Se hai paura di dare fastidio, darai fastidio

TU NON VALI ABBASTANZA

Quante volte abbiamo paura di disturbare, di infastidire con la nostra presenza (non per forza fisica); magari anche solo con un messaggio o una telefonata. Ebbene, secondo la grande legge dell’Universo, tutto quello che noi crediamo e del quale siamo profondamente convinti, si avvera.

Se ad esempio una ragazza sta con un ragazzo e ha paura di risultare pesante, troppo appiccicosa, immancabilmente quel ragazzo sarà un po’ stanco di lei e, in qualche modo, prima o poi, le mostrerà che preferisce altro. Lo farà lasciandola, o andando con altre donne, o magari rispondendo a un messaggio dopo molto ore.

Tutte cose che fanno passare il significato “Tu non vali abbastanza per me”.

Infatti, chi pensa di dare fastidio è una persona che non si reputa all’altezza, una persona che si crede di essere sbagliata e non si ama.

E’ ovvio che non bisogna esagerare. Le “cozze” non piacciono a nessuno. Se si esagera si arriva anche a mancare di rispetto all’altro ma, in questo articolo, mi riferisco a chi, pur credendolo, non dà fastidio in realtà.

Anzi, non tiene conto che probabilmente all’altro fa piacere ricevere notizie da parte sua. Fa piacere sentirsi importante per qualcuno.

LE DONNE TRITOLA CIUNFIA

Continuiamo a parlare di donne. Hai presente quelle scassa-trifola- ciunfia che spesso esistono? Quelle realmente fastidiose. O paranoiche, o brontolone, o ansiose, o autoritarie, o etc… fatto sta che sono veramente pedanti.

Ebbene, lo sono per chi riceve il loro comportamento ma, al loro interno, non si reputano fastidiose o, se lo sanno, se ne fregano. Si sentono persino in diritto di comportarsi così. E, infatti, anche se possono apparire come delle rompipalle di prima categoria, ricevono quello che pretendono. Si sbuffa, ci si arrabbia, si alzano gli occhi al cielo ma, fosse anche per non sentirle più, gli si dà quello che vogliono.

Nessuno fa capire loro “non vali niente” se loro non credono questo di loro stesse. Le eccezioni poi ci sono sempre.

Immagina uno che entra in una stanza e, con un modo di fare prepotente, esige qualcosa. Lo si potrà anche considerare antipatico, arrogante e tutto quello che vuoi ma intanto gli si dà attenzione perché è quello che lui vuole e non si fa problemi nell’ottenerla. Pensa di averne diritto. L’essere o il risultare antipatici è un’altra storia.

Se in una stanza entra invece una persona titubante che ha paura di interrompere qualcosa, nessuno le darà ascolto. Beh, mi sembra anche ovvio.

MERITO DI ESISTERE?

La cosa meno ovvia è che questo comportamento ce lo portiamo dietro ogni giorno della nostra vita e nasconde un palcoscenico molto più profondo ed inquietante. Nasconde un messaggio che, come la goccia cinese, ci dice: – Tu sei sbagliato, tu non sei degno di essere al mondo, dai fastidio, se non ci fossi sarebbe meglio -. Lo so che ti può sembrare drastico ma questo è proprio quello che pensa, senza rendersene conto, a livello di subconscio, chi si comporta così. Sono più di quelli che credi coloro che pensano di non meritare il dono della vita. Che pensano di essere nati per sbaglio o di essere un impiccio, soprattutto i molto giovani.

C’è anche un’altra cosa che si cela dietro a tutto questo. La seccatura che pensiamo di regalare agli altri, può manifestare un fastidio nei confronti di noi stessi. Cosa di noi ci infastidisce? Cosa non ci permette di ritenerci persone magnifiche, adatte a vivere questa esistenza e a stare in questo mondo?

Quante volte abbiamo pensato di essere per i nostri genitori un problema? Tantissimi bambini hanno questo pensiero. E quanto volte abbiamo pensato invece  – Dovrebbero ringraziare per avermi avuto! Io sono più che degno di stare qui! Non potevo non nascere! Io merito questa vita! -?

Le malattie spesso ci indicano che il nostro più grande problema è quello di crederci non meritevoli di questo grande dono che è la vita. Non abbiamo amore per noi stessi e il nostro corpo vuole farcelo capire, in un modo o nell’altro, al fine di farci stare bene anche se il suo linguaggio è molto difficile da comprendere e da tradurre.

Il non amore inaridisce e fa ammalare.

Trovo utili alcuni esercizi che forse è meglio definire vere e proprie esercitazioni.

Se per caso vuoi mandare un messaggio ma non lo fai per non risultare troppo invadente mandalo apposta. Proprio per esercitarti. Dovresti dire a te stesso – Ok, proprio perché sento la preoccupazione dell’infastidire lo manderò apposta! -.

IL RETROSCENA

La cosa più grave che può succederti è che quella persona ti dica – Mi hai rotto le balle! -. Ma non accadrà, vedrai. E poi, che male ci sarebbe? E’ un problema suo, non sa quello che si perde dal momento che non sei una “cozza”.

So a cosa stai pensando. Dentro di te si sta accendendo quel meccanismo che, con voce sibilante, ti suggerisce – Anche se non ti manda a stendere per educazione e sopporta, non significa che tu non gli stia rompendo le balle. Evita -. E qui, per mettere a tacere questa voce luciferina, non devi fare altro che insistere e mandare quel messaggio.

Quella voce potrebbe aver ragione. Avrà ragione una volta, forse due, ma credimi, arriverà il momento in cui potrai risponderle – Ti sei sbagliata vocina del ciufolo! – perché dall’altra parte ti sarà donato molto piacere nel sentirti e, chi risponde a quel tuo messaggio, lo farà con gioia. Una gioia che percepirai e che ti farà sentire giusto, bello, potente. Amato.

