Come, senza accorgertene, ti distacchi da Madre Natura

ESSERE UNO

Molte persone, sovente, mi dicono – Io amo la Natura! – e, solo su questa frase, ci sarebbe da aprire un dibattito abbastanza importante, in quanto viene pronunciata quasi come a distaccarsi dalla Natura. Come se la Natura fosse una cosa (da amare) e noi un’altra. In realtà noi siamo Natura. Amare lei significa amare noi stessi, per forza, e qui le cose iniziano a complicarsi.

Ma l’argomento che voglio affrontare oggi è un altro perché, senza rendercene conto, ci distacchiamo da Madre Terra anche in altri modi, molto più di quello che crediamo.

La onoriamo, la difendiamo, creiamo dei veri e propri movimenti a suo favore ma non ci accorgiamo che basterebbe vivere un po’ di più come Lei, sentirsi Uno, per nutrire il suo Essere e farlo divampare. Per essere Lei. Un tutt’uno con Lei, in simbiosi. Per ingigantirne l’energia. Per renderla ancora più potente.

NON C’E’ TEMPO

Ora, io mi rendo perfettamente conto che, nel nostro mondo, siamo obbligati a vivere con dei “tempi”. Dei tempi che piante e animali non hanno. Siamo costretti a mangiare ad una cert’ora, anche se non abbiamo fame, perché poi sennò fino a sera non possiamo più farlo. Siamo costretti ad andare ad una certa velocità. Dobbiamo essere dinamici, dobbiamo sopportare molte cose e questo ci rende stressati e nervosi, mi rendo conto di tutto, ma è anche vero che dentro di noi, nel nostro mare interiore, non ci sono ostacoli e che almeno un po’, anche solo un pochino, potremmo provare a renderci il più possibile suoi figli – figli di Madre Natura.

Siamo l’emanazione dell’Universo più completa e perfetta che l’Energia Cosmica abbia estrapolato da se stessa. Siamo Esseri superiori, pensanti e dotati della sua stessa onnipotenza ma queste parole possono apparire esagerate seppur vere. Non sarà esagerato, invece, cercare di renderci davvero creazioni della Terra e godere così (soprattutto) dei suoi benefici.

L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo
(Giordano Bruno)

Libero. Libero come un animale selvatico, come un fiore che non è condannato all’invidia, come una pianta mossa dal vento, come il mare che governa gli animi di molti.

LA GIOIA VIVE NELLA LIBERTA’

Quando qualcuno è convinto di amare la Natura – sopra ogni cosa -, in verità non bada al fatto che egli stesso si sta distaccando parecchio da lei. Non accade sempre ma molti individui cadono in questo tranello.

Non basta andare a dormire come le galline e alzarsi all’alba per dire – Io vivo in base alla Natura -.

Essere in simbiosi con Lei e sentirsi Lei (come dovrebbe essere) significa anche:

– LASCIAR ANDARE. Noi non lasciamo mai andare. Restiamo aggrappati alle nostre cose, al nostro passato, ai nostri affetti. Restiamo legati alle situazioni, ai modi di fare, agli schemi mentali. Ai ricordi, anche se tristi. La Natura sa abbandonare ciò che non gli serve più, lo sa anche eliminare del tutto, quasi severamente, e si rinnova di un qualcosa di ancora più bello.

– CAMBIARE. Ogni cosa in Natura muta. Sempre. In un costante e perpetuo ciclo. Ogni cosa è diversa, imperfetta, bellissima. Noi siamo totalmente restii al cambiamento. Il cambiamento ci spaventa, ci fa male, abbiamo una paura folle del cambiamento. Tutto, della nostra esistenza, deve sempre restare così com’è altrimenti guai.

– VIVERE SENZA ASPETTATIVE. La Natura gode di quello che è letteralmente chiamato Amore Incondizionato. Non si aspetta nulla. Esiste e basta e dona il meglio di sé, in totale purezza, senza aspettarsi nulla in cambio. Non si muove in base ad un riscontro. Non offre in base ad una determinata risposta che dovrebbe arrivare. Non spera. Non attende l’azione di terzi. Lei E’. Focalizzandosi sulle aspettative si soffre molto. La delusione inizierà a governare in noi e la tristezza, nei confronti della vita, prenderà presto il sopravvento.

