Trova la pace… ad libitum…

IL MOMENTO DEL SILENZIO

Hai presente quei periodi che colpiscono un po’ tutti in cui ti senti oppresso, demoralizzato e anche un po’ triste?

Forse non sai nemmeno tu il perché sei così ma queste sensazioni, da diversi giorni, ti stanno tenendo attanagliato nelle loro grinfie e tu non ne puoi più. Hai voglia di sentire il cuore leggero, hai voglia di ridere, hai voglia di guardarti attorno e provare entusiasmo ma non ci riesci.

Come dico sempre, anche questi momenti hanno la loro importanza e sono da vivere. Quello che noi percepiamo come un malessere, potrebbe essere semplicemente un riposo totale che la nostra natura si prende seguendo i cicli lunari o stagionali.

Potrebbe essere un attimo di stasi perché sa di dover riparare qualcosa, o ci culla in questo tormento perché riconosce essere giunto per noi il momento dell’introspezione che noi invece neghiamo.

Insomma, non bisogna contrastare questi periodi che noi vediamo colorati di nero ma è normale però, dopo un po’, non poterne più. È anche umano, dopo qualche giorno, voler uscire da questa coltre di nubi e sentire la necessità di risplendere. Di provare la leggerezza e la serenità dell’animo.

SCACCO ALLA MENTE

Ebbene un modo c’è e normalmente funziona con chiunque. Bada bene è, naturalmente, soltanto una specie di inganno. Uno scacco che giochiamo alla nostra mente.

Non è la risoluzione del Tutto ma serve a farti sentire meglio e puoi così tornare a emettere un sospiro di sollievo. Serve a non farti scendere troppo in basso. Serve a farti di nuovo vibrare in frequenze positive in modo da attrarre a te vibrazioni positive e riacquisire quella forza e quella gioia perdute che ti permetteranno di superare meglio questo momento.

Il rimedio che sto per consigliarti è quello di “prendere la tua mente da dove è e spostarla in un’altra strada”.

Per fare questo serve costruire una strada nuova nella quale immettere la nostra mente e farla passare di lì. Per costruire la nuova via bisogna mettersi di buzzo buono a spianare un percorso dove adesso una selva oscura non ci permette di passare ma non dovrai fare alcuna fatica seguendo il metodo che sto per dirti.

Se vuoi puoi andare a farti una passeggiata ma anche stando comodamente seduto sul divano puoi iniziare a spianare il nuovo sentiero. Ti basterà iniziare a dire frasi (sempre le stesse o con lo stesso significato) per almeno una decina di minuti (o vedi tu) e possibilmente più volte al giorno.

UN METODO FACILE

Queste frasi sono da ripetere ad libitum, a voce alta, perché come spesso ho detto anche la nostra voce ha una sua energia e in questo caso godiamo di uno strumento in più.

Ora ti scrivo qualche esempio da recitare come un mantra ma tu potrai inventarne di tuoi, l’importante è che sappiano di buono e positivo.

Il primo che ti propongo è caratterizzato da un’unica parola da ripetere come un disco rotto per almeno 7 minuti di orologio (metodo Fabio Marchesi – Entusiasmologia).

Cerca di non sentirti un disco rotto però. Cerca quanto meno di concentrarti e credere in quel termine che stai dicendo.

La parola da dire è “Grazie“.

Dilla tante tante tante volte.

Inizia – Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie… – e vai avanti per i minuti che ti ho indicato.

All’inizio, e questo vale per ogni mantra, ti sentirai svogliato, stupido, atonico, passivo e anche idiota ma, andando avanti, concentrandoti al massimo su questa parola, vedrai che qualcosa dentro di te inizierà a mutare.

Nessuna magia, semplicemente il tuo cervello dopo un po’ inizierà a dire “Ma cosa sta dicendo? Perché sta ringraziando? Boh, allora forse abbiamo ricevuto qualcosa di bello!“.

QUEL PICCOLO INNOCENTE CERVELLO

Vedi, il tuo cervello, così come il mio, è un po’ un allocco pur essendo un fantastico strumento del quale siamo dotati. Diciamo che… senza di te non è nulla!