Ma se non provi, se non rischi, non potrai mai godere di questa soddisfazione. Se non pensi – Io ho diritto a mandare quel messaggio perché, semplicemente, lo voglio fare – non potrai mai essere felice in questo campo.

Tu hai diritto a vivere e ad essere presente.

Non ti consiglierei mai di fare una cosa pur sapendo essere un buco nell’acqua ma, come sai, il crederci e l’impegno devi metterceli tu. Provaci e potrai finalmente capire che non sei quell’essere seccante che credi di essere.

Prosit!

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Lo Starnuto – la manifestazione del fastidio

SALUTE!

Si sa che lo starnuto è una violenta espulsione di aria provocata dal nostro corpo quando deve svuotarsi velocemente da un eccesso di elementi considerati da lui nocivi (può anche essere un odore sgradevole). Quest’aria, che ha sede nei polmoni, è infatti caratterizzata anche da sostanze che il corpo tende ad espellere provocando questo scossone definito – involontario – per noi.

Il meccanismo dello starnuto è estremamente affascinante e attivato da sensori del Nervo Trigemino. Prende in considerazione diversi fattori come: la contrazione muscolare, l’espulsione di agenti patogeni, la fuoriuscita di liquidi, la pulizia delle mucose e la sua velocità può raggiungere addirittura i 320km/h. Decisamente meglio di un soffiatore!

Andando oltre la situazione fisica, lo starnuto è un sobbalzo che ci avvisa quanto fastidio e quanta intolleranza racchiudiamo in noi.

Le persone che starnutiscono sovente o le persone allergiche (vedi articolo https://prositvita.wordpress.com/2015/04/03/guardare-le-allergie-e-le-intolleranze-da-un-altro-punto-di-vista/ ) sono persone spesso infastidite da varie cose, situazioni o persone e desiderano sbarazzarsi di quello che vivono come una seccatura. Si tenga anche conto che si può starnutire solo in determinati periodi della vita. Conosco ad esempio una signora che ha starnutito moltissimo fino all’età adolescenziale e poi, dopo essersi sposata e aver costruito la sua famiglia, non ha praticamente più starnutito se non in modo “normale”. E’ vero che più cresciamo e più si rinforza il nostro apparato immunitario, il nostro organismo cambia e cerca sempre di adattarsi, ma è anche vero che occorre tener presente vari fattori.

ETCIU’!!!

Come dicevo, le persone che invece starnutiscono molto, possono essere puntigliose in alcuni aspetti della loro vita, amano la perfezione e avere il controllo. Sono abbastanza ansiose, s’intestardiscono facilmente e non accettano di buon grado di essere spodestate dal loro ruolo. La casa deve essere pulita, i figli devono andare bene a scuola, l’apparenza per loro conta molto, conta far bella figura e temono il giudizio degli altri. Ma la questione principale è che molte cose le rendono intolleranti.

Questo avviene perché sono anche sensibili pur non riconoscendolo o mostrandosi “di polso”. Questa loro sensibilità, che le rende più vulnerabili ma anche empatiche, è una qualità meravigliosa ma che a loro causa inquietudine. Hanno bisogno di appoggi e sentirsi al sicuro.

Sono persone che covano una scontentezza di fondo. Un qualcosa non le appaga totalmente, nonostante, per alcuni, pare conducano una vita agiata o un’esistenza libera e invidiabile.

Quando la natura intrinseca è satura di fastidio nutrito, esplode attraverso lo starnuto che aiuta a liberarsi ma avvisa anche dell’esistere di una dose consistente di scontentezza che occorrerebbe trasformare in gioia. La cosa difficile, a volte, è che non si sa riconoscere cosa nutre questa infelicità perché appartiene alla parte più profonda di noi che, per uscire, deve appunto essere scossa violentemente.

Bisognerebbe guardare di più quello che si ha rispetto a quello che non si ha, preoccuparsi di meno e soprattutto accettare maggiormente il comportamento degli altri senza giudicare.

Lo starnuto provoca una fuoriuscita di liquidi anche dal naso e dagli occhi. Tutti simboli di tristezza per un qualcosa che non si riesce a sopportare ne a perdonare. Forse una situazione.

OGNUNO STARNUTISCE A MODO SUO

Trattenere uno starnuto non solo è pericoloso, perché si comprimono i canali del nostro corpo (di torace, gola e testa) ma non si permette al corpo di svolgere una funzione della quale ha estremamente bisogno sia dal punto di vista fisico che psicosomatico. Ha bisogno di liberarsi, di eliminare quel disgusto trattenuto .

Si starnutisce in diversi modi e soprattutto a seconda di dove ci troviamo e con chi ma, solitamente, una persona che trattiene i suoi starnuti è una persona che non ama disturbare, ama essere stimata ma non vuole darlo a vedere, ha il senso del bello e non sopporta far brutta figura. Chi invece, quando starnutisce, provoca un boato assordante è un individuo che ha bisogno di essere visto e considerato, spesso si comporta da giullare, prova sovente a passare per quello più furbo degli altri ed è gioviale e scherzoso. C’è anche chi durante lo starnuto sembra un bambino e, attraverso quel meccanismo, mostra un’innocenza della quale sente la mancanza in quanto crede di non potersela più permettere. Vuole coccole e sostegno e ama essere al centro della vita di chi gli è caro.

AUGURATI IL BENESSERE

Quando starnutiamo siamo soliti dire a noi stessi (se diciamo qualcosa) frasi come:

Ohi ohi… mi sa che ho preso il raffreddore!

Mamma mia deve avermi dato fastidio quella cosa là

Oppure si fanno battute di tipo popolare che usavano i nostri nonni:

Salute! …Che se ne và!

Eccììì-culatta in puve! – (da me in Liguria significa “cioccolata in polvere”)

Etc…

Ma raramente affermiamo esclamazioni come:

Oh! Bene! Un po’ di fastidio se ne è andato! Ora ne ho meno!

