La Tredicesima Dea – Sii Luce

Hai mai pensato di trascorrere il periodo che nella nostra società viene chiamato – Natale – in un modo un po’ diverso dal solito?

Un modo che possa guarirti, possa rasserenarti, donarti forza, centratura, pace e anche qualche potere… magico! Abbiamo tutto a nostra disposizione, basta saperlo cogliere e, per coglierlo, occorre conoscerlo.

La parola “Natale”, che dal latino “natus” riguarda il nascere o la nascita, è stata dal Cristianesimo associata alla venuta al mondo del Messia ma io, come nei tempi più antichi, preferisco chiamarlo “periodo del Sole”.

Con “periodo del Sole” intendo nominare la nascita di una luce nuova, brillante e fulgida. Si tratta della luce del Sole Bambino e della nostra luce interiore che ha a che vedere anche con la nostra Ghiandola Pineale o Terzo Occhio. Una ghiandola untuosa in grado di secernere un balsamo oleoso, panacea per tutti i mali del nostro corpo e della nostra parte emozionale. Da qui, il termine “Unto” dal greco “Christós” e cioè “Cristo”, ecco il perché della nascita di Gesù che molti chiamano con entrambi i nomi.

Ma cos’è il Sole Bambino e cosa c’entra con Gesù? I popoli antichi hanno sempre studiato molto il cosmo e il firmamento accorgendosi che dopo la notte del 21 dicembre, Solstizio d’Inverno, nonché giorno più corto dell’anno, il Sole sembra andare a morire (rimanere fermo, in stasi) verso un luogo del cielo dove splende la Croce del Sud, una costellazione assai appariscente che mostra una forma la quale è divenuta simbolo indiscusso di tutto il Cristianesimo. Gesù morì infatti crocifisso. Dopo tre giorni, come a risorgere, il Sole ricomincia la sua ascesa e da qui si parla di un Sole Nuovo, appena nato, nonché di resurrezione. Sappiamo che la parola “Solstizio” deriva dai termini “Sol” e “Statium” in riferimento, appunto, al Sole fermo.

Un Sole con un’energia potente che gli antichi Alchimisti Maghi, ma non solo loro, cercavano di sfruttare al massimo connettendo le loro vibrazioni a quelle dell’Astro Padre. Ebbene sì, credevano alle frequenze molto più di noi e le usavano a loro favore.

Il 25 Dicembre era pertanto quel giorno in cui molte persone si raccoglievano in se stesse per connettersi a quel Nuovo Sole risorto; ringraziarlo, venerarlo e utilizzarlo per nutrire il proprio Sole interiore. La luce intrinseca che ognuno di noi possiede.

Varie leggende narrano che da questa data si iniziavano a contare le 12 notti (chiamate anche i 12 giorni di Natale e, per alcuni, non sono altro che un collegamento dei giorni festivi tra il Natale e l’Epifania). Notti in cui, attraverso il buio, l’Anima si prepara a evolvere e a illuminare così quell’oscurità. Un’oscurità che è da vedere, metaforicamente, anche come il nostro buio interiore e come dalla Nigredo ci si possa esercitare ad avanzare verso l’Albedo, due delle fasi del percorso alchemico di creazione della Pietra Filosofale. La terza è chiamata Rubedo.

Il 12 è sempre stato un numero importante nella numerologia, nell’alchimia, nell’esoterismo e nella magia ed è sempre stato citato ma è interessante vedere come sia anche l’inverso del 21. Tant’è che, la Croce del Sud, ha da sempre rappresentato il Tutto e il contrario di Tutto come a voler unire ogni cosa: il Bene e il Male, il Giorno e la Notte, la Morte e la Rinascita, i poli opposti…

Pare che in queste 12 notti, per chi sa osservare, la Natura mostri un aspetto di sé davvero particolare, un aspetto dato da un’energia luminosa che freme il quel buio. L’inverno è appena iniziato ed è pronto a custodire amorevolmente ogni cosa soprattutto grazie alla candida presenza della neve che rappresenta la purezza di un’Anima lucente e di un neonato, proprio come il Sole Bambino.

Se non cadesse la neve, dove necessita, chi potrebbe custodire intatti i semi che germoglieranno in Primavera? Cosa potrebbe mantenerli completamente integri nel loro DNA e incontaminati se non un naturale processo di ibernazione che non ne altera nessuna memoria genetica? La parola Inverno deriva infatti da “Hibernum” e cioè “Ibernare o Ibernato”. Per riaverli, affinché possano riprodursi tali e quali. Perchè possano non seccare, per non marcire, per non volare via. Ogni fenomeno meteorologico è necessario in base al periodo vibrazionale che si sta vivendo, come la pioggia, ossia lo sperma della Terra. Come il vento, il conducente che accompagna le creature. C’è un’onnipotente e saggia Energia Creatrice che opera anche per noi, per la nostra sopravvivenza e per la sopravvivenza di tutto il Creato.

Durante queste 12 notti, o 12 giornate, la Natura tutta, illuminata e nutrita da un Sole Nuovo, può godere di un’energia fondamentale e influente. Ma le storie narrano anche di 12 grandi Dee e Dee minori che sorvolano su Madre Natura affinché essa possa prepararsi a concepire al meglio. Dee in grado di donare fertilità, abbondanza, fecondità, sovranità, ricchezza…

La Parola d’ordine quindi è: CREAZIONE.

Rendere e rendersi fertili. Procreare, Rinascere, Creare, Realizzare, Crescere, Germogliare, Risorgere… sono tutti sinonimi volti al Nuovo, ad una nuova Vita. E anche se tutto questo può sembrare prettamente femminile, anche i maschi possono ovviamente nutrire l’intento di procreare un qualcosa che sia bello, utile e splendido per loro e per la loro esistenza. Siamo Esseri Umani e quindi, come dico sempre, “fatti a immagine e somiglianza della Fonte Creatrice” più di qualsiasi altra creatura.

Nutrire dentro di sé un talento e scegliere di concepirlo e metterlo al mondo non può che essere una pratica buona per ognuno di noi. Mostrare la propria luce interiore a noi stessi e agli altri, laddove, tra i vari talenti che possediamo, c’è quello inerente alla nostra missione, non può che arricchirci e portare entusiasmo e beatitudine nella nostra vita.

Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono. Lo scopo della vita è quello di regalarlo – (Pablo Picasso).

Durante il 25 di Dicembre è possibile focalizzarsi su questo o più talenti per poi accudirli e nutrirli durante i 12 giorni a seguire. Alla fine di questi 12 dì, si aprono per noi le porte di una vita che, se vogliamo, può essere nuova e bella non perché migliorata all’improvviso ma perché abbiamo deciso di porre attenzione ad un qualcosa di fondamentale per il nostro Essere e che mai abbiamo considerato prima d’ora. Grazie all’energia del Nuovo Sole e alle vibrazioni delle 12 notti, durante le quali quest’anno sono previste anche le frequenze apportate da grandi congiunzioni, come quella tra Giove e Saturno, che non avveniva da 400 anni, nonché la presenza precedente delle Geminidi, Stelle Cadenti luminosissime.

Abbiamo tutto quello che ci serve a portata di mano, anzi… a portata di cielo.

– Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola – (Come in cielo, così in terra) (Ermete Trismegisto).

Non sprechiamo questo periodo incredibile dalle energie molto significative per noi e la nostra Essenza. Prepariamoci a un anno diverso, a un anno in cui potremmo far germogliare ciò che davvero siamo, le nostre qualità più nascoste o celate a causa della paura del giudizio degli altri. Potremmo splendere. Possiamo splendere. Ovviamente sarà difficile aspettarsi il miracolo in un sola volta, per un solo Natale, ma se prendiamo l’abitudine di seminare in noi tutto ciò per emanare la nostra luce ogni anno, allora, ogni anno, essa sarà sempre più grande.