Lui viaggia per schemi, reagisce (e anche emozionalmente) in base a quello che TU gli fai credere!.

Il tuo cervello, quindi, convinto a questo punto di aver ricevuto un bel regalo (questo avviene a causa delle memorie arcaiche che collegano il “Grazie” al ricevere una bella cosa da che siamo bambini) inizierà a sentirsi più felice, o comunque più leggiadro e di conseguenza ti ci sentirai anche te perché il cervello inizierà a ordinare ad alcune ghiandole di secernere determinati ormoni che ti trasformeranno in una persona appagata e serena.

Naturalmente non puoi pretendere che questo accada fin dalla prima volta. Ma tu inizia. Vedrai già dal terzo giorno come le cose nella tua quotidianità inizieranno a trasformarsi e a prendere una piega molto più piacevole. In pratica sei riuscito a costruire quel famoso nuovo sentiero.

FRASI MAGICHE

Ti scrivo ora altri esempi:

– Metti le mani sul tuo ventre e ripeti più volte: “Io faccio divampare la scintilla d’amore che è dentro di me, io mi riempio d’amore, sono amore e ricevo amore“. Mentre lo dici immagina nella tua pancia una piccola scintillina di luce che diventa sempre più grande e con il suo alone luminoso ti riempie e si irradia anche fuori il tuo corpo andando a illuminare ciò che ti circonda.

– Sforzati di tendere le labbra come a sorridere e ripeti: “la mia giornata è stata meravigliosa mi è accaduta una cosa molto bella“. Parla al passato, come se già fosse accaduto, anche se questa frase la stai dicendo appena sveglio.

– “In questi giorni, in cui mi sento di malumore, mi riconosco perfetto così e, nella mia notte, sto preparando il nuovo sorgere di un sole brillante come mai ha brillato“.

Come ti ripeto questi sono solo esempi, non sei obbligato a usare le stesse parole ma il loro senso, da come puoi vedere, è super positivo. Devi solo focalizzarti su queste frasi.

Non ti chiedo di darle per scontate e neanche di avere fiducia in loro (anche se dovresti) ti chiedo solo, in quei dieci minuti, di non pensare ad altro e restare attento su questi termini che stai dicendo.

Sono certa che ne trarrai un beneficio.

Ricordati però che non devi mai diventare un ossessionato. Ci tengo a dirlo perché, se da una parte c’è chi non crede a queste cose e non le prova nemmeno, dall’altra c’è invece chi considerandole un elisir di lunga vita inizia a usarle per tutto il tempo della giornata uscendone ammattito e con la testa in loop. È sbagliato. Non serve a nulla passare le tue ore a non vivere per recitare queste citazioni.

Bastano dieci minuti, magari tre volte a giorno. Per tutto il resto del tempo goditi la giornata e fai quello che devi fare.

Ti auguro ogni bene.

Prosit!

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Eppure sembrava proprio vero

“DIO – TV” NON DICE BUGIE

Possiamo davvero fidarci delle notizie che vengono date dai mass media? A questa domanda la maggior parte delle persone risponde un bel – No – carico di orgoglio come a voler sembrare di essere più lupi che pecore peccato però che, alla fine, le stesse notizie vengono condivise, ri-condivise, analizzate, prese in considerazione, divulgate, eccetera eccetera… fino ad appropriarsi di ogni spazio disponibile sui mezzi di comunicazione e social.

Alcuni di questi annunci riescono addirittura a EDUCARCI, a creare un nostro stile di vita.

Realizzano in noi schemi mentali, ci spaventano, ci rallegrano, ci rattristano. Hanno un potere indescrivibile nei confronti della nostra vita. Li studiamo persino a scuola, per anni (!) per poi scoprire che erano totalmente falsi. “Nuove ricerche hanno dedotto che invece…”… avete presente no?

Religioni, grandi personaggi, significativi fatti storici… insomma, parecchie news sono, e sono state false, eppure sono riuscite ad entrare nelle case di ognuno di noi e questo perché, anche se la maggior parte delle persone oggi dice – Io non ci credo! -, in realtà ci crede, ne parla e soprattutto non fa nulla per contrastare quella notizia ne’ per farla andare a morire.

