Trova la pace… ad libitum…

IL MOMENTO DEL SILENZIO

Hai presente quei periodi che colpiscono un po’ tutti in cui ti senti oppresso, demoralizzato e anche un po’ triste?

Forse non sai nemmeno tu il perché sei così ma queste sensazioni, da diversi giorni, ti stanno tenendo attanagliato nelle loro grinfie e tu non ne puoi più. Hai voglia di sentire il cuore leggero, hai voglia di ridere, hai voglia di guardarti attorno e provare entusiasmo ma non ci riesci.

Come dico sempre, anche questi momenti hanno la loro importanza e sono da vivere. Quello che noi percepiamo come un malessere, potrebbe essere semplicemente un riposo totale che la nostra natura si prende seguendo i cicli lunari o stagionali.

Potrebbe essere un attimo di stasi perché sa di dover riparare qualcosa, o ci culla in questo tormento perché riconosce essere giunto per noi il momento dell’introspezione che noi invece neghiamo.

Insomma, non bisogna contrastare questi periodi che noi vediamo colorati di nero ma è normale però, dopo un po’, non poterne più. È anche umano, dopo qualche giorno, voler uscire da questa coltre di nubi e sentire la necessità di risplendere. Di provare la leggerezza e la serenità dell’animo.

SCACCO ALLA MENTE

Ebbene un modo c’è e normalmente funziona con chiunque. Bada bene è, naturalmente, soltanto una specie di inganno. Uno scacco che giochiamo alla nostra mente.

Non è la risoluzione del Tutto ma serve a farti sentire meglio e puoi così tornare a emettere un sospiro di sollievo. Serve a non farti scendere troppo in basso. Serve a farti di nuovo vibrare in frequenze positive in modo da attrarre a te vibrazioni positive e riacquisire quella forza e quella gioia perdute che ti permetteranno di superare meglio questo momento.

Il rimedio che sto per consigliarti è quello di “prendere la tua mente da dove è e spostarla in un’altra strada”.

Per fare questo serve costruire una strada nuova nella quale immettere la nostra mente e farla passare di lì. Per costruire la nuova via bisogna mettersi di buzzo buono a spianare un percorso dove adesso una selva oscura non ci permette di passare ma non dovrai fare alcuna fatica seguendo il metodo che sto per dirti.

Se vuoi puoi andare a farti una passeggiata ma anche stando comodamente seduto sul divano puoi iniziare a spianare il nuovo sentiero. Ti basterà iniziare a dire frasi (sempre le stesse o con lo stesso significato) per almeno una decina di minuti (o vedi tu) e possibilmente più volte al giorno.

UN METODO FACILE

Queste frasi sono da ripetere ad libitum, a voce alta, perché come spesso ho detto anche la nostra voce ha una sua energia e in questo caso godiamo di uno strumento in più.

Ora ti scrivo qualche esempio da recitare come un mantra ma tu potrai inventarne di tuoi, l’importante è che sappiano di buono e positivo.

Il primo che ti propongo è caratterizzato da un’unica parola da ripetere come un disco rotto per almeno 7 minuti di orologio (metodo Fabio Marchesi – Entusiasmologia).

Cerca di non sentirti un disco rotto però. Cerca quanto meno di concentrarti e credere in quel termine che stai dicendo.

La parola da dire è “Grazie“.

Dilla tante tante tante volte.

Inizia – Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie… – e vai avanti per i minuti che ti ho indicato.

All’inizio, e questo vale per ogni mantra, ti sentirai svogliato, stupido, atonico, passivo e anche idiota ma, andando avanti, concentrandoti al massimo su questa parola, vedrai che qualcosa dentro di te inizierà a mutare.

Nessuna magia, semplicemente il tuo cervello dopo un po’ inizierà a dire “Ma cosa sta dicendo? Perché sta ringraziando? Boh, allora forse abbiamo ricevuto qualcosa di bello!“.

QUEL PICCOLO INNOCENTE CERVELLO

Vedi, il tuo cervello, così come il mio, è un po’ un allocco pur essendo un fantastico strumento del quale siamo dotati. Diciamo che… senza di te non è nulla!

Lui viaggia per schemi, reagisce (e anche emozionalmente) in base a quello che TU gli fai credere!.

Il tuo cervello, quindi, convinto a questo punto di aver ricevuto un bel regalo (questo avviene a causa delle memorie arcaiche che collegano il “Grazie” al ricevere una bella cosa da che siamo bambini) inizierà a sentirsi più felice, o comunque più leggiadro e di conseguenza ti ci sentirai anche te perché il cervello inizierà a ordinare ad alcune ghiandole di secernere determinati ormoni che ti trasformeranno in una persona appagata e serena.

