada i batteri, lo si rinforza anche con un’alimentazione sana e adatta? No eh?

E il medico che ha stabilito, come molti altri, che “l’alimentazione non c’entra un fico secco”, mi sta forse dicendo, indirettamente, che se ho una Gengivite posso quindi tranquillamente bere bevande gassate e colorate o mangiare insaccati tanto… l’alimentazione non ha nulla a che vedere con le mie gengive? Se l’apparato immunitario della mia amica fosse stato forte e in vigore, sarebbero riusciti i batteri a svolgere e a portare a buon fine il loro lavoro? Ora, non voglio fare dell’assolutismo. Capita anche dopo un’accurata pulizia dei denti di rimanere vittime di una Gengivite, a causa di gengive sensibili probabilmente, ma escludere così spesso l’alimentazione da ogni ambito mi pare eccessivo dall’altra parte.

Per fortuna non tutti i medici sono così, ma ho voluto approfittare di questa occasione per parlare di quanto, anche in medicina purtroppo, l’alimentazione sia sottovalutata. Non sottovalutatela anche voi. Usatela come il migliore dei medicinali per guarire e anche come prevenzione.

E’ importantissima.

E poi, a chi interessa, aggiungo che la Gengivite, in psicosomatica, intende suggerire che si ha difficoltà nel prendere delle decisioni. La paura blocca le scelte e, anziché buttarsi in nuove vie, si rimane fermi per timore. Questa cosa, inconsciamente, fa anche arrabbiare (infiammazione = rabbia) e sfocia nelle gengive. Perciò, se soffrite di questo problema, provate a rasserenarvi e a scegliere senza paura le strade da percorrere.

Prosit!

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Quello sporco che adoro

Vorrei spezzare una lancia a favore di Madre Natura… (-Ti piace vincere facile – direte voi, invece così facile non è).

Andiamo nel bosco e pretendiamo che il sentiero sia pulito, andiamo al mare e pretendiamo che l’acqua sia pulita (non parlo d’inquinamento parlo di limpidezza), andiamo al lago e pretendiamo acqua cristallina e di poter vedere il fondale. Voglio dire, avrete sentito anche voi frasi tipo – Bleah! Quell’acqua è verde! -. Ohibò! Certo che è verde!

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Ma è così difficile da capire che la pulizia che intendiamo noi non è la stessa che intende Madre Terra? Per molti si.

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Le foglie esistono e cadono e “sporcano” con il loro humus, prezioso per il suolo che senza morirebbe, le alghe esistono e galleggiano e “sporcano”, la sabbia si unisce all’acqua in una danza sinuosa, spinta dalle correnti, e rende quell’acqua torbida.

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Si, perché l’una è dentro l’altra. Perché è come se facessero l’amore. Perchè in Natura, tutto è amore.

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Quanti batteri vi scambiate voi facendo l’amore? E liquidi organici, mucose vaginali, sperma, saliva… Cosa dovrebbe dire l’acaro che fino a cinque minuti prima se ne stava tranquillo nella polvere del suo materasso e ora si trova un devasto davanti?

Cosa accade durante un parto? Il più bell’evento della vita. Quali sono gli elementi che lo accompagnano? Feci, urina, sangue, liquido amniotico… che schifo vero?

Bisognerebbe ragionare un po’.

Non ce ne accorgiamo nemmeno di quanto bene quelle alghe stiano facendo a noi e a quell’habitat. Possono dar fastidio, non piacere, ma è assurdo, a parer mio, affermare che quell’acqua è sporca. Non è bello nuotare tra quelle piante (si lo so alcune vengono definite tossiche ma non è questo l’argomento di oggi). Non si vede nulla, e chissà cosa ci si nasconde sotto, probabilmente un mostro marino che non si riesce a vedere.

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Le alghe non appartengono all’inquinamento ma purtroppo, ahimè, mi è toccato sentire anche questo.

Il fatto che ne vengano prodotte di più proprio per un equilibrio bio-marino che il mare cerca di ottenere a causa dei devasti prodotti dall’uomo può anche essere ma, le alghe, non inquinano. E’ offensivo a mio avviso stabilire che quell’acqua – fa schifo -.

Noi fondamentalmente facciamo la stessa cosa. Se il nostro organismo, o la nostra pelle, non hanno buoni equilibri, automaticamente si formano colonie di batteri o una grande quantità di sebo in più per cercare di rimediare ad eventuali carenze. Ma non li vediamo e quindi pensiamo di essere sempre lindi e immacolati. Oh no! Sapeste che di “schifezze” e che esseri mostruosi ci sono sopra di noi se si potessero osservare da vicino. Ma sono cose nostre… nostri amici, e li accettiamo.

