Me ne vado da te

Questo sarà un lungo articolo. L’argomento trattato è importante ma così pieno di sfaccettature, sottili e subdole, che cercherò di esporre nel migliore dei modi affinché vengano comprese. Veniamo, quindi, subito al sodo.

Ti è mai capitato di subire un abbandono da parte di chi sopporta le peggio cose da altre persone ma non da te?

Mi spiego meglio. Supponiamo che hai un/a amico/a, o un/a compagno/a (d’ora in poi mi rivolgerò al maschile per semplificarmi la scrittura) il quale ha, a sua volta, ovviamente, altri amici e parenti.

Durante il periodo della vostra amicizia, o del vostro rapporto, ti rendi conto che questa persona subisce da altre sue conoscenze situazioni o modi di fare davvero poco carini. C’è ad esempio chi gli fa spendere soldi approfittando di lui, c’è chi lo manipola, c’è chi gli manca di rispetto, chi lo sfrutta, chi lo comanda come un burattinaio, chi lo deride, chi gli si rivolge con aggressività… eppure lui tollera e accetta tutto questo senza mai distaccarsi da queste persone.

Senza mai prendere posizione e mandarle letteralmente a stendere fuori dalla sua vita. Abbozza e continua con loro ad avere rapporti di vario genere senza mettere paletti e continuando a frequentarle.

Nei tuoi confronti, però, non va nella stessa maniera. Quelli che possono essere i tuoi difetti NONOSTANTE SIANO SOLO LEGGERE CARATTERISTICHE NEGATIVE VERSO DI LUI, RISPETTO AI MODI DEGLI ALTRI, non vengono accettate e, questa persona, si allontana da te.

Non importa se, fondamentalmente, tu per lei hai sempre provato un affetto sincero (mentre gli altri no), non importa se tu con lui ti sei sempre comportata bene (mentre gli altri no), non importa quello che di profondo avete vissuto, quello che per lui hai fatto, a quello che per lui hai rinunciato, gli ostacoli che assieme avete superato, la complicità che vi legava, le forti emozioni che avete condiviso (mentre con gli altri, tutto questo, non è mai accaduto), da te se ne va… da quegli altri no.

Ora, la maggior parte della gente, a questo punto, risponderebbe così: << Eh ma perché tu, visto lo stretto rapporto che c’era, fai ancora più male rispetto agli altri con i quali c’era un altro tipo di legame >>. Permettimi di dire che questa è una giustificazione abbastanza superficiale pur sembrando ovvia. Attento alla superficialità della Mente che mente (voce del verbo mentire… tu guarda che combinazione che si chiamano allo stesso modo!).  

Se così fosse, tutta quella profondità passata dove caspita è andata a finire davanti a sciocchi difetti davvero meno gravi che tutti possono avere? Perde qualsiasi valore tutto quello che c’è stato? Beh, ma allora non c’è stato proprio nulla. Cioè, vuoi dirmi che io posso passare la vita a manipolare una persona o a sfruttarla (che squallore) e allora posso averla sempre vicina a me ma se la amo sinceramente e qualche volta litighiamo, perché abbiamo visioni diverse, la perdo? Suvvia… mi pare davvero una cosa che non sta in piedi.

E’ ovvio che qualsiasi difetto, se portato all’esasperazione, o se trasformato in ossessione, diventa deleterio per tutti i tipi di rapporti. Io posso essere permalosa, gelosa, cinica, giudice, etc… e ci può stare, ma se queste caratteristiche le ingigantisco, tirandole sempre fuori esageratamente verso l’altra persona, capisco bene ch’essa possa arrivare a mandarmi al diavolo.

Ma qui si sta parlando di quelli che sembrano semplici disaccordi, classici disguidi, come quelli che possono accadere quotidianamente tra moglie e marito per capirci.

E dico sembrano, sottolineando questo termine, perché in realtà non sono semplici disguidi ma non perché mostrati all’ennesima potenza, bensì, per un’altra questione che è la risposta a questo articolo. E’ la risposta, a mio avviso, meno superficiale, rispetto a quella che ho citato prima e che la maggior parte della gente direbbe.