– SAPER ASPETTARE. Aspettare con gioia, senza rammarico. In serenità. Essere pazienti. Essere coscienti che tutto ha un tempo e che tutto ha un giusto tempo. Nella materia le cose sono lente e pesanti, è inutile affannarsi e disperdere energie dove serve solo attendere nascite. Ogni cosa ha un suo momento, lo si vede chiaramente nelle stagioni. Le stagioni sono periodi dei quali non sappiamo minimamente nulla e mai ci comportiamo come una stagione quando invece, se questo tempo esiste, ed esiste in quel modo, c’è un perché. La nascita, il vivere, il trionfo, la stasi, la morte, la rinascita… nulla di questo culliamo nel nostro intento, verso quello che siamo o che potremmo essere.

– ACCETTARE. La totale accettazione della Natura non ci appartiene. Potrebbe appartenerci ma prevalgono i sentimenti della rabbia, della vendetta, del dispiacere, del fastidio, etc… Non riusciamo ad accettare laddove, come accettare, non s’intende sopportare, ne’ rassegnarsi ma accogliere come nostro ciò che sta accadendo ed eventualmente trasmutarlo con amore e coscienza. Altrimenti è solo un generare dolore. La Natura accetta ogni cosa e brilla sempre più forte di prima.

Devi prima ardere se vuoi brillare – (Mikhael Aivanhov)

LA TOTALE BELLEZZA

Potrei andare avanti con altri esempi ma sappiamo bene che la Natura è una grande Maestra. Il problema è che non teniamo conto dei suoi insegnamenti più profondi. Quelli che vediamo di meno, pur sentendoli dentro di noi a volte anche impetuosi e che scalciano per essere ascoltati.

Ogni volta che ti comporti in modo contrario alla tua Natura ti allontani anche da Madre Terra. Quando hai bisogno di piacere gli altri perché non ti ami abbastanza, quando vorresti che il tuo collega venisse licenziato, quando vedi problemi anche dove non ci sono, quando manipoli le persone a tuo piacimento, quando non sai vedere oltre… sei in totale disaccordo con il Creato. Stai vibrando in frequenze non contemplate da lui e, pertanto, sei “fuori”. Fuori dal Regno, fuori da un disegno divino, stellare.

Certo, so a cosa stai pensando: che le piante non hanno sentimenti come noi, che gli animali non hanno una ragione come noi, che le pietre, il cielo e i torrenti non provano le nostre emozioni.

In realtà, all’interno della scintilla divina che ti ha creato, hai molto più potere di tutto questo. Sei solo schiavo della tua Mente, un sacro dono che spesso mal utilizziamo. Se ti alleni ad ascoltare la voce dell’Anima, che non è altro che la voce del Cuore, tu puoi vivere ancor meglio di qualsiasi altra creatura.

Sempre senza esagerare e fare i fenomeni, che non ci siamo nemmeno abituati, proviamo comunque a nutrire queste doti. Poco per volta. Possiamo imparare a non aver paura del cambiamento, ad esempio, o a farci traumatizzare di meno da lui. Possiamo farlo. E, se impariamo, ne va del nostro benessere.

Prosit!

Per Ammalarsi sovente basta Voler Avere sempre Ragione

PURE SECONDO ME E’ COME DICO IO

Se molto spesso ti ammali, o stai poco bene, o ti capitano incidenti, o noie, o tutto ti va storto pensa a quante volte ammetti di aver sbagliato o hai chiesto scusa. Probabilmente poche.

Voler avere sempre ragione è un meccanismo che tocca diversi punti nel nostro profondo. E sono punti tanto importanti quanto… spaventosi. Oh sì!

È un bisogno, l’appagamento di una mancanza. Se siamo in realtà insicuri e abbiamo una bassa autostima, l’apparire saggi ci permette di crederci un tantino sopra agli altri ma questo, purtroppo, lo crede solo la nostra mente. Il nostro cuore sa benissimo che non è così e sa perfettamente che stiamo usando una strategia sbagliata, la quale, inconsciamente, fa nascere in noi sensi di colpa (che causano gli incidenti) offuscati sì dal nostro Ego ma che esistono.

Così come il nostro cuore, anche gli altri sentiranno nel loro stomaco uno stridere ogni volta che si confronteranno con noi, pertanto, non possiamo regalare al prossimo amorevolezza e sincerità.

