Il Segno: la Stella dei Reni

Non si può sbagliare, solitamente, a trovare il punto corrispondente ai Reni sulla pianta del piede. Esso appare come una stella, una specie di asterisco, formato da diverse lineette incrociate tra di loro. Ovviamente non lo abbiamo tutti uguale. Ognuno, sotto al suo piede, ha le sue righe e c’è anche chi non ne ha ma, di norma, questo è il simbolo che permette di pigiare (attraverso la digito pressione) il punto al quale rispondono i nostri due importanti contenitori di emozioni. I Reni appunto.

Questo argomento non interessa soltanto chi si occupa di Riflessologia Plantare ma può piacere a chiunque voglia dare anche solo un po’ di sollievo ai propri Reni. Massaggiando il punto di riferimento, infatti, si può effettuare una specie di vibrazione benefica anche sugli organi i quali non potranno che rilassarsi e godere di tale trattamento. Proprio i Reni, peraltro, hanno molto bisogno di coccole e relax e, continuando a leggere questo articolo, capirete il perché.

La stella di cui parlo si trova grosso modo al centro della pianta, appena sotto la zona metatarsale.

I Reni, pur essendo gli scrigni di varie sensazioni, sono principalmente la culla di due grandi potenze che vivono dentro di noi. Esse hanno un consistente collegamento tra loro e vanno di pari passo. Si tratta della Paura – Madre di tutte le emozioni negative e dell’Energia Vitale, la nostra importante linfa vitale, conosciuta anche con il nome di Energia Sessuale la quale dona la vita.

Quando qualcosa affatica, o appesantisce, o infiamma, o inibisce i nostri Reni la stella può cambiare aspetto. Può divenire più marcata oppure riportare su di essa screpolature della pelle o aloni di svariati colori tendenti al rosso, al giallo o al grigio. Potrebbe diventare più frastagliata o più marcata, o gonfia, cioè mutare, rispetto a come è sempre stata.

Quello che può disturbare i nostri Reni è il frutto di diversi fattori dati da un’alimentazione poco sana e poco equilibrata, da uno stile di vita deleterio ma anche da come la vita la si prende e quali emozioni si provano per la maggior parte del tempo.

Vivere continuamente condizionati da stress o preoccupazioni (figli della Paura) ci fa stancare moltissimo quindi, di conseguenza, ne risentirà anche la nostra Energia Vitale che non sarà affatto pimpante e non lo sarà quindi neanche la persona. Ci si ritroverà davanti un individuo che apparirà apatico, in grado di consumare tutte le sue forze in un solo campo dell’esistenza ma non nelle altre. Potrebbe non avere voglia di consumare rapporti sessuali, potrebbe ridere poco, sentirsi stanco, preferire la poltrona, essere spesso triste, metodico, sempre con il bisogno di tirare lunghi sospiri di noia e di rassegnazione.

Attraverso la digito pressione, che obbliga il soggetto a rispondere, si può capire molto. Schiacciare quel punto preciso non significa massaggiarlo per rilassare se stessi, i propri Reni e infondersi fiducia, bensì vuol dire provare a scoprire la salute di questi organi.

Premendo sulla stella con una determinata forza, non esagerata ma abbastanza significativa, ci si può trovare davanti una persona che urla dal dolore che sta sentendo oppure da un “sordo” là dove, come “sordo”, si intende colui che non vuol sentire. Questo individuo davvero non sente male, i suoi Reni sono ormai troppo stanchi per rispondere, gonfi di noia e insoddisfazione. Come ovattati da un’infinità di energie negative che oggi li annebbiano nel loro diabolico abbraccio. Gonfi anche fisiologicamente, a causa dei troppi liquidi trattenuti che non vogliono uscire (l’ansia contribuisce a questo).

Ma quindi come facciamo a capire se una persona ha reni particolarmente sani o “sordi” se non sente dolore?

Beh, i Reni sono davvero un ampio mondo a sé.

Sono tante le cose che occorre guardare e valutare, prima fra tutte, come ho detto prima, la condizione di quella zona o della stella stessa (se presente): gonfiore, rossore, pallore, screpolature, etc… ma la cosa migliore è senz’altro quella di rivolgersi a un buon riflessologo.

Quello che però può fare chiunque è appunto aver cura di quella parte del piede con l’intento di aiutare i propri Reni per poter così vivere meglio. Sì, se aiutiamo i Reni attraverso una sana alimentazione ma anche grazie ad una piacevole pressione di sollievo, carezza e sprono tutta la nostra persona ne godrà un beneficio sentito.

Questa sorta di massaggio sarebbe bene farla tutte le mattine appena svegli come per prepararsi alla giornata che si sta per affrontare. Col tempo ci si sentirà più energici e più sereni.

Ovviamente, seppur fantastica, questa tecnica non è miracolosa. Bisogna assolutamente aiutare il corpo con una dieta sana e prendendo la vita in modo diverso cercando di provare altre emozioni ma, come ho detto, può davvero essere un buon aiuto.

Prosit!