Il problema nasce da molto in basso e, con “in basso”, intendo quello che abbiamo dentro di noi nel nostro lato più oscuro. Un lato che neanche noi conosciamo ma c’è. Un lato con il quale molto spesso ci ritroviamo faccia a faccia ma noi voltiamo il viso dall’altra parte per non guardare. Ti ho sempre detto che evolversi è un lavoro eroico.

E’ quel luogo, all’interno del nostro essere più intrinseco, nel quale sguazzano leggiadri i nostri Demoni, dove dormono placide le nostre memorie, dove sono fossilizzati i nostri schemi mentali, dove il nostro Ego, indisturbato, se la canta e se la suona come meglio crede. Tanto noi lo lasciamo fare. Lasciamo sempre che sia lui a governarci. Che sia lui il nostro padrone.

Ebbene, cosa succede quindi? Succede che quello che io credo essere un semplice mio difetto, o modo di fare poco piacevole, per l’altro è invece il riflesso di uno dei suoi più grandi Demoni. E qui nasce il guaio. Te lo spiego meglio con un esempio.

Supponiamo ch’io sia una che dice sempre quello che pensa, senza paura e senza peli sulla lingua.

Questa mia caratteristica non sembra poi così grave davanti a certi altri modi di fare ben più squallidi e miseri di molte persone. Anzi, sembra quasi una virtù. Voglio dire, si dovrebbe preferire una che dice le cose come stanno, in modo forse crudo ma sincero, rispetto a chi sfrutta o manipola in modo bieco, ingannevole e malizioso. Sì, per me può essere così ma non per chi è governato dal Demone della Falsità.

Chi è governato dal Demone della Falsità (e con questo non si intende solo raccontare bugie ma si intende vivere una vita intera nella menzogna, avendo tante vetrine da mostrare al mondo per ricevere ad esempio sempre stima e affetto) quando incontra altra Falsità ci condisce l’insalata allegramente. Sarà la voce della Verità che, invece, gli farà stridere le orecchie come il gesso passato sulla lavagna. E’ la Verità il suo peggior nemico, il suo antagonista. A fine articolo, su questo punto, devo fare una postilla importante ma ora andiamo avanti.*

La mia schiettezza (che comunque anch’essa se fosse troppa andrebbe ridimensionata con un po’ di sensibilità, in quanto il troppo stroppia sempre) diventa perciò, per quella persona, una sofferenza indescrivibile. Insopportabile. E’ come conficcargli un ferro rovente sulla pelle ogni volta. Non sto esagerando! Il mio modo di fare, così schietto e tagliente, il mio comportamento senza fronzoli, le mie parole senza giri e senza orpelli, per lui che vive nella costante menzogna, sempre ricoperto da maschere, lo mettono di continuo a disagio, in imbarazzo, si sente legato, si sente soffocare… non può continuare a vivere così, e quindi se ne va.

Ecco perché abbandona te e non gli altri che lo trattano peggio. Davanti ai modi di fare degli altri può provare fastidio, può abbozzare, può fregarsene e andare avanti ma davanti a quel suo potente Demone, che tu combatti senza rendertene conto, che gli solleciti ogni volta senza accorgertene, non può fare nulla se non un grande e pesante lavoro su di sé (che nessuno ha mai voglia di fare, meglio prendere e andare via, è più comodo).

In lui causi una battaglia molto pesante, insostenibile. Non sa più come parlare, cosa dire, tu, con quel tuo essere così viscerale e genuino, lo smascheri ogni volta, tu lo obblighi a comportarsi in un modo che a lui non gli conviene perché perderebbe la stima e l’affetto che da anni sta cercando di conquistare da parte di tutto il mondo che lo circonda. Lo obblighi a spogliarsi di quelle vesti dietro le quali si nasconde, diventi un personaggio scomodo nella sua vita anche se lo ami, anche se faresti di tutto per lui, anche se vi siete emozionati a vicenda, anche se avete vissuto esperienze indimenticabili, etc, etc… quel suo Demone è più forte di te.

Come dico sempre, se l’Universo ci ha messo davanti quella persona, occorre chiedersi perché. Nessuno entra nella nostra vita senza motivo. Tutto quello che di lei non si sopporta o ammiriamo dobbiamo osservalo dentro di noi. E invece no, non lo facciamo mai. Più malessere ci fa provare qualcuno e più dovremmo riflettere su questo. Non dico di continuare a stare lì ma almeno lavorare su di noi.