Forse desideriamo cambiare il mondo e donare luce per equilibrare il buio nel quale viviamo ma, così facendo, scendiamo sempre più in basso trascinando con noi anche chi, per affetto, vuole starci accanto. Rimaniamo chiusi in un cubo di acciaio e precludiamo ogni sorta di scambio emozionale lasciando libero l’accesso solo al mentale e alla logica, arma che abbiamo imparato a maneggiare con destrezza.

O IL CONTROLLO O L’AMORE

Voler aver sempre ragione inoltre ci fa vivere in modo esageratamente attento, tenendo sempre tutto sotto controllo e, se riusciamo, cerchiamo di istruirci parecchio. Anche tutto questo lo facciamo come guidati da un burattinaio credendo persino di fare un qualcosa che ci piace molto. Ma questo modo di esistere ci fa stressare più del doppio a lungo andare (che causa malesseri) e, molto spesso ci sentiamo affaticati, stanchi, apatici o intolleranti. Si vive costantemente con la paura che qualcun altro possa scoprire una nostra debolezza attraverso un torto che ammettiamo e si vive, ovviamente, nell’orgoglio (che causa fastidi).

Il più grande ostacolo nel comunicare ce lo portiamo dentro, è il nostro orgoglio – (A. Gasparino).

Stiamo bloccando completamente il flusso vitale e universale colmo di amore, gioia e abbondanza perché non riusciamo a lasciare andare. Non riusciamo ad ammettere serenamente di aver sbagliato e che a ciò, come conseguenza, non c’è nessun problema.

Stiamo valutando con il nostro metro, con il nostro giudizio, senza tener conto che quello degli altri potrebbe essere molto meno severo del nostro.

Le persone diventano così ostacoli e più ci tengono testa più le contraddiciamo per non mostrare loro chi siamo veramente. Più le riteniamo sapienti e più ci spaventano perché ancor meglio potrebbero valutarci.

Siamo cioè delle persone che non si amano, che non hanno ricevuto amore, che non lo sanno dare e non lo riconoscono quando giunge dal prossimo.

L’AMOR PERDUTO 

Ammettere un errore è dannatamente doloroso. Ci si aspetta che l’altro possa prendersi gioco di noi perché gli abbiamo confessato una nostra debolezza attraverso quello sbaglio.

Non possiamo fidarci di nessuno perché siamo stati traditi fin dalla più tenera età. Genitori anaffettivi, non presenti, frettolosi, egoisti, sordi ai nostri richiami, affettuosi ma poco responsabili… Non si tratta di genitori “cattivi” ma di persone che per ics motivi non sono riuscite a dare al bambino quello che lui desiderava.

Questo tradimento, il più grande e inaspettato, ora viene vissuto ogni qualvolta si presenta la situazione del rinnegare se stessi.

L’individuo ha dovuto imparare ad amarsi a modo suo, per sopravvivere, e magari anche sgarbatamente ma ha faticato molto. Oggi, non permetterà a nessuno di intaccare la sua persona neanche ammettendo uno sbaglio. Si è fatto da solo e con sofferenza. E si è fatto perfetto. O almeno così ha bisogno di apparire. Chi lo ama, presto si stancherà di ricevere da lui sempre “colpi in faccia”, metaforicamente parlando, e di passare costantemente dalla ragione al torto, ma chi vuole sempre avere ragione, quando si sente amato, collega quell’amore all’amore genitoriale che gli è venuto a mancare e quindi, inconsciamente, si convincerà che anche quell’amore nuovo è sicuramente fasullo e deve cavarsela da solo.

In parole povere sarete più stimati e rispettati se più “distanti”, come colleghi o amici, invece che come partner o parenti. Sembra assurdo vero? Eppure questi sono i giochi della mente che, ferrea, non molla e dalla quale non si riesce a liberarsi. Tutta colpa della paura alla fine. Si diventa avidi. Avidi nel dare affetto o tenerezza, non si è empatici ne sensibili, si sta dietro la propria barricata e da lì non ci si muove. È un dramma vivere così. È come avere un mostro dentro che rosicchia ogni giorno un pezzo di noi. Per questo la salute viene sempre meno o la nostra vita appare vuota, o insoddisfacente, o spiacevole. Lo stress si nutre di tutte quelle sostanze che servono all’organismo per vivere sano e la mancanza di umiltà favorisce l’avvenire di sgradevoli situazioni nelle quali incappiamo sovente.