Molto bene! Adesso ho più salute di prima!

Via tutta quest’immondizia! Largo alla pulizia e alla gioia!

Il mio splendido corpo si è pulito! Che bellezza!

Queste citazioni sono importantissime perché, attraverso le nostre memorie, associamo lo starnuto ad una infiammazione o comunque ad uno “star poco bene” come se fosse il preludio di una malattia.

Sappiamo che si può starnutire anche per la luce solare (vengono solleticati i sensori del Trigemino) ma dal nostro inconscio non parte un input dedicato al sole. Frasi positive, come quelle che ho riportato, aiutato a cancellare le memorie vecchie costruendone delle nuove, a furia di dirle, e pian piano ogni starnuto diverrà fonte di benessere fino a scomparire. Ossia si starnutirà molto meno.

Il nostro corpo ha bisogno di starnutire, deve ripulirsi. Lo stranuto è come la pipì, attraverso lui si fa pulizia, ma sempre nella giusta dose.

Solitamente ultimo i miei articoli augurando – Prosit! -, questa volta trovo carino dirti – Salute! -.

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Quando non sai che pesci prendere l’Universo risponde ma come?

QUESTO O QUELLO PER ME PARI SONO

In questo articolo voglio provare a spiegarti come risponde l’Universo alle tue domande, che tipo di linguaggio usa e come lo si traduce. Provo a fare questo perché, spesso, è difficile interpretare la sua lingua e lo faccio in base a delle mie esperienze personali quindi… nulla di assoluto. Con quello che desidero raccontarti puoi non trovarti d’accordo ma il mio intento è farti capire che, per me, l’Universo, grande sorgente della quale noi siamo emanazione, risponde sempre, è obbligato a farlo, ma non sapendo decifrare il suo messaggio pensiamo non ci abbia ascoltato o, addirittura, smettiamo di chiedere. IN QUESTO POST NON INTENDO PARLARTI DI SOGNI E DESIDERI MA DI DOMANDE VERE E PROPRIE CHE PUOI RIVOLGERE A LUI IN CASO DI INDECISIONI O PUNTI INTERROGATIVI CHE TI FRULLANO NELLA TESTA.

In realtà, dentro di te, le risposte esistono già perché sai molto più di quello che pensi di sapere ma non riesci a individuarle. Nessun problema, ti basta chiedere. Proprio come se chiedessi informazioni su un lavoro ad un professionista. Ad esempio, supponiamo che sei indeciso tra due scelte da prendere. Supponiamo che ti propongono due lavori da fare e devi scegliere quello più adatto a te.

QUANDO NON SAI CHE PESCI PRENDERE

A prima vista entrambi ti piacciono, entrambi hanno i loro lati positivi e quelli negativi e tu proprio non riesci a decidere. Quale sarà però quello più conveniente per te nel futuro, non riesci a vederlo. Non ti resta che domandarlo a chi ne sa più di te, cioè all’Universo, rappresentato dal tuo Sé Superiore. Poni la domanda in modo chiaro, ringrazia anticipatamente e fiducioso per la risposta ricevuta, e mettiti in attesa. Lui risponderà. E’ obbligato a farlo perché riflette quello che abbiamo dentro e, in noi, come ti ho detto prima, esistono già le risposte.

Grandi forze si muoveranno per te con l’intento di farti capire quale lavoro scegliere ma non si siederanno a tavolino dicendoti, chiaramente, in italiano, dove andare. Durante la tua attesa dovrai drizzare le antenne perché un mucchio di messaggi stanno per giungere a te attraverso: simboli, persone, ritrovamenti, frasi, sorprese, coincidenze, etc… Queste energie hanno tanti modi per comunicare, a volte assai strambi! Devi diventare più bravo di quelli che traducono i geroglifici antichi!

Ok, supponiamo che la tua indecisione riguarda il diventare idraulico o imbianchino. Un’ipotesi stupida ma tanto serve solo a comprendere il meccanismo.

A DOMANDA RISPONDO

Poni la domanda chiara e lampante, possibilmente ad alta voce (la voce è un ulteriore fonte energetica) e attendi. Devi fare attenzione però: attendere la risposta è una cosa, mentre rimanere attanagliato a questo pensiero è un’altra, e questo secondo punto non devi farlo.

Una volta posta la domanda, liberatene. Non restare sempre appeso lì, pensa ad altro, anche se la risposta ti serve urgentemente. Più ci stai sopra e più sarà la tua mente inquinata a risponderti, invece è la voce dell’anima che devi imparare ad ascoltare. Questo è molto difficile e potrà capitare che a volte sbagli, facendo le scelte errate, ma non è colpa dell’Universo e nemmeno tua. Soltanto che la nostra mente è davvero brava ad ingannarci anche quando sei super convinto di aver sentito la voce del cuore. Con l’allenamento imparerai e imparerai soprattutto, senza forzare gli eventi inerenti alle risposte che stai aspettando, accettando quello che accade e provando a percepire il tuo intuito. Inoltre, ti consiglio di svolgere questo lavoro da solo. Non chiedere ad altri. Il significato di quella risposta è chiuso nel tuo cuore e in nessun altro.

Una volta a me è successo di ricevere in risposta l’atteggiamento di una persona che tutti, e ripeto tutti, hanno letto in un modo ma nel mio cuore io ho percepito altro e avevo ragione. Il suo era stato un comportamento standard che, chiunque, in base agli stereotipi sui quali facciamo affidamento, aveva compreso come solitamente lo si comprende ma non io perché quel messaggio era per me. E nonostante la voce della mente subdola mi diceva – Dai Meg, é palese che sia così infatti lo dicono tutti – io affermai – No – e stetti a vedere. Fui accontentata e capii, da lì, come srotolare il gomitolo di una matassa che mi premeva dipanare.