Invece ce ne andiamo. Abbandoniamo. Togliamo il disturbo con mille scuse cercando addirittura di passare per buoni sammaritani con frasi tipo << Me ne vado per non farti più del male >>. Ma per favore… Guarda in faccia il tuo Demone, non trovare più scuse, non puoi, dopo quello che c’è stato tra noi, andartene così senza che io fondamentalmente ti abbia fatto nulla di grave. E continui a frequentare gente che ti prende in giro ogni volta, che mette davanti a te il loro star bene e poi il tuo essere. Vero? Ti tornano certe parole? Ti tornano questi meccanismi? Se li hai vissuti sicuramente sì.

I Demoni sono furbi, saggi e acuti. Sono mostri che nutriamo da quando siamo bambini e li abbiamo creati noi. Ci conoscono molto bene. Sono fatti della nostra stessa sostanza. Ci conoscono meglio di quello che ci conosciamo noi stessi. Sanno come farci reagire per salvarsi, per non essere visti, per non essere smascherati e poter continuare a vivere. Sanno quali sono i nostri meccanismi di difesa, quelli che usiamo ogni giorno per sopravvivere. Sono gli amministratori delle nostre emozioni perché di emozioni sono fatti. Ci fanno trovare le scuse più idiote, i comportamenti più stupidi ma l’importante è uscirne puliti e liberarsi da quel vischio nel quale ci siamo cacciati.

Se sei vittima del Demone della Falsità e nella tua vita giunge una persona prettamente schietta e sincera chiediti perché. Solo questo. Naturalmente sarà difficile che tu ti riconosca – vittima del Demone della Falsità -, equivale a dire che sei una persona falsa e questo richiede una dose di umiltà che solo chi davvero intende diventare Mago della propria vita ha voglia di possedere. Ma, quantomeno, chiediti il perché di tanta franchezza nella tua vita. Quella persona può apparire antipatica, ansiosa, invidiosa, collerica, supponente ma è se stessa. Non sta fingendo. E’ lei, è come è davvero. Apprezza questa dote. Questa sua totale onestà e chiediti perché è lì, tra le tue mani.

* Parliamo adesso della postilla di cui accennavo prima.

Le frequenze si attraggono se simili. Cio’ significa che, continuando con l’esempio della Falsità, se io sono falsa incontrerò persone false. Su questo non ci piove, è una Legge Universale e anche scientifica. La Falsità degli altri mi farà male. Devo provare dolore per vedere la Falsità dentro di me ed evolvermi. Se non provassi dolore, se nulla mi stuzzicasse, non la vedrei. Però prima ho detto che Falsità con Falsità condiscono allegramente l’insalata… quindi?

La falsità è facile, la verità così difficile… – (George Eliot)

Beh, a seconda delle circostanze, la Falsità dell’altro, che ricevo, può tornarmi molto utile. Mi permette di essere falsa come piace a me. Ripeto, non focalizzarti sulla bugia, si parla di comportamenti e schemi arcaici non rimossi. Mi fa male la Falsità dell’altro, certo che sì, la sento, mi lacera, mi punge dentro, sono convinta di non meritarla ma, allo stesso modo, viaggiando sulla stessa linea d’onda, io potrò comportarmi come mi conviene.

Ti faccio anche in questo caso un esempio che ti sembrerà assurdo ma esiste, credimi.

Supponiamo che tu parli male di me ma ovviamente non me lo dici, o mi menti dicendo di aver parlato bene di me. Ottimo, a me torna comodo questa tua palla perché se io, davanti a te, venissi a scoprire la verità, dovrei ovviamente reagire come si conviene in onore della mia Coscienza (niente e nessuno è più potente della nostra Coscienza, almeno che non la si lasci a tacere, zitta, sotto la cenere). Il far finta di non sapere nulla, invece, mi permette di evitare di reagire in malo modo e questo mi permette di evitare anche di offenderti. Non offendendoti mi assicuro la tua vicinanza, la tua stima, il tuo affetto, la tua considerazione, etc.. Evito di passare per quella che fa una brutta figura, che è irosa, che è acida, che è….. SCHIETTA! Nessuno, più tardi, parlerà male di me anzi… quando sentono il mio nome sono e saranno tutti sempre pronti a dire << Che bella persona che è! E’ una grande! E’ fantastica! E’ gentile! E bla… bla… bla… >>.

