Se ho un Dente Cariato non Valgo molto…

Premetto che la Carie nei denti giunge per tanti fattori, soprattutto a causa dell’alimentazione. Un’alimentazione non sana, in prevalenza ricca di zuccheri e comprendente bevande dolci, gassate o alcoliche. La saliva anche ha il suo ruolo, così come varie abitudini poco salutari in genere, una povera igiene, la posizione della dentatura nel nostro organismo a contatto con gli agenti esterni e occorre tenere presente pure dell’ereditarietà.

Detto questo però, anche per la Carie, che è la distruzione delle ossa e dei denti, la Psicosomatica offre la sua versione.

A corrodere il dente pare quindi essere la svalutazione che diamo a noi stessi. Se ci riteniamo poco attraenti, o poco intelligenti, o poco istruiti, questo senso di inferiorità distrugge i nostri tessuti duri. Nella bocca, in particolar modo.

Consuma le nostre fondamenta solide (scheletro – le ossa infatti sono il nostro sostegno, senza quelle saremmo flosci, adagiati al suolo come una poltiglia). E siamo noi a sgretolarle. Nasciamo con rinforzi sani e forti ma, via via che passa il tempo, a causa dell’immagazzinare messaggi negativi che ci arrivano dall’esterno, e non avendo quindi fiducia in noi stessi, impariamo a ragionare su di noi come questi messaggi ci hanno insegnato.

Ad esempio, se nostra madre ci ha dato poco affetto, bisogno primario per il bambino, e ci ha quindi comunicato di conseguenza – Non ti voglio, sei inutile, non vali niente, non mi hai riempito la vita, non ti amo, non mi fai del bene… – sarà normale che in noi si instaura il credo del non essere abbastanza. Del non valere. Del non essere importanti. Basandosi su queste teorie, senza riuscire ad amarsi profondamente e sopra ogni cosa, permettiamo a questi input di fare il loro gioco, concretizzandosi anche da un punto di vista fisico e quindi attraverso la malattia o un disturbo.

Ogni sintomo è un messaggio – (Claudia Rainville)

E’ attraverso la pelle che diventiamo degli esseri in grado di amare, non s’impara ad amare sui libri, ma essendo amati –  (Asley Montagu). Sì, e soprattutto s’impara ad amare noi stessi. Se io sono stata amata, di conseguenza penserò e mi convincerò di essere importante, ossia di meritare amore. Sarà ovvio per me meritare amore e lo riceverò. Sono degna dell’amore che provo e che riscuoto. Mia madre mi ha dato amore perché lo meritavo, o perché lei ne aveva bisogno, fatto stà che VALEVO. Sono STATA VISTA da lei.

L’auto-Svalutazione, si presenta in infiniti modi al nostro cospetto e sono sempre situazioni dolorose e inaccettabili. Occorre porre rimedio. E, nel caso specifico della Carie, non solo andando dal dentista ovviamente.

Anteponete il vostro valore a quello degli altri, riconoscetevi adatti, belli, meravigliosi, nonostante tutti i vostri difetti. Siete un’opera d’arte di gran pregio. E non è chi vi sta attorno che ve lo deve dire o dimostrare. Dovete concepirlo in voi. Dovete “sentirlo”.

Amatevi di più e consideratevi all’altezza. Nessuno è più di voi. Nessuno in passato o in futuro è stato o potrà essere come voi. Siamo tutti unici, ed è proprio la nostra unicità a renderci speciali.

Prosit!

photo uncome.it – centropegaso.it – psicologi-italia.it – bambinonaturale.it – worldofsingles.com – doposcuolaiovalgo.it

La Schiena – come viviamo la vita assieme a Sig. Dolore

 