USCIRNE RIMANENDO IN PIEDI

Purtroppo, in certi casi, non si può fare nulla per far capire a queste persone che il nostro amore è sincero. Non lo vedono, oppure ne sono persino invidiosi essendo che non riescono a provarlo. Oppure ancora, ci portano allo stremo come a dire – Vediamo fin dove arriva il tuo sentimento! Quanto è reale?! -. Ognuno ha il suo percorso e, in fondo, ognuno è responsabile di se stesso. Ma è vero anche che amor vincit omnia e quindi vi auguro di riuscire. Badate solo che ne valga la pena, non trasformatevi in infermieri.

Chi vuole sempre avere ragione e non chiede mai scusa, o lo fa raramente, soffre di un serio problema, non è solo un’abitudine o un carattere di quelli etichettati: “è fatto così”. Dietro a queste sbarre, perché di prigione si tratta, si nasconde un mondo che ha il terrore di mostrarsi e non lo riconosce. Si indossano maschere anche solo per affacciarsi da quelle barriere e ogni gesto, ogni parola, ogni modo di fare sarà mentale e mai di cuore. Tutto volgerà all’appagamento dell’Ego che è diventato forte, ha dovuto trasformarsi in granito e oggi ci governa come un padrone. Non importa se ci si arrampica sui vetri, se si nega l’evidenza, se si raccontano bugie, non importante, l’importante è – uscirne in piedi -.

Si pensi che alcuni addirittura non danno mai ragione agli altri proprio per creare una sorta di sfida continua attraverso la quale possono riconoscersi e riconoscere di esistere.

“Sto sfidando, sto colpendo, sto incassando, ho un nemico davanti ma comunque ho QUALCUNO CHE MI STA VEDENDO”. Ecco. Qualcuno che li veda. Perché poche volte si sono sentiti visti e, di conseguenza, amati.

Ricordo che anni fa tenevo un bambino il quale mi faceva disperare apposta pur di attirare la mia attenzione. Preferiva la sgridata all’indifferenza e quando me ne accordi si quietò ma questa è una cosa che saprete tutti e tutti avrete vissuto. Sembra banale ma è meno banale se la si prende e la si trasporta su un soggetto adulto al quale questa fase non è ultimata e non deve ultimare.

Non ce la fanno ad essere visti scegliendo l’amore come strumento perché proprio l’amore è stata quella cosa che più ha fatto male loro senza pietà.

Non vi sto dicendo che dovete sopportare chi si comporta così, ne giustificarlo, ma forse ora potrete farvi meno rabbia voi. Parlo di collera intrinseca. Quella esterna, che riescono a smuovervi, fatela pure uscire se vi serve ma dentro, non odiate – c’è bisogno d’amore per Dio – (Sugar Fornaciari).

Prosit!

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Esci dal Disonore – Ammetti gli Errori

Molto spesso ci lamentiamo di persone che vogliono sempre avere ragione e non ammettono mai i propri errori.

Ogni volta che le si incolpa di qualcosa incassano quell’accusa con orgoglio e rispondendo in tutti i modi tranne che ONESTAMENTE.

C’è quello che usa l’attacco, come miglior difesa, e reagisce in modo aggressivo, quello che trova scuse o racconta bugie, quello che si arrampica sugli specchi e poi c’è anche quello bravo bravo che rigira la frittata così bene e con maestria che, alla fine, tu risulti essere il colpevole e lui ne esce pulito come un panno messo in candeggio.

Le reazioni sono diverse ma tutte portano al… DISONORE.

Se si vuole diventare MAGHI, della e nella propria vita, una delle prime cose da fare è proprio quella di non mancare mai, e dico mai, di rispetto ne’ a se stessi, ne’ agli altri, ne’ a nessun’altra forma del Creato. Soprattutto poi con dolo! Là, dove non c’è Cuore, non può esserci Magia e si sarà costretti a vivere nella bratta. Un Cuore non consiglierebbe mai di opporsi in tale maniera.

