Non capisci che mentre desideri ti convinci del contrario

CHI VIVE SPERANDO…

È stato spiegato molte volte come funziona il meccanismo vibrazionale nei confronti di ciò che siamo dentro, emozionalmente, e le risposte dell’Universo. In pratica, non otteniamo ciò che chiediamo ma ciò che proviamo. Ciò che siamo.

Questo fenomeno viene chiamato Legge di Attrazione ed è scientificamente provato che funziona, sempre, ma tante persone non vedono i risultati sperati.

Già sulla parola “sperare” ci sarebbe da scrivere un intero articolo, in quanto, come spesso ho detto: “sperare” significa mettersi in attesa di ricevere qualcosa solo se si è degni di riceverla. Non ha niente a che vedere con l’agire, il credere fermamente, o il dare come già avvenuto quello che abbiamo ordinato. Ordinare, sì. Chiedere non va bene, bisogna ordinare. Cioè non bisogna desiderare (de-sidera al di fuori del disegno stellare – cosmico -) ma considerare (con-sidera dentro al disegno stellare – cosmico -). Hai mai sentito un Mago chiedere – Per favore -?

Ordinare è uguale a Comandare e il termine – comandare – sai cosa significa? Con + mandare cioè mandare con… con il pensiero, con la parola, con l’emozione, etc.

Ma torniamo all’inquinamento emotivo che non ci permette di ottenere neanche quello che ordiniamo.

MENTRE PENSI AD UNA COSA SEI UN’ALTRA

Ebbene, non ci rendiamo conto che mentre vogliamo più soldi è perché sappiamo/pensiamo/crediamo di NON AVERNE. Mentre vogliamo stare bene è perché sappiamo/pensiamo/crediamo di STARE MALE. Mentre vorremmo combattere la nostra solitudine è perché sentiamo/pensiamo/crediamo di ESSERE SOLI. Mentre proviamo a sognare un mondo migliore è perché CONSIDERIAMO BRUTTO quello in cui viviamo.

Le parole che leggi scritte in stampatello sono quelle che appartengono alla nostra parte più intima e vera. Sono quelle appartenenti alle vibrazioni che emani e quindi sono quelle che l’Universo legge e alle quali risponde.

Che delusione vero? Passiamo tutta la vita a sperare di avere più soldi, a chiedere di riuscire a pagare tutto, a comandarci di mettere via un gruzzoletto cospicuo e, ogni volta, ci ritroviamo con l’acqua alla gola. Purtroppo, se mentre proferiamo il nostro decreto o il nostro pensiero intenzionale, stiamo in realtà arrancando, la risposta delle frequenze universali sarà – ARRANCARE -. E possiamo dire tutto quello che vogliamo ma continueremo ad ARRANCARE.

OK, QUINDI?

Quindi cosa bisogna fare? Il metodo per ottenere la realizzazione di quello che pensiamo/vogliamo/immaginiamo esiste, ma a noi esseri umani ci piace “vincere facile” e fare poca fatica. “Butto un desiderio là ed esso si deve avverare”. Poi non si avvera e pensiamo alla sfiga ma iniziare un duro allenamento non fa certo per noi.

Il duro allenamento invece sarebbe davvero ideale per iniziare a vivere la realtà che tanto ambiamo. Per cui, prima di chiedere soldi, cerca di trasmutare le tue emozioni interne che riflettono il famoso ARRANCARE.

Tu puoi anche far finta di essere giallo ma se continui a emanare il grigio sarà il grigio ad essere visto dall’Universo. Allora prima trasforma quel grigio. Aggiungi dei colori. Metti prima del bianco in modo da schiarire cosicché, poi, le altre tinte potranno sembrare ancora più accese e predominanti.

Ma come si fa? È difficile. Ci vuole impegno, coraggio, pazienza e determinazione. E anche un po’ di fantasia.