Emmmappperchè la gente deve sapere! -. Ma cosa deve sapere? Un falso? Tu puoi affermare con massima certezza che quello che hai sentito e stai riportando è il vero? Ti stai assumendo la responsabilità di questo? No. E allora ho provato a raccogliere un po’ di prove che, attenzione, non sono la verità ma sono la dimostrazione che può esistere un contrasto inerente a quella determinata notizia.

Ora, è assolutamente vero che la scienza compie passi in avanti di anno in anno. È quindi ovvio che quello che si sa oggi non si poteva sapere ieri, ma quello che mi preme far comprendere è quell’assolutismo, quell’immenso valore che diamo, noi pubblico, a ciò che ci viene detto. Se non siamo in grado di entrare nel profondo di un tema scientifico, o medico, o politico, va bene, ma su molti altri argomenti cerchiamo il più possibile di evitare questo idolatrare tutto ciò che ci servono nel piatto. Quando ci dicono che è giallo per noi è giallo. Non vediamo altri colori. Non li vogliamo vedere perché il Gran Visir della televisione ci ha detto che è giallo e così sia. È sbagliato secondo me. Molto sbagliato.

CANE SI, CANE NO

Bene, al di là del fatto che siamo cresciuti tutti ingurgitando grandi quantità di fluoro e olio di palma, che oggi sono diventati i nostri peggiori nemici (chi ha ragione?) di tutte le belinate che ci sono state vendute (taaaaaante… mamma mia quante!) ne ho scelta una a caso, quella che riguarda la cagnolina Laika spedita nello spazio il 3 novembre del 1957 per fare da test e vedere cosa poteva accadere ad un astronauta mandato in orbita.

Molto probabilmente si tratta di una delle notizie con più contrasti e non li elencherò tutti.

Ok, fino a qualche anno fa ci è stato comunicato che la bestiola è morta senza soffrire e tutto il mondo era felice. Si, vabbè, un po’ storceva il naso per il fatto che si fosse usato un cane per esperimenti scientifici ma quando io ero bimba, ancora gli animali si potevano usare come test e tutto andava bene (condizione mentale). Poi qualcuno ha iniziato a dire che non era giusto e allora si sono creati movimenti contro questo modo di operare dell’uomo, movimenti così potenti che ora per venderti un cosmetico sono obbligati a scrivere sulla confezione “NON TESTATO SU ANIMALI” e tu ci credi (ahahhaha!).

Ma torniamo alla dolce Laika, giovane cagnolina di tre anni definita dai giornali – randagia – così faceva meno pena al popolo.

Come dicevo, fino a un po’ di tempo fa, ci hanno edulcorato la scena della sua morte. In pratica, Laika, avrebbe mangiato all’ultimo del cibo avvelenato, messo apposta lì qualora ce ne fosse stato bisogno e sarebbe morta immediatamente senza neanche accorgersene. A parte il fatto che, immediatamente, mi chiedo come possa accadere una cosa così. Ossia, Laika è un cane, ed è da sola nello spazio. Ha diverse scatolette di cibo (al gel) ma su una c’è scritto “AVVELENATO” e lei sceglie quella accorgendosi del pericolo e sapendo leggere?! Oppure no, forse Laika aveva tutto il cibo a disposizione, ma come mai non ha mai mangiato prima quello avvelenato? Mhmmm… considerando che la capsula era davvero piccola, di cibo doveva essercene ben poco… Oh! Ma certo! Sapevano che sarebbe morta subito! (Alcuni dicono 4 ore).

Ma andiamo avanti. Tolte le torture pre-partenza, per testare la reazione del suo corpo, e si parla di prove davvero terribili, pare invece che quando venne ritrovata, nell’aprile del 1958, al largo delle Antille, all’interno della capsula, quel suo corpo era completamente carbonizzato a causa di un surriscaldamento della cabina della navicella durante il rientro. (fonte mitidasfatare, 105.net, e molti altri). C’è però da dire anche che, tale capsula, nominata Sputnik2, non era destinata al rientro quindi già si sapeva che la cagnetta sarebbe morta tra le stelle e, attenzione, di disidratazione.