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Dovresti tu essere gioia per il tuo animale, non lui il tuo salvagente

UNA VOLTA AVEVO UN CANE, ORA HO UNA VITA

Mi sembra che troppo spesso, molte persone, si aggrappano ai loro amici pelosi in modo morboso come se questi fossero la loro ancora di salvezza. Lo comprendo. Ci sono individui che non amano gli animali o non li vogliono vicino pur rispettandoli e altri, invece, più deboli o tristi, hanno solo il loro grande amico sul quale contare e non sta a me giudicarli (neanche voglio). Vorrei solo spiegare, secondo il mio pensiero, che cos’è un animale.

Un animale non è un ammasso di pelo che fa delle feste, mangia e fa i bisogni come possiamo credere. Non è neanche soltanto colui che ci sta vicino e ci considera la cosa più importante che ha, perché, fondamentalmente, oltre all’amore che prova, da noi dipende.

Un animale è una FONTE ENERGETICA. È un ammasso di vibrazioni. Questo è e vale per tutto ciò che compone l’Universo. Ha un corpo sì, degli organi, una voce, un istinto, etc… ma è un generatore e un magnete di frequenze energetiche.

Significa, spiegandolo banalmente, che un mucchio di onde elettromagnetiche, lo riempie, lo contorna, lo fa vivere.

Gli animali non sono come noi. Non usano mente o ragionamento. Non parlano come noi. Loro comunicano attraverso vibrazioni. O meglio, loro SONO vibrazioni.

Immaginatevi un branco di lupi che si accorda per cacciare con tanto di furbizia e piano “bellico”. Mica si siedono a tavolino e discutono. Comunicano attraverso le vibrazioni. Voi direte – Ma è l’istinto -; ok, ma da dove arriva l’istinto? I più intellettuali rispondono – Dalle memorie cellulari! -; va bene, ma cosa sono le memorie e da cosa nascono? La risposta unica, a tutte queste domande, la si trova nel lavoro delle VIBRAZIONI.

IO CHE AMO SOLO TE… FORSE HO UN PROBLEMA

Le vibrazioni si emanano e si ricevono in un continuo e perpetuo scambio perfetto e universale sia che lo vogliamo sia che non lo vogliamo. Vale per ogni creatura vivente.

Dopo aver visto cos’è un animale, torniamo al discorso iniziale. Dal momento che, più di noi, egli usa le vibrazioni e vive grazie ad esse, chiediamoci: cosa accade nel momento in cui un animale è obbligato a vivere con una persona triste che riversa su di lui tutta la sua angoscia e si aggrappa a lui pretendendo (inconsciamente) da lui sostegno?

So già che una persona così potrebbe dirmi – Eh, ma io tutti i giorni lo coccolo. Ma io gli do da mangiare. Gli metto sempre la copertina e gli compro giochi nuovi -. Bellissimo.

Però, vorrei chiedere a questo animale, che è una spugna (infatti dite sempre che “loro sentono”) come si sta a dover assorbire tutti i giorni frequenze negative obbligatoriamente, senza poterne fare a meno, doversele tenere dentro e dover, in cambio, cercare di emanare frequenze di supporto.

Beh, ecco, io penso che nonostante tutto l’amore che possiamo provare per i nostri amici animali e nonostante tutto l’amore che loro possono provare per noi non abbiamo nessun diritto di riversare su di loro la nostra stanchezza o la nostra frustrazione ogni momento della loro/nostra vita.

COSÌ NON SI ALIMENTANO LE ENERGIE DELL’AMORE

Basta con le solite frasi – Meno male che ci sei tu – di continuo, ogni giorno, per anni… perché, quel “tu”, in certe occasioni, appare più come un bidone dell’immondizia dove buttare i nostri sentimenti negativi che altro.

Basta con il nostro egoismo e il nostro parassitismo. Dobbiamo noi essere fonte di gioia per loro non solo fonte di cibo e carezze. Gioia, quella vera, quella piena. Se vogliamo fare i San Francesco pensiamo soltanto a dare e non a prendere, proprio come faceva lui. Il “prendere” sarà una conseguenza. Una meravigliosa conseguenza, perché attraverso l’ovvio scambio energetico, dando gioia, si riceverà tutto quello che la gioia comporta moltiplicato per molte volte. E la gioia non ve la da il vostro cane anche se questo può sembrarvi assurdo. Non ve la da nessuno. È un qualcosa che si ha dentro, che ci appartiene, ci deve appartenere, che divampa nel nostro cuore, costantemente. Se c’è.

PER FORTUNA (???) HO TE!

Se non c’è o meno, non è responsabilità di un animale. Non nutrite il vostro animale solo di crocchette. Nutritelo d’amore ma non amore bisognoso. Siate voi fonte di ricchezza per lui.

Venne detto all’uomo – Fatto a immagine e somiglianza di Dio -. Venne detto all’uomo non all’animale. Perché l’uomo è Dio. L’uomo è un essere divino, inteso come colui che racchiude in sé la forza dell’Amore, quello vero. Quello che muove il creato e dona la vita. Quello dal quale tutto il resto… tutto (anche gli animali) dipende.

Tu devi essere àncora. Le creature ti appartengono non appartieni tu a loro. Non è una maestra che impara a scrivere a scuola ma gli alunni. Non invertire i ruoli visto che di ruoli vuoi trattare. Non è vero che non hai nessuno, che non puoi contare su nessuno, che hai solo il tuo animale, che nessuno ti capisce come lui. Tu sei potenza divina. Tu sei il tutto. Amati, cogli la meraviglia dell’essere solo e solo non lo sarai più. Ama te stesso, senza mendicare amore. Perdonati. Coccolati. Rispettati. Stimati. E allora sì, sarai fonte d’acqua fresca e dissetante per chiunque abbia voglia e bisogno di abbeverarsi.

