La Creazione di Gemma

“E allora mi guardai attorno.

Affianco a me, un uomo seduto per terra, stava chiedendo l’elemosina.

Una donna, vestita poveramente, mi passò davanti trascinando un cagnolino lercio e mezzo spelacchiato.

Un altro cane urinò sul sacchetto della spesa di un tizio che non se ne accorse.

Il pullman sul quale salii era nel degrado più totale: sedili rotti, pareti pasticciate da scritte e scarabocchi, un mucchio di spazzatura sul pavimento.

Molta gente puzzava, aveva sguardi tristi, si lamentava.

L’autista era stanco, svogliato.

Cosa mi stava trasmettendo tutto quello? Dovevo imparare a leggere: decadenza, povertà, angoscia.

E’ così che ti senti Gemma? – chiese una voce dentro di me.

Dovetti ammetterlo. Erano esattamente i sentimenti che nutrivo da quando avevo perso il lavoro. La paura per la mancanza di denaro, il sentirmi una “poverina”, il pensare di non meritare niente. Mi facevo pena da sola.

Guarda… guarda Gemma cosa sei. Guardati attorno, rispecchiati – disse ancora la voce.

Rimasi sbigottita. Non potevo credere di avere quella robaccia dentro. Quello… quello schifo, quella sporcizia, quell’insofferenza, tutta quella miseria mi apparteneva.

In quel modo, non potevo far altro che scendere sempre più nel deterioramento più totale e no… non potevo permettere una cosa così.

Dovevo effettuare la mia ripresa, dovevo modificare e trasmutare le emozioni interne.

Dovevo provare a sentirmi ricca, gioiosa, pulita, sollevata, se volevo cambiare la realtà intorno a me.

Se volevo creare occasioni a me proficue.

Dovevo smetterla di svalutarmi, di svalutare la mia vita, di ritenermi una bisognosa, un’indigente. Una micragnosa.

E allora cambiai. A fatica lo feci. Fu penoso, sfibrante.

I risultati erano così minimi da non recare nemmeno soddisfazione.

Iniziai a concentrarmi su quello che avevo e non su quello che non avevo.

Iniziai a ringraziare incondizionatamente, ossia senza un motivo. Ringraziavo e basta. A quel punto, l’Universo, si sarebbe trovato obbligato a darmi qualcosa che rispondesse al mio ringraziamento se era vero che tutto era uno specchio, un riflesso. Qualcosa per la quale fosse valsa la pena ringraziare.

Iniziai ad immaginare. Diversamente. Nelle mie visualizzazioni non avevo più l’espressione triste e sempre gli stessi vestiti addosso. Sorridevo, ero ben pettinata, vestita in modo classico ma carino.

Le prime volte, la mente, si intrometteva. Mi diceva, sogghignando, “Ma cosa stai facendo? Ah! Ah! Ah! Mi fai ridere. Non hai un soldo, non hai un lavoro, non hai niente e ti credi di essere una principessa! Sii seria ragazza! Seee… sogna sogna!“.

La detestavo ma poi, con il duro allenamento, la feci stare zitta. Non riuscì più ad inquinarmi e potei dare sfogo ai miei desideri. Sognavo sempre più in grande fino ad educare di molto il mio inconscio che ormai mi permetteva di vedermi come immaginavo. E dopo il vedermi ci fu il percepirmi e dopo il percepirmi il vivere. Sempre di più. Sempre di più.

Fino ad arrivare al giorno in cui, alla fermata dell’autobus, accanto a me, vidi persone vestite bene, di tutto punto. Un uomo elegante, con la ventiquattrore, parlava compunto al cellulare. Stava aspettando un collega.

Una mamma molto graziosa mi passò davanti, mi sorrise, e aggiustò un boccolo alla sua bimba che sembrava una bambolina.

Il pullman sul quale salii era nuovo di zecca. Giallo e blu. Quasi vuoto.

L’autista rispose al mio saluto e continuò a fissarmi mentre convalidavo il biglietto dietro di lui.

Ero carina quel giorno con i capelli lunghi, raccolti da una parte, e un trucco leggero.

Mi sedetti accanto ad una signora anziana dalla faccia simpatica nonostante tutti i posti liberi.