DOMANDARE E’ LECITO, RISPONDERE E’ CREANZA

Ma torniamo a te che non sai se lanciarti nell’idraulica o nel tinteggiare pareti. Ti potrà capitare di vivere una brutta esperienza con l’acqua, ti si allaga la casa. Oppure ti si ottura il lavandino e tu sai benissimo come procedere. Oppure cammini per strada e sovente incontri cartelli con su scritto “vernice fresca”. O qualcuno ti dice che sei bravissimo a – sbloccare – le situazioni. O tua mamma ha una perdita in cucina. O ancora, tua figlia, torna dall’asilo e ti dice che ha pitturato bene. O vai dal barbiere e quando esci i tuoi amici ti dicono che sembri un pennello. O ultimamente tutti ti dicono che – non capisci un tubo -. O in tv ecco la pubblicità di un silicone che non avevi mai visto e ora invece ti tampina. Insomma… potrei andare avanti all’infinito. Sono millemila i collegamenti che puoi fare. Devi essere attento e sensibile. E acuto. Ma il tuo cuore ti parlerà, fidati. Appena vedrai o sentirai un qualcosa ti verrà spontaneo pensare – Ah! Ecco! – e sentirai come una specie di apertura piacevole del torace. Gli esempi che ho citato poc’anzi non arrivano da soli. L’Universo, come a volersi assicurare che tu possa comprendere al meglio, te ne manda sempre diversi, raramente uno solo, almeno che, quell’unico non venga da te percepito come un’illuminazione e allora sai di non aver bisogno d’altro.

Ma le difficoltà non sono finite. C’è ancora una cosa che devi fare. Supponiamo che vai dal barbiere e quando esci con il nuovo taglio di capelli i tuoi amici ti dicono che sembri un pennello. Bene, cosa significa questo? Che devi fare l’imbianchino perché hai sentito il nome di questo oggetto o, visto che è una presa in giro, ti si sta consigliando di non fare l’imbianchino? Sei solo all’inizio e quindi ti consiglio questo: innanzi tutto devi aspettare altre risposte per chiarirti le idee e poi devi concentrarti. Cosa hai sentito dentro di te, in profondità, dopo che i tuoi amici hanno esclamato quella valutazione?

L’IMPORTANZA DEL SAPERSI ASCOLTARE

Cosa senti nel cuore?

Stato positivo: i tuoi amici in fondo ti hanno fatto ridere, erano amorevoli, in realtà volevano farti un complimento ma sono grezzi e non te lo faranno mai. C’era ilarità, uno dei tuoi amici ti ha imitato e si è fatto fare lo stesso taglio. Il tuo barbiere era particolarmente soddisfatto. Tua moglie ti dice che sei un figo mai visto. I tuoi amici provano a spettinarti perché così sei troppo bello. Ti hanno donato considerazione. Etc… etc… etc…

Stato negativo: la frase è stata pronunciata con espressione denigratoria, ci sei rimasto male. Le tue sicurezze vacillano e forse quel taglio non dona al tuo viso. Evitano subito il discorso per non doverti dire frasi peggiori. Il tuo barbiere aveva un’espressione perplessa come a dire – Contento te… -. Tua moglie ti preferiva prima. L’amico più delicato, con tatto, ti consiglia almeno un po’ di gel. Ti vengono proposti nomi di altri barbieri. Hai la sensazione di aver fatto una cavolata. Te ne freghi di non essere piaciuto a nessuno ma un po’ ti dispiace. Non c’è gioia. Etc… etc… etc…

Ecco, ora é più facile comprendere cosa ti ha voluto dire l’Universo, non trovi?

Naturalmente non posso scrivere qui tutti gli esempi che possono capitarti anche perché saranno inerenti alla tua vita che io non conosco. Sarai tu, quindi, che dovrai lavorare sodo ma posso assicurarti che, alla fine, se ti impegni, non è poi così difficile.

Prosit!

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Cos’è la Legge dello Specchio e cosa ci impedisce di metterla in pratica – 1° parte

Ehm… caro lettore, confido nel tuo buon cuore mentre guardi i miei disegnini (…di alto valore artistico!)

IL MONDO E’ LA’… DENTRO

Il mondo che ci circonda e tutto quello che viviamo (persone, cose, avvenimenti…) altro non è che il riflesso di quello che siamo dentro. Tutto ci mostra, apertamente e costantemente, quello che siamo nel nostro più profondo.

Ripeto: quello che siamo. Quindi, non quello che vogliamo, che desideriamo o che crediamo di essere.

Il mondo, che comprende ogni cosa, si mostra a noi in base alle emozioni che proviamo e in base alle frequenze che emaniamo. È come se al nostro cospetto non potesse comportarsi differentemente perché riflette soltanto.

Ipotesi: anche apparendo come Madre Teresa verso gli altri, e quindi molto generosa, se in realtà il mio altruismo è dato solo dal bisogno di un tornaconto, come il sentirmi importante per qualcuno, ecco che lo Specchio mi mostrerà il mio non sentirmi importante e quindi vivrò sempre situazioni in cui, ad esempio, non sarò rispettata. Occorre leggersi dentro in profondità.

Ciò che come esterno m’appare, è in realtà il succo del mio cuore – (Conte di Cagliostro)

Per spiegare meglio la Legge dello Specchio, a chi è profano e digiuno, la divido in due sezioni anche se non è proprio esatto farlo ma aiuta chi vuole addentrarsi in questa nuova magnifica e personale realtà.

La divido in “Legge dello Specchio quotidiana – non emozionale” e “Legge dello Specchio eclatante – emozionale”.