Penso che, se ti reputi infelice e solo, dovresti cercare di fare un lavoro su di te anziché prenderti un animale disposto a ricevere la tua frustrazione, perché secondo me ti farebbe bene davvero diventare più gioioso a prescindere.

Gli animali non sono sacchetti, sono creature da amare. E solo se abbiamo amore dentro possiamo dare amore. E’ meraviglioso il rapporto che alcuni riescono ad instaurare con il loro animale da compagnia ma è sbagliato, secondo me dipendere dal loro affetto. Per tanto grande e ricco sia quell’amore, unico nel suo genere e stupendo, è simbolo di povertà se è l’unica cosa che si possiede. Soprattutto se non si possiede amore per se stessi.

C’è chi invece sceglie nella vita di amare solo ed esclusivamente un animale, condividendo la sua esistenza soltanto con lui ma dentro è un essere colmo di gioia, che ha felicità attorno e la si percepisce. E’ tutta un’altra storia in pratica.

Prosit!

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Chiamiamo a deporre Signor Virus

– Alzi la mano destra e giuri di dire la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità. Dica “lo giuro” –

– Lo giuro Signor Giudice –

– Bene Virus, a lei la parola, ci racconti i fatti –

– Ecco, Signor Giudice, a mio avviso mi sono state addossate colpe che non ho. Con questo non intendo dire di essere completamente innocente ed estraneo ai fatti ma essere il capro espiatorio di tutto mi sembra esagerato. Ora le spiego la mia visione. Ho causato un mucchio di malattie, evolvendomi e divenendo sempre più imbattibile, ma l’uomo è comunque riuscito a sconfiggermi anche perché, alla fine, sono un semplice aggregato molecolare che si impossessa di una cellula per riprodursi. Sono un parassita, in fondo, e non una bomba atomica –

– Si ma puoi fare davvero grandi danni –

– Mi lasci finire, la prego, Vostra Eccellenza. Lei ha ragione. Riesco ad introdurmi nell’apparato umano e mi moltiplico a volte così velocemente e sono così energico che gli anticorpi della mia vittima non riescono a debellarmi. In passato ho nuociuto ancora di più quando certe cure non esistevano e l’apparato immunitario si trovava senza aiuti. Ma è anche vero che non è colpa mia se un apparato immunitario è debole o non lavora bene ed è disorganizzato. Io seguo semplicemente la mia natura. Io e Batterio viviamo da quando è nata la vita, abbiamo diritto anche noi a stare su questo pianeta e, anzi, svolgiamo un lavoro molto importante e fondamentale nei confronti del rafforzamento dell’organismo e nei confronti dell’equilibrio del sistema tra sostanze utili e di scarto. Comunque, come le dicevo, sono pronto ad assumermi le mie responsabilità dei danni creati in passato o che ancora oggi posso creare con una semplice influenza –

– Vedi Virus, il fatto è che oggi, quella che causi, non è più una semplice influenza. Un tempo, quando si aveva l’influenza, si stava poco bene per qualche giorno e poi finiva tutto. Oggi si vomita, si ha una febbre altissima che non scende, dolori ovunque, si sta male un mese intero e, spesso, solo il Pronto Soccorso può essere valido –

– Ecco, Signor Giudice, è proprio qui che volevo arrivare. Mi permetta. La mia intelligenza è pari all’evoluzione del resto del tutto. E’ vero ch’io appartengo all’entità biologica più grande e numerosa del pianeta ed è anche vero che posso infettare ogni cosa ma i vostri corpi umani sono più malati, meno sani, insomma, io li vedo bene! Per non parlare delle aziende farmaceutiche che sono le prime a rendermi sempre più invulnerabile. Beh, ecco, avrà sentito anche lei la famosa citazione “un paziente guarito non ha più bisogno di essere curato“. Non parliamo poi dei medici. Oggi come oggi è sempre e solo colpa mia. È tremendamente svilente! Hai mal di pancia? È un Virus. Hai dolore ad una mano? È un Virus. Mal di testa da un mese? È un Virus. È sempre un Virus. Molto spesso, non sanno neanche loro che cosa si trovano davanti e allora generalizzano, danno sempre la colpa a me, tanto il paziente che ne sa… –

– Virus si rende conto delle illazioni che sta facendo? –

– Insigne Capo della Giuria, me ne rendo conto ma dovrò pur difendermi! E comunque, se questi tasti non devo toccarli mi si permetta di premerne altri. È mai possibile che l’umanità non si renda conto che qualsiasi tipo di Virus, che si impadronisce di un corpo, non lo fa mai senza un senso? –

– Cosa intende dire? –

– Beh, ecco, lei non mi crederà ma, la maggior parte delle volte che colpisco, sono stato richiamato dalla vittima stessa. È come se mi avesse voluto, cercato, immaginato e realizzato dentro di lei –