Riguardo all’esempio dei soldi, inizia scacciando via il pensiero di essere povero. Ogni volta che ti viene in mente che:

– quella cosa non puoi permettertela

– quella cosa è troppo cara

– non riuscirai a pagare la bolletta

– il tuo vicino di casa è più ricco di te

– la tua auto non ne può più

– etc…

Anche se tutte queste cose sono vere, devi distogliere il pensiero. Pensa alla torta che ti faceva tua nonna, al tuo compagno di scuola che da anni non vedi, a chissà cosa sta facendo tuo figlio in questo momento, a chissà se in Cina c’è il sole o sta piovendo. Pensa a quello che vuoi, ma togliti da dov’eri. Non devi ALIMENTARE i pensieri che ti portano verso la povertà. Più ci pensi e più, senza accorgertene, li nutri. Nutrendoli essi si ingrandiscono. Lo so che a te sembrano sempre uguali, gli stessi di ogni giorno, ma non è così. Dentro di te diventano sempre più grandi e soprattutto sempre più consolidati e convincenti. Togli la tua mente da lì. Dribbla questi ostacoli. Crea dei pensieri funzionali.

PER ASPERA AD ASTRA

Dopo che ti sei allenato a fare questo, che è molto difficile, arrivi alla parte ancora più ostica. Esatto. Non sono qui a coccolarti, comportati da Guerriero e affronta le prove con gli strumenti che ti ho elencato prima: impegno, coraggio, pazienza e determinazione. E fantasia.

Ora dovrai fingere. Fingere nel modo più efficace e credibile che ti riesce. Dovrai mentire a te stesso e credere seriamente a quello che stai “facendo finta” di provare. Ossia: dovrai crederti ricco.

Devi convincerti di poter possedere ogni cosa (solo che ora non ne hai voglia), di poter pagare ogni cosa (solo che per scelta procrastini), di avere una bellissima casa, un’auto stupenda. Cerca di sentirti ricco dentro.

Cammina come camminerebbe un ricco, parla come parlerebbe un ricco, pensa come penserebbe un ricco. Ogni tanto permettiti un caffè in un luogo da ricchi. Non dire a tuo figlio – Non possiamo permettercelo – prova a rispondere – Ok, vediamo di fare il possibile, magari ci riusciamo, se non ci riusciamo questa volta sarà per la prossima -.

Sentiti ricco.

MA CHE ME NE FACCIO DI TUTTI QUESTI SOLDI?

Dopo che ti sarai allenato anche in questa prova, devi iniziare a dare un po’ di fiducia a ‘sto benedetto Universo che ti circonda. Inizia con cose piccole. Devi pagare la bolletta e ti sale la paura di non avere i soldi? Bene, prova a dire – Quando sarà il momento, in un modo o nell’altro, avrò il denaro per pagare, ne sono sicuro! Anzi, già ce l’ho! E me ne avanza persino! -.

Molto bene: eccolo qui il vero “desiderio” che devi (e ora puoi) mandare nell’Universo. Il quale, come vedi, è più una considerazione che un desiderio. Noterai la differenza nel dire questa frase al posto di – Io vorrei tanto avere i soldi per pagare la bolletta, per piacere, ti prego, fa ch’io li abbia (visto che NON LI HO) -.

Tu i soldi li hai. Credici. Funziona. All’inizio ti sembrerà tutto assurdo. Ti sentirai un deficiente ma se continuerai funzionerà. Cerca di non sporcare il messaggio con emozioni negative. Cerca di dare per scontato che quella bolletta l’hai già pagata, sei riuscito. VISUALIZZALA già pagata e visualizza te che sorridi.

In base a questo esempio dei soldi ti consiglio di leggere anche questo mio articolo “magia e denaro”  https://prositvita.wordpress.com/2018/03/16/magia-e-denaro/

Tutto ciò che ho scritto, però, come ho detto a inizio post, si deve applicare a qualsiasi tipo di “desiderio”: salute, amore, lavoro, amicizia, oggetti. La prassi è la stessa.