Ti rendi conto quanto è “malato” l’Essere Umano sotto certi punti di vista? Cosa arriva a fare per il quieto vivere, per non perdere l’apprezzamento e l’ammirazione degli altri?

A te invece può perderti, perché tu sei talmente schietta che se non merita stima non lo stimi! E allora che se ne fa di te uno che finge da una vita proprio perché ha bisogno della stima degli altri? Che ha bisogno di trascinarsi dietro una buona reputazione?

Spero, con questo articolo, di non essere stata troppo… schietta!

Ricorda: chiediti sempre perché quella persona è capitata nella tua vita e cerca di non soffermarti solo sui motivi che più ti piacciono o ti fanno comodo.

Non dire: << Ah! Quella persona è capitata nella mia vita perché, come me, ama il Tennis e mi ha insegnato molto e assieme abbiamo vissuto le più belle esperienze tennistiche della mia vita >>. Il Tennis è un mezzo, non è il motivo!

L’Anima non è mai superficiale. L’Anima non ha emozioni, non ha orpelli, è cruda, severa, inflessibile, va nel tuo profondo per farti rinascere ogni volta a costo di farti sentire dolore.

Buon lavoro su di te.

Prosit!

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Non riusciamo ad accettare la Verità della Natura e dell’Uomo

E’ come se fossimo stati programmati per non soffrire.

Tutto quello che reca sofferenza lo rifuggiamo.

Al di là di quello che ci reca palesemente dolore, addirittura preferiamo la menzogna al posto di una verità che noi reputiamo – triste – o – scomoda -.

Siamo convinti di volere il “Vero” ma non è così. Chi parla senza mentire non ci piace, ci offende, ci provoca malessere. Risveglia i nostri mostri interiori. Lo definiamo acido, antipatico, talvolta aggressivo.

La stessa cosa accade nei confronti della Natura, laddove vogliamo accogliere solo quello che di lei ci piace: il fiorellino, il cucciolino, l’occhietto dolce, la fogliolina, il semino…

La verità della Natura, quella senza vesti, in tutta la sua selvatichezza, è per noi – crudele -.

Passiamo le giornate ad ambire nel diventare come Lupi ma mai saremmo in grado di accettare le dure leggi di un branco e nemmeno potremmo avere la stessa forza di un Lupo mentre ama la sua solitudine, mentre si mostra totalmente per quello che è.

Dal momento stesso in cui veniamo al mondo, diversi messaggi iniziano a colpirci da vari fronti. Tra questi, un consistente gruppo di informazioni ci suggerisce e ci convince di essere due cose:

COLPEVOLI e INADATTI

Gli aggettivi e le sensazioni correlati a questi due – termini pilastri – sono molteplici:

non sono degno, senso di colpa, non valgo, non me lo merito, condizionamenti, mancanza di fiducia in se stessi, sbaglio sempre…

La nostra mente è colma, anzi satura, di pensieri di questo tipo, costantemente, ogni giorno della nostra vita.

Nasciamo grandiosi, invincibili, potenti, magici per poi divenire, col tempo, “sbagliati, piccoli, micragnosi, tapini”.

Non va bene. E’ molto sofferente tutto questo. Bisogna guarire, modificare ogni memoria, trasmutare tutto ma… ma come si fa? Come è possibile riuscire a fare così tanto? Un enorme, eroico, lavoro così gigantesco che ci stanca alla sola idea. No, non è possibile. Troppa fatica, troppa angoscia.

Da venti, trenta, quaranta, cinquanta anni, i nostri schemi mentali ci portano in una determinata strada e ora, modificare quel sentiero, è un compito davvero troppo arduo. Proprio come scalare la ripida montagna.

E’ molto più facile ricoprire il tutto, tirare giù il sipario, non vedere più niente e andare avanti. Ah! Che bello! Come nascondere la polvere sotto al tappeto.

