Non penso che una possa escludere l’altra o le altre. Anzi, sono convinta che insieme, farebbero un gran lavoro. So che quello che sto per scrivere può sembrare un’utopia o ancor di più una stupidaggine senza senso ma esce dal mio cuore e la espongo.

Vedete, io personalmente sono contraria all’utilizzo dei farmaci, per lo meno dove si può, perché si sa, fanno bene da una parte e male dall’altra. Sono contraria anche al loro utilizzo quotidiano, quel sovente metodo di usarli alla minima avvisaglia, al minimo trillo d’allarme, all’abusarne, in quanto il farmaco, a mio avviso, non cura il problema ma il sintomo.

Bisognerebbe invece -curarsi- ogni giorno, trattarsi bene, anche con altri strumenti, sicuramente più sani, come l’alimentazione, l’attività fisica, il pensiero giusto e positivo e tantissime altre armi che abbiamo come insegnano filosofie dall’altra parte del mondo. Prevenire si dice. E si può fare anche senza esami, senza check up o analisi su analisi. Non dobbiamo però dimenticare che, per curare il problema “creato dall’uomo”, occorre anche la soluzione creata dall’uomo.

Una soluzione della quale non bisogna abusare ma che spesso, risulta essere l’unica e sicuramente la più veloce per farci tornare a “vivere”. Come problema creato dall’uomo mi riferisco ai veleni che vengono usati sugli alimenti, alle sostanze tossiche che fuoriescono da vari macchinari, ad una vita nella quale si accumulano stress e fatiche. Una vita che tende a farci ammalare. E vedete, una malattia che ci colpisce, alla quale dovremmo in teoria far fare il suo corso, ha per noi, dei tempi un po’ troppo lunghi.

La società in cui viviamo non ce lo permette, per cui dobbiamo in quel momento di sofferenza utilizzare le virtù di una medicina più Occidentale, come viene definita. Vero è che, durante gli altri momenti della nostra vita, in cui stiamo bene, possiamo prevenire utilizzando invece i validi consigli delle medicine non tradizionali. Due nette distinzioni per il nostro linguaggio, per le multinazionali e per chi opera in questo settore e guai a noi a confonderle o mischiarle.
Ma perché? Non sarebbe meglio che lavorassero insieme? Che si aiutassero? Che semplicemente dove non arriva una, arriva l’altra? So che per le grandi aziende, ad Ovest, perché questo è alla fine, e per la voglia invece di mantenere cari i segreti, ad Est, questo non potrà accadere ma può accadere in voi.
Fatelo voi singolarmente. Istruitevi, chiedete a chi già sa quali sono tutti i mezzi per –curare- quella determinata patologia. Rendetevi capaci di scegliere quando occorre utilizzare un rimedio e quando invece ne basta un altro, non affidatevi come ignari a chi dice la sua.

Provate a ragionare e a imparare la motivazione e la nascita di quel sintomo e agite in modo contrario. Si. Se esso è nato per un determinato motivo che senza nemmeno accorgervene fate ogni giorno, provate a non farlo più. Forse andrà via del tutto o forse, la prossima volta non lo subirete assolutamente. Siate aperti. Il vostro corpo, il vostro organismo soprattutto, non è statico.

Ha mille e più di mille sfumature, comportamenti, diversità. Perché allora non possono esserci mille e più di mille metodi per trattare alcune sintomatologie? Anche la natura ha le soluzioni, non solo l’uomo. E ripeto che uno non deve escludere l’altro ma insieme vi donano semplicemente diverse possibilità. Sono nelle vostre mani. Dovete solo usarle. Non siate pigri. Espandete la vostra conoscenza. Imparate anche solo in modo basilare, come funziona il vostro corpo. Nulla avviene per caso. Nulla è li per caso. Solo così potete capire il perchè di un determinato avvenimento e come fare, eventualmente, a ridurne i disagi.
Prosit!
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