Naturalmente non puoi pretendere che questo accada fin dalla prima volta. Ma tu inizia. Vedrai già dal terzo giorno come le cose nella tua quotidianità inizieranno a trasformarsi e a prendere una piega molto più piacevole. In pratica sei riuscito a costruire quel famoso nuovo sentiero.

FRASI MAGICHE

Ti scrivo ora altri esempi:

– Metti le mani sul tuo ventre e ripeti più volte: “Io faccio divampare la scintilla d’amore che è dentro di me, io mi riempio d’amore, sono amore e ricevo amore“. Mentre lo dici immagina nella tua pancia una piccola scintillina di luce che diventa sempre più grande e con il suo alone luminoso ti riempie e si irradia anche fuori il tuo corpo andando a illuminare ciò che ti circonda.

– Sforzati di tendere le labbra come a sorridere e ripeti: “la mia giornata è stata meravigliosa mi è accaduta una cosa molto bella“. Parla al passato, come se già fosse accaduto, anche se questa frase la stai dicendo appena sveglio.

– “In questi giorni, in cui mi sento di malumore, mi riconosco perfetto così e, nella mia notte, sto preparando il nuovo sorgere di un sole brillante come mai ha brillato“.

Come ti ripeto questi sono solo esempi, non sei obbligato a usare le stesse parole ma il loro senso, da come puoi vedere, è super positivo. Devi solo focalizzarti su queste frasi.

Non ti chiedo di darle per scontate e neanche di avere fiducia in loro (anche se dovresti) ti chiedo solo, in quei dieci minuti, di non pensare ad altro e restare attento su questi termini che stai dicendo.

Sono certa che ne trarrai un beneficio.

Ricordati però che non devi mai diventare un ossessionato. Ci tengo a dirlo perché, se da una parte c’è chi non crede a queste cose e non le prova nemmeno, dall’altra c’è invece chi considerandole un elisir di lunga vita inizia a usarle per tutto il tempo della giornata uscendone ammattito e con la testa in loop. È sbagliato. Non serve a nulla passare le tue ore a non vivere per recitare queste citazioni.

Bastano dieci minuti, magari tre volte a giorno. Per tutto il resto del tempo goditi la giornata e fai quello che devi fare.

Ti auguro ogni bene.

Prosit!

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Liberiamoci Dei Rompipalle 8° – IL SUPERBO

Sapete che i Superbi tra noi sono davvero molti? Più di quelli che possiamo immaginare.

Si perché, quando si parla di SUPERBIA, si pensa immediatamente ad una persona tracotante e supponente che, guardandoci dall’alto in basso, ci ordina determinate cose, credendosi chissà chi, e ci tratta come poveri mentecatti.

Oh no! Questo è vero, ma il Superbo, in realtà, è anche molto più subdolo e, per questo, sovente, passa inosservato.

Vi faccio subito un esempio che capita spesso tra umani e che lo si può comparare a mille altre situazioni.

All’interno di una comune famiglia, un figlio confessa che amerebbe tanto avere un cane. – Va bene – dicono i genitori e, l’indomani stesso, ecco un bel cagnolino, nuovo membro di quella casa. Uno splendido Bassotto.

Ma io non volevo un Bassotto! – lamenta il ragazzo – non mi piace, volevo sceglierlo io, volevo andare in un canile e guardare quello che più mi piaceva!

Il padre, a quel punto, gli mette una mano sulla spalla attirandolo a sé e, guardandolo come lo guarderebbe un caro amico consigliere, gli dice – Ma come? Volevi un cane e te lo abbiamo preso, alla mamma piace tanto e poi… guarda che occhioni dolci ha! Come può non piacerti?

Stiamo quindi parlando di un padre (e di una madre) convinti di aver fatto la scelta migliore. Il Superbo crede di sapere meglio di voi cosa fa bene a voi o cosa va bene per voi. Questo è alla BASE della Superbia.

Questo significa instillare il senso di colpa introducendolo nell’animo del malcapitato. Dovrebbe suonare un allarme dentro di voi a questo punto. Tutto ciò significa: “Sei un figlio ingrato, noi ti abbiamo accontentato immediatamente e tu non sai apprezzare il nostro gesto. Sei anche un menefreghista perché non consideri i gusti di tua madre che ti è venuta incontro nel prendere un cane. Noi siamo buoni e tu cattivo. Tu non meriti nulla. Etc… etc…”. Ok? E ora pensate bene a quante volte accade, o è accaduto, nella vostra vita. Magari lo avete subito o lo avete commesso. Magari lo avete vissuto, non per forza dai genitori ma da qualsiasi altro.