Non ci volle molto a prendere confidenza e mai… mai mi sarei aspettata che, quella donna, fosse in realtà la mia nuova datrice di lavoro. Lo sarebbe diventata da lì a poco. Pochissimo. Aveva voglia e bisogno di una “dama di compagnia”. Era molto ricca e non mi trattò mai come una semplice governante. Nella sua villa io mi sentivo una Regina. Potevo fare tutto quello che volevo e potevo anche avere i miei momenti di libertà. Era come stare assieme ad una nonna o una zia.

Il giardiniere, la donna delle pulizie, i suoi parenti, tutti mi volevano bene. Avevo un buon stipendio ed ero felice.

Non le chiesi mai perchè quel giorno prese il pullman avendo a disposizione soldi e persone per farsi accompagnare ovunque, ma così doveva andare.

Non glielo chiesi perchè qualcosa dentro di me già lo sapeva.

Io l’avevo creato. Io, involontariamente, le feci prendere il pullman. Io mi ero creata quella situazione. L’agiatezza che vivevo. La bellezza di quella mia nuova vita.

E, questa volta, il – Grazie – più grande, lo rivolsi a me stessa. Ero una grande Guerriera”.

Prosit!

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A modo mio: Interpretazione di “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”

Dal Vangelo secondo Meg 2° – niente di religioso ma di molto curioso

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[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.a barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!»”
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Prima di comprendere bene questa parabola bisogna capire che cos’è in realtà la Fede.

Sembra un termine ovvio, conosciuto, scontato ma non è così. Avere Fede non significa infatti chiedere una grazia e sperare ch’essa avvenga bensì, chi ha davvero Fede è convinto di aver già ottenuto ciò che chiede. Non è banale questo. Pensate alle preghiere. A cosa servono? A domandare per ricevere. E, finito di chiedere, si attende. Chissà se si sarà degni, in seguito, di ottenere.

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Chi ha davvero Fede, e credetemi che si parla di pochissime e rare persone al mondo, non chiede nemmeno. Lo afferma, lo dice e lo da già per scontato. A questo metodo possiamo collegare la famosa citazione di Gesù – Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sradicati e vai a piantarti nel mare» -. Perché grazie alla vera Fede tutto è possibile. C’è infatti una grande, immensa differenza tra la Fede e la Credenza. Ma andiamo con ordine.

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«Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: “Togliti di là e gettati nel mare”, sarebbe fatto / Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete Fede, le otterrete».

SENZA DUBITARE, IN CUOR VOSTRO, CIO’ VI SARA’ ACCORDATO, non c’è altra soluzione, la realtà è obbligata a rispondere. Chiamatela come volete: Legge d’Attrazione, movimento delle frequenze della Meccanica Quantistica, Abracadabra “Avrah KaDabra” che significa “io creo come parlo”, Amen che significa “così sia”, dategli la definizione che preferite ma questo è.

Non esiste pensare “e chissà se me lo merito”, “e chissà se adesso tocca a me”, “e chissà come mi ha giudicato Dio”, no! La realtà la creiamo noi. Nessun altro lo fa al posto nostro nemmeno Dio. Dio è in noi. Tutto è Dio. Dio ossia = situazione continua di beatitudine ed estasi. Ricordatevi, come già avevo detto, che il termine “divino” è stato pronunciato per la prima volta dai greci che intendevano appunto il vivere in pieno e totale entusiasmo. E quando hanno ideato questo termine ne’ Gesù, ne’ tantomeno il Cristianesimo erano nati.

Quindi cos’è la Fede? La Fede è la Certezza. La Certezza di aver già ottenuto.

Non è semplice, me ne rendo conto. Si tratta di trasmutare completamente il proprio modo di vivere. Si tratta di una condizione interiore. Vivere così la nostra quotidianità.

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Perché la Gratitudine è lo strumento più importante assieme all’Amore durante un’invocazione? Perché ringraziando stiamo sottolineando, indirettamente, l’aver ottenuto ciò che stavamo chiedendo. Come quando chiediamo un favore a qualcuno e quel qualcuno ce lo fa. E’ la stessa cosa. Per l’Universo non c’è differenza. La convinzione, a prescindere da qualsiasi prova o certezza.