E allora trasformiamoci nella tredicesima Dea o nel tredicesimo Dio e dopo l’ultima notte iniziamo noi, pregni di tutte quelle frequenze magiche, delle quali la Sorgente Divina ci ha forniti.

Sii luce, lascia divampare la tua scintilla.

Prosit!

Come, senza accorgertene, ti distacchi da Madre Natura

ESSERE UNO

Molte persone, sovente, mi dicono – Io amo la Natura! – e, solo su questa frase, ci sarebbe da aprire un dibattito abbastanza importante, in quanto viene pronunciata quasi come a distaccarsi dalla Natura. Come se la Natura fosse una cosa (da amare) e noi un’altra. In realtà noi siamo Natura. Amare lei significa amare noi stessi, per forza, e qui le cose iniziano a complicarsi.

Ma l’argomento che voglio affrontare oggi è un altro perché, senza rendercene conto, ci distacchiamo da Madre Terra anche in altri modi, molto più di quello che crediamo.

La onoriamo, la difendiamo, creiamo dei veri e propri movimenti a suo favore ma non ci accorgiamo che basterebbe vivere un po’ di più come Lei, sentirsi Uno, per nutrire il suo Essere e farlo divampare. Per essere Lei. Un tutt’uno con Lei, in simbiosi. Per ingigantirne l’energia. Per renderla ancora più potente.

NON C’E’ TEMPO

Ora, io mi rendo perfettamente conto che, nel nostro mondo, siamo obbligati a vivere con dei “tempi”. Dei tempi che piante e animali non hanno. Siamo costretti a mangiare ad una cert’ora, anche se non abbiamo fame, perché poi sennò fino a sera non possiamo più farlo. Siamo costretti ad andare ad una certa velocità. Dobbiamo essere dinamici, dobbiamo sopportare molte cose e questo ci rende stressati e nervosi, mi rendo conto di tutto, ma è anche vero che dentro di noi, nel nostro mare interiore, non ci sono ostacoli e che almeno un po’, anche solo un pochino, potremmo provare a renderci il più possibile suoi figli – figli di Madre Natura.

Siamo l’emanazione dell’Universo più completa e perfetta che l’Energia Cosmica abbia estrapolato da se stessa. Siamo Esseri superiori, pensanti e dotati della sua stessa onnipotenza ma queste parole possono apparire esagerate seppur vere. Non sarà esagerato, invece, cercare di renderci davvero creazioni della Terra e godere così (soprattutto) dei suoi benefici.

L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo
(Giordano Bruno)

Libero. Libero come un animale selvatico, come un fiore che non è condannato all’invidia, come una pianta mossa dal vento, come il mare che governa gli animi di molti.

LA GIOIA VIVE NELLA LIBERTA’

Quando qualcuno è convinto di amare la Natura – sopra ogni cosa -, in verità non bada al fatto che egli stesso si sta distaccando parecchio da lei. Non accade sempre ma molti individui cadono in questo tranello.

Non basta andare a dormire come le galline e alzarsi all’alba per dire – Io vivo in base alla Natura -.

Essere in simbiosi con Lei e sentirsi Lei (come dovrebbe essere) significa anche:

– LASCIAR ANDARE. Noi non lasciamo mai andare. Restiamo aggrappati alle nostre cose, al nostro passato, ai nostri affetti. Restiamo legati alle situazioni, ai modi di fare, agli schemi mentali. Ai ricordi, anche se tristi. La Natura sa abbandonare ciò che non gli serve più, lo sa anche eliminare del tutto, quasi severamente, e si rinnova di un qualcosa di ancora più bello.

– CAMBIARE. Ogni cosa in Natura muta. Sempre. In un costante e perpetuo ciclo. Ogni cosa è diversa, imperfetta, bellissima. Noi siamo totalmente restii al cambiamento. Il cambiamento ci spaventa, ci fa male, abbiamo una paura folle del cambiamento. Tutto, della nostra esistenza, deve sempre restare così com’è altrimenti guai.

– VIVERE SENZA ASPETTATIVE. La Natura gode di quello che è letteralmente chiamato Amore Incondizionato. Non si aspetta nulla. Esiste e basta e dona il meglio di sé, in totale purezza, senza aspettarsi nulla in cambio. Non si muove in base ad un riscontro. Non offre in base ad una determinata risposta che dovrebbe arrivare. Non spera. Non attende l’azione di terzi. Lei E’. Focalizzandosi sulle aspettative si soffre molto. La delusione inizierà a governare in noi e la tristezza, nei confronti della vita, prenderà presto il sopravvento.

– SAPER ASPETTARE. Aspettare con gioia, senza rammarico. In serenità. Essere pazienti. Essere coscienti che tutto ha un tempo e che tutto ha un giusto tempo. Nella materia le cose sono lente e pesanti, è inutile affannarsi e disperdere energie dove serve solo attendere nascite. Ogni cosa ha un suo momento, lo si vede chiaramente nelle stagioni. Le stagioni sono periodi dei quali non sappiamo minimamente nulla e mai ci comportiamo come una stagione quando invece, se questo tempo esiste, ed esiste in quel modo, c’è un perché. La nascita, il vivere, il trionfo, la stasi, la morte, la rinascita… nulla di questo culliamo nel nostro intento, verso quello che siamo o che potremmo essere.

– ACCETTARE. La totale accettazione della Natura non ci appartiene. Potrebbe appartenerci ma prevalgono i sentimenti della rabbia, della vendetta, del dispiacere, del fastidio, etc… Non riusciamo ad accettare laddove, come accettare, non s’intende sopportare, ne’ rassegnarsi ma accogliere come nostro ciò che sta accadendo ed eventualmente trasmutarlo con amore e coscienza. Altrimenti è solo un generare dolore. La Natura accetta ogni cosa e brilla sempre più forte di prima.

Devi prima ardere se vuoi brillare – (Mikhael Aivanhov)

LA TOTALE BELLEZZA

Potrei andare avanti con altri esempi ma sappiamo bene che la Natura è una grande Maestra. Il problema è che non teniamo conto dei suoi insegnamenti più profondi. Quelli che vediamo di meno, pur sentendoli dentro di noi a volte anche impetuosi e che scalciano per essere ascoltati.

Ogni volta che ti comporti in modo contrario alla tua Natura ti allontani anche da Madre Terra. Quando hai bisogno di piacere gli altri perché non ti ami abbastanza, quando vorresti che il tuo collega venisse licenziato, quando vedi problemi anche dove non ci sono, quando manipoli le persone a tuo piacimento, quando non sai vedere oltre… sei in totale disaccordo con il Creato. Stai vibrando in frequenze non contemplate da lui e, pertanto, sei “fuori”. Fuori dal Regno, fuori da un disegno divino, stellare.

Certo, so a cosa stai pensando: che le piante non hanno sentimenti come noi, che gli animali non hanno una ragione come noi, che le pietre, il cielo e i torrenti non provano le nostre emozioni.

In realtà, all’interno della scintilla divina che ti ha creato, hai molto più potere di tutto questo. Sei solo schiavo della tua Mente, un sacro dono che spesso mal utilizziamo. Se ti alleni ad ascoltare la voce dell’Anima, che non è altro che la voce del Cuore, tu puoi vivere ancor meglio di qualsiasi altra creatura.

Sempre senza esagerare e fare i fenomeni, che non ci siamo nemmeno abituati, proviamo comunque a nutrire queste doti. Poco per volta. Possiamo imparare a non aver paura del cambiamento, ad esempio, o a farci traumatizzare di meno da lui. Possiamo farlo. E, se impariamo, ne va del nostro benessere.

