Io sono una Maga

fantasy-hand-lightning-enchantress-sorceress-75023

Io sono una Maga

fattucchiera di me stessa

Regina del mio Regno.

Mi diletto tra incantesimi ed immaginazioni

Guerriera di pace, indeterminabile figura.

Io sono una Maga

e tutto posso.

Disegnare il mio destino con la matita della magia.

Allo schioccar di due dita l’energia risponde.

Io sono una Maga e vivo assieme a un Lupo

tra fumi e brillii e perenni incanti.

Io Maga, caparbia e testarda

onesta e leggera,

imperscrutabile.

Addestrata a continuare.

Io Maga delicata e violenta

assaporo l’anima nell’estasi della beltà.

Io Maga buona e malvagia

alla ricerca di risposte

al fidarmi vulnerabile.

Io Maga indifesa e coraggiosa

potente e delicata come gli zefiri dell’atmosfera.

Che ama il Cosmo e Madre Terra

e coccola la fiamma della vita.

Io Maga dal sapor di vino

governo astri e betulle e considerazioni.

Io Maga, io vita, certezza e utopia.

Un sogno, il vero. Sono io.

(MAGAMEG)

L’Amore dovrebbe studiare anche Geografia

Parlando con un amico, sono venuta a sapere che sua sorella si è lasciata con il proprio ragazzo ormai già da un po’ di tempo. Ha dovuto, a quanto ho capito, non poteva andare avanti quella storia ma, da quello che mi ha detto il fratello, questa ragazza continua a soffrire per la mancanza di quello che considerava un vero amore. Vedete, dovete sapere che questa giovane donna, che si chiama A., stava assieme ad un ragazzo buonissimo, generoso, sensibile, bello e allegro ma… ahimè, completamente irresponsabile e pure infantile. Fu così che, finchè la storia è stata basata solo su rose e fiori, tutto è andato ovviamente per il meglio ma, quando le cose, hanno iniziato a diventare serie, ecco emergere trionfanti le spine e i dolori! Sei anni di amore, di divertimento, di emozioni ma anche sei anni di rabbia, di preoccupazione e di fastidio. Eh già! E mica si può solo ridere e giocare nella vita! Bisogna lavorare sodo e costantemente e lui invece lavoricchiava solo, bisogna prendersi un impegno e mantenerlo e lui non lo faceva, bisogna avere delle regole e lui era l’anti-schema. Lui aveva sempre il sorriso sulle labbra, lei invece era sempre più cupa.

litigare-coppia-744x445

I suoi genitori le facevano lunghe paternali a riguardo, i colleghi le mostravano come si dovrebbe comportare un vero uomo e le amiche le consigliavano assolutamente di cambiare quella situazione. Ma è ovvio! Se non lavori come fai a mangiare? Se c’è da andare a prendere il figlio a scuola come fai a dimenticartene? Se c’è da andare a pagare una bolletta come fai a farla scadere? – Non andava proprio bene Meg – mi disse il mio amico ossia, il fratello di A. Non so perchè ma, mentre lui mi parlava e mi raccontava di questo ragazzo un po’ Peter Pan, un po’ sulle nuvole, un po’ senza condizionamenti e obblighi, a me venne in mente il Madagascar.

PeterPan

Andai in questa splendida isola, in viaggio di nozze, anni fa. Io e marito, essendo un po’ misantropi se vogliamo e amanti della natura, cercammo un luogo il meno turistico possibile per vivere al meglio quella terra nella maniera più intima. Le sue usanze, la sua cultura, il suo popolo. Ebbi contatti giornalieri e stretti con i malgasci che, volendolo o non volendolo, mi dimostrarono come vivevano. Ebbene, sotto un certo aspetto, vivevano esattamente come l’ex fidanzato della sorella del mio amico! Mi viene quasi da ridere ma è proprio così! Il lavoro? Si certo, lavorano, ma in modo completamente diverso dal nostro. Il bambino a scuola? Torna da solo o insieme agli altri. Non ci sono pericoli. La bolletta? Cos’è una bolletta? Ecco, sorridendo immaginai A. e il suo amato, vivere in questa splendida terra africana che ha tanti lati negativi ma non inerenti al problema sentimentale di A. e la sua dolce metà. Dove la gente è povera ma gaia.

img_3189

Non dimentichiamoci che A. soffre per la perdita di questo amore nonostante i vari fallimenti per cercare di cambiarlo. Li vidi felici, sereni, sulle spiagge bianche, tra i lemuri e baciati dal sole splendente. Senza i soldi come protagonisti di una vita, senza preoccupazioni, senza impegni ne condizioni. Li vidi vestiti di un solo pareo, li vidi costruirsi la loro casa, li vidi guardare i loro figli giocare in mezzo alla strada. So già a cosa state pensando. Tutto questo è un’utopia. Me lo dico da me. Ma è vero o no che quei due in un luogo come il Madagascar avrebbero potuto vivere davvero felici e contenti? Tanti europei si sono trasferiti in quella terra, così come in altre del pianeta. Ok, non è possibile (quasi), ma tutto questo per dire come, a volte, il sistema in cui viviamo, può rovinare alcuni aspetti della nostra vita. In fondo, chi può dire che il modo che aveva di vivere l’ex fidanzato era sbagliato? Nessuno. Non era consono al nostro tipo di società, ma non sbagliato. A volte, giudichiamo persone che non fanno quello che facciamo noi senza capire che probabilmente sono i primi a soffrire sentendosi completamente stonati con il luogo in cui, per mille motivi, sono obbligati ad abitare. E questo non è giusto.