Se io, ad esempio, accuso una persona di avermi fatto del male e quella persona reagisce in uno dei modi descritti prima, non solo essa si rende colpevole di avermi creato il malessere che le sto descrivendo ma peggiora nettamente la sua situazione prendendosi gioco di me. Sì, le ribellioni sopra raccontate sono tutte atte a prendersi gioco del prossimo.

Capisco i propri demoni, ognuno ha i suoi, capisco le debolezze, le paure, ma tutto ciò non si risolve infangando l’onore di chi ci è di fronte.

Nella scala della propria evoluzione personale si compie un passo all’indietro ogni volta. Un passo molto lungo […per poi magari lamentarsi che tutto nella propria vita va storto (chissà come mai!)]. La totale onestà è la porta d’accesso verso una vita migliore. Il Giudizio, che tanto fa male, è quello che fa nascere queste reazioni. Per paura di essere mal-giudicati si risponde disonestamente ma il Giudizio è stato inventato dall’uomo non dalla Natura alla quale apparteniamo e che dovrebbe essere unica dispensatrice di leggi.

Ovviamente tutto cambia se quella persona invece mi spiega e mi mostra, con gentilezza, che la sto accusando sbagliando.

In questo articolo però non voglio parlare all’accusatore, il quale potrebbe sicuramente nella vita e nei confronti delle persone scambiare lucciole per lanterne, ma intendo rivolgermi a chi, sentendosi attaccato, si macchia di infamia.

Se questo termine vi sembra esagerato dovete soffermarvi un attimo a riflettere su cosa sta dietro a quella che sembra un’innocente giustificazione. No! E’ un tradimento bello e buono. Per l’Universo, e le frequenze che rispondono, non esistono tradimenti più grossi di altri. È la nostra morale che li classifica ma l’emozione di base, dalla quale partono, è la stessa perciò non c’è alcuna differenza. Si sta cercando di illudere l’altro. Si sta ingannando. Si sta ingannando la sua fiducia.

Tutto ciò non ha niente a che vedere con la Magia. E’ anche per questo motivo che molti non riescono a tirare fuori e rendere concreta la sostanza magica della quale sono fatti.

A proposito di questo discorso mi è giunta alla mente una riflessione che volevo condividere qui nel mio blog che è la seguente:

Si parla anche di autostima.

Le persone che hanno una bassa autostima, e quindi si sentono insicuri nei confronti nella vita, tendono a dare sempre la colpa agli altri e a non ammettere mai la propria. Questo accade perché sarebbe un’ulteriore mazzata sulla loro testa da sopportare e non riescono.

Le persone invece che si valutano al meglio sono ben disposte ad accorgersi di aver sbagliato, questo non mina la loro autostima e sono anzi propense a migliorare in quanto sanno di poter migliorare sempre.

Quindi, se sei una persona che accetta il proprio errore, e all’occorrenza chiede anche scusa, sei innanzi tutto una bella persona, ma penso tu abbia anche stima di te e, di conseguenza, hai stima degli altri e rispetti il prossimo.

Lo so che tutto questo può sembrare strano. Può sembrare esattamente l’opposto ma ci rifletterei sopra. Poi sicuramente ci sono anche i casi estremi, quelli in cui l’autostima è eccessiva, diventa boria, orgoglio, e allora colui si crede di non sbagliare mai ed essere sempre perfetto e ci sono quelli che si stimano talmente poco da perdere persino la loro dignità. Allorché, ogni accusa contro di loro l’accettano, stando zitti, convinti di essere colpevoli e di non valere niente”.

Ecco, questo è un pensiero che ho avuto. Non mi sembra sbagliato, fila abbastanza liscio.

L’avere, però, poca autostima non giustifica il comportamento disonorevole. L’onore di un essere magico, e umano, che porta il divino dentro sé, non deve venir intaccato da queste reazioni.

Prosit!

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Liberiamoci Dei Rompipalle 7° – L’INCANTATORE

Bla… bla… bla… tante belle parole a fiumi e, guarda caso, parole fantastiche, proprio quello che si vuole sentir dire, riflessioni e concetti che non fanno una piega o, se la fanno, è una piega intelligente, che porta al ragionamento, che mostra attenzione… Wow! E chi ho di fronte? Un premio Nobel? E gli occhi si trasformano subito a cuoricino e cala un pò di bavetta.