Prosit!

Il vero significato del numero 666 – il percorso dell’Evoluzione

In tempi antichi i simboli erano molto più usati di adesso. Si usavano per definire un gruppo di persone, una filosofia, un evento o per abbreviare paragrafi dal momento che tutto veniva scritto a mano e non poteva essere fotografato. Simboli ma anche numeri, o lettere, o segni. Nascevano allo scopo di tradurre determinati messaggi e, la maggior parte delle volte, si trattava di messaggi positivi dal momento che erano più i maghi bianchi a voler trasmettere ai posteri che non i maghi neri, avidi di ciò che sapevano.

Simboli che divennero, col tempo, una vera ricchezza in quanto nascondevano risoluzioni su un particolare potere appartenente all’Essere Umano. Un potere che ancora oggi è cosa nostra ma che ci è stato sempre tenuto nascosto. Non voglio però trasformare questo articolo in uno scritto di magia, al quale in molti potrebbero non credere. Voglio parlare in modo più storico, più reale; o reale per lo meno per le testimonianze che abbiamo risalenti dal passato. In pratica, tra queste righe, intendo anche consigliare che a volte bisognerebbe leggere di più, informarsi, studiare, anziché pendere dalle parole che ci sono state dette definendole come realtà assoluta. Per argomentare questo discorso userò un temutissimo numero ma potrei scrivere di molto altro perché, la cifra della quale parlerò oggi, non è la sola ad essere stata traviata nel tempo da chi forse ha voluto passarci altri messaggi. Da chi forse ha preferito inculcarci paure anziché potenza e sicurezza. Da chi forse ha voluto tenerci schiavi, o comunque esseri spenti e privi di libertà, anziché grandi e immensi quali siamo e con diritto di magnificenza.

E allora prendo come esempio il temutissimo numero 666 conosciuto da quasi tutti come: il Numero del Diavolo o della Bestia. Alcuni ci scherzeranno su ma vi garantisco che esistono persone che ne hanno realmente paura. Una paura completamente infondata. Se solo sapessero… sicuramente vivrebbero meglio!

Il 666 può comparire nella nostra vita. Un numero di telefono, la targa di un’auto, un tagliando. Oggi poi, tutto è un numero. Ebbene, questi individui, fanno qualsiasi cosa per modificare tale cifra qualora gli capitasse e non li giudico, perché so che i timori possono diventare veri spaventi o ansie, ma vorrei tranquillizzarli.

666 tre volte 6. Proviamo subito, per non farla troppo lunga, ad analizzare quindi il 6 così importante, evidentemente, da venir scritto per ben 3 volte. 3, il numero perfetto.

Esiste un importante collegamento tra i numeri 3, 6 e 9.

Per spiegare il 6, cosa che farò immediatamente, devo però prima dare una nozione importante da tenere a mente che riguarda il numero 9 e cioè questa: il 9 è il numero dell’Amore. Un Amore visto come amore incondizionato e divino, universale, ovvero come forza primordiale, apice dell’elevazione: unica grande potenza dell’Universo e del Cosmo. – L’amor che move il sole e l’altre stelle – (Dante Alighieri) cioè che può tutto.

Il 9 simboleggia questo perché ha una forma simile ad una spirale, emblema da sempre, anche per Celti e Egizi e altre popolazioni, di “rinascita” e ciclo della vita. La spirale doppia è proprio l’unione tra 6 e 9 anche se spesso viene usata quella semplice o viene persino suddivisa in base alla sua rotazione. La spirale doppia è simile all’8 numero indiscusso dell’Infinito. Ri-nascere, nascere ancora e poi ancora e poi ancora… il cerchio senza fine. All’infinito appunto come infiniti sono l’Universo e il suo ciclo.

Lo stesso emblema di Yin e Yang rappresenta un 6 e un 9 e, insieme, il Tutto.

Quando si parla di “rinascita” si intende l’avvicinamento a Dio, che non è il Dio con la barba bianca che il cattolicesimo vuole farci conoscere, ma è il Dio inteso come forza, bellezza e armonia cosmica universale, cioè Amore.

Torniamo al numero 6

Ma chi deve evolversi? Chi è che ri-nasce?

Ovviamente è l’Uomo. Vi dice niente la frase – Fatto a sua immagine e somiglianza? -… e questa non è religione ma capirete tutto a breve.

Il 6, quindi, simboleggia proprio l’Uomo come se fosse all’incontrario, cioè che deve capovolgersi (elevarsi) per arrivare a Dio. Questo capovolgimento ha facilitato la negativa pubblicità del satanismo vedendolo come – allontanamento da Dio -. Cioè l’opposto. Il male.

In realtà, si intende, come “contrario”, il seme che deve fuoriuscire, capovolgersi, nascere ed esplodere in tutta la sua manifestazione divina e meravigliosa, unendosi così a Dio =  forza, bellezza e armonia cosmica universale, cioè Amore.

Sta nascendo. Deve farlo. Sta simboleggiando la scintilla divina già esistente in lui che, nel suo percorso obbligatorio, andrà ad unirsi alla Fonte Madre (gira gira = spirale). Da 6 a 9.

Il 6 è simbolo dell’Uomo in assoluto e Gesù (che sia esistito o meno), visto come messaggio alchemico e spirituale (non cattolico, il cattolicesimo se ne è appropriato 1700 anni fa!) diceva – Io sono il Figlio dell’Uomo – perché l’Uomo è… Dio. Un essere divino. “Fatto a sua immagine e somiglianza” che racchiude forza, bellezza e armonia Cosmica. Energia Cosmica. L’Essere Umano, come tutta la natura stessa, ma l’Uomo ancor di più perché ha la Coscienza ed essa è la rappresentazione di Dio. E’ il Sé.

666 – 6+6+6 = 18

1+8 = 9

Ecco il percorso rappresentato in modo criptico e, alla fine, Dio-Amore. Basta decodificarlo.

Il 9, inoltre, è la fine, l’arrivo, nel senso che racchiude in sé tutti gli altri numeri. Tutti. Sono infiniti ma racchiusi tutti lì. 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 (immaginiamoli in cerchio). Quindi è il Tutto.

Occorre anche osservare che non è l’arrivo ad essere importante. Quasi non lo si considera. Si considera invece il noto percorso. Il cammino. Il cammino dell’evoluzione e della crescita personale. Il momento del 6, più che del 9.

3 volte 6 – il percorso e l’unione all’Amore perché tutto è Amore e tutto deve andare a finire lì.

Ovviamente è un discorso molto lungo e che contiene molti altri “segreti” ma non posso certo scrivere un libro oggi. Per aiutarvi a espandere la vostra conoscenza in tal senso, vi consiglio questo bellissimo ed esaustivo articolo che tratta anche altri temi interessanti rispetto al numero citato. Come la bellezza del sesso, vista come energia sessuale e quindi vitale della creazione. Come gli elementi naturali che ci appartengono: l’acqua, il fuoco, l’aria, la terra. Il tutto racchiuso in questo splendido numero: 666. L’articolo è questo: https://www.visionealchemica.com/uomo-666-sole-666/ io quindi mi fermo perché prima di terminare il post ho ancora due cosine da dire.

Quelle che noi oggi conosciamo come feste religiose con tutti i loro emblemi connessi: Pasqua, Natale, Epifania, Immacolata, etc… erano in realtà tutti riti pagani antichi, davvero utili e terapeutici per l’Essere Umano, e proponevano un vivere con la natura in modo unico. Stupendo e incredibile. Permettevano di usufruire delle forze del Cosmo e di guarire.