Poni attenzione quindi quando domandi, impara a volere e impara a modificare il tuo interno.

Prosit!

photo anagilemind.net – corriere.it – tpi.it – m.dagospia.com – life-strategies.it – boaterexam.com

Cibo Sano: facciamolo mangiare a ‘sti benedetti figli!

Si sa, i ragazzi giovani, poco amano le verdure ma non solo. Ad una certa età, adolescenziale soprattutto, si sentono sempre un po’ esclusi, incompresi e sono convinti che nessuno li ama.

Dimostrare loro il nostro amore, anche attraverso piccoli gesti, come quello del cucinare (gesto per nulla “piccolo”) lo trovo indispensabile e, in questo caso, possiamo prendere due “piccioni con una fava” alimentandoli anche con del cibo sano che, durante l’età dello sviluppo, lo considero un qualcosa di fondamentale.

Per questo mi sono inventata una ricetta secondo me molto sfiziosa, buona e soprattutto salutare. Un piatto squisito a base di Riso e Verdure che il mio, di ragazzo, ha apprezzato tantissimo.

Un piatto colorato, goloso, divertente e soprattutto molto curato che gli ha fatto capire quanto tenessi a lui e quanto mi sono dedicata al suo benessere per preparargli questo ottimo pranzetto.

I suoi complimenti sono stati così sinceri e la sua espressione così entusiasta che mi piacerebbe davvero far vivere queste sensazioni ad altre mamme, in principal modo a quelle che, ogni giorno, lottano stanche per far mangiare un po’ di verdura a… ‘sti benedetti figli.

La ricetta può sembrare complicata ma in realtà non lo è.

Da come potete vedere attraverso le immagini, è composta da un Peperone, del Riso, della crema di Bietole con Basilico e da della Verza… caramellata! Squisita, fidatevi.

Ecco come preparare questa pietanza che vorrei definire così: Fior di Riso integrale allo Zafferano dentro a Peperone grigliato su letto di Crema di Bietole e Basilico con Verza caramellata ai Semi di Sesamo… esagerata… ma non è forse così che dicono i grandi chef?

Bene, iniziamo, dopo ovviamente aver lavato bene le verdure.

Vi descriverò le cose una per volta ma molte si potranno fare assieme, mentre un alimento cuoce si può preparare l’altro.

– Il Riso: potete farlo prima bollire e dopo metterlo in tegame o farlo cuocere direttamente nel tegame (attenzione perché il Riso Integrale deve cuocere molto, 50 minuti di bollitura) dopo aver preparato un soffritto di cipolla con alloro, timo, curcuma, erba cipollina e olio extra vergine d’oliva.

Quando la cipolla si presenta bella dorata, si aggiungerà il Riso, un goccio d’acqua, se non si è già salato durante la bollitura occorrerà salarlo e infine mettere lo zafferano.

– Il Peperone: si taglia come un cappello la parte del picciolo, lo si pulisce dentro eliminando la membrana bianca e i semi e lo si mette su un fornello accesso rigirandolo di tanto in tanto in modo da farlo abbrustolire bene un po’ ovunque.

Poi si passa sotto l’acqua fredda corrente e si eliminano le parti bruciacchiate che vedrete verranno via da sole.

Vi consiglio poi di metterlo un quarto d’ora in forno, spuzzando sopra un po’ d’acqua per farlo ammorbidire ma senza esagerare perché deve rimanere abbastanza sodo per contenere poi il Riso.

– Le Bietole: si fanno sbollentare o cuocere direttamente in padella con poca acqua al fine di ammorbidirle soltanto. Le ideali sono le bietoline, non vi consiglio le coste perché trattengono troppa acqua che renderebbe la crema troppo liquida a meno che non vogliate usare solo la parte verde.