Aspettate prima di adulare qualcuno. Aspettate.

Si, gli Incantatori sono solitamente molto, molto istruiti. E hanno un dono, quello di saper già dove andare a mirare. E quasi sempre hanno almeno una laurea e sono finiti dallo psicologo più di una volta (questo non indica che altri laureati, pazienti di analisti, siano Incantatori eh?). Per carità, non ho niente contro gli psicologi anzi, chi mi segue sa quanto li stimo… e nemmeno contro chi è loro paziente ma, gli Incantatori, hanno dei grandi bisogni e si recano quasi sempre dallo specialista perché sentono mancanze pur non capendo cosa gli manca. Per la serie: – Ma io chi sono veramente? Possibile ch’io sia soltanto un comune essere umano e mortale?

Quasi sicuramente manca l’Amore. Quello con la A maiuscola, l’Amore completo e totale per se stessi e il Cosmo. Tanta buona filosofia ma poca connessione di cuore.

L’Incantatore ha bisogno di apparire, ha bisogno di rapirti con il suo fascino intellettuale, ha bisogno che tu abbia bisogno di lui.

Ma… è un Incantatore e quindi un ILLUSIONISTA.

Si considera solitamente inferiore e usa il suo sapere come arma. Attraverso quello ti mostra i consigli migliori, una risposta sempre valida, ore e ore di ascolto e di conversazioni con te… ti dedica il suo tempo, la cosa più preziosa… adorabile!

Peccato che, appunto, è un bisognoso, pertanto, attenzione, non ci metterà ne’ uno ne’ due a mandarti a spigolare nel momento in cui un’altra persona lo appaga di più, oppure, per non rimanere a mani vuote, si prodigherà con balzi pirotecnici tra te e l’altro. Insomma, tu diventi solo una fetta della torta. Perché l’Incantatore non basa le sue gesta e il suo vivere sull’amore ma sulla necessità di essere approvato. Più persone riesce ad affascinare e più sale la sua autostima, più si riempie il suo sacco vuoto.

Il vero saggio parla pochissimo e ascolta moltissimo. Colui che non ha bisogni, non ha bisogno di dire niente, non ha bisogno di mostrare nulla raccontando meravigliose favole che sembrano realtà. I fatti, contano molto di più per lui e non è retorica.

Diffida da chi parla molto e, attenzione, non mi sto riferendo ai logorroici, loro hanno bisogni diversi, mi riferisco a quelli che ti attraggono. Che ti fanno pendere dalle loro labbra. Ogni volta che innalzi una persona troppo in alto, anche se sei perdutamente innamorato/a fatti semplicemente qualche domanda, rifletti. E soprattutto aspetta, lascia scorrere il tempo. Egli mette davanti tutto prima o poi… “…ogni Regina sul suo trono e ogni Pagliaccio nel suo circo“. Si perchè spesso, l’Incantatore cercherà di conquistarti anche raccontandoti ingiustizie subite, probabilmente durante la sua infanzia, o da parte di altre persone.

Gli Incantatori sono quelli che girano la frittata così tante volte che dall’avere ragione ti convinci tu stesso/a di avere torto. Pensi anche che la maggior parte della gente farebbe quello che hai fatto tu ma… perbacco, all’Incantatore proprio non riesci a dare torto! Il suo ragionamento fila liscio come l’olio. Questo accade soprattutto quando di mezzo, da parte tua, c’è il cuore e, in tale caso, ti consiglio vivamente di chiamare qualche amico, in quel momento più sveglio di te che sembri un pesce lesso, e farti consigliare da lui.

Nonostante questo, l’Incantatore, ti ha talmente rapito che riesci a dare torto persino a quel compagno che conosci dalle elementari, perché inizi a vederlo come – meno intelligente – del tuo Incantatore.

Quando questo inizia a succederti ripetute volte, quasi sicuramente ti stai lasciando manipolare.

Non cadere in questa trappola. Osserva bene la sua vita. Squadralo. E’ una persona fondamentalmente felice e appagata? E’ sposata? E’ single? Come sono i suoi famigliari? Te li ha fatti conoscere o ha qualcosa da nascondere, al di là che sia un amico/a o un fidanzato/a? Condivide la sua vita con te oltre che ai lunghi discorsi? La condivide anche praticamente o solo teoricamente? E’ aperto al mondo? Ha tanti amici? Come trascorre i momenti in cui non lavora? Ha un lavoro?