La Chiesa, attraverso il tempo, attraverso varie decisioni, attraverso studi o eventi come il Concilio di Nicea, per opera dell’Imperatore Costantino e le Bolle Papali in seguito che sono solo tra gli esempi più eclatanti, se ne è appropriata trasformandoli e gongolandosi nell’ignoranza della gente alla quale non veniva permessa neanche l’eventuale istruzione. Chi provava ad informarsi o a conoscere veniva bruciato vivo (per farla breve) e non mi riferisco solo alle famose streghe. Così, oggi, viviamo un Natale credendo sia il compleanno di Gesù Bambino quando invece non c’entra assolutamente nulla. Stessa cosa vale per simboli, usi, costumi, etc… li hanno fatti propri e ne hanno dato il valore voluto. Questo è scritto a livello storico, non lo dico io.

Se in qualche modo, nella vostra vita, vi capita il numero 666 provate a tradurre il suo messaggio anziché scappare a gambe levate. Vedrete che è un messaggio bellissimo.

Prosit!

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La bellezza dell’Uomo nei quattro elementi

– Storia di un lavoro alchemico che, ogni giorno, la natura compie –

E possiamo compiere anche noi essendo anche noi natura.

Sei un essere meraviglioso ma offuschi la tua meraviglia. Attraverso gli elementi che sono una tua emanazione, e osservando il loro lavoro, potrai intagliare la tua corazza e uscire in tutto il tuo splendore. Dal buio alla luce.

I quattro elementi: la Terra, l’Aria, l’Acqua e il Fuoco, come spiega il Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov, filosofo e pedagogo bulgaro che si è sempre interessato all’alchimia e alla spiritualità, rappresentano i quattro “corpi” dell’essere umano.

La Terra è il corpo fisico, l’Aria è il corpo mentale, l’Acqua è il corpo astrale (o emozionale, il cuore) e il Fuoco è il corpo spirituale.

Il sole permette all’aria di esistere e di muoversi, la quale, sul mare, creerà onde e queste onde, andranno a modellare gli scogli. 

Questo fenomeno è lo stesso che accade all’interno di un essere umano che vuole evolversi, modellando ciò che è, al fine di vivere il più possibile a livello spirituale che significa: vivere libero, riconoscendo e usando il proprio potere.

Come “libero” si intende non solo libero da molti sistemi nei quali ci tengono prigionieri ma significa soprattutto liberarsi dalle paure e dagli schemi mentali che ci opprimono e ci tengono schiavi. Es.: il timore del giudizio degli altri, la paura di non farcela, il comportarsi in un certo modo, etc…

Se ci affidiamo maggiormente al nostro corpo spirituale, esso modificherà la mente (il nostro più grande e severo tiranno) la quale, piegata al nostro volere, permetterà al cuore di lasciarsi andare e questo inciderà sulla nostra parte fisica, sia dal punto di vista salutare che del vivere fisicamente la nostra esistenza quotidianamente.

Ma come si fa ad iniziare questo giro? Ossia, come si fa ad affidarsi al nostro spirito?

Innanzi tutto serve riconoscerlo e credere alla sua esistenza. Vuol dire accettare che c’è qualcosa di ben oltre, al di là di quello che pensiamo di essere. Vuol dire accogliere e convincersi dell’idea che non siamo solo corpo e se queste possono sembrarti solo fandonie, non potrai mai iniziare un percorso di evoluzione atto al tuo proprio benessere. Ciò che ti sto dicendo non è una mia invenzione. Puoi documentarti, molti ne parlano, esistono prove scientifiche se è questo che cerchi ma… sono tutte cose che non ti servono e potrebbero mentirti. Dentro di te hai il tuo “sentire” e lui non sbaglia mai. Forse, è proprio quello che ti ha fatto porre mille domande nella tua vita.

Se hai voglia di credere in questo inizierai per forza a nutrire questa tua parte che finora hai tenuto nascosta senza saperlo. Nutrendola essa si ingrandirà e, prima o poi, si mostrerà a te in tanti e diversi modi. All’inizio ti stupisce e ti emoziona fino al momento in cui, totalmente cosciente, la fai tua.

Affidandoti a lei e comprendendo di essere quel “di più” potrai osservarti in modo diverso adesso e, attraverso l’osservazione, potrai modificare i tuoi comportamenti. Il tuo carattere, quando ti fa compiere qualcosa di negativo (parole, azioni, emozioni, pensieri…) non fa del male solo a chi ti sta vicino ma fa del male soprattutto a te stesso. Così facendo puoi migliorare le re-azioni della tua macchina biologica e invece che muoverti sempre guidato dalla paura potrai agire padrone di te o guidato dall’amore. Siamo sempre e costantemente tutti guidati dalla paura. Questo non significa essere codardi o tremare vistosamente.

Abbiamo paura di dire ai nostri genitori che non andremo a mangiare da loro, paura di non arrivare a fine mese con i soldi che abbiamo, paura del nuovo, del cambiamento, di cosa gli altri possono pensare, della malattia, della reazione altrui, di non essere all’altezza, di non piacere, di confessare i nostri sentimenti e potrei andare avanti all’infinito.

Queste e altre paure ci conducono nella vita, per mano, dal mattino alla sera e sono deleterie. Possono ingigantirsi divenendo malsani meccanismi che ci trattengono prigionieri. Lo si vede nella menzogna, nell’invidia, nell’accidia, nella sottomissione, nella fuga, nella collera, nella presunzione… infinite sono le figlie della paura madre di tutte le emozioni/azioni negative.

Quello di cui ti sto parlando è un lavoro alchemico ed eroico perché difficile da fare. Devi essere costante e metterci tutta la tua buona volontà ma il premio che riceverai sarà enorme, di indescrivibile bellezza. Sarà la tua rinascita in quella che potrai considerare la perfezione di te stesso intesa come – piacerti – e vivere amandoti libero da ogni catena.

 

Prendi la forza che hai dentro e domina i tuoi demoni. Trasmutali in meraviglia. Fai dei tuoi vizi un punto di forza, amerai te stesso e il creato, riempiendo di gioia anche chi può beneficiare della tua irradiazione. Cambiare le tue debolezze in trampolini di lancio anziché cercare di nasconderle dietro a ipocrisie, maschere o nuovi look, è stato per me terapeutico e immagino possa esserlo per molti.

Se vuoi approfondire questi concetti e imparare a modellare cosa sei puoi leggere il libro “Il Lavoro Alchemico ovvero la ricerca della Perfezione” (Omraam Mikhaël Aïvanhov).

Ti auguro un buon cammino.

Prosit!

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La Tiroide: ghiandola del volere

LA TUA OPINIONE CONTA POCO

Nella vita ti hanno in qualche modo fatto sentire inutile? Ti hanno zittito, bloccato, impedito? Ti hanno messo all’angolo facendoti capire che era meglio tu stessi muto e buono, oppure ti hanno persino molestato sessualmente obbligandoti a tacere. Ti sei sentito inferiore? Con problemi che gli altri non avevano? Ti sei sentito escluso?

Se ti è accaduto uno o più esempi di quelli che ho riportato, è facile che oggi tu abbia problemi alla Tiroide, la ghiandola dell’equilibrio, perché non hai saputo agire di dovere a questi affronti. Non è un problema, puoi sempre rimediare. Dove non è riuscito ad uscire il tuo Essere, in modo equo, hai messo delle toppe che però, a lungo andare, hanno nuociuto al tuo benessere. Il tuo Essere ha dovuto nascondersi, accettare di buon grado, soffocare la propria natura, per restare vivo in questo mondo. O si è dibattuto, fuoriuscendo feroce, sentendosi comunque sempre sottomesso. Ma se vuoi essere davvero te stesso puoi farlo, e dovresti. Per questo la chiamo “la ghiandola del volere” più che dell’equilibrio, pur essendo amministratrice dell’armonia che scorre in noi.