Dobbiamo proteggerci in qualche modo.

Bello sì… apparentemente è bello. Bellissimo. Occhio non vede e cuore non duole. Peccato, però, che esiste un piccolo, microscopico, insulso problemino… una quisquilia:

NOI NON SIAMO SOLO UN CORPO

Siamo emozioni, ragionamenti, sentimenti, sensazioni, percezioni. Siamo Anima e Spirito. Siamo dotati di una Natura, di una Coscienza, di una Intelligenza.

Tutte queste cose dove le mettiamo? Tutte queste cose sono quelle che si ribellano al sipario con il quale abbiamo deciso di ricoprire tutte le brutture che non vogliamo  vedere ne’ provare.

Si ribellano molto. Come cani arrabbiati. Ringhiano. E il ringhio ci spaventa sempre.

Non accettano che noi, figli della Sorgente Divina, possiamo sentirci anche solo lontanamente dei piccoli esseri indegni.

La lotta dentro di noi è perpetua anche se non la vogliamo percepire. Queste parti di noi sono vive e crediamo di stare bene ma non è così perché ci appartengono più di quello che pensiamo.

Tentiamo di proteggerci ulteriormente, tentiamo di ricoprire sempre di più, aggiungiamo sipari alle tende già spesse che abbiamo posizionato precedentemente. Non voglio sentire! Non voglio vedere! Non voglio provare! Via! Sciò!

Via da noi tutto quello che ci fa star male.

Per questo rifuggiamo la verità. Perché la verità è quello che dice la parola stessa – Verità – dal latino “veritas” da “verus” e cioè “vero” e dal sanscrito “vrtta” e cioè “evento, fatto, accadimento”. Che combinazione!

Sapete che il nome del colore – Verde – deriva dal latino “viridis”, stessa desinenza quindi, e significa “tornare alla vita”? Trovo emozionanti questi collegamenti.

La verità è che:

– non mi piaci, ti rifiuto, posso vivere bene anche senza di te e questo non lo accetti, ti fa male, sveglia in te il senso dell’abbandono che tanto ti fa soffrire

– una leonessa può decidere di uccidere un suo cucciolo se lo ritiene necessario ma tu non lo accetti perché, per la tua morale, il senso del tuo giudizio è più forte

– puoi essere amato, tanto amato, ma questo ti sembra impossibile, ti senti preso in giro e reagisci come chi è ingannato, combinando veri casini

– davanti al famosissimo “quieto vivere” io metto il rispetto per me stessa e se una cosa mi fa male o non mi va bene te lo dico

– quella malattia, o quel disturbo, o quell’inestetismo vuole recarti un messaggio al quale tu non credi e, pur non credendoci, lo consideri – brutale –

Chi mostra schiettamente e in modo viscerale i suoi sentimenti, di qualsiasi genere essi siano, viene deriso, o giudicato, o allontanato. Viene considerato presuntuoso, pazzo, collerico, sdolcinato, noioso, superficiale, aggressivo, menefreghista… l’importante è definirlo per capire bene che tipo di – nemico – abbiamo davanti. Questo accade perché chi ascolta non è pronto a ricevere quella verità. Si sente giudicato da quella verità, si sente in colpa, si sente oppresso, infastidito, offeso… e allora giudica egli stesso.

Per favore, non parliamo di – tono – con il quale vengono dette le cose. E’ un punto importante ma il mio discorso è un altro.

La Natura non è cattiva è soltanto inesorabilmente indifferente. Non ha le tue emozioni PERCHE’ NON HA LE TUE MEMORIE. Le tue emozioni nascono da quei messaggi che citavo prima e che ti hanno colpito da vari fronti. Senza palesare il fatto che tu sei un Essere Umano, il più potente ed elevato Essere emanazione dell’Intelligenza Cosmica Creativa.

L’altro Essere Umano, che ti parla schiettamente, non è cattivo. E’, come la Natura, indifferente a quelle tue emozioni PERCHE’ NON HA LE TUE MEMORIE. Ne ha sicuramente altre ma non ha le tue ed è un bene. E’ un bene perché soltanto chi non ha le tue memorie, ma allo stesso tempo ti riflette e appare nella tua vita, può farti da specchio. E’ l’unico modo che hai per leggere le pagine del Subconscio che altrimenti non saresti in grado di vedere.