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Le mucillagini invece proprio non ci vanno giù. Compriamo le creme con i loro principi attivi e, se fa tendenza ci cacciamo anche nel fango (azione molto salutare se non si esagera) ma di fare un bagno dentro a quegli organismi che creano ossigeno e sono ricchi di sali minerali e importantissimi oligoelementi, e persino a gratis, proprio no!

Il troppo stroppia e ne sono consapevole, ma vivo in un paese che si affaccia sul mare e le mie orecchie, ogni anno, in estate, ne sentono di ogni.

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Non parliamo poi dell’erba alta che, come le alghe, può nascondere insidie e pericoli. Pretendere che quell’erba non cresca mi sembra davvero eccessivo. Crescono i vostri figli, i vostri capelli, il vostro cane, le vostre piante sul terrazzo ma quell’erba lì, proprio dove io devo andare a camminare, dovrebbe rimanere al massimo alta dieci centimetri. E quelle vacche poi, che vengono a fare i loro bisogni proprio qui, a 1.500 metri s.l.m., dove io ho deciso di soffermarmi a mangiare un panino… Una maleducazione fuori misura.

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Si ok, sembro intollerante e indisponente, qualità che solitamente non mi appartengono ma, abbiate pazienza se mi giustifico rispondendo che certe esclamazioni alcune persone te le tirano proprio fuori dalla bocca con la forza. Non dovrei cedere, lo so, ma una sola volta concedetemela.

La Natura è anche questo. E tutto questo è sacro. Osserviamola con altri occhi. Proviamo a cercare in noi uno sguardo non edulcorato quando ammiriamo. La Natura non ci vuole male ed è amica dei bambini. Non abbiate paura che i vostri figli giochino con quello che lei offre, che si sporchino della sua materia.

Lo “sporco” della Natura deve esserci. Senza di lui, il nostro pianeta, non sopravviverebbe e nemmeno noi.

Prosit!

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Che sia chiaro, l’Appendice non serve a nulla

Quante volte avete sentito dire quello che cita il titolo di questo articolo?

Immagino tante. E sicuramente persino da medici o lo avete letto su qualche importante rivista scientifica. Le varie filosofie dibattono alla grande e quello che poteva sembrare chiaro fino a poco tempo fa, viene oggi ripreso in causa e rivalutato. Per alcuni, questa benedetta Appendice, dev’essere comunque lì per caso o per qualche strana mutazione genetica che non deve riguardarci. Anzi, un fastidio che bisognerebbe eliminare subito. Un qualcosa che sta nel nostro corpo di completamente inutile. Come le tonsille ad esempio (è chiamata infatti anche tonsilla addominale). Come i virus. Non servono a niente, ci fanno solo star male. Eliminiamo tutti questi scomodi orpelli. Così almeno non si ammaleranno più e noi ci siamo tolti un problema.

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Oh, ecco bene, è proprio questo il punto che non mi trova d’accordo.

Certo che si ammalano. Sono vivi anche loro. Sono parti del nostro corpo. E si ammalano sovente molto prima di tante altre parti. Ma perché? Perché sono una specie di campanelli d’allarme o forse potrebbero chiamarsi meglio “scudi”.

Immaginate un accampamento di soldati. E’ notte. Tutti i militari sono in camerata a dormire. Fuori dal momentaneo alloggiamento, sotto alla garitta e col suo fedele fucile in spalla, ci sta un giovane soldato semplice che, attento, osserva il buio territorio che lo circonda. Il suo nome è: Appendice. L’aria fredda gli taglia il viso, l’oscurità lo spaventa, il cuore gli batte forte nonostante la rigidità.

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E’ lì da solo e deve accettare tutto quello che arriva. Un soffio di vento gelido, un animale feroce, il nemico. E qualora il nemico arrivasse davvero, aggressivo, ben equipaggiato e forte, sarebbe naturalmente Appendice a perir per primo non trovate?

Molto spesso, è proprio chi fa la guardia a rimetterci. La stessa cosa accade alla nostra Appendice ma questo non significa ch’essa non serve a nulla anzi, il lavoro della sentinella è importantissimo, è fondamentale e, anche se non è proprio idoneo definirla “sentinella” bisognerebbe vederla in questo modo per aver cura di lei.

Ma che cos’è precisamente l’Appendice?

L’ Appendice, chiamata anche Vermiforme o Cecale, è una specie di protuberanza molle dalla forma tubulare, lunga dai 5 ai 10 cm circa, del nostro Intestino Crasso.

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Si trova precisamente nella parte del Cieco e può dirigersi verso diverse posizioni. Premettiamo che la scienza assicura (la maggior parte delle volte), ch’essa sia un elemento che ha perduto completamente le sue funzionalità in quanto ritenuto semplicemente un residuo intestinale erbivoro e fin qui, nulla in contrario. Forse tra millenni sparirà del tutto, come è sparita la coda o come tante altre nostre parti fisiche si sono, con i secoli, trasformate. Dicono addirittura che prima o poi andrà via anche il quinto dito del piede, il Mellino, perchè tanto non lo utilizziamo. Sarà vero? Il fatto è ch’essa, l’Appendice, c’è ancora e, a mio umile parere, è da trattare al meglio.