Inoltre, non sempre, ma la maggior parte delle volte, anche se credono di non piacere, fanno un po’ i fighetti attraverso il loro comportamento e il loro modo di vestire.

E poi, dammi retta, ASCOLTATI.

Il tuo intuito te lo dice chi hai davanti. E’ solo che tu non ci credi perché appena si accende la piccola scintilla che ti dice “ATTENZIONE!”, tu pensi che in realtà è la paura a farti pensare così, è il timore di rivivere quello accaduto nella storia precedente magari. Lo leggi come – Non riesco a fidarmi, non riesco a lasciarmi andare ma lui merita -. Certo, questo può accadere, è umano, ma se ti soffermi ancora di più, alla fine tutto ti sarà chiaro, e riuscirai a distinguere se la tua è paura nel lasciarsi andare o qualcosa, in quel tizio, in realtà, ti puzza.

E non giustificarlo! Pensare “poverino ma ha paura… poverino con quello che ha vissuto… poverino è rimasto scottato….” non aiuterà lui e soprattutto non aiuterà te. Pensando in questo modo gli darai ancora più possibilità di gestire la tua vita. Lo stai giustificando mentre invece, probabilmente, dietro di lui si cela un qualcosa di poco carino. Se sta indossando una maschera è bene che guardi oltre quella maschera.

E’ vero che la gente cambia a seconda di quello che le capita o le è capitato in passato ma, il vero amore (e mi riferisco ad un amore generale non per forza di coppia), butta giù queste barriere o comunque la maggior parte. I freni vengono meno e i muri cadono. Perciò, senza essere assolutisti, controlla, nonostante tutto, quanti muri ci sono ancora da abbattere? Quante cose ancora che non si modificano? Forse ce n’è un’esagerazione? E allora bada bene… può essere che davanti a te hai solo un Incantatore e niente di più.

Ci sono persone che io per prima starei ore ad ascoltare, ma non sono tuttologi. Sono esperti in un campo e, in quel campo, mi affascinano assai. Non ti raccontano le loro performances, non denigrano gli altri in tua presenza, non vogliono la tua ammirazione, non usano paroloni, non senti lo “sgeeeeeeck…!” di quello che si sta arrampicando sui vetri, non la pensano come nessun altro al mondo la pensa. Sono NORMALI. Non sembrano unici e nemmeno rari.

Possiamo avere la fortuna nella vita di incontrare persone molto istruite e illuminate e, da loro, occorre sicuramente apprendere ma, quello che intendo dire, è di andarci con i piedi di piombo. Staccati, provaci. Rifletti. E nel caso torna. Altrimenti scappa, hai una persona “non sana” davanti e tu meriti molto di più. E pur essendo molto più ignorante di lui/lei, vali diecimila volte tanto.

Prosit!

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Alluce e Melluce – Ragione e Istinto. E quando sono “a Martello”?

Vi sarà sicuramente capitato di notare che alcune persone, soprattutto quelle anziane, hanno l’Alluce del piede che sovrasta il secondo dito, chiamato anche in alcune filosofie Melluce (o illice o billuce). Oppure avrete visto l’esatto contrario, vale a dire il Melluce che sovrasta l’Alluce.

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Ebbene, queste due dita dei nostri piedi equivalgono rispettivamente alla ragione per quanto riguarda l’Alluce e all’istinto per quanto riguarda il Melluce. La ragione, vista anche come rimuginare, pensare molto, ponderare, considerare, mentre con il termine istinto, si identifica anche l’impulso, l’agire senza pensarci su, il fare. Sta di fatto quindi che, se sarà il primo dito a sovrastare l’altro, avremo davanti una persona che prima pensa e poi agisce, all’inverso, una persona che prima agisce e poi pensa a ciò che ha fatto o persino che desidera imparare da (eventualmente) i propri errori. Attenzione, nessun giudizio, ambedue le situazioni hanno i loro lati negativi e positivi, o meglio, le loro caratteristiche. Ma perché queste “deformazioni”, come vengono chiamate in medicina, subentrano soprattutto con l’anzianità?