L’80% di noi soffre di dolori alla schiena. Dolori causati da indolenzimenti, da ernie, dalla scoliosi, da torcicollo, da vertebre consunte e via discorrendo. I problemi alla schiena possono avere diversa natura ma attenzione, hanno soprattutto una natura psicosomatica. La nostra schiena è quella parte posteriore del torso che inizia dal collo e arriva al deretano attraversata perpendicolarmente da un susseguirsi di ossa brevi, collegate tra loro, chiamate vertebre, allineate tra esse a formare la colonna dorsale. Essa è una parte fondamentale del nostro corpo che ci permette persino di respirare e si preoccupa del nostro sostegno. Bastano semplici disguidi a far si ch’essa subisca dei “danni”. Proprio sul discorso della respirazione, per fare un semplice esempio, posso dirvi che il diaframma, muscolo che ha diverse intersezioni nella nostra colonna dorsale attraverso muscoli e tendini, se soggetto a un respiro affaticato come quello della persona ansiosa può provocare dolori, irrigidimento o difficoltà di movimento. blogyou-ngL’immagine che vi propongo parla da sola. Osservatela attentamente. Come potete vedere, ogni sezione, dall’alto verso il basso, spiega bene come si possa rapportare la zona colpita al nostro stato d’animo. Uno stato d’animo spesso nascosto, intrinseco che potremmo anche non riconoscere. Un trauma, un fastidio, una condizione poco piacevole che possiamo aver vissuto nella nostra infanzia ma che, ogni volta che in un modo o nell’altro lo riviviamo, ecco che ci porta il suo messaggio attraverso il dolore. Esatto. Un vero e proprio messaggio. Un messaggio che dovreste ascoltare, comprenderne il significato e… mandare via. Tranquilli, ora vi spiego! Facciamo una cosa alla volta. Innanzi tutto lasciatemi dire che questo vale per qualsiasi parte del corpo ma oggi, voglio dedicare quest’articolo alla schiena perchè la schiena costituisce il nostro sistema di sostegno non solo dal punto di vista fisico. Il non sentirsi appoggiati e/o approvati, in questa vita, provoca dolori in questa zona. Il non lasciarsi andare, completamente fiduciosi nelle forze dell’Universo (questo vi apparirà assurdo ma è così), non vi farà sentire sostenuti pur non accorgendovene neanche. Ecco che subentrano i problemi alla schiena perchè vi sentiti esauriti, spaventati, impotenti, sottomessi, arrabbiati, tristi… Il blocco, il dolore o l’indolenzimento che giunge, vi sta suggerendo che questo problema inconscio, sta diventando insopportabile. Vi stà dicendo “Ehi! Basta, così ti stai rovinando, lo vuoi capire?!”. Ma in cosa ci stiamo rovinando? Prendiamo come esempio la parte più alta della colonna, nel collo, proprio alla base della nuca e vediamo nel mentre, come cercare di sconfiggere il dolore. Le prime vertebre cervicali sono dolenti, ci stanno facendo venire persino male a tutta la testa, il collo è rigido e ci sentiamo come dentro a dell’ovatta.

SIGNIFICATO (in questo caso della cosiddetta CERVICALE): come da foto – Ho troppi pensieri, penso troppo/ragiono molto, mi preoccupo in modo eccessivo, sono rigido, non mi sento amato, ostacolo l’amore, non mi fido/non mi lascio andare, non riesco a vedere altre opportunità o non le accetto, mi faccio carico di un’infinità di cose….. a che serve in fondo?

ARRIVO DEL DOLORE: cosa fare? Innanzi tutto chiedersi cosa questo dolore ci sta dicendo e le risposte le avete appena lette qui sopra. Vi sta dicendo che siete troppo rigidi nei vostri pensieri? Che vi preoccupate in modo eccessivo? Che vivete la vostra vita in una costante e latente paura? Eccetera, eccetera… Una volta stabilito cosa secondo voi ha fatto scaturire il dolore, cercare di porvi rimedio con il vostro stesso pensiero e le vostre vedute, fare perciò l’esatto contrario: non preoccuparsi più, provare a rasserenarsi, tentare di valutare altre opzioni, affidarsi a quello che la vita ha in serbo per noi, non cercare sempre l’eventuale problema/inganno che può nascondersi dietro… Ehi, la vita può essere anche rosa sapete? Mentre svolgete questo lavoro molto impegnativo, dovete anche ringraziare questo dolore. Si, vi sembrerà strano ma, in realtà, lui è lì solo per avvisarvi e, inoltre, siete stati voi, senza per questo sentirvi colpevoli, che lo avete invitato (formato) nel vostro corpo. Attraverso i vostri pensieri. Lui non ne può niente! E’ umano. Non c’è nessun problema. L’unico nostro scopo ora, dopo averlo ringraziato, è mandarlo via facendogli capire che quindi, ora non abbiamo più bisogno di lui! Abbiamo decodificato il messaggio, Signor Dolore può andare grazie!

Quello che vi ho spiegato in poche righe, è in realtà ostico e difficile da comprendere e mettere in pratica ma, è anche vero che non c’è l’abitudine. Se ho male alla schiena, prendo una pastiglia, faccio un’iniezione e… via! Il fatto è che così facendo, non state mandando via il messaggio che il dolore vi recava, lo state semplicemente facendo stare zitto ma lui continua a rimanere lì, pronto a fuoriuscire al momento opportuno. Pronto a farvi assumere altre pillole e farvi fare altre punture a distanza di settimane, di mesi o di anni. Perchè non provare invece a “sconfiggerlo” e non farlo tornare più? Sarà dura all’inizio ma, posso assicurarvi che dopo esservi allenati, tutto apparirà migliore e vi sentirete come degli Dei. Questo post non sarà l’unico sulla schiena, parte fondamentale del corpo, che si sobbarca tutte le nostre ansie perciò non preoccupatevi, potrete risolvere ulteriori interrogativi in futuro e ovviamente, porre tutte le domande che desiderate abbiano una risposta.

Prosit!