In parole povere:

– Hai due genitori che ti hanno prontamente accontentato e tu non apprezzi il loro gesto

– Non consideri i gusti di tua madre

– Stai preferendo un essere vivente ad un altro essere vivente; questa è discriminazione

E poi…. attenzione bene…. c’è… l’inganno!

L’inganno dato dalla finta complicità del padre: mano sulla spalla, tono calmo e convincente, sguardo ammaliante.

(Tenete conto, inoltre, che un cane non è un giocattolino che dopo un mese si rompe e lo si cambia; un cane può vivere parecchi anni e, per parecchi anni, il ragazzo dovrà tenersi un cane che non desiderava)

Badate bene: tre sensi di colpa (più il tradimento del papà) in una sola frase, detta con dolcezza, pacatezza e cercando di convincere l’altro.

Questa è Superbia. La Superbia, come dicevo, di credere di saper sempre fare il meglio e meglio degli altri, la cosa più giusta, senza nemmeno ascoltare chi si ha di fronte e i suoi desideri fino in fondo. L’utilizzare le proprie capacità quasi astute (truffaldine) per ottenere ciò che si vuole, incuranti dei sogni e necessità altrui.

Questa è anche manipolazione.

Ora, è vero che palesemente il Superbo è una persona convinta, irremovibilmente, di essere superiore a tutti ma, quello che occorre capire, è che non sempre palesa questa sua convinzione attraverso un agire schietto e ben visibile che urta. La sua Superbia, in realtà, può passare totalmente inosservata ma viene comunque subita dalla nostra percezione, dalla nostra parte più intrinseca e, una volta recepita, rimane lì, e ci fa del male.

Riesce a farci del male perché può portare, all’interno di noi stessi, tanti messaggi ma tutti a sfondo negativo come: l’autosvalutazione, la sottomissione, l’insicurezza, la rabbia, l’avversione, la tristezza…

Adesso, dimenticandoci l’esempio del padre e del ragazzo che vuole il cane, c’è da dire però che, anche se può sembrare strano, spesso, un Superbo non si accorge di esserlo nel senso che stà, egli stesso, così facendo, appagando delle sue necessità. In modo sbagliato certamente ma questo c’è alla radice. La moglie che, ad esempio, manipola il marito, pur non accorgendosene, sente il bisogno di farlo per PAURA. E’ sempre, o quasi, la PAURA a governare. La paura che vada con un’altra donna, la paura di rimanere sola, la paura di venir sottomessa, la paura di non essere amata… e quindi, con Superbia, lo obbliga ad avere comportamenti che, secondo lei, le dimostrano amore. Lo tiene in pugno e, i suoi timori, sono placati. Un giro poco sano certo, ma questo è.

Vedete che meccanismo arzigogolato? Per questo occorre precisare bene cos’è la Superbia, perché non è soltanto quella conosciuta la maggior parte delle volte, ma nasconde anche, e soprattutto, questo aspetto. La Superbia può essere un’azione ma anche un vestito che si indossa e quindi cambia sembianze.

Non è facile riconoscerla prontamente, dal vivo. Siamo molto, troppo abituati a sentirci dire determinate frasi. Ponete attenzione. Ascoltate il vostro intuito. Quel piccolo, pungente, sentire nel vostro stomaco.

Prosit!

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Gli uomini sono tutti Stronzi! …E le Donne?

Eeeeh…. zitti un attimo e fatemi spiegare.

Allora, innanzi tutto mi tolgo subito la patata bollente dalle mani e vi dico che, ciò che riporta il titolo non l’ho detto io ma l’amica mia, quindi, prendetevela con lei… ollà! In secondo luogo, e mi rivolgo prettamente agli uomini, sappiate che io vi ho anche difeso ma… non accusando le donne!

Vi spiego. La mia amica appunto, è vero che con gli uomini ha sempre avuto una certa difficoltà, non tanto legata al rapportarsi ad essi, ma quanto all’essere tradita con donne o più belle, o più giovani, o più simpatiche di lei. Ora, il tradimento appartiene a tutti, maschi e femmine, anche se è vero che l’uomo è cacciatore e, nella sua natura, è tentato ad avere rapporti sessuali con più esemplari dell’altro sesso ma, a causa della nostra cultura, questa cosa ci fa arrabbiare e soprattutto soffrire.