Le Bietole le ho insaporite con del timo, un po’ di maggiorana, del coriandolo, del sale, un goccio d’olio e soprattutto un bel po’ di Basilico nella quantità che più ho preferito, nel mio caso, qualche foglia. Una volta cotte, ho messo tutto nel mixer e creato la crema. Prima di aggiungere i gusti e gli altri ingredienti, assicuratevi che non ci sia troppa acqua altrimenti vi consiglio di strizzarle un po’, sarete sempre in tempo ad aggiungerla dopo eventualmente, o aggiungere olio per renderla più morbida.

– La Verza: anche questa, in padella, con un goccio di acqua e un goccio di olio. Semi di Sesamo e zucchero di canna. Senza sale. Per una bella manciata di Verza, tagliata a strisce, ho messo due cucchiaini da tè pieni di zucchero e l’ho fatta ammorbidire a fuoco lento.

Quando tutto è pronto si passa alla composizione del piatto che prevede di mettere due cucchiai di crema di Bietole all’interno del Peperone pressandola un po’ in modo da formare la base per il Riso.

Aggiungere il Riso e poi il cappello. Riprodurre, sempre con la crema verde, il gambo del fiore utilizzando come foglia del Basilico e, infine, come terreno, la manciata di Verza. Potrete poi naturalmente aggiungere guarnizioni a piacere.

Il tutto dev’essere bello caldo quindi, magari, prima di guarnire con il Basilico, fate riscaldare nel forno (anche quello a microonde) l’intero piatto. Come vedete non ci sono difficoltà ma il risultato, vi assicuro, è davvero soddisfacente sia per voi che per chi mangia. Bello per gli occhi, buono per il palato e salutare per l’organismo. Potrebbe essere un piatto unico oppure potrete aggiungere ad esso una fonte di proteine e di grassi, a parte, per renderlo ancora più sostanzioso scegliendo sempre alimenti sani.

Purtroppo sono tante le cose poco sane delle quali i ragazzi si nutrono, soprattutto in quest’epoca dove la vita scorre di corsa e nella quale s’incontrano macchinette che distribuiscono merendine e simili ovunque, anche nelle scuole, per pochi centesimi.

Non si ha il tempo di dedicarsi alla cucina e all’alimentazione che forma quello che è il nostro organismo, che nutre il nostro sangue, il quale, a sua volta, irrora quasi tutte le parti del nostro corpo, organi compresi.

Non si ha voglia, già abbastanza stressati dagli impegni e dagli obblighi di ogni giorno, di lottare quotidianamente davanti ad un piatto che rimane lì, non apprezzato, e che spesso finisce nella ciotola del cane o, peggio ancora, nella spazzatura.

Sono convinta che la Creatività, vista proprio come termine discendente del verbo CREARE abbia la forza e la capacità di riportare risultati peraltro spesso ottimi. Per questo ritengo sia giusto sforzarsi, nei limiti del nostro tempo, di utilizzare la creatività e la fantasia.

Due doti che sono gli ingredienti principali di quella che è la ricchezza della vita. Che riescono a loro volta ad aumentare il loro successo come moltiplicandosi. Che come un piccolo seme, possono farci ottenere poi un grande e magnifico fiore.

Prosit!

Liberiamoci dei Rompipalle 4° – IL LAMENTOSO

Colui che si lagna e si lamenta sempre. Che volge ogni sua frase al negativo perciò al distruttivo. Che rimane fermo lì, sempre allo stesso punto, senza evolvere, senza mai riuscire a vedere il “bello”, il positivo. Che sottolinea costantemente il lato sfavorevole della situazione.

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Una bellissima frase che spiega bene, in poche parole, ciò che voglio dire, posso prenderla in prestito da Bernardo Stamateas che vi ho già presentato in passato e potete conoscere nei post appartenenti alla categoria “persone nocive”. La citazione è la seguente:

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“Una donna dice – Che sete che ho! Che sete che ho! Che sete che ho! -. Una vicina la sente e le porge un bicchiere d’acqua, e a quel punto, dopo aver bevuto, la donna dice – Che sete che avevo! –“.