Come dicevo prima infatti ha la funzione di segnale in caso di problemi all’apparato digerente, o meglio, in caso di malnutrizione. Si, si, lo so che molti di voi non mi crederanno, lo so che molti di voi staranno pensando che stò dicendo delle stupidaggini ma posso assicurarvi che, al di là di altri casi specifici, con una sana alimentazione, difficilmente si subisce un intervento di Appendicite. La Medicina Orientale afferma che questo elemento sia un sacchetto pieno di batteri utilissimi per il nostro organismo come i colibacilli e i lattobacilli (Gram- i primi e Gram+ i secondi) che, come bravi soldatini, mantengono un equilibrio per noi ottimo alla presenza di agenti patogeni quali germi o quant’altro. Una dieta squilibrata può provocare un aumento di batteri nocivi che, quelli buoni, non riescono più a contrastare e da qui, si arriva ad avere la famosa Appendicite. Allora, proviamo a guardare l’Appendice da un altro punto di vista. Quello psicosomatico. Lo sapete che la psicosomatica è una filosofia che seguo, perciò la prendo in considerazione. Sempre.

Innanzi tutto vediamo che altre filosofie, e non solo la psicosomatica, tengono invece molto da conto l’Appendice, al contrario della nostra Medicina, almeno da come sembra. In secondo luogo, bisogna saper che essa rappresenta la collera verso qualcosa o qualcuno che ci impone (magari con autorità) determinate cose che noi non tolleriamo. Si ottiene perciò anche una sorta di paura, una paura inerente al non aver il determinato controllo della situazione. Il non riuscirsi a sentire completamente autonomi quando invece lo si desidererebbe tanto per poter sottostare di meno a ordini non accettati e fare ciò che meglio si gradisce. Questo ci fa arrabbiare. Dobbiamo capire che qualsiasi tipo di infiammazione, all’interno del nostro corpo, equivale a: RABBIA.

Ossia “vedere rosso”, proprio come rossa e calda è una zona infiammata.

spettacoli.tiscali.it

Il sentirsi sottomessi, o dominati, può causare quindi l’infiammazione all’Appendice. Che in realtà può divenire anche una vera e propria infezione.

Ora, se voi provate davvero questa ira, anche se magari apparentemente potete sembrare le persone più docili di questo mondo e ne siete convinti persino voi stessi, nel momento in cui subite un’appendicectomia, automaticamente vi passa anche la rabbia? No.

Voi continuerete a provare questo sentimento ma non ci sarà più l’Appendice ad assorbirlo e a farsene carico per cui, a questo punto, l’emozione negativa andrà ad intaccare un altro organo. La stessa cosa avviene con un’alimentazione errata. Una volta tolta l’Appendice, sarà l’intestino a subirne le conseguenze. Non avete più il campanello d’allarme. Colui che, anche sacrificandosi, vi ha permesso di mantenere altri organi sani.

Acute pain in a woman section of kidney

Non vi è mai capitato di sentire l’Appendice dolorante e dopo un periodo di dieta tutto si risistema? Essa si disinfiamma appunto con una sana alimentazione. Ovviamente non funziona sempre così, ci sono persone con problemi gravi all’intestino senza mai aver infiammato l’Appendice. Ma non arrivate a tanto. Vogliate bene alla vostra Appendice. Non è vero che non serve a niente.

Certo che si può vivere anche senza! Si vive bene anche senza altre cose.

Ma è come se un jolly ce lo fossimo già giocato. Infine, le ultime ricerche scientifiche ammettono che l’Appendice così inutile non è, soprattutto poi per lo sviluppo del feto. Lo considerano addirittura un importante organo linfopoietico ed immunopoietico utile all’origine di tante cellule immunocompetenti che costituiscono il sistema difensivo delle mucose. Le mucose sono come dei tessuti dalla fondamentale importanza per il benessere del nostro organismo e ne abbiamo in tutto il corpo di diversi tipi. Lo proteggono e lo rivestono.

Insomma, le teorie sono diverse e potrete scoprirlo voi stessi facendo delle semplici ricerche. Chi dice che serve, chi dice di no, chi dice che occorreva all’uomo quando si cibava prevalentemente di vegetali, chi dice l’inverso. Forse nessuno può davvero spiegare con massima precisione la realtà, perciò penso che ognuno potrebbe credere a quello che vuole. Probabilmente nessuna dottrina può essere completamente vera o completamente falsa. Io, rimango dell’opinione che un corpo sano e completo, sia l’optimum. Che ne pensate?

Prosit!

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