Mentre tu cerchi di sconfiggere quel dolore, o allontanarlo da te, lui è lì per aiutarti. E’ lì affinchè tu possa lavorarlo, trasmutarlo ma, come dicevo prima, è troppo faticoso ed eroico.

Elevati. Impara ad accettare, sinceramente, con il cuore, la verità in qualsiasi sua forma. Impara ad accogliere tutto quello che arriva senza giudizio.

Accetta che dei gatti possano morire, che quell’amico possa tradirti perché è opportunista, che una ferita possa infettarsi, accetta tutto. Solo attraverso la vera accettazione ci può essere la cura.

Prenditi cura di ogni forma di vita. Amala. E da questo impara ad amare te stesso.

Osserva la bellezza in ogni sua manifestazione.

Le persone dicono di esigere la verità ma non è così. Vogliono la ragione, vogliono sentirsi dire << Ok >>, vogliono il perdono, il complimento, il << Va tutto bene >>, così… Sans souci (senza preoccupazioni). Sono già tanti i problemi nella vita, si vuole solo il bello. Senza rendersi conto che quel – bello – arriva solo dopo essere riusciti ad accogliere.

La crudeltà, la cattiveria, la violenza sono tutt’altra cosa.

Impariamo ad accettare gli insegnamenti, impariamo a lavorare il dolore.

Sia la Natura, con i suoi adattamenti, la sua determinazione, la sua libertà, la sua indifferenza… sia l’Uomo con i suoi comportamenti, con i suoi sentimenti, con le sue azioni… ce lo stanno insegnando.

Se decidiamo davvero di “amare la Natura”, come spesso si sente dire, dobbiamo comprendere che dobbiamo riuscire ad amare tutto di lei, anche l’Uomo, che è il suo massimo esponente. E anche quello che ci appare troppo selvaggio.

Davanti ad una scomoda verità proviamo a capire il messaggio che si nasconde.

Davanti alla morte di una pianta proviamo a capire il messaggio che si nasconde.

Esiste la RINASCITA. E, per rinascere, deve prima esserci la morte che l’Universo non contempla come noi.

Prosit!

Eppure sembrava proprio vero

“DIO – TV” NON DICE BUGIE

Possiamo davvero fidarci delle notizie che vengono date dai mass media? A questa domanda la maggior parte delle persone risponde un bel – No – carico di orgoglio come a voler sembrare di essere più lupi che pecore peccato però che, alla fine, le stesse notizie vengono condivise, ri-condivise, analizzate, prese in considerazione, divulgate, eccetera eccetera… fino ad appropriarsi di ogni spazio disponibile sui mezzi di comunicazione e social.

Alcuni di questi annunci riescono addirittura a EDUCARCI, a creare un nostro stile di vita.

Realizzano in noi schemi mentali, ci spaventano, ci rallegrano, ci rattristano. Hanno un potere indescrivibile nei confronti della nostra vita. Li studiamo persino a scuola, per anni (!) per poi scoprire che erano totalmente falsi. “Nuove ricerche hanno dedotto che invece…”… avete presente no?

Religioni, grandi personaggi, significativi fatti storici… insomma, parecchie news sono, e sono state false, eppure sono riuscite ad entrare nelle case di ognuno di noi e questo perché, anche se la maggior parte delle persone oggi dice – Io non ci credo! -, in realtà ci crede, ne parla e soprattutto non fa nulla per contrastare quella notizia ne’ per farla andare a morire.

Emmmappperchè la gente deve sapere! -. Ma cosa deve sapere? Un falso? Tu puoi affermare con massima certezza che quello che hai sentito e stai riportando è il vero? Ti stai assumendo la responsabilità di questo? No. E allora ho provato a raccogliere un po’ di prove che, attenzione, non sono la verità ma sono la dimostrazione che può esistere un contrasto inerente a quella determinata notizia.