Ebbene, la mia amica, che si chiama M., pur cambiando compagno, doveva affrontare, dopo un po’, la stessa situazione comunemente chiamata in gergo popolare: “le corna”. Alla fine, ne aveva più lei di un cesto di lumache.

Vagava nel tentativo di trovare il Santo Monogamo che sarebbe rimasto unicamente con lei per l’eternità e, ogni volta, alla fine della relazione, erano lacrime amare, giornate intere tappata in casa, finchè un giorno, stufa di vederla conciata così, decisi di parlarle.

Le spiegai che quello che stava vivendo era semplicemente dentro di lei e finchè portava dentro si sé questo “demone” non se ne sarebbe mai liberata. Ma di quale demone stiamo parlando? Ossia, il mio partner mi tradisce e io ho un demone dentro? Ebbene si. E occorre anche scoprire quale.

E’ forse il demone dell’abbandono? O dell’attaccamento? O dell’auto-svalutazione? O della gelosia? O del (pre)timore stesso di essere traditi? O dell’inganno (avete ingannato qualcuno a vostra volta nella vita)? Solo voi potete saperlo, ma fintanto che porterete dentro una di queste sensazioni, vi troverete a viverla. E la troverete perché deve esservi mostrata in qualche modo. Serve capire, per crescere e vivere meglio.

Dissi a M. che avrebbe potuto cambiare mille ragazzi ma sarebbe sempre finita allo stesso modo se lei non fosse guarita dalla sua insicurezza. Le dissi che doveva finirla di responsabilizzare gli altri ma di guardarsi dentro perché gli altri sono un riflesso, un prolungamento di quello che nutriamo in noi. Fondamentalmente, ci stanno dando un messaggio anche se in modo disgustoso e doloroso.

E’ come se l’anima stesse dicendo – Prima o poi lo capirai. Ti stancherai di vivere sempre le stesse situazioni. Prima o poi comprenderai che NON E’ LA CAUSA A CREARE L’EMOZIONE MA E’ L’EMOZIONE A CREARE LA CAUSA! -. Questo è importante.

E’ inutile voler essere amati se non ci amiamo per primi. E’ inutile voler essere considerati se non ci consideriamo per primi. E’ inutile pretendere di essere la “prima scelta” per qualcuno quando siamo noi stessi a metterci in fondo, a credere di non valere abbastanza, a permettere ad un altro di sorpassarci mentre siamo in fila, alle Poste, senza dire nulla.

Lasciamo stare la parte umana e morale. Il tradimento non si deve effettuare in realtà, perché è un inganno, fa male soprattutto a chi lo esegue (credetemi), si rompe la fiducia, si fa soffrire l’altro, è un atto di egoismo, ma questo è un altro discorso che si potrebbe affrontare in un altro articolo. Oggi voglio parlare della nostra parte energetica e spirituale. Ed emozionale.

Il discorso è che bisogna fare un lavoro interiore su di sé. Facendosi aiutare magari da un professionista, ma il lavoro va fatto su di sé non sull’altro. Lavorare su cosa ci causa il dolore che non è il partner, il partner è solo un mezzo. Il dolore che proviamo invece da cosa deriva? Ragioniamo… siamo stati traditi… quindi? Perché soffriamo? Cosa realmente ci affligge? Forse perché ci siamo sentiti esclusi (abbandonati… magari proprio come ha fatto un nostro genitore molti anni prima)? O perché è stata preferita un’altra donna o un altro uomo a noi facendoci cogliere il senso dell’inferiorità? O perché per possessività non riusciamo a immaginare il corpo del/la nostro/a amato/a nelle braccia di un altro/a? Anche la possessività è un demone.

Il ribaltamento della visione, come dice sempre anche l’alchimista Salvatore Brizzi, è la cosa basilare. Siamo abituati a dare la responsabilità agli altri mentre essa è in noi. In che modo invece, il fatto esterno, rappresenta il problema per noi? Spostando così l’attenzione dal fuori al dentro, perché fintanto che ci focalizziamo sugli altri, non potremmo mai cambiare la situazione perché non possiamo cambiare e modificare gli altri e perchè non è sul ramo che bisogna lavorare ma alla radice.