Un qualcosa di quasi impossibile. Pensate a quante volte distruggiamo noi stessi il nostro roseo futuro. Sembra incredibile ma basta pronunciare la frase – Copriti! …Altrimenti ti ammali! – per aver già minato la nostra salute quel giorno.

E’ possibile, pertanto, “camminare sull’acqua”? Si.

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Non dobbiamo vedere la scena e Gesù stesso come un personaggio magico capace di fare cose che a nessun altro essere mortale sono concesse. Camminare sull’acqua è una splendida metafora presa proprio per far capire come persino ciò che consideriamo assurdo può invece accadere. Nell’Universo ci sono POSSIBILITA’ INFINITE.

E’ possibile, se possiedo solo mille euro in Banca, trovarmene diecimila domattina quando mi sveglio? Si. E’ possibile per un cieco tornare a vedere? Si. E’ possibile che tizio… tutto è possibile. Sono infinite le combinazioni, le probabilità. Le misure dell’Energia Universale non sono quelle di noi esseri umani.

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Perciò è possibile camminare sull’acqua? Si. Persino Pietro ci riesce, non solo Gesù, anche se Pietro ci riesce solo per pochi attimi poi, spaventandosi, dando quindi più importanza alle proprie paure anziché affidarsi completamente all’Energia Divina, cioè dell’Universo, cade.

Il dubbio si è impossessato di lui. I “ma” e i “se” hanno preso il sopravvento: e “se” cado? “ma” come faccio? “se” il vento mi butta giù? “se” annego? Sono esattamente gli stessi “ma” e gli stessi “se” che accompagnano le nostre giornate ogni volta che dobbiamo prendere una decisione. Sono i primi due figli della Paura.

Basta un attimo per distoglierci dalla Fede totale. I “ma” e i “se” sono portatori di frequenze negative. E con esse, attorno a noi, non potremmo mai realizzare cose belle.

E’ un qualcosa che si percepisce nella pancia. Lo si sente. E’ un emozione, e sarà quell’emozione a tradursi in realtà.

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Però… – Non avrai ciò che vuoi ma avrai ciò che sei -.

Noi abbiamo la facoltà di Immaginare (In Me Mago Agere ossia In Me c’è un Mago capace di Agire di Creare) e di conseguenza concretizzare ciò che vorremmo. Se quindi Immaginiamo il negativo sarà ciò che ci verrà dato o comunque non ci verrà concesso il positivo che stavamo cercando di Immaginare.

Quando dobbiamo prendere una decisione, o dobbiamo fare una qualsiasi cosa, anche se Immaginiamo un risultato meraviglioso, sinceramente, cosa stiamo sentendo in noi? E, inoltre, lo stiamo veramente dando per scontato nel più profondo del nostro cuore come già accaduto?

E ora vi ripropongo questo video, il quale aveva aperto questa rubrica, che spiegherà bene il mio articolo e nel quale si parla anche di fanatismo. Un altro modo di considerare la Fede.

https://vimeo.com/10208056

E come dico sempre – Devi credere per vedere e non vedere per credere -.

Prosit!

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Spieghiamo questa storia delle – Affermazioni Positive –

Avrai sicuramente sentito parlare tante volte del potere delle – Affermazioni Positive -, frasi da dirsi e da ripetersi nella testa con la capacità di farci vivere meglio e farci sentire più sereni.

Sembra una cavolata. Tu stai male, stai soffrendo, però ti dici in cuor tuo – Sto bene, sono felice – e tutto passa. Assurdo vero? Le bacchette magiche non esistono e noi non siamo tanti Harry Potter in grado di fare le magolamagamagie che vorremmo.

Quando parlo di questo concetto infatti, tutti mi dicono che è una cosa difficilissima da compiere ma, in realtà, se ci ragioni un attimo, non è assolutamente vero che è difficile da mettere in pratica (basta pronunciare delle parole o pensarle) quello che è difficile è…. CREDERCI!

Vedi, in realtà questa tecnica funziona davvero ma se nessuno ce la spiega al meglio è quasi impossibile farla nostra. Voglio provare a fartela capire.