Ora, è assolutamente vero che la scienza compie passi in avanti di anno in anno. È quindi ovvio che quello che si sa oggi non si poteva sapere ieri, ma quello che mi preme far comprendere è quell’assolutismo, quell’immenso valore che diamo, noi pubblico, a ciò che ci viene detto. Se non siamo in grado di entrare nel profondo di un tema scientifico, o medico, o politico, va bene, ma su molti altri argomenti cerchiamo il più possibile di evitare questo idolatrare tutto ciò che ci servono nel piatto. Quando ci dicono che è giallo per noi è giallo. Non vediamo altri colori. Non li vogliamo vedere perché il Gran Visir della televisione ci ha detto che è giallo e così sia. È sbagliato secondo me. Molto sbagliato.

CANE SI, CANE NO

Bene, al di là del fatto che siamo cresciuti tutti ingurgitando grandi quantità di fluoro e olio di palma, che oggi sono diventati i nostri peggiori nemici (chi ha ragione?) di tutte le belinate che ci sono state vendute (taaaaaante… mamma mia quante!) ne ho scelta una a caso, quella che riguarda la cagnolina Laika spedita nello spazio il 3 novembre del 1957 per fare da test e vedere cosa poteva accadere ad un astronauta mandato in orbita.

Molto probabilmente si tratta di una delle notizie con più contrasti e non li elencherò tutti.

Ok, fino a qualche anno fa ci è stato comunicato che la bestiola è morta senza soffrire e tutto il mondo era felice. Si, vabbè, un po’ storceva il naso per il fatto che si fosse usato un cane per esperimenti scientifici ma quando io ero bimba, ancora gli animali si potevano usare come test e tutto andava bene (condizione mentale). Poi qualcuno ha iniziato a dire che non era giusto e allora si sono creati movimenti contro questo modo di operare dell’uomo, movimenti così potenti che ora per venderti un cosmetico sono obbligati a scrivere sulla confezione “NON TESTATO SU ANIMALI” e tu ci credi (ahahhaha!).

Ma torniamo alla dolce Laika, giovane cagnolina di tre anni definita dai giornali – randagia – così faceva meno pena al popolo.

Come dicevo, fino a un po’ di tempo fa, ci hanno edulcorato la scena della sua morte. In pratica, Laika, avrebbe mangiato all’ultimo del cibo avvelenato, messo apposta lì qualora ce ne fosse stato bisogno e sarebbe morta immediatamente senza neanche accorgersene. A parte il fatto che, immediatamente, mi chiedo come possa accadere una cosa così. Ossia, Laika è un cane, ed è da sola nello spazio. Ha diverse scatolette di cibo (al gel) ma su una c’è scritto “AVVELENATO” e lei sceglie quella accorgendosi del pericolo e sapendo leggere?! Oppure no, forse Laika aveva tutto il cibo a disposizione, ma come mai non ha mai mangiato prima quello avvelenato? Mhmmm… considerando che la capsula era davvero piccola, di cibo doveva essercene ben poco… Oh! Ma certo! Sapevano che sarebbe morta subito! (Alcuni dicono 4 ore).

Ma andiamo avanti. Tolte le torture pre-partenza, per testare la reazione del suo corpo, e si parla di prove davvero terribili, pare invece che quando venne ritrovata, nell’aprile del 1958, al largo delle Antille, all’interno della capsula, quel suo corpo era completamente carbonizzato a causa di un surriscaldamento della cabina della navicella durante il rientro. (fonte mitidasfatare, 105.net, e molti altri). C’è però da dire anche che, tale capsula, nominata Sputnik2, non era destinata al rientro quindi già si sapeva che la cagnetta sarebbe morta tra le stelle e, attenzione, di disidratazione.

Beh, insomma, se andate a fare ricerca su questo fatto noterete davvero molte incongruenze; gli stessi siti che ne parlano asseriscono spesso “…furono rese pubbliche varie versioni in parte anche contrastanti fra di loro”. (fonte wikipedia e molti altri).

Non posso riportarvi tutto qui in un articolo. Il fatto è: chi ha ragione? Chi dice il vero (che è poi quello che noi vogliamo)?

E poi… questa Laika, ma davvero è andata in orbita???

VERO O FALSO?

Non avete mai notato come, a volte, pare davvero strana la ripresa di un video? Ossia, non vi viene mai da dire “ma come poteva, quella persona, riprendere in un momento come quello?” oppure “ma in un caso come quello lui riprende?”, “ma proprio lì in quel momento?”.