Beh, insomma, se andate a fare ricerca su questo fatto noterete davvero molte incongruenze; gli stessi siti che ne parlano asseriscono spesso “…furono rese pubbliche varie versioni in parte anche contrastanti fra di loro”. (fonte wikipedia e molti altri).

Non posso riportarvi tutto qui in un articolo. Il fatto è: chi ha ragione? Chi dice il vero (che è poi quello che noi vogliamo)?

E poi… questa Laika, ma davvero è andata in orbita???

VERO O FALSO?

Non avete mai notato come, a volte, pare davvero strana la ripresa di un video? Ossia, non vi viene mai da dire “ma come poteva, quella persona, riprendere in un momento come quello?” oppure “ma in un caso come quello lui riprende?”, “ma proprio lì in quel momento?”.

Possibile ci sia sempre il fenomeno coraggioso che sta lì e riprende tutto con il telefonino anziché scappare come qualsiasi altro essere umano? Il – sempre – un po’ stroppia.

Questa non è una questione di “bufale” o “fake news” come si usa dire. Qui si parla di masse educate in un certo modo e poi condotte in un altro senso.

I Vaccini, fanno bene o fanno male? Se hai il diabete puoi mangiare carboidrati o no? L’uomo è andato sulla Luna? I tumori sono incurabili? Il latte fa bene o fa male? Davvero devo bere due lt di acqua al giorno? Michael Jackson è morto veramente? Il pianeta Terra è malato? Quante donne davvero vengono uccise ogni giorno? Basta un bacio per trasmettere quella malattia? Dopo aver mangiato puoi fare il bagno? I Vangeli sono solo quattro? Gesù è esistito o no?

Abbiamo prove che dicono… niente, lasciamo perdere cosa dicono.

ASCOLTATI ATTENTAMENTE

Ascolta più attentamente te del giornale.

Beh, ecco, io penso che forse sia davvero il caso di iniziare a sviluppare un nostro sentire. Abbiamo davvero necessità, non per tutto certo, ma per molto, di cominciare ad attivare quelli che sono sensi che mai usiamo.

Quello che voglio dire è che possiamo accogliere qualsiasi notizia in cuor nostro ma accogliere una notizia, ascoltarla e saperla è un conto, mentre pendere totalmente da quella notizia è un altro. Solo questo.

Non voglio pigiare il tasto del – complotto – semplicemente voglio farti riflettere sul come puoi cercare di essere meno schiavo e più indipendente. Cerca di ragionare, cerca di utilizzare anche la tua di testa e il tuo cuore soprattutto.

Non voglio fare quella delle “sfumature di grigio” ma penso che nulla sia dannoso se assunto in quantità modiche o giuste, così come tutto può diventare deleterio se preso esageratamente. Inoltre, sono estremamente convinta che se tu sei certo che quella cosa non ti causa del male non te ne causerà. Ma devi esserne sicuro te; le tue emozioni non devono fidarsi di quello che sentono alla TV o che leggi sui giornali. Imparare ad utilizzare le proprie percezioni rende indipendenti e dunque liberi. E sei libero di comprendere ogni tipo di notizia e farne l’uso che vuoi. E’ come se ti scrollassi di dosso un velo appiccicoso che ti tiene sotto di lui limitandoti i movimenti e i pensieri.

Aspetta, informati, aspetta ancora, studia, controlla l’opposto di quello che arriva al tuo orecchio, creati una tua visione. Questo ti aiuta a divenire sempre più padrone di te stesso.

Prosit!

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Chi sei Tu? Quale Dono puoi dare al Mondo? – la Fiaba del Piccolo Sole

Questa favola è stata dedicata ad un figlio.

Questo articolo invece lo dedico all’amica Paola e a tutti quelli che vorranno coglierne il senso e l’amore tratto dal racconto.

Grazie alla fantasia proprio di mamma Paola e alle bellissime illustrazioni di Raffaella De Palma è nata:

LA FIABA DEL PICCOLO SOLE

…a Luca,

perché possa ricordare la sua Promessa e sia per lui una gioia immensa poterla mantenere.

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C’era una volta un piccolo Sole.

In effetti era proprio il Sole che siamo abituati a vedere ogni mattina nel Cielo, solo che allora era appena nato e per la prima volta sorgeva alla Vita.