Partiamo dall’inizio della giornata, da quando apriamo gli occhi al mattino. Solitamente il nostro pensiero va immediatamente a quello che abbiamo da fare durante il giorno, o al fatto che è ora di alzarsi, o si ricorda un sogno fatto durante la notte. Ecco, è proprio in questo momento che dovremmo spazzare via questi pensieri e ringraziare semplicemente quella giornata immaginandocela bellissima. Soffermarsi un attimo e pensare a noi che stiamo ridendo, a noi che siamo felici, a noi che riceviamo una bella sorpresa, a noi che stiamo bene. Anche se non è vero dobbiamo dire che stiamo bene.

Ti ricordi l’esempio del succo di limone che ti scrissi in questo articolo qui https://prositvita.wordpress.com/2015/11/13/cervello-succo-di-limone-e-ape-gli-ingredienti-per-potersi-preoccupare-tanto-e-bene/ ? (Leggilo è importantissimo). Il cervello lo si può ingannare, lui non ha occhi suoi o orecchie sue, noi possiamo fargli credere quello che vogliamo e, se continuiamo a dirgli che stiamo bene, lui si convincerà di questo e di conseguenza, essendo che siamo molto mentali, ci sentiremo meglio.

Quando poi ti alzi e vai in bagno per lavarti, ringrazia quell’acqua che ti sta dando la possibilità di pulirti, che ti sta rinfrescando e ti sta togliendo la notte di dosso.

Ringrazia la tua colazione, benedici quel cibo che sta entrando nel tuo corpo e che ti farà bene. Immaginati sano e continua a vederti felice, sorridente.

Dillo, dillo a te stesso – Io sto bene, sono felice. Grazie colazione, grazie letto, grazie acqua, grazie cielo, grazie figlio, grazie auto, grazie vita… -.

Continua in questo modo per tutta la giornata e aggiungi affermazioni di questo tipo:

Sono meraviglioso, bello, un essere inimitabile e irripetibile – mentre ti guardi allo specchio

La vita mi ama, non può volere il mio male, io sono al sicuro – mentre ti vesti

L’Universo è la mia culla, mi darà tutto quello di cui ho bisogno – mentre vai al lavoro

Domani sarà una giornata stupenda, sarò felice come non mai – mentre vai a dormire

Attenzione però, non devi “sperare”, devi immaginare, considerare. Non sperare di ridere domani; devi considerare di ridere domani, è diverso. Devi visualizzarti mentre stai ridendo.

Dicendo queste frasi inoltre, devi tener conto che potrai vivere il momento. Il presente. Il Qui e Ora. Se ti concentri sull’acqua che stai bevendo e la ami e la ringrazi, automaticamente stai pensando solo ed esclusivamente a quell’acqua. In quel momento ci siete solo tu e l’acqua, non avranno spazio dunque le bollette da pagare, il collega che ti ha fatto arrabbiare, la madre che non sta bene, il detersivo che è finito, la roba da stirare che ti sta aspettando….

Esistete solo tu e l’acqua. Solo tu e l’acqua.

Più riuscirai a mettere in pratica questo, con qualsiasi cosa che condivide la tua giornata, più riuscirai a stare bene. Fidati.

Il fatto è che più tu stai bene e più disegni del bene per il tuo futuro anche prossimo. L’indomani, se il tuo disegno è stato costituito da te con il “bene” non potrà che essere automaticamente una bellissima giornata, capisci?

Quello che stai vivendo oggi è quello che hai costruito ieri perché sei tu che realizzi il tuo destino.

In realtà la bacchetta magica che menzionavo prima ce l’hai! Ce l’abbiamo tutti, è dentro di noi.

Ecco perché si dice che le – Affermazioni Positive – funzionano davvero. E’ un meccanismo ovvio e automatico.

Non puoi dirmi che è difficile dire: – La vita mi ama e mi rende e mi renderà felice -.

E’ semplicissimo pronunciare questo insieme di lettere ma il fatto è che mentre lo diciamo ci sentiamo stupidi, sciocchi. Ci sembra nettamente impossibile.