Gli uomini che tradivano sempre M. le stavano dando tutti la stessa informazione. Non si tratta di sfiga. Lei concretizzava l’avvenimento dentro sé immaginandolo prima. Nel suo caso specifico, essendo che si svalutava molto come persona, senza considerare invece di essere una bellissima e perfetta creazione di Madre Natura e del Creato, riceveva il messaggio che le diceva – Sì, ho preferito un’altra donna a te perché tu vali meno, tu vali poco, tu non sei bella, tu non sei giovane, tu non mi basti… – ma queste cose, in realtà, era lei a pensarle e di conseguenza a crearle. Lei per prima si sentiva poco attraente, lei per prima invidiava altre donne, lei per prima viveva col timore di essere tradita con una più carina di lei. Et voilà.

Perciò, gli uomini sono tutti stronzi? No. Nessuno è stronzo là fuori. Se si vibra di frequenze positive non si ricevono frequenze negative. Se impariamo a auto-valutarci al meglio, anche gli altri lo faranno. Se in noi creiamo solo amore puro, per noi stessi e per il Cosmo, e viviamo solo nelle note dell’amore e dell’entusiasmo, amore ed entusiasmo saranno ciò che riceveremo.

Questo non vuol dire che il nostro compagno non frequenterà altre donne, ma ciò su cui occorre basare l’attenzione è il dolore provato del raggiro, della menzogna ricevuta, perchè sarà questa che non si riceverà più, non in quel modo per lo meno.

La trappola più grande nella quale si cade è la paura della recidiva. Cioè, se si viene traditi la prima volta si ha paura o ci si aspetta che accada anche la seconda, e questo farà si che così sarà.

Il lavoro su di sè, che occorre effettuare, è lungo, difficile e faticoso. Non è per niente semplice. Ma, nel momento stesso in cui, anziché colpevolizzare gli altri, riconosciamo che la nube nera è in noi, abbiamo già fatto metà del lavoro.

Per quanto riguarda tutto il contorno, se il vostro partner vi tradisce, merita sicuramente una sonora padellata in testa, offerta con parecchia grinta, ma lavorate su di voi! Fatelo. Guardatevi dentro. Altrimenti vi tradirà anche il collega, anche la migliore amica, persino vostro figlio potrebbe tradire la vostra fiducia. Perché bisogna tradurre l’avviso al di là del mittente.

E ogni volta sarà sempre peggio, se non lo capite, sarà sempre più grave, farà sempre più male.

Liberatevi dall’essere schiavi del vostro demone e delle situazioni che lui vi fa vivere.

E che sia chiaro, questo vale anche per gli uomini che vengono traditi dalle proprie donne.

Prosit!

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Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

Si può davvero avere fiducia in qualcuno? Di qualcuno?

Fiducia totale intendo. Tipo quella che si da’ al respiro. Avete presente? Quando inspiriamo, mica ci chiediamo se il prossimo respiro arriverà. Arriva e basta. Abbiamo fede in lui. Certezza assoluta da non porci neanche il pensiero.

Verrebbe da rispondere di – – senza problemi se pensiamo ad un genitore, ad un figlio, ad un compagno, al migliore amico. Eppure…

Eppure quante volte abbiamo vissuto situazioni in cui, inaspettatamente, una madre ad esempio lascia questa vita terrena, e il padre, rifacendosi una vita, cambia completamente nei confronti dei figli soggiogato dalla nuova compagna? Quante volte un marito devoto e amorevole, un bel giorno, senza preavviso, si fa le valigie e se ne va di casa abbandonando moglie e figli?

E’ un po’ la storia del “bravo ragazzo” che, una mattina, si alza e compie una strage. Nessuno lo avrebbe mai detto. – Era l’ultima persona sulla faccia della terra che… -. Quelle cose impossibili ma che accadono. E pensate che le persone alle quali sono successe se l’aspettavano? No. Avrebbero sicuramente risposto – – alla domanda: puoi avere fiducia totale in qualcuno?

E allora torno a chiedere, è realmente possibile?

Mi viene difficile da credere. Purtroppo le nostre paure e i nostri bisogni sono così grandi che pur di soddisfarli siamo disposti a tutto, anche a tradire.

Prendiamo l’orgoglio ad esempio. – Ne ha uccisi più l’orgoglio del petrolio – (Vasco Rossi).

Sarete pronti a dire – Ma se ami davvero, l’orgoglio lo metti da parte -… già… se ami davvero. Ma chi dice che l’altro ama davvero come noi? O meglio, chi dice che l’altro, in caso di suo bisogno, è meno vittima del suo orgoglio, o della sua rabbia, o della sua paura, etc…? Nemmeno lui può governare queste emozioni! S’innesca il meccanismo di istinto di sopravvivenza. L’importante è sopravvivere, stare bene e non si guarda più in faccia nessuno. E’ così. Non è un volere. Si prova poi vergogna per questo ma è così.