– Ma queste sono idiozie Virus! –

– Lei mi sta dando un potere che non ho Vostra Grazia. Mi sta dicendo che posso piegare il popolo in due al mio volere. In realtà, un essere microscopico come me, non può nulla contro l’infinito potere dell’essere umano creato a immagine e somiglianza di Dio! L’uomo non è solo corpo ma è soprattutto Spirito e io, vivendo nel microcosmo lo so bene, mi deve credere! Qua si parla di molecole, di mondi infinitamente piccoli. I miei! L’uomo non è così fragile, questo è da comprendere. E, nel tempo, illustri personaggi lo hanno affermato: Einstein, Tesla, Jung, Ippocrate. Vorrei raccontarle una storia. Durante il ‘600 mentre le persone venivano sterminate senza pietà dalla brutalità della peste, che è causata da un Batterio, ma io e Batterio ultimamente siamo sulla stessa barca e quindi intendo difendere anche lui, diciamo che glielo devo… un certo Isaac Newton passava le sue giornate in un prato, poco fuori il paese, seduto sotto ad un albero a riflettere e filosofare su alcuni concetti scientifici che aveva compreso. La gente gli moriva di fianco ma a lui non importava, era totalmente rapito dal suo mondo e, così facendo, non lasciava aperto l’accesso a Batterio. Una sua cara amica, invece, incredibilmente preoccupata e spaventata da quella epidemia, morì come molti proprio di peste. La peste la raggiunse perché lei le aprì la porta. Lei la fece entrare creandola dentro di sé e, una volta fatta entrare, ne ebbe paura. È la paura che uccide Signor Giudice! Non i Batteri o i Virus! È sempre la paura, qualsiasi malattia sia. Essa, di conseguenza, partorisce l’odio e il rancore, la tristezza e la rabbia. Queste emozioni induriscono i tessuti, il DNA si accorcia, modifica letteralmente la sua struttura. Io lo vedo e, mi è facile, a quel punto, sentirmi grande. Alcuni ormoni non vengono più emessi, o se ne ha un sovradosaggio, perché l’organismo va in tilt cercando di difendere e proteggere il corpo. Cercando persino di farlo guarire! Le mie condizioni preferite, si capisce. E io mio trovo qui perché, dopo tutto il mio parlare, volevo solo spiegare questo punto ma come posso provarlo? Ciò che dico è vero. Io so che molti scienziati lo hanno scoperto e lo hanno visto con i loro occhi ma lo tengono ancora nascosto. Sono piccolo, arrivo ovunque, e quello che le sto dicendo è la verità. È la paura che dovete arrestare. E spesso è lei il mio mandante. Signor Giudice, mi dia almeno il beneficio del dubbio! –

– Virus, ammetto che le tue considerazioni, pur sembrandomi utopie, sono molto interessanti ma non potrebbe essere che, il famoso Newton, semplicemente aveva un apparato immunitario più forte o non è venuto a contatto con il Batterio? –

– Quindi la sua è stata semplice fortuna. Battiamo su un punto inesistente e senza concretezza, su un concetto che non ha tangibilità, creato dall’uomo che non ha saputo spiegare cose più grandi di lui. Fortuna e Sfortuna sono così nate per mettere una toppa laddove, certe domande, non ottenevano risposte perchè immense –

– Magari è vero che mangiava in modo più sano –

– Allora ho ragione a dire che oggi i corpi sono più malati e deboli, visto che le aziende alimentari creano solo porcate in laboratorio. La società non permette di alimentarsi in modo sano perché, per fare questo, ci vuole tempo e il tempo scarseggia, bisogna lavorare e guadagnare e sfinirsi ma io che colpa ne ho in tutto questo? –

– E se allora si tenne lontano dal suo amico Batterio? –

– Di Grazia, mi consenta, ma lei non conosce Yersinia Pestis, così si chiama. Quello arriva dove vuole. Ai tempi di Newton i ratti e le pulci pullulavano come le stelle nel cielo. L’igiene scarseggiava per tutti, anche per i luminari della scienza. Era una condizione che chiunque pativa. Lei pensa forse che Dante Alighieri o Leonardo Da Vinci si lavavano tutti i giorni? Certo che no! Non era andando in un prato che ci si salvava, la peste arrivava ovunque –

– Eppure in molti non si sono ammalati –

– Già, come mai? Come le ripeto, Esimia Autorità, lei stenterà a credermi ma chi non si ammalava era chi non temeva la sconfitta. Potreste osservare al microscopio cosa accade al DNA e al sangue e a tutte le cellule di un essere umano quando egli ha paura! Io le vedo, torno a dirle! –

– O riescono a curarsi anche… –

– Ogni corpo è a sé. Nessuno è uguale ad un altro. Ogni individuo abbisogna della sua speciale cura ma è anche vero che tutti gli organismi si muovono allo stesso modo. Un’infezione è un’infezione per tutti. Non c’è un medicinale diverso per ognuno. Ci sono delle accortezze, dove medici lungimiranti e precisi giungono e attuano al fine di creare la cura migliore e più adatta a quel paziente. Si aggiunge quindi un medicinale in più, o si effettua un cambiamento qua e uno là, ma l’infezione è infezione per tutti. Tessuti arrossati, comparsa di pus, zona dolorante, etc… Una bronchite è una bronchite. Un foruncolo è un foruncolo. Il diabete è sempre il diabete. Ogni malattia ha i suoi stadi ma è “quella malattia”. Non si può basare tutto sul destino, se ne rende conto? Dov’è allora la prova certa e concreta che tanto la scienza va cercando? Il grande Paracelso, medico alchemico ch’ebbi modo di conoscere durante la prima metà del ‘500, diceva: “Guai a quel medico che cura il corpo senza prima aver curato la mente, giacché da essa tutto discende”. Nel ‘500, capisce? –

Il Giudice pronuncia la sentenza. All’imputato viene diminuita la pena in quanto obbligato a prender parte al reato.