Ancora un po’ incerto sul da farsi, vagava nel Cielo, osservando tutto quello che c’era intorno a lui.

D’un tratto vide apparire una bellissima Nuvola.

“Ciao – le disse – e tu chi sei?”

“Sono una Nuvola” rispose lei arrossendo un pochino

“E che cosa fai tu, cara Nuvola?” le chiese il piccolo Sole.

“Ho un compito molto importante – disse la Nuvola – devo spargere la Pioggia sulla Terra. Solo così le Piante possono nascere e crescere, per nutrire tutti gli Animali.”

“Ma è meraviglioso! – affermò il piccolo Sole – Sei davvero fortunata ad avere un compito così importante.”

“Ti ringrazio – rispose lei un po’ intimidita – ma quel che faccio non servirebbe a nulla se non ci fosse poi il Sole ad asciugare la Terra con il suo calore.”

Il piccolo Sole salutò la Nuvola con un dolce sorriso e poco distante scorse il Vento.

“Buongiorno – gli disse – e tu chi sei?”

“Sono il Vento” soffiò fuori lui.

“E a cosa servi tu?” gli chiese il piccolo Sole.

“Con il mio alito sposto le Nuvole nel Cielo, trasportandole in un momento laddove c’è più bisogno della loro Pioggia” gli rispose il Vento.

“Ho capito – esclamò il piccolo Sole – il tuo compito è davvero molto importante!”

“Si, certo – disse il Vento – ma il mio lavoro non servirebbe a nulla se il Sole non portasse il suo calore sulla Terra. E’ solo grazie a lui che la vita può esistere.”

“Come mi piacerebbe – rispose il piccolo Sole – poter avere le idee chiare come le hai tu” e così dicendo salutò il Vento.

Venne la Sera ed apparve in Cielo una meravigliosa Luna piena.

“Come sei bella! – esclamò il piccolo Sole – Ma tu chi sei?”

“Io sono la Luna – rispose lei – la Luna piena”

“E qual è la tua missione, o mia bella Luna?” le chiese il piccolo Sole.

“Io illumino la Notte con la mia Luce – rispose lei – e consento così agli Animali e agli Uomini di viaggiare anche di Notte – aggiunse – mentre ai Bambini assicuro sonni più tranquilli, illuminando le loro camerette con i miei raggi d’argento.”

“Che meraviglia! – esclamò il piccolo Sole – La tua missione è davvero importante: come vorrei poter avere anch’io un compito così fondamentale…”

“Certo, piccolo Sole – disse la Luna – la mia è una missione importante.

Ma pensa a come sarebbe il Mondo se non ci fosse il Sole ad illuminare il Giorno! – aggiunse la Luna – Tutto sarebbe buio e freddo e nulla potrebbe nascere e crescere. E’ grazie al Sole se gli Uomini, gli Animali e le Piante ricevono energia nuova ogni giorno.”

“Hai ragione – disse il Sole – sembra proprio che questo Sole abbia il ruolo più importante… Strano che io ancora non l’abbia incontrato.”

“Possibile che tu ancora non l’abbia capito? – domandò la Luna un po’ stupita – Sei tu il Sole!”

“Io? – chiese lui poco convinto – Ma com’è possibile?”

“Ma certo – rispose la Luna – tu sorgi al mattino e ti muovi nel Cielo fino al Tramonto, quando arrivo io e abbiamo qualche minuto giusto per salutarci. Sei tu che con la tua Luce, scaldi il Mondo e generi la Vita.”

“E’ davvero incredibile… – esclamò il piccolo Sole – Proprio io che non riuscivo a capire quale fosse il mio scopo, proprio io sono così importante… Sono addirittura il Sole! Finalmente adesso so qual’è la mia missione.”

Il piccolo Sole era talmente felice che diede un bacio alla Luna. Giusto in tempo, perché subito fu il momento del Tramonto.

La Luna sorrise lieta e le Stelle danzarono con lei, per festeggiare il piccolo Sole che aveva finalmente trovato il suo posto nel grande Universo.