Ed è assurdo notare come la maggior parte delle volte, proprio chi ci ha detto – Abbi fiducia di me – ora ci ha ingannato.

E’ brutto non poter avere fiducia in qualcuno perché la fiducia è la compagna dell’amore, vanno di pari passo. E’ quando ami, incondizionatamente e quindi senza timore alcuno, in quanto sei pieno d’amore e non c’è spazio per pensieri negativi che, automaticamente, ti fidi ciecamente perché, appunto, in te, non esiste paura. All’incontrario, è quando hai fede totale che puoi dire davvero e dal più profondo – Io amo -.

Ma l’inganno fa male. Brucia tantissimo. E’ un dolore insopportabile che si sente dentro e, che lo si voglia o meno, diventa più grande della sensazione dell’Amore. Diventa uno stato d’essere prendendo il posto di quello che un tempo era idillio.

E allora penso che forse questa fiducia, e assieme a lei il sentimento dell’amore, andrebbero incanalati verso noi stessi, verso la nostra persona. Forse l’unica davvero che non ci tradirebbe mai. E allora può essere che, pieni d’amore, evitiamo il tradimento e ciò che ci fa male. Senza aspettativa alcuna nei confronti di nessuno.

So che può sembrare negativo (probabilmente per la prima volta) quello che sto scrivendo ma più che negativo lo reputo realista. Pensateci bene. Si può davvero mettere la mano sul fuoco nei confronti di qualcuno? Io non credo ed è normale che sia così. Le dinamiche dell’essere umano non lo permettono e non siamo degli Osho. Ma possiamo averla in noi e in noi manca.

E’ buffo. Siamo più propensi a riversarla, a chiederla, a provarla per altri ma, andando di pari passo con l’amore, è proprio per noi che quell’amore andrebbe provato.

Ci sono persone che oggi non soffrono più. Persone che ormai hanno fatto “il callo” a questo tipo di situazioni e quasi… se l’aspettano.

Ed è proprio su questo tasto che vorrei battere. Se te l’aspetti accade. Questo dicono le Leggi Universali. La realtà la creiamo noi attraverso la nostra immaginazione, nel bene o nel male, perciò, se crediamo che quella persona prima o poi ci lascerà o abbiamo paura di questo (che è sempre immaginarlo) succederà proprio così. Oppure ancora, se si deve “guarire” dal timore dell’abbandono, l’anima, ogni volta, ci mette davanti situazioni di abbandono da superare, fintanto che non impariamo ad essere indipendenti, fintanto che non impariamo a bastare a noi stessi, perché per la nostra anima, noi esseri potenti e supremi, non dovremmo avere delle necessità. Per cui accade che il problema è dentro di noi e non all’esterno. Accade quindi che finchè non risolviamo il nostro dramma, continueremo a vivere queste esperienze e con nostro padre, e con nostro figlio/a, e con il nostro partner etc etc… E sempre più brutte, sempre più gravi, sempre più insopportabili quasi come se qualcuno, da lassù, dicesse – Imparerai prima o poi! -.

Se abbiamo paura di essere abbandonati o ingannati stiamo inconsciamente creando l’abbandono e l’inganno che ci vedranno vittime di tale situazione e, l’abbandono o l’inganno, prima o poi, concretizzandosi, arriveranno a noi. La realtà è uno specchio di ciò che siamo dentro.

Questo è uno dei motivi principali del perché non è possibile avere fiducia in qualcuno. Noi stessi creiamo il suo andarsene. Occorre lavorare dentro. Trasformare il nostro piombo in oro. Liberarsi da tutta la spazzatura che abbiamo, che ci sporca, che non ci permette di assaporare, con fiducia totale, il bello della vita e degli altri.

La cosa positiva è che l’anima non ci mette mai davanti prove troppo grandi per noi. Anche se può sembrare incredibile e straziante, quel dolore è adatto a noi. Possiamo vincerlo. Occorre impegnarsi tantissimo ma possiamo farlo. In fondo, torno a dire, noi gli abbiamo dato vita. E’ una cosa nostra. Ne siamo i padroni. Siamo in grado di distruggerlo ma prima di farlo utilizziamolo per imparare. Amiamolo e ringraziamolo. L’abbiamo realizzato apposta per apprendere e stare meglio anche se non ce ne accorgiamo.