Per approfondire il tema delle modifiche che il DNA subisce in base alle emozioni potete leggere l’Esperimento n°3 di questo articolo https://riccamente.blogspot.com/2012/01/gregg-braden-3-importanti-esperimenti.html

Forse, per comprendere meglio il messaggio di Virus, può tornarti utile leggere anche questo mio articolo “il dolore – l’indesiderato messaggero degli Dei”.

Prosit!

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Bruciori di Stomaco – la Rabbia degli uomini, delle donne e della dolce attesa

CIO’ CHE MI E’ SUCCESSO PROPRIO NON LO DIGERISCO

La rabbia scalda dentro, brucia come un fuoco, brucia nello Stomaco.

Lo Stomaco, organo del nostro apparato digerente, il quale riceve il cibo ed è ricco di ghiandole in grado di secernere sostanze utili alla digestione, è anche sede dell’ansia. Provare ansia, oltre che a spaventare inconsciamente, ossia far vivere attanagliati dalla preoccupazione (figlia della paura) fa anche arrabbiare. Fa arrabbiare perché non si vorrebbe provare ansia. Si vorrebbe essere padroni di se stessi e riuscire a governare facilmente gli avvenimenti della vita senza farsi soffocare dai timori e dalle inquietudini. Per questo, l’ira, pur avendo la tana nel Fegato, diventa la protagonista in questo organo che è lo Stomaco e si fa sentire attraverso forti bruciori che, dall’esofago, possono risalire fino alla gola e diventare davvero fastidiosi.

Lo Stomaco riceve il cibo e lo lavora rendendolo adatto a passare nell’intestino per essere poi ulteriormente suddiviso tra sostanze nutritive che verranno assorbite dall’organismo e sostanze di scarto che verranno espulse. Senza questo precedente lavoro, importantissimo, dello Stomaco, non solo non si digerirà bene ma non si potrà nutrire bene il nostro corpo. Attraverso il consumo esagerato di cibi con Ph acido o alcalino si va incontro, senza un salutare equilibrio, ad una ribellione dello Stomaco manifestata attraverso fastidi di vario genere ma, nell’ambito della psicosomatica, si può anche osservare un messaggio oltre ad occuparci di intraprendere una dieta migliore. Quando si parla di ingerire, non si intende solo alimenti ma anche situazioni.

Il messaggio in questione è: c’è una situazione che sto vivendo, o che ho conosciuto, che proprio non digerisco e mi fa arrabbiare tantissimo. Oppure: c’è una situazione che vivo quotidianamente, non eclatante ma continua, che ogni giorno mi opprime, mi infastidisce, magari inconsciamente e che inconsciamente mi fa arrabbiare tantissimo.

Se poi si è persone sanguigne, abitudinariamente colleriche, energiche e irritabili, ancora di più.

L’UNIONE FA LA FORZA

Occorre quindi mangiare bene (assolutamente) ma ricorrere anche a porsi certe domande e provare a trovare la soluzione, in questo caso, la parola d’ordine dev’essere: TRANQUILLITA’.

Non intendo dire di non fare più determinate cose. Quando si parla di tranquillità, tutti subito a sbuffare e a dire – Eeeeh…. magari! -. Continuate pure la vostra vita frenetica ma è come prendete le cose che fa la differenza. Sono le emozioni che provate a fare tutto. Provate a incavolarvi di meno. Se ogni cosa vi preoccupa e vi irrita, dovreste provare a pensare un po’ di più che il mondo va avanti lo stesso e andrebbe avanti anche senza di voi. Vi state facendo ansia e rabbia inutili. So bene che siete sicuramente persone che cercano di fare il meglio e di consigliare il meglio agli altri, affinché non inciampino in situazioni scomode ma a tutto c’è un limite. So bene che ci tenete al vostro onore, a fare sempre bella figura, ad avere sempre la coscienza apposto e ci tenete molto ai vostri cari, tanto da non volerli mai vedere soffrire, ma non è ingurgitando e nutrendo collera, lasciandola poi lì a sopire, che risolvete le situazioni. Anzi, così facendo, potreste rischiare di divenire pedanti e noiosi da meritare bugie, anziché la verità, da parte di chi vi sta attorno per il semplice fatto che non vi si vuole far alterare e non si ha voglia di sentire sempre la vostra morale.

Probabilmente siete delle pentole di fagioli sempre in ebollizione ma, questo bollore, oltre che a infastidire gli altri, fa male a voi. Vi sta cuocendo un organo importantissimo e, dai bruciori, si passa poi a gastriti e via dicendo.

IL MONDO E’ BELLO PERCHE’ E’ VARIO

Il mondo è bello anche perché è vario. Imparate a vedere più bellezza. Toglietevi quei paraocchi e quelle paure. Non è sempre male ciò che è diverso, anzi… a volte si possono scoprire ottime nuove soluzioni.