La Tiroide, situata nel centro della gola, è la ghiandola endocrina che secerne diversi ormoni fondamentali per il nostro corpo e il nostro stato di salute e si occupa di controllare la nostra crescita, la nostra temperatura, il nostro metabolismo, insomma, funzioni vitali assai importanti. Amministra il flusso energetico dell’individuo, per questo è bene che sia tutto equilibrato.

LA TRISTEZZA SI DEPOSITA SUL FONDO

Ma… quando qualcosa, nella nostra vita, a livello intrinseco, non funziona come dovrebbe, non facendoci esprimere la nostra vera personalità, chiudendoci in un angolo, la Tiroide inizia a dare problemi. Parlo al presente perché, tutto quello che ho elencato a inizio post, ha creato dei traumi dentro di te anche se forse non lo sai. Questi traumi, se non elaborati o trasmutati, in te esistono ancora e ti fanno essere quello che sei, ossia, una persona che probabilmente non viene più maltrattata ma cela in se stessa una tristezza di fondo, attendendo con brama di sentire dentro la vera e pura felicità. Come a chiedersi – Quando toccherà a me sentirmi pieno di gioia? -, – Quando potrò sentirmi totalmente soddisfatto e appagato nel mio profondo più intimo? -.

Il potere della parola, delle azioni e del nostro manifestarci verso gli altri risiede proprio nella Tiroide. Quanto reprimi quello che realmente vorresti dire o fare? Quante volte dai per scontato che tanto nessuno ti ascolterebbe? O, quante volte, attacchi per difenderti, convinto che altrimenti verrai ammazzato in partenza? Continuando a concimare questi pensieri che ti hanno inculcato, o che hai scelto come escamotage, stai atrofizzando la tua Tiroide che non può lavorare bene se asciutta e inaridita.

Lo so che eviti molte cose per non creare problemi o per assicurarti di essere così amato, o ancora per dominare ed essere obbedito ma, a questa maniera, soffre la tua Tiroide che è situata nella gola e riporta anche tutti i problemi del caso che spesso ho scritto (gola, collo, cervicali, etc…).

MIRA EL DITO

Un malfunzionamento della Tiroide lo si può notare anche alla base dell’unghia dell’alluce. Se questa zona presenta una macchia violacea, soprattutto se cerchiamo di inarcare il dito all’insù tirandolo con l’indice della mano, significa che la nostra ghiandola non è in perfetta forma. Magari è solo affaticata e appesantita. Per liberarla, e farla stare meglio, occorre provare ad essere realmente se stessi. Lasciandosi andare in quello che vorremmo dire o fare, a costo di mettere in evidenza difetti insopportabili che ci appartengono.

Così facendo rischiamo di andare a peccare dall’altra parte, dopo anni di silenzio, ma sarà anche un utile modo per trovare il nostro vero equilibrio. Dobbiamo invece darci una calmata, se siamo troppo aggressivi, e qui rischiamo invece di perdere il potere ma, ben venga, tanto è solo un potere fasullo, che ci siamo inventati per non soccombere, ma figlio di una svalutazione nei nostri confronti.

Chiediti cosa vuoi davvero e cerca di ottenerlo attraverso la voce e l’azione. È proprio del tuo volere che stiamo parlando! Liberati. Esprimiti.

Solitamente, chi ha problemi alla Tiroide reagisce in tre modi:

– non reagisce, soffocando tutto

– non reagisce per molte volte, poi sbotta in un modo assurdo

– reagisce sempre in modo esageratamente aggressivo

In nessuno dei tre casi, c’è equilibrio. Se tu invece impari ad agire in modo schietto e sereno, ogni volta, con assertività, il tuo modo di fare sarà più equilibrato.

SONO MEGLIO DI QUELLO CHE PENSATE (O CHE PENSO)

Magari hai solo voglia di considerarti migliore ma ti hanno insegnato che non vali poi molto e quindi ti accontenti di essere quello che sei senza neanche osarti di pensare al meglio per te.

Intanto però, nel tuo intimo segreto, qualcosa ti dice che in realtà non ti hanno mai capito, se non sono stati in grado di scorgere tanta bellezza, e questa lotta interna di voci ti opprime. A volte è la rabbia che prevale e non vuoi più parlare con nessuno. Altre volte la delusione di non essere piaciuto per come eri. Altre volte il fastidio, perché potevano quanto meno impegnarsi un po’ di più visto che non hai chiesto tu di venire al mondo.

Oh beh… in realtà lo hai chiesto eccome, e lo hai anche voluto, come spirito e prima di diventare corpo. E se oggi ti senti così schiacciato, forse sei voluto arrivare a questa esistenza proprio per sconfiggere questo tuo – non sentirti e non comportarti da essere divino quale in verità sei -. La tua Tiroide te lo sta dicendo. Permetti al tuo vero essere di uscire, non tenerti tutti questi “nodi in gola”.

Ogni facoltà inespressa genera un desiderio frustrato che scalpita nel tentativo di entrare in azione. Lo sai che la Tiroide ha la forma di una farfalla? E la farfalla è da sempre simbolo indiscusso di “rinascita”. Mi sembra che il messaggio sia chiaro. Ridona alle sue ali la polverina magica che le permette di volare e spicca il volo!

Lo so che vorresti anche leggere di Ipotiroidismo e Ipertiroidismo ma, per questo, dovrai aspettare il prossimo articolo. Intanto hai già il tuo bel da fare direi.

Prosit!

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Non aver paura del buio e del silenzio

LO STATO MAGICO

Non aver paura del buio e del silenzio. Non aver paura della tua solitudine. Di questa scura sensazione di essere solo. È la tua amica più grande, é lo stato basilare nel quale rinascerai a nuova vita, fidati di quello che ti dico. Fidati se ti dico che é uno stato magico ed é assolutamente a tuo favore.

Se non usi questo momento per lamentarti, per non accettare, per agitarti, per aver paura, bensì riesci a coglierne la bellezza, nonostante il timore che può far nascere dentro di te, ne uscirai migliore, più forte, più felice, più evoluto, più grande. Più connesso all’infinita e potente energia cosmica della quale siamo emanazione.

Prova a riflettere un secondo:

Un seme germoglia nel buio e nel silenzio.

Un animale, se ferito, per rigenerarsi, cerca il buio e il silenzio, visti come riposo.

In un uovo accade il miracolo della vita nel buio e nel silenzio.

Quando vieni concepito, vieni concepito nel buio e nel silenzio.

Le grandi bellezze nascono dentro, internamente, come sotto terra, per esplodere poi, in tutta la loro meraviglia, al di fuori.

Il buio e il silenzio ti permettono di osservare acutamente e attentamente ciò che va osservato e che, nel caos giornaliero, non riusciresti a vedere.

Nel buio e nel silenzio ci sei soltanto tu e nient’altro, e tu sei il guaritore di te stesso, l’unico e il solo grande Dio al quale devi credere.

Il tuo potere interiore è illimitato e soltanto attraverso la pace puoi comprendere di averlo, anche se ti verrà poi difficile metterlo in pratica.

É quando si cade in fondo al pozzo che si sente la voglia di sopravvivere e, in fondo al pozzo, ci sono il buio e il silenzio. Non odi nulla, non vedi nulla, non parli, non ti muovi, non hai azioni da compiere se non quella di creare la tua nuova vita come un vecchio alchimista chiuso nella sua grotta in totale segreto.

Un tempo, gli antichi saggi, cercavano scuri antri nel tentativo di non essere intaccati nemmeno dalle onde vibrazionali degli altri, per poter lavorare alla propria crescita personale nella più totale solitudine. Non dico che devi fare questo ma voglio solo mostrarti il loro intento e l’importanza che davano all’isolamento.