Prova a prendere la tua macchina e dire: – Troverò sicuramente un parcheggio libero al mio arrivo e non dovrò impazzire -. E’ facile dirlo, il difficile è crederlo perché, mentre diciamo questo, una vocina nel nostro cervello dirà “Seeeee…… ma cosa cavolo stai dicendo? Sai benissimo che è impossibile parcheggiare e che dovrai girare come un pazzo, come tutte le mattine…”, et voilà che tutti i tuoi buoni propositi vanno a farsi friggere.

Non ascoltare questa voce, concentrati. Oltre che a dire questa frase con la bocca o con la mente prova a dirla anche con la pancia, sentila dentro. Non troverai parcheggio la prima volta ma continua, non demordere. Tanto non ti costa nulla. Non devi spendere soldi, non verrai preso in giro, nessuno può sentirti, non devi perdere tempo, puoi farlo mentre guidi.

Quindi, è solo questione di….. ABITUDINI…. Pensa.

Solo questione di abitudini. Ti rendi conto?

Basta cambiarle queste abitudini.

E ora, ti consiglio di guardare questo breve video realizzato dalla maestra delle – Affermazioni Positive –, Louise. L. Hay, e vedrai come tutto quello che ti ho detto può rivelarsi molto semplice da fare in realtà.

Fai come lei ti consiglia e potrai davvero trasformare la tua vita in meglio e vivere giornate straordinarie.

Dentro di te c’è un potere che non immagini. Che l’educazione che abbiamo ricevuto (familiare, sociale, scolastica, della televisione…) ha sempre soffocato. Ma è ancora lì e sta solo aspettando di essere utilizzato.

Prosit!

Le Cellule del mio Grasso vanno fino in Africa

In questo post, se anche le prime righe dovessero sembrarvi parecchio strambe vi consiglio di continuare nella lettura per capire così che non mi sono ammattita del tutto e per comprendere anche un qualcosa che forse avete sempre sottovalutato: la potenza del nostro volere, servita qui, su un piatto d’argento.

Sono sempre stata convinta, e in questo caso l’ho provato sulla mia pelle, che se al FARE aggiungiamo anche un qualcosa in più, attraverso il nostro cervello, otteniamo un risultato molto più grande. Quel qualcosa in più si chiama: ORDINE. Dare un ordine. Un comando. COMANDARE = con + mandare. Ossia mandare attraverso il nostro pensiero.

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Vi spiego subito. Se io vi dicessi che mentre cammino in spiaggia e guardo l’orizzonte le mie cellule di grasso si staccano da me e volano verso chi ne ha bisogno? Oppure, che mentre sto facendo ginnastica nella mia camera esse cadono a terra e io poi le spazzerò via e le butterò nella pattumiera?

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Pensereste che il cervello io, me lo sia bevuto. Vi capisco, ma fatemi continuare. Vedete, il progetto di cui vi sto parlando è quello del dimagrire. Lo prendo come esempio ma il meccanismo può essere applicato ad ogni cosa che noi facciamo nella vita.

Ora, se io vado a camminare in spiaggia per tonificare il mio corpo, per perdere peso, per elasticizzarmi e via discorrendo, naturalmente dimagrirò (accompagnando l’attività ad una dieta equilibrata e una vita sana).

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Però, ipotesi, quanto grasso perderò? Allora… cammino per circa 4 Km, peso per esempio 60 Kg, sono una donna e brucio più o meno 200 Kcal. Ho praticamente perso 7 grammi di grasso (si lo so che vi sembra pochissimo ma il grasso è una cosa, il peso è un’altra). Fin qui, tutto perfetto. Un calcolo matematico praticamente. Io mi sono mossa e automaticamente ho bruciato energia. Quel tot.

Se però io, oltre a camminare per 4 Km, immagino anche letteralmente che le mie molecole di grasso si staccano dal mio corpo e mi abbandonano, quando arriverò a casa e farò i miei calcoli, noterò che grammi di ciccia in realtà ne ho persi 10, o 9, o 12, insomma, di più. Non ci credete? Provate! E’ gratis.