Non è facile accettare e concepire le ingiustizie, fatevi sentire, ribadite il vostro potere, ma poi dovreste riuscire a staccare, a lasciar andare. Basta! Via da voi quell’immondizia che nuoce. La repressione e la sopportazione sono deleterie. Vi corrodono letteralmente. Se gli altri si comportano male, è giusto reagire ma deve poi finire lì. Quello che covate non vi porta a nulla di buono. Vi obbligherà in futuro, se continuate, a prendere delle pastiglie o a non poter più godere dei vostri alimenti preferiti. Vi pare sensato? Rifletteteci.

Vi accorgerete, con il tempo, che la vostra è prettamente un’abitudine. Siete fatti così, nessuna colpa, ma potete cambiare (almeno in certe circostanze) e vi renderete conto, in futuro, che la stessa cosa che un tempo vi faceva fare del sangue marcio (altra bellissima definizione che mi auguro capiate) oggi non vi tocca più come prima, voi state meglio, eppure tutto va avanti ugualmente.

MASTICARE POCO

Al contrario di quella che dev’essere una buona abitudine mentre si mangia, ossia masticare parecchio il boccone con i denti e la saliva per facilitare il lavoro degli altri organi, riguardo agli eventi o le persone della vita, che infastidiscono, consiglio di masticare ben poco. Cioè, ironicamente, vi sto consigliando: evitate di rimuginare. Anzi, l’ideale sarebbe sputare l’amaro boccone al fine di non ingerirlo e allontanarlo così da voi. Via! Sciò! – Tu dentro di me non entri, fai schifo! -.

DONNA IN GRAVIDANZA, BRUCIORI AD OLTRANZA

Sono molte le donne in gravidanza che soffrono di bruciori allo Stomaco pur non avendo mai sofferto di questo disturbo nella loro vita.

La tradizione dice che, quando in dolce attesa, si percepisce questo fastidio è perché il bimbo è pieno di capelli. Vi posso assicurare che io ho sofferto di bruciori nei mesi in cui mio figlio era dentro la mia pancia, ma quando è nato sembrava il Tenente Kojak in miniatura. Aveva una leggerissima aureola di peluria a circondargli la crapa ma, per il resto, era pelato come una palla da biliardo. Bello lui! Le usanze però sono carine, diciamolo, ma dobbiamo anche saper valutare altro. Una donna incinta infatti è più sensibile al di là del fatto che, lo ribadisco, è più sensibile anche dal punto di vista alimentare. Gli ormoni lavorano diversamente e si ritrova inoltre a vivere una situazione probabilmente mai vissuta prima, in caso di primo figlio.

E allora giù con consigli e ammonizioni da parte dei parenti che ne sanno più di lei (pure i parenti del marito ovviamente). E giù con le ansie che le amiche le mettono quando, anziché tranquillizzarla, le raccontano del loro drammatico parto che mai più lo rifarebbero. E giù con gli obblighi perché altrimenti succedono cose spaventose. E giù con le scaramanzie e la superstizione che se fai così al bambino gli si attorciglia il cordone ombelicale al collo e se fai cosà nasce con dei gravi problemi. Senza tralasciare l’agitazione e l’apprensione che la futura mamma ha di suo. Capirete che, a questo punto, i bruciori di Stomaco sono il minimo nevvero?

CHIAMIAMO I POMPIERI

Arrivano i nostri! Proviamo a spegnere questo fuoco che ustiona.

Chiamiamo i pompieri che abbiamo dentro, nascosti, ma ci sono. Sono le nostre capacità. Quelle che ci permettono, se lo vogliamo, con un po’ di buona volontà, di migliorare e vivere nel benessere. A volte non è vero che non ce la si fa, a volte, semplicemente, non se ne ha voglia. Ma serve metterci una buona dose di impegno. La ricompensa però è grande. Niente fastidi allo Stomaco e la possibilità di togliersi qualche sfizio goloso ogni tanto.

Prosit!

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Ad esempio la Gengivite – l’Alimentazione non c’entra mai nulla… Bah!

E’ strana questa cosa, ci formiamo attraverso quello che mangiamo (non solo ma soprattutto), siamo quello che mangiamo, i tessuti, le cellule del nostro corpo, sono alimentati dal sangue e il sangue è composto da quello di cui ci nutriamo però, questa alimentazione, non viene mai presa in considerazione. Hai un tumore? Sarà perché fumi. Se non fumi e’ sfiga. Hai una gastrite? Troppa rabbia. Hai le emorroidi? Stai troppo tempo seduto. Hai un eczema sulla pelle? E’ sicuramente ereditario.

Scusate ma questo è intollerabile a mio avviso.

In ultimo, tempo fa, ad una mia amica è venuta una Gengivite. Ahi che male! Sapevo bene cosa avrebbe dovuto fare ma non sapevo quanti giorni le potesse durare quel dolore (come me, non è una che sopporta volentieri il male). Così, vado alla ricerca di qualche sito interessante che mi pronosticasse, all’incirca, per quanto tempo ancora avrebbe dovuto “soffrire”… povera tapina!

Non fatelo se non siete all’altezza del comprendere quello che andrete a leggere; su internet purtroppo ci sono scritte tante cose interessanti e utili ma anche tante sciocchezze errate e che spaventano inutilmente.