Lavora… lavora… crea la tua nuova realtà, attraverso le lacrime se vuoi, e la scontentezza, ma sono, in quel momento, gli strumenti che possiedi e puoi renderli utili a tuo favore. Non sei inquinato da nulla, niente ti disturba, niente ti distrae.

TUTTI POSSIAMO GODERE DELLA RESURREZIONE

Non aver paura del buio e del silenzio. Se ti è capitato un periodo assieme a loro è perché probabilmente sei pronto per salire un nuovo gradino. Tutto, in natura, prende vita nel buio e nel silenzio. La vita… – vita -… senti quanto é bella questa parola?

Sei una Fenice. Siamo tutti delle Fenici. “Post fata resurgodopo la morte torno ad alzarmi”

Risorgi dal grembo che ti sta tenendo suo. Non vuole farti del male, il male lo stai percependo tu. Lui vuole solo accudirti, proteggerti e coccolarti.

Se anziché dibatterti ascolti attentamente cosa ti sta dicendo, puoi sentire parole d’amore a te rivolte dentro a quell’oscurità che tanto ti sta spaventando. Quel nero che vorresti allontanare da te ti sta accarezzando amorevolmente. Lo so che vuoi la luce, che vuoi quello che tu consideri realtà ma, la vita, quella vera, si accende nel buio e nel silenzio come una scintilla. Non la vedresti se fosse al chiaro del giorno o tra il vociare chiassoso delle genti e dei tuoi pensieri.

Lì, dove ti pare di non aver più nulla, dove ti sembra di esser giunto alla morte, stai in verità uccidendo una parte di te per trasmutarla in qualcosa di migliore. Una parte di te che non ti ha permesso di vivere come l’essere divino che sei. Quella sensazione di angoscia é  un qualcosa di percepito dal tuo corpo, una macchina prettamente biologica, ma dove lei ha paura, puoi sentire la voce dell’anima che intende aiutarti a riconoscerti spirito. Cioè ciò che sei.

DOPO LA NOTTE ARRIVA SEMPRE IL GIORNO

Perché quando si ipnotizza una persona la si manda in uno stato di buio e di silenzio? Te lo sei mai chiesto?

Per poter riuscire a vedere ciò che in altri modi non si riuscirebbe, attraverso lei stessa.

Non temere, la luce tornerà e tu potrai assaporarla diversamente. Ne trarrai più benefici.

Ti stai trasformando. Una parte di te lo sta facendo e ha bisogno del buio e del silenzio per farlo. Proprio come staresti galleggiando nell’Universo.

In questo momento, attraverso le sensazioni che ti opprimono, sei molto più sensibile e quindi più connesso all’energia cosmica. Sfrutta questa situazione a tuo favore. Come? Ti basta amarla. Amarla anche se non ti piace, anche se pensi ti stia facendo male. Amala e accettala proiettando il tuo sguardo sicuro verso il bello. Cerca di avere fiducia che qualcosa di meraviglioso si sta preparando per te, sta per schiudersi dopo essersi sviluppato nel buio e nel silenzio. Prova soltanto e vedrai che così sarà.

Prosit!

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Il Demone di Mezzanotte

IL TRILLO DEL TELEFONO

Era all’incirca mezzanotte quando, qualche notte fa, una mia cara amica mi scrisse un messaggio che riportava le seguenti parole – Meg aiutami -.

Possono esserci casi, rari e con tanto di varie motivazioni complicate, in cui il soccorso può non avvenire ma, altrimenti, ad una richiesta di aiuto, occorrerebbe non rifiutarsi mai di agire. Diventa come una richiesta sacra ed è bene rispondere. Infatti ho risposto – Sono qui -. Lei avrebbe capito subito che in quel mio – Sono qui – c’era tutto. Tutto quello che potevo fare.

Mi chiamò e mi raccontò che, quella sera, il suo fidanzato l’aveva lasciata per un’altra donna. Questo può apparire un motivo banale, trito e ritrito, ma se continuate a leggere noterete svolte nuove.

DA OMBRA A LUCE 

Era parecchio tempo che la mia amica stava portando avanti questa storia sentimentale solo per paura di rimanere da sola ma, la sua anima, probabilmente, aveva deciso che in questa vita, il demone dell’attaccamento andava sconfitto trasmutandolo da ombra a luce. Oserei dire: da ombra divina a luce divina. Perché le ombre sono, a mio avviso, sacrosante e importantissime nonostante il dolore che possono recarci.

La mia amica avrebbe dovuto elevarsi e i mezzi che scelgono le forze più grandi di noi sono sempre strambi e spesso molto faticosi da accettare.

Non voglio dilungarmi però su queste trafile già conosciute e sul male che la mia amica stava naturalmente provando. Voglio centrare il discorso sul demone.

Ecco la sofferenza pervadere la giovane ragazza. Un panico potente le avvinghiava la gola, il dolore le contraeva lo stomaco e gli occhi strizzavano lacrime copiose. Le veniva da vomitare. Stava malissimo, mentre, dentro di lei, il demone, stava forse sghignazzando. Percepiva la fragilità di lei. Era convinto che presto lei si sarebbe cercata semplicemente un altro uomo, decidendo per la strategia del “chiodo scaccia chiodo” ma, questo, non significa sconfiggere un demone e lui avrebbe potuto continuare a vivere in quel nido di viscere divenendo sempre più grande e più potente. Non sarebbe “stato ucciso”.

Soffrire è troppo atroce, non ce la si fa e prendere pillole (cercare un nuovo compagno) è molto più comodo e appare anche più benefico. Non lo è. Può essere sollevante all’apparenza ma non è benefico.

La mia amica aveva infatti sottomano un ragazzo che, con molta delicatezza e senza invadere la sua intimità sapendola impegnata, le faceva la corte da qualche mese. Fu la prima persona che alla mia amica venne in mente (per salvarsi dal dolore) quando, tra i singhiozzi, mi pronunciò il suo nome.

Fermati! – le consigliai. La capivo. Quando si ha un forte mal di testa si prende subito una pastiglia e lei voleva fare la stessa cosa. – Fermati. Accetta questa tremenda sofferenza, falla vivere dentro di te. Ringraziala di esserci. Amala. È soltanto grazie a lei che puoi capire che hai un demone e, di conseguenza, vedendolo, puoi sconfiggerlo. Lei non è lì per farti male, non ne può nulla, ti sta solo mostrando -.

SFODERARE LE ARMI

E mentre la sofferenza la faceva piangere, il demone, sentendo la mia voce, iniziò a ribellarsi. Prese tutte le armi che aveva a disposizione nell’inconscio della mia amica e si fece ancora più grosso e più potente. Dalla bocca di lei iniziarono ad uscire parole di rabbia e disgusto nei miei confronti. Come potevo dirle quelle frasi io che le avevo sempre confermato di volerle bene? Si aspettava da me la coccola e, quella coccola, non stava arrivando. La mia amica si dibatteva contro di me lanciandomi strali d’odio e aggressività ma io non cedetti. Sapevo che non era lei a parlare e, proprio come Gandalf contro il Balrog dissi al suo demone – Tu di qui non puoi passare! -.

La frase che tanto ci fa ridere e che recita – Esci da questo corpo! – ha, in verità, un fondo estremamente reale e significativo nei confronti di un’emozione negativa che si tramuta in un mostro da combattere.

Cercando di emanare tutto l’amore che potevo, come unica arma, guerreggiai contro quella specie di entità maligna e vinsi. Vinsi però la mia battaglia, non la guerra. La guerra non era neanche mia ma della mia amica ed era lei che avrebbe dovuto combatterla. Nessun altro, al suo posto, poteva. Piano piano la mia amica si quieto’ e accettò di buon grado di seguire i miei consigli.