Sottile vero? Ma chiarificatrice.

Non è infatti ovvio che il lamentoso nel proporsi lo faccia sempre usando un tono mesto e piagnucoloso anche se accade la maggior parte delle volte. A farci drizzare le antenne devono anche essere le parole ch’egli usa e cosa lui vede in quella o da quella situazione.

Una persona lagnosa infatti può ridere e scherzare come altre ma, se ponete attenzione, potete notare come ogni sua frase volge al negativo.

Il lamentoso vive infatti spesso “in guardia”. Non si fida mai ciecamente e non si lascia mai andare. Può apparire felice ma, dietro l’angolo, vede e percepisce sempre un pericolo. Vive costantemente nella credenza che la vita non può ovviamente regalare mai qualcosa di bello ma sempre di spiacevole.

Spiacevole come la sua stessa vita, per lo meno così lui la considera.

Una lamentela unica che lo fa entrare soltanto in un circolo vizioso, pericoloso e dannoso.

La lamentela è infatti uno dei più potenti concimi per le sofferenze che noi stessi ci costruiamo. Il lamentoso ne crea a dismisura ogni giorno, cosicchè ogni giorno, vivrà situazioni fastidiose e ogni giorno avrà qualcosa di cui potersi lamentare.

Naturalmente, quello che vorrei dirvi in questo post, va un po’ al di là di ciò che è generalmente un lagnoso che immagino conoscerete tutti e, nel libro che ho preso come spunto “Liberiamoci dei Rompipalle”, lo spiega bene. Vorrei andare nei meandri più profondi evitando di elencare le peculiarità di questo individuo e provare a smascherare quelli che lo sono ma come tali non appaiono. Si sa, si piange addosso, non gli va mai bene niente, è una vittima senza eguali, tutto il mondo ce l’ha con lui, ma non si ferma lì.

Il lamentoso ha un respiro marcato. Un respiro che si sente. Dato probabilmente dal peso che porta sul petto e che lo schiaccia.

Sospira. Anche senza nessun motivo. Di tanto in tanto lo sentirete inspirare profondamente. Deve riempire d’aria pulita la sua cassa toracica che sta soffocando.

Digerisce parecchio, di norma, pur avendo bevuto solo un bicchiere d’acqua e i suoi occhi appaiono spenti.

Difficilmente propone di suo un’attività da svolgere, magari tutti insieme, e può capitare anche che non abbia passioni.

Le sue frasi saranno sempre arricchite da congiunzioni come “però….” e “ma…” e negazioni come “non…”. Il modo migliore per svelare un lamentoso è chiedergli semplicemente – Come và? -. Potrà usare mille toni diversi, mille parole, mille motivi che, se non vi dice palesemente, – Bene grazie! – con gioia, vi consiglio di studiare la situazione. Se la cosa diventa abituale naturalmente.

Ma, al di là di quello che è un lamentoso, è bene sapere più che altro come difendersi da questa sorta di energia negativa che ci viene scaraventata addosso.

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Innanzi tutto occorre sapere, come dico sempre, che se davanti a voi trovate un lamentoso è probabile che la lamentela esiste in voi. Senza offesa, ma alcuni guru di queste teorie alle quali io credo e con modestia dico di aver fatto anche mie, affermano che i comportamenti degli altri sono in realtà i nostri specchi. Ciò non vuol dire, in questo caso che siete voi dei lamentanti ma probabilmente vi siete lagnati tempo prima di qualcosa, creando intorno a voi la lamentela che oggi vi viene proposta per mezzo di una persona. Una seccatura. Poco male, l’importante è uscire dal loop nel quale si cade senza rendersene conto altrimenti, se ci lamentiamo di conseguenza, non ne usciamo più.

Detto questo, andiamo a difenderci dal lamentoso di turno.

Proteggersi tagliando corto.

Parola d’ordine: positivo, positivo, positivo.