Naturalmente per fare questo ci vuole convinzione e per far nascere la convinzione in noi, edulcorati da mille altri impedimenti che ci sono stati insegnati nella vita, bisogna trovare uno scopo. Un qualcosa che ci interessa particolarmente. Gli esempi possono essere tanti:

– possiamo immaginare che queste molecole vanno a rinvigorire bambini denutriti

– possiamo immaginare che cadono e il vento le spazza via

– possiamo immaginare che di esse se ne nutriranno acari e microorganismi vari

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Ognuno può pensare ciò che più gli sta a cuore, a seconda della sua personalità e del suo carattere, l’importante è idealizzare qualcosa. Qualcosa che davvero ci interessa, al quale crediamo ciecamente e vorremmo si realizzasse. Dovrete vedere con i vostri occhi quelle celluline che vagano, che si distaccano da voi. Dovrete visualizzare seriamente una persona magrissima diventare un poco più robusta e sorridere e ringraziarvi, o pesci contenti per l’alimento sostanzioso ricevuto. Dovrete realizzare con la vostra mente il vostro intento. C’è gente che cura a distanza, solo grazie alla sua concentrazione. E cura realmente. Non accadrà nessuna magia (o forse si potrebbe chiamare così), non arriverete a casa esili come fuscelli ma otterrete un risultato nettamente maggiore. Come già avevo spiegato, immaginare è fondamentale e importantissimo. Il termine Immaginare, rappresentare con la mente un’immagine, deriva dall’insieme delle parole – in me mago agere – che significa in me c’è un mago in grado di agire.

Walt Disney diceva – se lo puoi immaginare lo puoi fare -. E’ molto difficile in realtà. Il signor Disney la faceva facile, ma difficile non dev’essere sinonimo di impossibile ed è per questo che, con l’aiuto di uno scopo ben preciso, possiamo riuscire dove ci sembra completamente irrealizzabile. Alcune filosofie dichiarano che per dimagrire basta la forza del pensiero. Io ci credo fermamente ma non ve lo dirò mai perché chiudereste il mio blog e non lo leggereste più. E non avreste tutti i torti. Purtroppo non ci si riesce, è inutile, non siamo capaci, non siamo mai stati educati, formati ed abituati a farlo. Ma visto che in realtà, queste filosofie, non dicono il falso bisogna, a mio avviso, trovare la via di mezzo che potrà magari abituarci col tempo a rinforzare i nostri meccanismi mentali e diventare sempre più potenti da questo punto di vista.

E’ molto bello fare sport assieme a degli amici o camminare con qualcuno e scambiare quattro chiacchiere ma, per fare questo esercizio bisognerebbe, soprattutto le prime volte, essere da soli e stare in silenzio. Come vi ho detto, dovrete usare molto la mente e l’immaginazione e non avrete possibilità di essere inquinati e scombinati da discorsi e risate o, peggio ancora, disgrazie. La concentrazione è alla base. E dev’essere una concentrazione positiva in quanto, se lo fate solo perché lo avete letto qui ma senza la minima convinzione, non otterrete proprio nulla. Ricordatevi bene che quello che può ottenere qualcuno con la mente lo possono ottenere tutti. Qui non si parla di intelligenza, o istruzione, o fantasia, niente di tutto questo, l’unica cosa è la convinzione:

Ecco i vostri muscoli che lavorano, iniziano a piegarsi e distendersi… sopra di loro, uno spesso strato di grasso si piega e si distende con essi.

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Ecco, a forza di muoversi, questo tessuto adiposo dal colore biancastro, piano piano si sgretola e le sue particelle andranno nel sangue per essere poi espulse attraverso la pipì o le feci o il sudore (che poi è davvero quello che accade).

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Si, eccole fuoriuscire infatti dalla nostra pelle, attraversare i vestiti e…. ffffffffffff…… andare via, col vento, con l’aria che ci accarezza.

Anche le nostre arterie e le nostre vene hanno del grasso dentro, dobbiamo svuotarle, liberarle.

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Immaginiamo questi tubicini muoversi come i nostri muscoli e piccolissimi dischetti di grasso sciogliersi nel sangue che ci passa in mezzo. E andare via. Via da noi. Ok? Questo è quello che dovrete visualizzare. Provateci. E i risultati saranno reali.

Il potere della mente è incredibile.

Prosit!

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