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Bhè, in realtà, proprio di deformazioni si tratta perché sono comunque (e anche) deformazioni caratteriali quando eccedono o da una parte, o dall’altra. Si manifestano per lo più in età avanzata semplicemente perché si conclamano. Il troppo stroppia in tutto e bisognerebbe avere equilibrio nella vita, ossia, le dita dei nostri piedi alla pari, armoniose e proporzionate come natura vorrebbe. Se ciò non avviene, ecco che, anno dopo anno, esse iniziano ad accennarlo finchè, spesso, possono diventare veri e propri disturbi. Avevo già scritto diverse cose a riguardo come nel mio articolo dedicato all’Alluce Valgo QUI focalizzandomi su di lui ma spiegando molto poco sul secondo dito. L’Alluce equivale proprio alla nostra testa, a come formuliamo i pensieri. Alla salute del nostro cervello e di tutto il capo. Rappresenta il nostro ego e la nostra personalità. Il Melluce invece, indica la strada che noi troviamo giusto seguire nella vita e quando è storto, sia che sia succube del primo, o lo scavalchi, o semplicemente giri per un verso tutto suo, significa che non siamo convinti o abbiamo timore della via intrapresa o da prendere. Quante volte si fanno scelte in base allo scopo, al fine, più che al godimento personale? Ma torniamo all’impulso. A volte muoversi impulsivamente è proprio simbolo di paura, fastidio, inquietudine nonostante possa anche avere aspetti positivi e invidiabili da chi invece non riesce ad agire con prontezza e nonostante si possa far nascere invidia negli altri riuscendo ad “avere sempre una risposta pronta” a tutto. Significa anche che nella vita si è dovuti essere sempre attenti ad eventuali pericoli senza mai poter abbassare la guardia e si è quindi abituati ad avere riflessi di attacco veloci. Ciò comunque non significa vivere sereni in uno stato di completo equilibrio. Questa però non è l’unica caratteristica e il vostro secondo dito potrebbe identificare in realtà mille qualità perchè, dovete credermi, non è sempre a causa delle calzature che si sono indossate per una vita che oggi si possono notare determinati riscontri. Sovente può capitare che queste dita, così come le altre d’altronde, arrivino ad avere una forma detta “a martello”, vale a dire piegate su se stesse a formare un angolo.

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Può trattarsi in questo caso di persone che a causa di una loro insicurezza hanno bisogno di tenere tutto sotto controllo e di appoggiarsi alle cose che già conoscono e infondono loro tranquillità. Sono infatti individui solitamente abitudinari. Se ad essere a martello è soltanto l’Alluce è chiaro quanto questa persona abbia una mente poco propensa al nuovo, a ciò che non si conosce e al lasciarsi andare mentre, se ad essere così ripiegato è il secondo dito, ciò significa che la paura di essere feriti è molto grande, si cerca di trattenere i propri istinti per non scoprirsi troppo rendendosi vulnerabili ma, allo stesso tempo, si vive uno stato di rabbia frustrante in quanto si vorrebbe agire senza filtri. Tant’è che, chi ha il secondo dito più lungo del primo, pur essendo allineato all’Alluce, è solitamente una persona o iperattiva o nervosa, due qualità che conducono verso l’ansia.

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Naturalmente, come dico sempre, un piede deve essere osservato nella sua piena totalità e non si può quindi quasi mai descrivere una caratteristica della personalità solo attraverso la visione di un dito perché l’insieme potrebbe invece rivelare il contrario o rendere ulteriori spiegazioni però, gli indizi sono veritieri e importanti per conoscere chi abbiamo davanti ed essere sensibili nei suoi confronti, regalandogli, il più possibile, ciò di cui ha bisogno. E’ bello poter “saper prendere” le persone per il verso giusto!

Prosit!

p. s. = Mi piace dare al mio blog un’impostazione adatta a chiunque, anche ai bambini quindi e alle persone sensibili, perciò preferisco non postare immagini che possono urtare le emozioni di alcuni ma se andrete in rete, a cercare le varie deformazioni delle dita del piede, potrete notare davvero tanti casi curiosi ahimè fisicamente gravi. Infatti, nel caso decidiate di curiosare, vi consiglio di farlo solo se avete uno stomaco forte anche perché internet è spesso senza filtri e appare di tutto.

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