LA GIUSTA OSSERVAZIONE

Faccio questo perché, all’inizio, è bene comprendere al meglio e non “impazzire”. Ci sono individui che volendo vivere la Legge dello Specchio consapevolmente e impegnandosi parecchio, rischiano di andare fuori di testa. Mi spiego meglio. Stare a guardare tutto, ma proprio tutto, da quando ti alzi al mattino fino al mattino dopo, dando ad ogni minima cosa un significato, non aiuta. Pensiamo alla miriade di cose che viviamo in un solo giorno. A quante cose il mondo attorno a noi compie in un solo giorno. In un solo minuto! Si diventerebbe matti osservandole tutte, e questo non porta a niente di buono.

Quindi, la “Legge dello Specchio quotidiana – non emozionale” la metterei da parte, osservandola in un altro modo, più complessivo e di tanto in tanto. Cosa significa? Significa guardare che vita stiamo conducendo complessivamente. Anche laddove non c’è l’emozione, io sto comunque emanando delle vibrazioni alle quali l’esterno risponde. Per cui osservero’ il tutto e mi chiedero’, ad esempio, – Che tipo di casa ho? Una nobile villa o una catapecchia? Se potessi dare un valore, da 1 a 10 alla mia casa, che voto darei? 6. È bella ma potrebbe essere ancora più dignitosa. Dovrei rifare le finestre, ho un rubinetto che perde, è un po’ umida…

La stessa domanda la farò per tutto il resto:

°Che auto ho? È scassata, è nuova di pacca, è sporca, è piena di borli…

°Che lavoro ho? Mi appaga, lo detesto ma devo farlo, è stancante, non mi permette di spiccare il volo…

°Che partner ho? Mi manca di rispetto, è molto gentile, amorevole, sempre arrabbiato…

°Che amici ho? Sinceri, approfittatori, lontani, molto divertenti…

°Che luogo vivo? Splendido, trafficato, pieno di smog, lugubre…

Se a tutte queste cose, per la maggior parte e grosso modo, continuo a dare un valore di 6, o giù di lì (5 o 7), significa che il valore che do a me stessa è all’incirca pari a 6. Ossia non mi amo molto. Non mi considero una reietta, e ho una certa dignità personale, ma sono ancora lontana dall’amarmi arrivando a 10.

Ecco perché la “Legge dello Specchio quotidiana – non emozionale” la si può osservare in modo generale.

Quella invece “eclatante – emozionale” è diversa. Riguarda le cose che ci capitano, che vediamo, che sentiamo, che viviamo e che ci regalano un’emozione e che durano un tot di tempo. Possono essere emozioni negative o positive, ma ci mostrano quello che abbiamo dentro in modo specifico e non generico: rabbia, gioia, tristezza, fastidio, aggressività, delusione, determinazione, etc… Ognuna è uno spicchio di quello che siamo. Un frammento dello Specchio.

Se ad esempio vedo due ragazzi che si baciano appassionatamente, ciò significa che dentro di me c’è l’amore, la passione, l’energia sessuale. Se invece assisto ad un atto di bullismo significa che dentro di me nascondo la prevaricazione, o la svalutazione, o la tristezza. Cosa mi sta facendo vedere quel determinato atteggiamento che guardo, o quella situazione che vivo in prima persona, o quell’individuo che mi offende, o mi sussurra cose piacevoli? Per saperlo mi basta dare un nome all’emozione che provo. Con sincerità.

Specchio Specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? – (Strega di Biancaneve)

AD OGNUNO LA SUA REALTA’

Proprio perché tutto è dentro di noi, e da nessun’altra parte, se un cane inizierà a latrare senza smettere, dopo un po’ ci sarà chi proverà fastidio, chi invece tenerezza, chi giudicherà i padroni, chi diventera’ nervoso e chi, invece, non lo sentirà nemmeno quell’abbaiare incessante. Ecco perché è inutile dire – Beh… sfido chiunque a non arrabbiarsi…! -. Ebbene, ti darò una news, esiste anche chi non si arrabbia! Mentre tu invece, probabilmente, ti stai arrabbiando.

Quindi, quale emozione “protagonista” ti suscita questo cane? Supponiamo tristezza. Bene, significa che dentro di te c’è della tristezza e lui te la sta solo mostrando, affinché tu possa vederla.

Questo esempio può sembrarti banale, laddove ognuno di noi può avere tristezza dentro, ma se tu, per una settimana, ti senti come un leone in gabbia a causa di determinati motivi, sarà assolutamente fantastico notare come i tuoi figli saranno più agitati, o sarà incredibile scoprire che nel tuo paese sta arrivando il Circo! O sarà curioso notare come molte cose ti parleranno, in qualche strambo modo, di: prigione, sbarre, ansie, fastidi, oppressione, impedimenti… l’Universo conosce mille lingue! È un abile poliglotta. Può mostrarti la tua belva feroce, chiusa in un carcere, in tantissime modalità. Sta a te saperle tradurre.

Ci vuole tempo, allenamento, dedizione e pazienza perché tutte queste cose appartengono al nostro inconscio e non le conosciamo assolutamente! Appartengono cioè a quel 95% di iceberg che rimane sott’acqua, completamente invisibile a chi naviga. Sono nostre ma non sappiamo di averle, non le vediamo proprio! Ecco perché, con la Legge dello Specchio, possiamo leggere le pagine della nostra vita. Non è bellissimo? Secondo me, e per chi la pensa come me, sì.

Ci vuole pero’ anche un’altra cosa oltre a quelle che ho elencato prima. Un ingrediente basilare: l’umiltà.

Ma qui mi fermo, dividendo in due parti questo articolo che è molto lungo e anche molto difficile da comprendere e accettare per alcuni. L’argomento trattato non è semplice da far proprio, per lo meno questo è quello che mi dicono molte persone, e non hanno torto. Per questo mi blocco. Vi lascio assaporare queste parole e tra pochi giorni vi posterò la seconda parte (Cos’è la Legge dello Specchio e cosa ci impedisce di metterla in pratica – 2° parte) che riprende il discorso raccontando anche il perché, spesso, mettiamo barriere tra noi e la Legge dello Specchio. Mettiamo così barriere alla nostra evoluzione, senza permetterci di crescere, mentre invece meritiamo di innalzarci sopra ogni cosa e scoprirci divini.

Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei – (Oracolo di Delfi)

Prosit!

L’Orrendo Desiderio

C’è un desiderio che molte persone covano ed è a parer mio ignobile ma interessante e in grado di celare, come ogni cosa, una bellezza difficilissima da vedere che ora vi racconterò.

Probabilmente l’abbiamo provato tutti, almeno una volta nella vita, inizia con l’essere una umana reazione ma, se non la si disinnesca, finisce col diventare una speranza che non porta a nulla di buono. C’è un desiderio, a volte, in cuor nostro, che dobbiamo eliminare da noi prima che diventi una vile abitudine: quello di voler far sentire gli altri in colpa.

“Fondamentalmente non m’interessa molto fare quella cosa lì, non ne ho nemmeno voglia, ma la faccio lo stesso, così ti stupiro’ e potrai sentirti in colpa. Non mi piace indossare la camicia che mi hai regalato tu, non mi piace proprio il suo colore, ma la metto lo stesso, così ti dimostro che non sono come te, che io a te ci tengo, e magari ti senti in colpa. Magari riesco a creare dentro di te quel senso di vergogna che dovresti provare per come mi hai trattato. Magari riesco, così facendo, a prepararmi armi utili per il futuro, quando arriverà per me l’occasione della vendetta. Quando potrò trafiggerti con la mia lama pungente e uscirne pulito e vittorioso”. Queste parole vi risuonano? Vi risuona questo meccanismo?

Il voler far pena, il voler far sentire l’altro una m@@@@.

Ci provano e a volte ci riescono. Senza comprendere l’enorme danno che recano.

Il senso di colpa è qualcosa di dannatamente deleterio e dannoso e, per chi in questo momento sta godendo di tale fatto, rispondo che dopo aver consumato inesorabilmente la vittima alla quale lo avete indirizzato, tale meccanismo, come un boomerang obbediente, torna sempre al mittente. Ebbene si. Ciò che state emanando, assieme al vostro sadico disegno, è un’incredibile quantità di energia negativa la quale contiene al suo interno: frustrazione, bisogno di attenzioni, cattiveria, elemosina, vendetta, incapacità di essere padroni della propria vita, non amore, ignominia, sadismo, masochismo, paura della solitudine, bisogno di affetto, inadeguatezza, senso di inferiorità, autosvalutazione e potrei andare avanti all’infinito. Bene, tutto ciò è dentro di voi e così come “il soldo fa soldo”, tali frequenze creano nuove frequenze simili, in modo da riempirvi sempre di più di una negatività molto potente che, da qualche parte e in qualche modo, su di voi, prima o poi si ripercuoterà. Consiglio quindi vivamente di cambiare metodo se vi accorgete di usare questo strumento ormai come un’abitudine conclamata ma dovete prima analizzare bene le vostre azioni e reazioni per accorgervene.

A chi è invece vittima di questo gioco barbino consiglio di vedere la cosa come un film. Ti tocca, può anche spaventarti, può anche farti venire l’ansia ma è tutto finto. Davvero: è tutto finto. Sì, senti i suoni, vedi le figure ma tutto ciò non esiste. Non ti appartiene e non ti deve appartenere. È soltanto lo scopo malsano di un altro individuo. Ripeto: non ti appartiene, appartiene ad un’altra persona che NON sei tu.

Tutto questo deve soltanto dimostrarti quanto l’altro sia debole e non quanto possa averti in pugno. Sei tu che decidi di stare lì, nel palmo della sua mano, stretto da quelle dita che non ti fanno respirare.

Staccati. Ti basta farlo mentalmente e anche emozionalmente. Ma non serve che ti dividi fisicamente da quella persona se riesci a rimanere centrato sul tuo valore e sulla tua coscienza pulita. Potrai scoprire quanto sei forte e quanto vali. Potrai stimarti di più.

E’ un inganno che l’altro effettua anche per auto-coccolarsi perché in qualche modo gli manchi ma non te lo dirà mai. Purtroppo non si ferma però alla mancanza. Vuole ottenere ciò che vuole, vuole dominarti, possederti e a modo suo. Il tutto avendo lui la coscienza immacolata.

In fondo, mica ti maltratta? Non ti parla in malo modo, non ti offende, non ti aggredisce ne’ a parole ne’ a gesti. Gli basta indossare la camicia che gli avevi regalato tu, magari dopo che tu gli hai mancato di rispetto, così da farti sentire veramente un poco di buono. Gli basta intenerirti.

Prova a non cadere in questo complesso marchingegno. Sai, molte volte ci si sente in colpa verso una determinata persona e non si capisce il perché. Infatti, mica solo con le camicie esce fuori questo piano. A volte lo si effettua attraverso leggeri ma subdoli comportamenti che si vivono, poi passano e vanno, irriconoscibili, lasciando però un senso opprimente.

Quando lo percepisci, o lo vedi direttamente, fermati. Prima di dire – Oh poverino… – ragiona, rivivi il passato. Poi valuta. Se devi chiedere scusa fallo altrimenti prendi un paio di forbici e taglia. Taglia via.

Prosit!

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Liberiamoci Dei Rompipalle 8° – IL SUPERBO

Sapete che i Superbi tra noi sono davvero molti? Più di quelli che possiamo immaginare.

Si perché, quando si parla di SUPERBIA, si pensa immediatamente ad una persona tracotante e supponente che, guardandoci dall’alto in basso, ci ordina determinate cose, credendosi chissà chi, e ci tratta come poveri mentecatti.

Oh no! Questo è vero, ma il Superbo, in realtà, è anche molto più subdolo e, per questo, sovente, passa inosservato.