Detto questo, m’imbatto in una specie di forum dove le domande inerenti alla Gengivite fioccavano in gran quantità con tanto di risposte da parte di medici sia generici che dentisti. Ebbene, lo devo dire, mi devo sfogare… leggere che… “l’alimentazione non c’entra un fico secco” mi ha fatto arrabbiare. Proprio queste erano le parole.

Allora, facciamo ordine senza inalberarci. Punto primo: che cos’è la Gengivite? (Ora vi trascriverò quello che si legge su Wikipedia tanto ho visto che sono le stesse frasi in diversi siti e le reputo anche abbastanza esatte pur non essendo un medico)

Per Gengivite si intende un’infiammazione dei tessuti gengivali caratterizzata da gonfiore, arrossamento, calore e sanguinamento conseguenti all’accumulo di placca. La malattia è reversibile dopo rimozione delle cause responsabili. Tutte le specie batteriche che compongono la placca, depositandosi sulle superfici dure del dente, possono causare la patologia. Quindi tutte le cause che possono favorire l’accumulo della placca sono cofattori associati alla gengivite. Possono essere:

  • anomalie morfologiche o strutturali dei denti, come le perle di smalto
  • fratture radicolari
  • ricostruzioni dentali incongrue. 

Perdonatemi ma… la placca, primo motivo, non è però l’unico. La mia amica si lava i denti regolarmente (senza esagerare), usa il filo interdentale, sciacqua la sua bocca con un colluttorio preparato da lei con sostanze naturali ed effettua la pulizia dentale, con detartrasi, dal dentista, una o due volte all’anno. (Come mai c’è gente che dice che se mangia gran quantitativi di salame, ad esempio, gli si infiammano le gengive?). Guarda caso, la mia amica, ha confessato che nei giorni di Pasqua, e in quelli antecedenti alle feste, aveva pasticciato parecchio col cibo lasciandosi tentare da parecchie golosità. In qualsiasi caso di infiammazione, il sangue forse non c’entra? Il sangue che passa in quella zona infiammata è un sangue pulito e ricco di sostanze nutritive? Ma andiamo avanti.

Anche alcuni ormoni possono favorire e soprattutto esacerbare la gengivite: prove scientifiche hanno dimostrato l’importanza dei livelli dei cosiddetti ormoni sessuali: androgeni, estrogeni, progesterone.

Bene, cosa forma i nostri ormoni?………L’aria… sicuramente è l’aria a nutrirli mica il cibo!

La malnutrizione continua ad essere causa di gengiviti nei paesi in via di sviluppo: in particolar modo la carenza di vitamina C che porta allo scorbuto, ma anche di vitamina A, B2 e B12, favoriscono la gengivite. Vari farmaci, appartenenti ai gruppi degli anticonvulsivanti, immunosoppressori, antipertensivi possono causare modificazioni gengivali caratterizzate da un ispessimento abnorme (iperplasia).  

Naturalmente, anche le vitamine stanno nell’aria… Se volete assumere vitamine respirate a bocca aperta! Tsè! Che idiozie.

L’accumulo di placca lungo il margine gengivale scatena una reazione infiammatoria dei tessuti molli. I batteri responsabili sono perlopiù cocchi e bastoncelli Gram positivi anaerobi facoltativi (streptococchi e actinomiceti). Il tartaro non sembra svolgere un’azione diretta contro la gengiva, ma favorendo l’adesione e l’accumulo batterico generalmente aggrava il quadro clinico. Il deposito di batteri sulle superfici dentali è da solo responsabile dell’infiammazione. Già dopo le prime 24 ore l’epitelio orale è stimolato dai microbi a produrre mediatori proinfiammatori: aumenta la pressione sanguigna locale e la permeabilità vasale, si forma un essudato con le cellule di difesa polimorfonucleate che raggiungono la sede dell’infiammazione e si accumulano nella regione del solco gengivale. I primi segni clinici si riscontrano dopo circa 7 giorni, quando oltre ai polimorfonucleati la zona è raggiunta anche dai globuli bianchi, ed inizia la degenerazione dei fibroblasti (probabilmente per morte cellulare) che sono responsabili della compattezza del tessuto gengivale. Il gonfiore aumenta gradualmente, fino a quando non viene rimosso lo stimolo. Superato un tempo limite, variabile in funzione del sistema immunitario dell’individuo e dell’aggressività delle specie batteriche coinvolte, la gengivite reversibile sfocia in parodontite irreversibile, in quanto l’infiammazione non è più contenuta nella gengiva bensì coinvolge tutti i tessuti parodontali. Le gengiviti da farmaci determinano l’ispessimento gengivale anche in una dentizione relativamente priva di placca; comportano comunque difficoltà al mantenimento dell’igiene orale, e la presenza di placca concomitante determina un peggioramento del quadro clinico.

 

Oh! Molto bene, mi sembra stia entrando in gioco l’apparato immunitario. E cosa rinforza il nostro apparato immunitario? Tanto cose, lo so. Evitare lo stress ad esempio, evitare di sottoporre il nostro fisico a sbalzi termici troppo repentini, etc, etc… ma forse, e dico forse, non è che questo apparato immunitario, in grado di combattere e tenere a bada i batteri, lo si rinforza anche con un’alimentazione sana e adatta? No eh?