IMPARARE A GUARDARE OLTRE

Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita – (proverbio cinese)

Non volgete le spalle a chi è governato da un demone, non lo merita. Almeno nei limiti. Nessuno vi obbliga ad accettare il comportamento irrispettoso di qualcuno nei vostri confronti. Con questo post non voglio ne’ vantarmi, ne’ passare per Gesù Cristo l’esorcista ma semplicemente intendo far conoscere altri mezzi per soccorrere una persona in difficoltà.

Vedete, la maggior parte della gente, ad una richiesta simile, si preoccupa di proferire giudizi ben poco piacevoli sull’uomo che è andato con un’altra donna o si limita a coccolare la vittima che ora piange lacrime amare. Altri invece, ben poco empatici, non fanno altro che minimizzare la cosa come se nulla fosse accaduto. Poi ci sono quelli che si prodigano nel farti dimenticare. Gli amici quelli unici, tanto amati, che si preoccupano per te. Queste soluzioni, possono essere tutte utili e tutte vanno bene ma, quella persona che sta soffrendo, sta soffrendo a causa di un demone e occorre aiutarla anche a trovare le armi adatte per battagliare ad ottimi livelli.

Ad ognuno il suo percorso. Ognuno sceglie da chi farsi aiutare. C’è chi decide di andare dallo psicologo che userà i suoi mezzi, chi decide di andare dalla mamma che userà i suoi mezzi, chi decide di andare dall’amica del cuore che userà i suoi mezzi. Questa ragazza ha deciso di chiamare me e io ho usato i miei mezzi. Perché forse erano giusti per lei. In effetti mi conosce bene, non è che mi ha visto per la prima volta l’altro ieri.

L’ira che ha riversato su di me era semplicemente l’azione di una forza oscura, lei sapeva già come io l’avrei aiutata. In sostanza però, cosa bisogna fare?

IL MOMENTO DELLA TRASMUTAZIONE: ALLA CONQUISTA DELLA LIBERTA’

Il demone è come una droga. O meglio, un tossicodipendente che esige la sua dose. Senza toccare questo tasto che non mi trova competente lo utilizzo solo come paragone generico. Lui vuole quello che desidera ma noi, attraverso vari strumenti come quelli descritti da O.A.P.A. ( vedi art. https://prositvita.wordpress.com/2018/04/23/va-che-me-ne-sono-inventata-unaltra-si-chiama-o-a-p-a/ ) vi consiglio di leggerlo, non glielo diamo. Praticamente possiamo aiutare l’altro conducendolo in O.A.P.A. e tenendogli la mano anche se farà tutto lui. Nel mentre, essendo noi più esterni e più forti, non dobbiamo farci spaventare, sopraffare, abbindolare, rattristare dal demone di chi abbiamo di fronte.

Quella notte, la mia amica, dichiarò guerra al suo demone. Per ora sta tenendo testa egregiamente, nonostante varie ferite, ma non posso dirvi come finirà. Posso però assicurarvi che, se porterà a buon fine la sua lotta, si troverà a vivere una nuova vita. Una vita bellissima e soprattutto percepirà un senso di libertà enorme che non si comprende fintanto che si è legati da un demone.

Questo possiamo offrire all’altro oltre al solito aiuto: la Libertà. Quella più vera, più intrinseca, più sana.

Prosit!

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Nati! Un lieto Evento e la Runa Beorc

Quale miglior evento poteva confermare la mia rinascita se non l’apparizione di due splendidi pulcini di Tortora? Esatto, proprio di fronte alla mia finestra, a due metri da me. Non sono fantastici? Che tenerezza! E come pigolano quando hanno fame! Sembrano piccole porticine da oliare.

Oh! E’ stato esilarante ed eccitante osservare, giorno dopo giorno, tutto ciò che ha dato vita a questo gaio dono di Madre Natura. La preoccupazione, ad esempio, verso le Gazze malandrine che volevano distruggere il nido (lo so, è la natura, e ha le sue leggi, ma devo ammettere che mi ero così affezionata a mamma Tortora che mi sarebbe dispiaciuto fosse accaduto qualcosa a lei o ai suoi piccoli). La costruzione della tana, anche da parte di papà Tortora, molto premuroso devo dire.

In principio hanno provato a farlo su un’antenna, sopra al tetto, poi, dal momento che il posto non era probabilmente idoneo, rimaneva troppo scoperto o troppo alto, si sono andati a infilare sotto a questo poggiolo, sopra a dei cavi, in casa della mia amica P.

La zona non è infatti per niente romantica con tutto quel fil di ferro ma la mia dirimpettaia ha un magnifico giardino e la nuova famigliola è felice ed è davvero uno splendore. Non potevano scegliere luogo migliore. P. ha anche contribuito al loro mantenimento offrendo del cibo ai genitori stanchi ed è riuscita a far allontanare tutti i predatori con tanto di scopettone.

Una mattina, mentre ero in casa intenta nelle faccende domestiche, mi arriva un suo messaggio “Ciao! Hai notato il lieto evento davanti alla tua finestra? Le Tortorelle hanno depositato le uova!”. Che felicità! Insomma che siamo diventate zie. Io da davanti, come un vero birdwatcher, lei da dietro, come un addetto alla sorveglianza, passiamo le giornate ad ammirare i piccoli implumi crescere sempre di più.

Dopo che un caro amico mi ha regalato come ciondolo la Runa celtica Beorc, simbolo della Rinascita e collegata alle Stelle, ai Lapislazzuli e alla Sodalite, ecco questa ulteriore conferma di “nuova vita”. Dopo un periodo infatti abbastanza difficile sono davvero rinata e sono tornata ancora più in forma di prima. Ogni volta che la vita ci mette a dura prova, possiamo osservare come il Cosmo attorno a noi, si presti a farci intendere che c’è in atto una nuova origine che ci riguarda.

La parola Beorc significa – Albero di Betulla – e, la Betulla, è proprio l’emblema della Rinascita. Il messaggio di questa Runa pertanto è: LASCIA CHE LA TUA VERA NATURA SCONFIGGA LE FALSE SEMBIANZE. RINASCI A NUOVA VITA. E direi che è davvero bellissimo.

La Tortora, come moltissimi altri animali, ha la sua espressione (meravigliosa peraltro), cioè simboleggia l’eternità del sentimento e, questo sentimento, è l’Amore. L’Amore che dura per sempre, l’Amore che ci arricchisce e ci evolve, che continua a vivere anche dopo la morte perché, come vi dico spesso, una cosa viva non può morire. L’Amore e la fedeltà, sua compagna, che non è da vedere solo nei confronti di un partner ma anche nei confronti di noi stessi. Amare noi stessi sopra ogni cosa, sempre, per poter così donare Amore a tutto il Creato. Amarsi per vivere al meglio, per tuffarsi nella felicità più vera, per co-operare con l’Universo e sentirsi intrisi di entusiasmo.

Occorre osservare gli avvenimenti che ci accadono davanti ogni giorno. Le Grandi Forze del Cosmo utilizzano questi mezzi per comunicare con noi. Siamo un tutt’uno con esse e possiamo comprenderli se prestiamo attenzione. E’ l’unico modo che hanno per permetterci di leggere le pagine della nostra vita che, essendo dentro di noi, e dentro l’inconscio, non riusciremo a vedere.

Ascoltate quello che ha da dire a tal proposito Gian Marco Bragadin, autore di diversi libri e ricercatore spirituale, è davvero stupefacente.