Vi faccio subito un esempio che capita spesso tra umani e che lo si può comparare a mille altre situazioni.

All’interno di una comune famiglia, un figlio confessa che amerebbe tanto avere un cane. – Va bene – dicono i genitori e, l’indomani stesso, ecco un bel cagnolino, nuovo membro di quella casa. Uno splendido Bassotto.

Ma io non volevo un Bassotto! – lamenta il ragazzo – non mi piace, volevo sceglierlo io, volevo andare in un canile e guardare quello che più mi piaceva!

Il padre, a quel punto, gli mette una mano sulla spalla attirandolo a sé e, guardandolo come lo guarderebbe un caro amico consigliere, gli dice – Ma come? Volevi un cane e te lo abbiamo preso, alla mamma piace tanto e poi… guarda che occhioni dolci ha! Come può non piacerti?

Stiamo quindi parlando di un padre (e di una madre) convinti di aver fatto la scelta migliore. Il Superbo crede di sapere meglio di voi cosa fa bene a voi o cosa va bene per voi. Questo è alla BASE della Superbia.

Questo significa instillare il senso di colpa introducendolo nell’animo del malcapitato. Dovrebbe suonare un allarme dentro di voi a questo punto. Tutto ciò significa: “Sei un figlio ingrato, noi ti abbiamo accontentato immediatamente e tu non sai apprezzare il nostro gesto. Sei anche un menefreghista perché non consideri i gusti di tua madre che ti è venuta incontro nel prendere un cane. Noi siamo buoni e tu cattivo. Tu non meriti nulla. Etc… etc…”. Ok? E ora pensate bene a quante volte accade, o è accaduto, nella vostra vita. Magari lo avete subito o lo avete commesso. Magari lo avete vissuto, non per forza dai genitori ma da qualsiasi altro.

In parole povere:

– Hai due genitori che ti hanno prontamente accontentato e tu non apprezzi il loro gesto

– Non consideri i gusti di tua madre

– Stai preferendo un essere vivente ad un altro essere vivente; questa è discriminazione

E poi…. attenzione bene…. c’è… l’inganno!

L’inganno dato dalla finta complicità del padre: mano sulla spalla, tono calmo e convincente, sguardo ammaliante.

(Tenete conto, inoltre, che un cane non è un giocattolino che dopo un mese si rompe e lo si cambia; un cane può vivere parecchi anni e, per parecchi anni, il ragazzo dovrà tenersi un cane che non desiderava)

Badate bene: tre sensi di colpa (più il tradimento del papà) in una sola frase, detta con dolcezza, pacatezza e cercando di convincere l’altro.

Questa è Superbia. La Superbia, come dicevo, di credere di saper sempre fare il meglio e meglio degli altri, la cosa più giusta, senza nemmeno ascoltare chi si ha di fronte e i suoi desideri fino in fondo. L’utilizzare le proprie capacità quasi astute (truffaldine) per ottenere ciò che si vuole, incuranti dei sogni e necessità altrui.

Questa è anche manipolazione.

Ora, è vero che palesemente il Superbo è una persona convinta, irremovibilmente, di essere superiore a tutti ma, quello che occorre capire, è che non sempre palesa questa sua convinzione attraverso un agire schietto e ben visibile che urta. La sua Superbia, in realtà, può passare totalmente inosservata ma viene comunque subita dalla nostra percezione, dalla nostra parte più intrinseca e, una volta recepita, rimane lì, e ci fa del male.

Riesce a farci del male perché può portare, all’interno di noi stessi, tanti messaggi ma tutti a sfondo negativo come: l’autosvalutazione, la sottomissione, l’insicurezza, la rabbia, l’avversione, la tristezza…

Adesso, dimenticandoci l’esempio del padre e del ragazzo che vuole il cane, c’è da dire però che, anche se può sembrare strano, spesso, un Superbo non si accorge di esserlo nel senso che stà, egli stesso, così facendo, appagando delle sue necessità. In modo sbagliato certamente ma questo c’è alla radice. La moglie che, ad esempio, manipola il marito, pur non accorgendosene, sente il bisogno di farlo per PAURA. E’ sempre, o quasi, la PAURA a governare. La paura che vada con un’altra donna, la paura di rimanere sola, la paura di venir sottomessa, la paura di non essere amata… e quindi, con Superbia, lo obbliga ad avere comportamenti che, secondo lei, le dimostrano amore. Lo tiene in pugno e, i suoi timori, sono placati. Un giro poco sano certo, ma questo è.

Vedete che meccanismo arzigogolato? Per questo occorre precisare bene cos’è la Superbia, perché non è soltanto quella conosciuta la maggior parte delle volte, ma nasconde anche, e soprattutto, questo aspetto. La Superbia può essere un’azione ma anche un vestito che si indossa e quindi cambia sembianze.

Non è facile riconoscerla prontamente, dal vivo. Siamo molto, troppo abituati a sentirci dire determinate frasi. Ponete attenzione. Ascoltate il vostro intuito. Quel piccolo, pungente, sentire nel vostro stomaco.

Prosit!

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Liberiamoci Dei Rompipalle 5° – IL FALSO

Rieccoci alla rubrica – Liberiamoci dei Rompipalle – (vedi categoria “persone nocive”) quegli individui negativi, per un motivo o per l’altro, che ci troviamo spesso di fronte e che vorremmo davvero evitare. Non sempre però si può e quindi dobbiamo riuscire a “combatterli” nel modo giusto e soprattutto preservando il nostro stesso benessere.

Oggi ti parlerò della PERSONA FALSA.

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Partiamo subito con un’idea ben chiara in testa: tutte le bugie nascono dalla Paura. Tutte. Anche quelle che usiamo definire – esistere per un “buono scopo” –.

Da qui, si capisce subito come il falso sia uno che ha fondamentalmente paura. E più racconta menzogne più, in realtà, è terrorizzato dalla vita stessa.