E il medico che ha stabilito, come molti altri, che “l’alimentazione non c’entra un fico secco”, mi sta forse dicendo, indirettamente, che se ho una Gengivite posso quindi tranquillamente bere bevande gassate e colorate o mangiare insaccati tanto… l’alimentazione non ha nulla a che vedere con le mie gengive? Se l’apparato immunitario della mia amica fosse stato forte e in vigore, sarebbero riusciti i batteri a svolgere e a portare a buon fine il loro lavoro? Ora, non voglio fare dell’assolutismo. Capita anche dopo un’accurata pulizia dei denti di rimanere vittime di una Gengivite, a causa di gengive sensibili probabilmente, ma escludere così spesso l’alimentazione da ogni ambito mi pare eccessivo dall’altra parte.

Per fortuna non tutti i medici sono così, ma ho voluto approfittare di questa occasione per parlare di quanto, anche in medicina purtroppo, l’alimentazione sia sottovalutata. Non sottovalutatela anche voi. Usatela come il migliore dei medicinali per guarire e anche come prevenzione.

E’ importantissima.

E poi, a chi interessa, aggiungo che la Gengivite, in psicosomatica, intende suggerire che si ha difficoltà nel prendere delle decisioni. La paura blocca le scelte e, anziché buttarsi in nuove vie, si rimane fermi per timore. Questa cosa, inconsciamente, fa anche arrabbiare (infiammazione = rabbia) e sfocia nelle gengive. Perciò, se soffrite di questo problema, provate a rasserenarvi e a scegliere senza paura le strade da percorrere.

Prosit!

photo meteoweb.eu – infiammazione.com – elettrostimolazionemuscolare.it – sballatidisalute.it – sempreinalto.it – overplace.com – spesalcentro.it – loadtrainers.com – focusmedico.it – centrodent.it

Modificare gli Ingredienti

Sovente mi è capitato di andare ad acquistare qualche alimento e di non trovare nel negozio quello che preferivo. Sono abituata a comprare, il più possibile, ingredienti genuini ma, a volte, si fatica a trovare la naturalezza.

Agenti chimici, coloranti, pesticidi, e via dicendo, purtroppo inquinano ed edulcorano il nostro cibo e noi ce ne saziamo introducendo nel nostro organismo sostanze tossiche che ci fanno ammalare. Oppure, al di là dell’artificialità degli alimenti, possiamo trovare prodotti poco buoni, poco gustosi, meno saporiti, per via della marca o della preparazione.

Ebbene, non c’è nessun problema. Quell’alimento lo possiamo modificare noi come meglio crediamo e senza troppe difficoltà (beh… qualche difficoltà c’è in realtà). Non mi riferisco all’aggiungere altri aromi ma semplicemente grazie ad un unico ingrediente: l’amore.

Non sono una grande cuoca, in cucina me la cavicchio ma mi basta avere un ospite a cena per andare in panico e, lo giuro, quella ricetta, quando deve arrivare lui, non mi riesce bene come al solito. O sbaglio la quantità di sale, o la cottura, o mi rimane scialbo, etc, etc… che rabbia… e che desolazione! Ma, da qualche tempo, ho trovato una soluzione fantastica: con l’amore aggiusto tutto.

Con l’amore posso anche potenziare l’azione terapeutica del cibo. Se ad esempio cucino qualcosa di particolare per mio figlio, che non sta bene (in casa nostra i medicinali sono consumati raramente prima si prova con l’alimentazione), nel mio calderone aggiungerò, assieme a tutto il resto, anche una bella dose d’amore, ordinando a quell’alimento di fare bene il suo dovere, ringraziandolo e amandolo a mia volta.

Per fare ciò vi basterà vivere il Qui e Ora percependo di essere un tutt’uno con quelle sostanze. In quel momento ci siete solo voi e quelle carote, o quella pasta, o quelle uova… Nient’altro.

Nessun pensiero. Nessun tipo di riflessione riguardo al futuro o al passato. Siete il presente, siete “questo momento“. Vi consiglio di leggere qui  https://prositvita.wordpress.com/2016/03/23/che-cosa-sei-io-sono-questo-momento/  capirete cosa intendo.

In quel momento voi sarete amore e, divenendo un tutt’uno con quell’alimento, quell’alimento diverrà amore. Diventerà quindi più gustoso, o più salutare, o tutto quello che vorrete. A dirlo così sembra semplice ma semplice non è.

La nostra mente è inquinata ancor più degli ingredienti che stiamo cucinando e non è assolutamente facile svuotarla, liberandosi per concentrarsi e focalizzarsi sulla nostra missione ma, con l’allenamento, si possono ottenere davvero grandi risultati. E funziona, funziona davvero. Beh… ovviamente, bisogna crederci. Bisogna avere fede. Ecco un altro ingrediente fondamentale: la fede.

Quella ricetta satura d’amore inoltre, quando entrerà nel vostro corpo mentre la state mangiando, nutrirà il vostro corpo anche d’amore e un ciclo continuo di splendida energia farà parte di voi. Vi avevo già parlato di Masaru Emoto? Guardate questo video. E’ breve ma vi aiuterà molto a comprendere.

E ora questo.

Potranno sembrarvi sciocchezze ma prima dovreste, seriamente e con dedizione, provarci. L’esperimento del riso, ad esempio, potete farlo voi stessi a casa, non ci vuole nulla.

Prosit!