SuperMamma-1

A. ha fatto bene a mollarlo. Non poteva continuare in questo mondo questo tipo di relazione che le causava solo infelicità, lo so, ma questo articolo è nato semplicemente da delle elucubrazioni personali. Giuste o sbagliate che siano, ho fantasticato un po’ e poi ho scritto. Tutto qui. E voi? Conoscete storie simili finite male a causa del luogo geografico nel quale sono nate? Forse si, ma avete sempre pensato che sono finite per ben altri motivi come in effetti così appare. Penso sia anche divertente pensarci su. D’altronde, sono infinite le motivazioni che possono portare al termine di una storia d’amore e, a quanto pare, anche la Nazione.

Prosit!

photo urbanpost.it – es.disney.wikia.com – gamberiepancetta.wordpress.com – mammeonline.net

Medicina Occidentale, Medicina Orientale, Medicina…..

Non penso che una possa escludere l’altra o le altre. Anzi, sono convinta che insieme, farebbero un gran lavoro. So che quello che sto per scrivere può sembrare un’utopia o ancor di più una stupidaggine senza senso ma esce dal mio cuore e la espongo.

besport.org

Vedete, io personalmente sono contraria all’utilizzo dei farmaci, per lo meno dove si può, perché si sa, fanno bene da una parte e male dall’altra. Sono contraria anche al loro utilizzo quotidiano, quel sovente metodo di usarli alla minima avvisaglia, al minimo trillo d’allarme, all’abusarne, in quanto il farmaco, a mio avviso, non cura il problema ma il sintomo.

restaurantzime.it

Bisognerebbe invece -curarsi- ogni giorno, trattarsi bene, anche con altri strumenti, sicuramente più sani, come l’alimentazione, l’attività fisica, il pensiero giusto e positivo e tantissime altre armi che abbiamo come insegnano filosofie dall’altra parte del mondo. Prevenire si dice. E si può fare anche senza esami, senza check up o analisi su analisi. Non dobbiamo però dimenticare che, per curare il problema “creato dall’uomo”, occorre anche la soluzione creata dall’uomo.

studiocardiologia.it

Una soluzione della quale non bisogna abusare ma che spesso, risulta essere l’unica e sicuramente la più veloce per farci tornare a “vivere”. Come problema creato dall’uomo mi riferisco ai veleni che vengono usati sugli alimenti, alle sostanze tossiche che fuoriescono da vari macchinari, ad una vita nella quale si accumulano stress e fatiche. Una vita che tende a farci ammalare. E vedete, una malattia che ci colpisce, alla quale dovremmo in teoria far fare il suo corso, ha per noi, dei tempi un po’ troppo lunghi.

bloglibero

La società in cui viviamo non ce lo permette, per cui dobbiamo in quel momento di sofferenza utilizzare le virtù di una medicina più Occidentale, come viene definita. Vero è che, durante gli altri momenti della nostra vita, in cui stiamo bene, possiamo prevenire utilizzando invece i validi consigli delle medicine non tradizionali. Due nette distinzioni per il nostro linguaggio, per le multinazionali e per chi opera in questo settore e guai a noi a confonderle o mischiarle.

Ma perché? Non sarebbe meglio che lavorassero insieme? Che si aiutassero? Che semplicemente dove non arriva una, arriva l’altra? So che per le grandi aziende, ad Ovest, perché questo è alla fine, e per la voglia invece di mantenere cari i segreti, ad Est, questo non potrà accadere ma può accadere in voi.

Fatelo voi singolarmente. Istruitevi, chiedete a chi già sa quali sono tutti i mezzi per –curare- quella determinata patologia. Rendetevi capaci di scegliere quando occorre utilizzare un rimedio e quando invece ne basta un altro, non affidatevi come ignari a chi dice la sua.

salute.uncome.it

Provate a ragionare e a imparare la motivazione e la nascita di quel sintomo e agite in modo contrario. Si. Se esso è nato per un determinato motivo che senza nemmeno accorgervene fate ogni giorno, provate a non farlo più. Forse andrà via del tutto o forse, la prossima volta non lo subirete assolutamente. Siate aperti. Il vostro corpo, il vostro organismo soprattutto, non è statico.

menno.it

Ha mille e più di mille sfumature, comportamenti, diversità. Perché allora non possono esserci mille e più di mille metodi per trattare alcune sintomatologie? Anche la natura ha le soluzioni, non solo l’uomo. E ripeto che uno non deve escludere l’altro ma insieme vi donano semplicemente diverse possibilità. Sono nelle vostre mani. Dovete solo usarle. Non siate pigri. Espandete la vostra conoscenza. Imparate anche solo in modo basilare, come funziona il vostro corpo. Nulla avviene per caso. Nulla è li per caso. Solo così potete capire il perchè di un determinato avvenimento e come fare, eventualmente, a ridurne i disagi.

Prosit!

photo besport.org – restaurantzime.it – studiocardiologia.it – bloglibero – salute.uncome.it – menno.it