A tutto questo ci si può credere come no, ma ciò che è indispensabile è il nostro intento. Che cosa “leggiamo” in quell’avvenimento? Se vogliamo arrivare alla conoscenza e alla comprensione le Grandi Leggi ci aiutano. Ci offrono dettagli, premonizioni, se vogliamo chiamarle così, ci offrono scritte da leggere e da interpretare per poter capire e imparare anche a scegliere la strada giusta.

Reputo questa manifestazione uno splendido messaggio simile a quello dei gabbiani che mi accadde qualche tempo fa e che descrissi qui https://prositvita.wordpress.com/2016/10/27/i-gabbiani-mi-parlano-cosi-sento-il-mio-chiacchiericcio-mentale/

Dobbiamo guardare il mondo attorno a noi, ci appartiene, ne facciamo parte, non ne siamo al di fuori e lui non è al di fuori di noi, palpita assieme al nostro cuore e allo stesso ritmo. Quel mondo siamo noi, è vita, è la nostra vita. Non possiamo sottovalutarlo e considerare gli episodi che si presentano alla nostra vista come situazioni singole e distanti da quello che siamo. Siamo il Tutto con L’universo. Siamo l’Uno. Nel Male e nel Bene.

Se nel prossimo vedi il buono, imitalo. Se nel prossimo vedi il male, guardati dentro – (Confucio).

La stessa cosa vale per gli avvenimenti non solo per le persone come dice Confucio. Se vedi una bella situazione c’è gioia in te ma se ti ritrovi ad essere osservatore di una brutta scena, cerca di capire che cos’hai dentro: Rabbia? Tristezza? Angoscia? Paura? Cosa ti sta mostrando? Qual’ è l’emozione primaria che ti scaturisce dentro?

Quando incontri il buono imitalo. E’ giusto ma, come il negativo, anche il positivo, quando lo incontri è perché ti appartiene, quindi sii gioioso e grato per gli splendidi avvenimenti che la vita ti regala e ti mostra sul suo speciale palcoscenico.

Buona crescita piccole Tortorelle! E buona vita anche a tutti voi!

Prosit!

Quel che ci riserva questa Benedetta Primavera

La Primavera è una delle quattro stagioni dell’anno e la riconoscono prevalentemente le popolazioni che vivono nelle zone temperate.

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Vivere la Primavera significa notare un cambiamento climatico rispetto alla stagione precedente, significa notare il rinascere della Natura attorno, dopo il riposo invernale, e percepire anche in noi stessi dei rinnovamenti che spesso sottovalutiamo o, peggio ancora, definiamo come disturbi e malesseri.

In realtà li accusiamo proprio così perché non ci sentiamo nel pieno delle nostre forze. Dovremmo però ragionare su una questione molto semplice: quando un neonato nasce ed esce dal ventre materno per affrontare il nuovo mondo, questa sua nuova vita, si sente alla grande e meravigliosamente bene? Direi proprio di no. E’ impaurito, infreddolito, i polmoni iniziano a bruciargli, gli occhi gli fanno male. Sente una nuova aria, una nuova atmosfera intorno a lui. Sente anche il vuoto intorno a lui. Non ci sono più le pareti materne che per nove mesi lo hanno accolto e avvolto. E’ tutto strano.

Noi, ormai adulti, di certo non sentiamo più queste sensazioni ma qualcosa di più leggero e affine si.

Perché la Primavera, è per tutti una specie di Rinascita.

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Per quello che riguarda l’Astronomia e il nostro Calendario (nom. Giuliano), la Primavera inizia il 21 di Marzo con l’Equinozio di Primavera e finisce il 21 Giugno, giorno del Solstizio d’Estate per lasciare il posto appunto alla calda stagione. In realtà, per gli effetti che la Primavera, può regalarci o farci subire, non ci sono date così precise ma, più o meno, possiamo tenerne conto.

Tenerne conto perché? Perché come ho detto, ci stiamo preparando a rinascere e abbiamo la possibilità di farlo al meglio.

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Bisogna innanzi tutto sapere che proprio il mese di Marzo, prende il nome dal Dio Marte (Mars), o Ares per i Greci, e viene riconosciuto come il mese del Pianeta Marte (Martius).

Il Dio Marte, Dio delle guerre e delle battaglie, di… tempi incerti alla ricerca della sicurezza più vera.

Horses Pulling Chariot In Sky

Può accadere tutto questo anche negli animi, può accadere quindi in noi. E’ una ricostruzione naturale e non solo un “cambio di stagione”.

Il Dio Marte, conosciuto anche come vittorioso modello di conquista attraverso duelli cruenti e uccisioni (e da lì la rinascita per alcune filosofie) era anche, per la mitologia Romana, il Dio della fertilità. Se pensiamo a Marzo pensiamo alla pioggia, pensiamo a ciò che è il liquido seminale per la Terra.

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Persino il simbolico spargimento di sangue di Ares lo era e, non a caso, in alcune culture, il sangue veniva versato al suolo affinchè, attraverso esso, Madre Terra venisse fecondata. E dalla fecondazione si sa, qualcosa nasce.

Tutto avviene attraverso processi che possono impiegare tempo e apparire anche poco simpatici (soprattutto per quello che riguarda il nostro organismo all’interno del quale qualcosa sta nascendo, si sta modificando).

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Per una pianta, far sbocciare fiori, che noi vediamo come bellissime opere d’arte naturali, è in realtà una gran fatica che eviterebbe volentieri ma, se lo facesse, non avverrebbe la riproduzione. Non ci sarebbero più piante. Questo è il senso.

Ciò che intendo dire è che, quello che percepiamo come sintomo negativo e di malessere non dovrebbe permetterci solo ed esclusivamente lamentele ma anche riflessioni. Cosa stiamo producendo? Cosa in realtà stiamo sviluppando o cosa stiamo “aggiustando”? Eventuali emozioni negative che abbiamo potuto provare durante il pre-Primavera, probabilmente adesso stanno andando via. Ma come vi ho già detto, un’emozione diventa fisica e reale nel nostro organismo solo dopo esser stata elaborata. Perciò percepibile fisicamente dopo averla vissuta. Oppure ancora, si scoprirà in futuro, ne stiamo “partorendo” delle nuove.

E’ inoltre importante sapere che, in questo particolare periodo, regna sovrana la sensibilità. Tutto è più sensibile non solo noi: l’atmosfera, l’emozione, il Pianeta, la forza universale. Saremo più sensibili anche verso gli eventuali benefici (di alimenti, di pensieri, di attività,…) che, se utilizzati al meglio, riusciranno a giovare il doppio. Noi saremo più sensibili verso le loro virtù e loro più potenti verso di noi.

Se abbiamo passato un periodo un po’ brutto ad esempio, concentriamoci sulla nostra ricostruzione. Meditiamo, ragioniamo, pensiamo, sforziamoci di sorridere anche se non dovrebbe essere uno sforzo! Ma svuotiamo però anche la mente da tutto quello che non ci serve. “Pulizie di Primavera” avete presente?

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Prendiamone atto ma soprattutto vogliamolo! E’ come se i nostri pensieri acquisissero potenza. Realizzassero con più facilità ciò che noi vorremmo. Per cui approfittiamone. Così dovrebbe essere vissuta la Primavera. State all’aria aperta, fatevi aiutare dalle forze della Natura. Toccatela la Natura, passateci del tempo assieme. Respirate la sua aria, nutritevi dei suoi prodotti così sani e così portentosi. Riequilibrate il vostro spirito e il vostro fisico.

Desiderate dimagrire o risanarvi? Sconfiggere quella preoccupazione? Allontanare quei pensieri negativi? Ottenere ciò che sognate? Questo è il periodo giusto. E io vi auguro di passarlo al meglio.

Prosit!

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