Scrissi tempo fa questo piccolo articolo sulla mia pagina FaceBook:

La radice di molte malattie è l’INSODDISFAZIONE.
L’ansia, la depressione, l’angoscia, l’obesità e molti altri disturbi derivano sempre da lì anche se sovente non sappiamo neanche per che cosa siamo insoddisfatti. La vita che conduciamo, ciò che ci circonda, non ci piace e soprattutto non ci basta. Vorremmo altro, vorremmo cose diverse, vorremmo cose che non abbiamo. E, la maggior parte delle volte, tutto questo, esiste per la PAURA. Vorremmo cambiare partner ma abbiamo PAURA (di rimanere soli, del giudizio degli altri, della sua reazione…), vorremmo cambiare lavoro ma abbiamo PAURA (della mancanza di sicurezza economica, del salto nel vuoto, del giudizio, del futuro…). Abbiamo paura di offendere, di non trovare più ciò che possediamo, di mostrarci sbagliati, o persone facili e leggere. E così continuiamo nella routine giornaliera, in quel tran tran che non ci porta critiche esterne, che non ci spaventa perchè è la nostra comfort zone (zona di comfort) ma che ci logora dentro e ci ammaliamo. Quando il timore ci pressa, purtroppo non si può partire a spada tratta come molti consigliano facendola semplice, ma posso assicurarvi che osservare ciò che di bello abbiamo e praticare la gratitudine costantemente aiuta davvero molto. Moltissimo. Ci aiuta ad avere fiducia in noi stessi, ci mostra il lato bello della vita e l’inconscio registra il “bello”. Tutto questo attenua la paura di volta in volta e, più avanti nel tempo, saremo in grado di fare un piccolo passo in avanti e poi sempre di più. Questo non è difficile da fare, ci vuole solo voglia e dedizione
”.

Penso che osservare le cose belle che abbiamo, focalizzandoci su esse, sia l’esercizio migliore da fare assieme al ringraziare, ogni giorno, per quello che di buono abbiamo e per quello che di buono avremo. Penso che questa strategia possa fare bene anche nei momenti in cui ci sentiamo traditi e abbandonati. Sembra poca cosa ma in realtà riesce a fare un gran bene.
Prosit!

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Liberiamoci Dei Rompipalle 5° – IL FALSO

Rieccoci alla rubrica – Liberiamoci dei Rompipalle – (vedi categoria “persone nocive”) quegli individui negativi, per un motivo o per l’altro, che ci troviamo spesso di fronte e che vorremmo davvero evitare. Non sempre però si può e quindi dobbiamo riuscire a “combatterli” nel modo giusto e soprattutto preservando il nostro stesso benessere.

Oggi ti parlerò della PERSONA FALSA.

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Partiamo subito con un’idea ben chiara in testa: tutte le bugie nascono dalla Paura. Tutte. Anche quelle che usiamo definire – esistere per un “buono scopo” –.

Da qui, si capisce subito come il falso sia uno che ha fondamentalmente paura. E più racconta menzogne più, in realtà, è terrorizzato dalla vita stessa.

Il falso, che non solo mente ma omette anche, è quindi un individuo che dovrebbe farci tenerezza più che rabbia ma questo non accade, ovviamente, perché il nostro orgoglio viene intaccato, ci sentiamo traditi, derisi e, per il rispetto della nostra persona, non possiamo permettere a qualcuno di raccontarci frottole o nasconderci la verità.

Anche perché alcune falsità possono recare conseguenze parecchio sgradevoli.

finestra

Dal momento che è davvero dura riuscire a cambiare un falso, (bisognerebbe fargli ripercorrere la vita in tutt’altro modo credo io) penso si possa provare a lavorare su di noi utilizzando diversi metodi che probabilmente possono aiutarci. Per le leggi dell’Universo, che ti ho sempre descritto, la menzogna ricevuta è una menzogna che già vive in noi innanzi tutto. Questo non significa che anche noi l’avremmo raccontata ma giudicata si. Pertanto, affinchè continuiamo a giudicare le bugie o a giudicare colui che le racconta, esse continueranno a venirci a trovare. Perché? Perché non devono essere nostra fonte di preoccupazione.

Ma cosa vuol dire giudicare la menzogna o il menzognero?