E fu così che il Mondo trovò il suo equilibrio, poiché ogni cosa ha uno scopo e un compito preciso ed è davvero importante comprenderlo per mantenere la propria Promessa.

FINE

(di Paola Sipione)

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Già. Proprio come il Sole, ognuno di noi è nato per uno scopo e ognuno di noi è nato per abbeverarsi di quello che qualcun altro è in grado di offrire. Un perpetuo dare e avere da parte di tutta l’umanità che nutre il mondo e tutto il Creato.

Qual è il tuo scopo nella vita? Che cosa pensi di poter dare agli altri?

Chi sei? Quale dono puoi fare al mondo?

Proprio come il piccolo Sole, molto spesso, pensiamo di non valere, non riconosciamo chi siamo davvero e non sappiamo valutare tutte le nostre virtù.

Tutti noi ne abbiamo e dovremmo farle crescere sane, senza spegnerle, proprio come si fa con una pianta alla quale diamo acqua, nutrimento, vita.

Ci riduciamo sovente ad essere mendicanti e non solo economicamente ma anche mendicanti d’amore quando dentro di noi, in realtà, c’è una quantità d’amore immensa, adatta a tener viva tutta la popolazione del pianeta. Ma non la vediamo, non la sentiamo e, pertanto, diamo per scontato che non esiste.

Il piccolo Sole è stato fortunato ad incontrare qualcuno che gli ha detto chi lui fosse e, questa fortuna, non sempre succede a chiunque, ma abbiamo la possibilità di scoprirlo ugualmente con l’impegno e la voglia che ci insegneranno e ci abitueranno ad amare. Abbiamo anche noi “una voce della Luna” che ci parla. E’ il nostro Spirito e possiamo ascoltarlo attraverso l’introspezione e il silenzio, mettendo a tacere i tanti chiacchiericci mentali che ci inquinano.

Mettiti a disposizione dell’umanità, senza pretendere nulla in cambio, proprio come fanno le nuvole, il vento, la luna e le stelle , offri ciò che hai, ogni tua dote, anche se la ritieni insignificante; di conseguenza, non potrai che beneficiare anche tu di quello che doni.

Cambia la tua prospettiva tra il preoccuparti per le tue necessità e il chiederti invece a cosa potresti essere utile.

Unicamente chi nulla desidera per sé può divenire depositario di grandi quantità di denaro e dispensatore delle ricchezze dell’Universo – (Salvatore Brizzi)

Crea. Ci fosse anche solo una persona al mondo che può godere del tuo contributo, dallo. Perchè c’è un piccolo, grande Sole in ognuno di noi e questo, nessuno può negarlo.

Prosit!

Per vedere altre opere dell’artista Raffaella De Palma https://www.facebook.com/Raffaella-De-Palma-211573298976724/

Clima, Progetti e Avvenimenti – i Magici Giorni di Gennaio

Per alcuni partono dal 27 di Dicembre e vanno fino al 6 di Gennaio, per altri invece partono dal 1’ di Gennaio sino al 12. Sono i giorni della Calandra, così chiamati, in quanto, strumenti meteorologici dei contadini che ne sapevano sempre una in più.

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Secondo la mia tradizione si parte da inizio anno e si considerano quindi i primi dodici giorni del primo mese. Si considerano per quel che riguarda il clima, il famoso – che tempo che fa? -. Secondo gli agricoltori di un tempo, tra i quali sicuramente parecchi dei nostri nonni, il tempo che si notava durante una di quelle giornate equivaleva al mese corrispondente a quel numero.

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Ad esempio, il giorno 2 Gennaio, da me, in Liguria ha piovuto, e quindi il mese di Febbraio (mese numero 2 del nostro calendario), dovrebbe essere prevalentemente piovoso oppure molto umido.

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Il 3 era invece soleggiato, vale a dire che Marzo sarà soleggiato, e così via. E’ da qualche anno che controllo la Calandra e devo dire che ci azzecca parecchio. Meteorologia di un tempo.