Il falso, che non solo mente ma omette anche, è quindi un individuo che dovrebbe farci tenerezza più che rabbia ma questo non accade, ovviamente, perché il nostro orgoglio viene intaccato, ci sentiamo traditi, derisi e, per il rispetto della nostra persona, non possiamo permettere a qualcuno di raccontarci frottole o nasconderci la verità.

Anche perché alcune falsità possono recare conseguenze parecchio sgradevoli.

finestra

Dal momento che è davvero dura riuscire a cambiare un falso, (bisognerebbe fargli ripercorrere la vita in tutt’altro modo credo io) penso si possa provare a lavorare su di noi utilizzando diversi metodi che probabilmente possono aiutarci. Per le leggi dell’Universo, che ti ho sempre descritto, la menzogna ricevuta è una menzogna che già vive in noi innanzi tutto. Questo non significa che anche noi l’avremmo raccontata ma giudicata si. Pertanto, affinchè continuiamo a giudicare le bugie o a giudicare colui che le racconta, esse continueranno a venirci a trovare. Perché? Perché non devono essere nostra fonte di preoccupazione.

Ma cosa vuol dire giudicare la menzogna o il menzognero?

Vuol dire offendersi per la balla ricevuta, vuol dire aver paura di sentire un’eventuale falsità, vuol dire temere di essere presi in giro, essere insicuri, guardinghi, sentirsi destabilizzati, essere troppo orgogliosi e, finchè queste preoccupazioni che l’Universo non accetta, faranno parte di noi, l’unico metodo per eliminarle è quello di riceverle. – Prima o poi capirà come affrontarle! – dice l’Universo.

Immagina di essere in una stanza completamente buia, nella quale sai che all’interno c’è un nemico da sconfiggere ma non capisci assolutamente chi sia o cosa sia. Come fai ad eliminarlo se non lo vedi? Come fai a scegliere l’arma più appropriata? Come fai a distinguere il suo attacco? Ecco perchè deve esserti mostrato.

Ma chi è quest’Universo? Sei tu. Siamo noi stessi. Nel nostro inconscio sappiamo bene di temere la bugia o sappiamo bene ch’essa ci infastidisce, ci fa del male, perciò la chiamiamo a noi per imparare ed evolverci. Peccato che la maggior parte delle volte non impariamo, vediamo solo il danno incassato senza chiederci il perché lo abbiamo ricevuto.

A volte, persino noi stessi ci raccontiamo delle bugie. Ci colpiscono come lame affilate.

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Le bugie spezzano i cuori, fanno piangere, attorcigliano lo stomaco, provocano nausea ma credetemi se vi dico che chi soffre davvero è chi la bugia la racconta più di chi la riscuote. E’ egli una persona che non ha pace. Che vive nel totale timore della vita e, per questo, crea una falsa realtà come crede sia meglio per lui aggiungendo infine alle sue già tante disgrazie anche il senso di colpa dell’aver tradito. Affronta inoltre le sue giornata con un scudo davanti formato dai suoi stessi muscoli, i suoi stessi organi, i suoi stessi nervi. Duri, calcarei, granitici che, prima o poi, non ce la faranno più e si spezzeranno. (Vivere nella totale menzogna provoca ansia / l’ansia ci fa consumare il potassio / senza potassio i nostri muscoli, sia volontari che involontari, s’irrigidiscono).

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Vivere in un contesto di illusioni, ben sapendo che non corrispondono al vero, è deleterio, è struggente.

Il meccanismo della bugia, antico quanto noi, è da sempre stato studiato dalla sociologia, la psicologia e tante altre scienze, che si dedicano alla mente umana, come un fenomeno a sé. E’ come un magnifico congegno ideato dalla nostra psiche davvero grande e misterioso pieno di suddivisioni: intenzionale, non intenzionale, premeditato, ossessivo, involontario…

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Quello che però mi preme dire, in questo post, è che dobbiamo cercare di lavorare su noi stessi per “eliminare” il più possibile le balle dalla nostra vita piuttosto che sprecare energie nel tentare di modificare un bugiardo cronico.

La domanda da porsi sempre è – Perché ho ricevuto questo inganno? -. C’è forse inganno dentro di te? Sei tu per primo un bugiardo? Oppure una persona che tenta di mascherare la realtà delle cose? Magari lo fai senza rendertene conto perché, anche per te è solo uno scudo di protezione, oppure, come ti dicevo prima, poni troppo giudizio nei confronti delle bugie.

In sostanza, quella bugia faresti bene a perdonarla ma, attenzione, come ripeto sempre perdonare non vuol dire condonare. Nessuno afferma che devi farti raccontare ulteriori cavolate e porgere la famosa “altra guancia”. Il rispetto che meriti deve essere ben chiaro. Ma devi ottenerlo prima di tutto da te stesso.

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Solitamente le persone tendenzialmente false sono anche quelle che: hanno l’abitudine di lamentarsi, sono svogliate, amano le comodità, hanno una bassa autostima e poca risolutezza, oltre ovviamente a quello che ti ho descritto prima. Immagina quindi come si possa vivere bene in questo modo…

Occorre portare la pace negli animi, nei nostri e nei loro.

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Se hai a che fare quotidianamente con un bugiardo puoi provare a lavorare su questi cardini piuttosto che contrastare la sua bugia. Quello che lui vedrà da parte tua come rabbia, aggressività nei suoi confronti e soprattutto una trappola dalla quale non riuscirebbe a uscirne, non faranno che peggiorare la situazione perchè, ricordalo, è un “debole”. Conducilo invece verso la via del suo benessere olistico e sicuramente la situazione cambierà perché per farlo, dovrai provare amore, agire con amore e questo porterà amore a te da ogni parte e… nell’amore, non sono contemplate le menzogne.

Prosit!

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