Se alla domanda – Come stai? – lui non risponde soltanto – Bene! – (e con tanto di punto esclamativo) bensì inizia il suo monologo condito da una massiccia dose di tristezza infinita: tagliate corto.

Oppure cambiate discorso. Se non si allontana da voi, e voi nemmeno potete allontanarvi da lui, iniziate a dire cose senza un nesso logico e senza senso, senza lasciargli neanche quasi il tempo di rispondere purchè, tali frasi, siano rivolte a voi stessi: visto questa bella camicia? L’ho comprata al mercato la scorsa settimana / oggi piove non dovrò annaffiare, sapessi che belle piante ho / devo fare due lavatrici appena torno a casa perché ho cambiato le lenzuola / mio figlio ieri ha giocato a tennis e ha vinto è molto bravo…

Two Businessmen Sitting and Talking Face to Face in a Meeting

Siate come una pallina da ping-pong impazzita. Il protagonista dovete essere voi. Il lamentoso non riuscirà a starvi dietro e non è nemmeno così altruista e generoso da saper ascoltare gli altri per molto tempo.

Non siete maleducati! Siete sani e così volete restare.

Siete semplicemente persone che si amano.

Non abbiate paura di fare brutta figura, tanto per un lamentoso farete sempre qualcosa che non va bene al 100%, ogni cosa voi diciate ogni cosa voi facciate. No, non perché è cattivo o superbo ma perché ogni vostra idea riceverà: -…e ma fai attenzione… non so… non sono del tutto d’accordonon vorrei che… -.

Anche perché ovviamente, il lamentoso, spesso e volentieri è anche invidioso. L’invidioso, per chi fosse interessato, è il 3° Rompipalle di cui ho parlato in questa categoria.

Ma torniamo a noi. L’ultima cosa da fare è dare peso alle sue lamentele, fargli acquisire valore e spessore, non ve ne liberete più e attenzione… non se ne libererà nemmeno lui ovviamente.

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Deve ricevere un non verbalizzato “ALT”, un divieto; più di lì non si può andare.

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Una delle migliori strategie è infatti quella di evitarli del tutto ma purtroppo, non sempre si può.

Eviterete d’inquinarvi.

La nostra mente ha la grande capacità di scegliere per la propria sopravvivenza. Per una naturale selezione e conservazione della specie, grazie ad essa, sappiamo cosa per noi può essere bene e cosa può essere male. La lamentela porta sempre con se un significato, spesso celato, di distruzione, perciò questo manda in crisi i nostri processi mentali. E’ per questo motivo che non dobbiamo permettere alla lamentela di giungere a noi.

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Un piagnucoloso, anche se è una persona che ha sicuramente bisogno d’aiuto e di “risvegliarsi” nella vita, non vi sta in quel momento chiedendo soccorso. In tal caso ci mancherebbe, prestate pure il vostro appoggio ma la sua, in realtà, è una sorta d’abitudine perciò lasciate la sua guarigione in mano di chi è più esperto di voi e soprattutto capace di proteggersi. Si, perché contro il lamentoso ci vuole un vero e proprio scudo impenetrabile. Possono infatti questi soggetti rientrare nel settore ed essere definiti una specie di “Vampiri Energetici” del quale ne esistono diverse forme e dei quali avrete sentito parlare.

Il mezzo migliore che avete è quella che definisco “comica fantasia”.

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Immaginateli ridere ed essere euforici. Le loro grasse risate dovranno rimbombarvi nelle orecchie. E’ un lavoro mentale che non è nemmeno così difficile da fare tenendo conto che le vostre immagini ben presto potranno davvero realizzarsi.

Una persona realmente triste è proprio colei che solitamente si sente di meno. Il vero dolore è quello che zittisce, che chiude in se, questo non è ne’ giusto ne’ sbagliato ma chi tende a lamentarsi continuamente è proprio chi invece non ha nulla che lo rende sofferente.