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Non so nemmeno se la tale situazione abbia una spiegazione scientifica (penso proprio di no) in quanto ammetto di essere abbastanza ignorante in campo ma, grosso modo, come dicevo, non sbaglia. Ed è così bello rimanere figli delle nostre tradizioni e di quel tempo ormai sgombrato via dalla modernità. Occupandomi di questa simpatica curiosità della nostra cultura, mi sono imbattuta in un discorso però molto più ampio e questo grazie alla mia amica Milly,  autrice del fantasioso blog “I Colori del Vento” che mi ha messo un’arzilla pulce nell’orecchia. Ebbene ho scoperto che questi particolari giorni, oltre che ad essere unici nel loro genere, sono anche un po’ magici in quanto non trattano solo di clima ma molto di più. I nostri sogni ad esempio. Che sogni abbiamo fatto la notte del 3 Gennaio? E gli avvenimenti; cosa ci è accaduto il giorno 4? E ancora i messaggi.

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Abbiamo ricevuto qualche notizia speciale in questo periodo? Ci siamo sentiti particolarmente felici o particolarmente tristi? Abbiamo vissuto un malessere? Una gioia immensa? Insomma, tutto è come una specie di previsione. E non dobbiamo vivere l’eventuale situazione negativa come un qualcosa di brutto. Si tratta semplicemente di concetti giunti a noi per illuminarci e che ci danno quindi anche la possibilità di cambiare in meglio. Vi racconterò una cosa. E’ dall’inizio dell’anno che mi addormento molto tardi la notte e, al mattino, vorrei dormire tutto il giorno. E’ normale in realtà, viste le feste, Capodanno in primis, ho fatto le ore piccole e adesso ho preso un giro poco consono a me che sono abituata ad alzarmi presto al mattino e godere delle prime ore della giornata. Fin dal secondo giorno ho provato, senza riuscirci, a cambiare le cose, a riprendere il mio tran tran quotidiano. Approfittavo del sonno che percepivo per addormentarmi serenamente ma bastava un nonnulla, fosse anche solo quello di dovermi grattare una gamba, che rieccomi con gli occhi spalancati e la sensazione del sonno svanita in fumo. Desta come se fosse stato mezzodì. Che rabbia! Adoro la notte, la sua tranquillità, la sua pace, la sua Luna e le sue Stelle ma amo molto di più il Sole e quindi mi piace vivere le ore notturne solo raramente.

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Poi però ho capito una cosa, anzi, l’ho intuita. E’ stato proprio verso la fine del 2015 che continuavo a ripetermi nella testa mille e mille buoni propositi per l’anno che stava arrivando. Dovevo fare quello e quell’altro, avrei dovuto compiere e questo, e poi quello, mi sarei per prima cosa occupata di quell’altro ancora e così via. Tutto un insieme di fantastiche idee e grandi progetti che trotterellavano nella mia testa impazienti che giungesse l’atteso 2016. Dalla stessa notte di San Silvestro, ecco spalancarsi finalmente le porte di tutti i miei piani che, naturalmente, agitati e galoppanti, sono usciti tutti assieme. Guarda caso, non dormo. E dopo ore di posizione orizzontale, mi stanco, mi alzo e faccio qualcosa. Faccio, faccio, faccio, faccio. Un pozzo di cose da fare. Sarà bene ch’io mi dia una calmata ma è così grande l’entusiasmo! Perché frenarlo?! Quello che intendo dire è, che ciò che ho letto dapprima come cosa negativa, è in realtà quello che ho voluto io e che, a modo suo, si sta già realizzando dentro di me.

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Di negativo quindi, in realtà, non ha proprio nulla. Avevo anche chiesto all’Universo, il primo giorno dell’anno, di farmi divenire più attiva, ehm… si… sono un po’ pigrotta, lo ammetto, ma cavoli, non intendevo così tanto! Con l’Universo bisogna sempre specificare bene, guai a dimenticarsi anche solo una congiunzione! Ora si fa per ridere ma le cose sono realmente andate così. Sono sicura che, appena pianificherò più ordinatamente il tutto, oppure deciderò di riposare un attimo tranquilla, riuscirò anche a stabilire nuovamente le mie ore di sonno, calmando un po’ l’adrenalina che scorre in me. Vi farò sapere. Ora scusatemi ma… yaownnn! Vado a fare un riposino. Ah! E ovviamente Buona Befana a tutti!

Prosit!