Vuol dire offendersi per la balla ricevuta, vuol dire aver paura di sentire un’eventuale falsità, vuol dire temere di essere presi in giro, essere insicuri, guardinghi, sentirsi destabilizzati, essere troppo orgogliosi e, finchè queste preoccupazioni che l’Universo non accetta, faranno parte di noi, l’unico metodo per eliminarle è quello di riceverle. – Prima o poi capirà come affrontarle! – dice l’Universo.

Immagina di essere in una stanza completamente buia, nella quale sai che all’interno c’è un nemico da sconfiggere ma non capisci assolutamente chi sia o cosa sia. Come fai ad eliminarlo se non lo vedi? Come fai a scegliere l’arma più appropriata? Come fai a distinguere il suo attacco? Ecco perchè deve esserti mostrato.

Ma chi è quest’Universo? Sei tu. Siamo noi stessi. Nel nostro inconscio sappiamo bene di temere la bugia o sappiamo bene ch’essa ci infastidisce, ci fa del male, perciò la chiamiamo a noi per imparare ed evolverci. Peccato che la maggior parte delle volte non impariamo, vediamo solo il danno incassato senza chiederci il perché lo abbiamo ricevuto.

A volte, persino noi stessi ci raccontiamo delle bugie. Ci colpiscono come lame affilate.

Uomo-che-piange

Le bugie spezzano i cuori, fanno piangere, attorcigliano lo stomaco, provocano nausea ma credetemi se vi dico che chi soffre davvero è chi la bugia la racconta più di chi la riscuote. E’ egli una persona che non ha pace. Che vive nel totale timore della vita e, per questo, crea una falsa realtà come crede sia meglio per lui aggiungendo infine alle sue già tante disgrazie anche il senso di colpa dell’aver tradito. Affronta inoltre le sue giornata con un scudo davanti formato dai suoi stessi muscoli, i suoi stessi organi, i suoi stessi nervi. Duri, calcarei, granitici che, prima o poi, non ce la faranno più e si spezzeranno. (Vivere nella totale menzogna provoca ansia / l’ansia ci fa consumare il potassio / senza potassio i nostri muscoli, sia volontari che involontari, s’irrigidiscono).

gladiatore-romano-secutor

Vivere in un contesto di illusioni, ben sapendo che non corrispondono al vero, è deleterio, è struggente.

Il meccanismo della bugia, antico quanto noi, è da sempre stato studiato dalla sociologia, la psicologia e tante altre scienze, che si dedicano alla mente umana, come un fenomeno a sé. E’ come un magnifico congegno ideato dalla nostra psiche davvero grande e misterioso pieno di suddivisioni: intenzionale, non intenzionale, premeditato, ossessivo, involontario…

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Quello che però mi preme dire, in questo post, è che dobbiamo cercare di lavorare su noi stessi per “eliminare” il più possibile le balle dalla nostra vita piuttosto che sprecare energie nel tentare di modificare un bugiardo cronico.

La domanda da porsi sempre è – Perché ho ricevuto questo inganno? -. C’è forse inganno dentro di te? Sei tu per primo un bugiardo? Oppure una persona che tenta di mascherare la realtà delle cose? Magari lo fai senza rendertene conto perché, anche per te è solo uno scudo di protezione, oppure, come ti dicevo prima, poni troppo giudizio nei confronti delle bugie.

In sostanza, quella bugia faresti bene a perdonarla ma, attenzione, come ripeto sempre perdonare non vuol dire condonare. Nessuno afferma che devi farti raccontare ulteriori cavolate e porgere la famosa “altra guancia”. Il rispetto che meriti deve essere ben chiaro. Ma devi ottenerlo prima di tutto da te stesso.

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Solitamente le persone tendenzialmente false sono anche quelle che: hanno l’abitudine di lamentarsi, sono svogliate, amano le comodità, hanno una bassa autostima e poca risolutezza, oltre ovviamente a quello che ti ho descritto prima. Immagina quindi come si possa vivere bene in questo modo…

Occorre portare la pace negli animi, nei nostri e nei loro.

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Se hai a che fare quotidianamente con un bugiardo puoi provare a lavorare su questi cardini piuttosto che contrastare la sua bugia. Quello che lui vedrà da parte tua come rabbia, aggressività nei suoi confronti e soprattutto una trappola dalla quale non riuscirebbe a uscirne, non faranno che peggiorare la situazione perchè, ricordalo, è un “debole”. Conducilo invece verso la via del suo benessere olistico e sicuramente la situazione cambierà perché per farlo, dovrai provare amore, agire con amore e questo porterà amore a te da ogni parte e… nell’amore, non sono contemplate le menzogne.

Prosit!

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