Siate gioia, per voi e per lui.

Tutto questo è un elenco di consigli perché spesso non si osa o non si riesce a proclamare ciò che realmente pensiamo. E’ naturale che, qualora voi riusciate, senza peli sulla lingua, a confessare ad un lagnante che adesso vi ha stufato (con gentilezza e rispetto), avrete sicuramente fatto un terno al lotto. Avrete parlato chiaramente, senza problemi e avrete messo lui davanti alla posizione di riflettere un po’ su come vive, portandolo così a capire che il suo modo di fare allontana le persone anziché avvicinarle. Insomma, se detto nei modi giusti, gli farete un regalo.

Chi sa ridere è padrone del mondo – (Giacomo Leopardi) e se lo ha detto lui…

Prosit!

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Le Acque buone e che fanno bene per chi non ama l’Acqua

Acqua sciogli-grasso, acqua dolce, acqua che dona il buonumore, sono infinite le acque che possiamo creare con le nostre stesse mani e, oltre ad essere buone, sono anche utili al nostro organismo. Oggi vi farò vedere come ho preparato l’acqua di Fragole e Stevia, una bontà ricca di Vit. A, Vit. C, Calcio, Ferro, Magnesio e tantissimi altri elementi fantastici.

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Le Fragole sono grandi contenitori di Vit. C e hanno un’azione antiossidante potentissima. La Stevia invece, pianta conosciuta anche con il nome di sugarleaf grazie al suo sapore, è un dolcificante naturale che però al contrario dello zucchero, può essere usato in caso di Diabete (chiedete il parere medico), non alza il livello glicemico nel sangue e soprattutto non ha calorie quindi, non ingrassa. Ovviamente per tutti gli alimenti che Madre Natura ci offre, si consiglia sempre di non abusarne altrimenti rischierete di ottenere effetti negativi anzichè benefici, si sa. Quest’acqua quindi, preparata solo con questi due ingredienti, ma che voi potrete modificare a vostro piacimento, sarà quindi un’acqua molto dolce ma salutare che può piacere sicuramente anche ai bambini.

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Per 1 lt. d’acqua consiglio di mettere 7/8 Fragole in quanto intendo Fragole da coltivazione biologica che sono sempre molto più piccole rispetto a quelle che troviamo al Supermercato e anche più dolci ma ovviamente sarà il vostro palato a darvi in seguito i giusti suggerimenti. Di Stevia invece ne metterei almeno una decina di foglie grossolanamente spezzettate. Se non avete la pianta di Stevia sul terrazzo o in giardino sappiate che potete acquistarla in bustine ma per la dose dovrete leggere cosa riporta la confezione. Anche le Fragole andranno tagliate in 4 parti, grosso modo, e il tutto, bisognerà metterlo all’interno di una caraffa. Aggiungete l’acqua fino a riempire e lasciate almeno 12 ore in frigo a riposare. WP_20150610_001

Non ci sono conservanti per cui ricordate che non durerà molti giorni, nel giro di 2 giorni dovrete berla anche se la lascerete in frigo per non far andar a male gli ingredienti. Vi assicuro comunque che 1 lt. è una quantità minima e che questo elisir da voi creato è molto buono. Vi consiglio, sempre per non rischiare di eccedere, di cambiare di volta in volta gli elementi e creare quindi altre acque adatte ad altri scopi, come quella di Menta e Limone dissetante, rinfrescante, antinfiammatoria e dimagrante. Oppure quella con Zenzero, Cetriolo, Limone e Menta, idratante e anticellulite. Potrete spaziare con la fantasia e trovare così il modo di bere anche se non vi piace bere acqua. Qui http://www.greenme.it/mangiare/vegetariano-a-vegano/13526-acqua-aromatizzata-frutta ce ne sono molte. Non vi resta che dare spazio alla fantasia e alla voglia di creare. Io la trovo un’idea fantastica, squisita, divertente e valida!

Prosit!