Possibile ci sia sempre il fenomeno coraggioso che sta lì e riprende tutto con il telefonino anziché scappare come qualsiasi altro essere umano? Il – sempre – un po’ stroppia.

Questa non è una questione di “bufale” o “fake news” come si usa dire. Qui si parla di masse educate in un certo modo e poi condotte in un altro senso.

I Vaccini, fanno bene o fanno male? Se hai il diabete puoi mangiare carboidrati o no? L’uomo è andato sulla Luna? I tumori sono incurabili? Il latte fa bene o fa male? Davvero devo bere due lt di acqua al giorno? Michael Jackson è morto veramente? Il pianeta Terra è malato? Quante donne davvero vengono uccise ogni giorno? Basta un bacio per trasmettere quella malattia? Dopo aver mangiato puoi fare il bagno? I Vangeli sono solo quattro? Gesù è esistito o no?

Abbiamo prove che dicono… niente, lasciamo perdere cosa dicono.

ASCOLTATI ATTENTAMENTE

Ascolta più attentamente te del giornale.

Beh, ecco, io penso che forse sia davvero il caso di iniziare a sviluppare un nostro sentire. Abbiamo davvero necessità, non per tutto certo, ma per molto, di cominciare ad attivare quelli che sono sensi che mai usiamo.

Quello che voglio dire è che possiamo accogliere qualsiasi notizia in cuor nostro ma accogliere una notizia, ascoltarla e saperla è un conto, mentre pendere totalmente da quella notizia è un altro. Solo questo.

Non voglio pigiare il tasto del – complotto – semplicemente voglio farti riflettere sul come puoi cercare di essere meno schiavo e più indipendente. Cerca di ragionare, cerca di utilizzare anche la tua di testa e il tuo cuore soprattutto.

Non voglio fare quella delle “sfumature di grigio” ma penso che nulla sia dannoso se assunto in quantità modiche o giuste, così come tutto può diventare deleterio se preso esageratamente. Inoltre, sono estremamente convinta che se tu sei certo che quella cosa non ti causa del male non te ne causerà. Ma devi esserne sicuro te; le tue emozioni non devono fidarsi di quello che sentono alla TV o che leggi sui giornali. Imparare ad utilizzare le proprie percezioni rende indipendenti e dunque liberi. E sei libero di comprendere ogni tipo di notizia e farne l’uso che vuoi. E’ come se ti scrollassi di dosso un velo appiccicoso che ti tiene sotto di lui limitandoti i movimenti e i pensieri.

Aspetta, informati, aspetta ancora, studia, controlla l’opposto di quello che arriva al tuo orecchio, creati una tua visione. Questo ti aiuta a divenire sempre più padrone di te stesso.

Prosit!

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E finalmente puoi essere una “brutta persona”

CHE FIGATA LE “BELLE PERSONE”

Caro lettore,

mettiamo subito le cose in chiaro. In questo articolo, parlando di “brutte persone”, non mi riferisco a individui che hanno fatto del male appositamente o non sono degni di rispetto, ma capirai, leggendo, a chi dedico con amore questo post e forse può tornare utile anche a te che non sei cattivo, ne superbo, e nemmeno un traditore… però, in qualche modo, ti hanno fatto sentire una brutta persona.

Dopo aver passato tutta la vita a fare il massimo per cercare di essere visto, amato e ben voluto, ti guardi indietro e scopri che, in ogni tuo gesto e in ogni tua parola, c’era la voglia e il bisogno di essere considerato una “bella persona”.

Ah! Che meraviglia le belle persone! Sanno di pulito, possono andare avanti a testa alta, la loro coscienza è immacolata, sfoderano petali di gentilezza e sudano stille di disponibilità verso il prossimo. Sorridono, ringraziano, non alzano mai la voce, non si scontrano con nessuno. Ogni errore gli si perdona perché sono esseri splendidi e chiedono scusa. Appaiono sagge, modeste e hanno sempre una buona parola per tutti o un pensiero positivo per andare avanti.

Hai passato una vita in questo modo e oggi tutti ti vogliono bene e ti ammirano. Nonostante tutti i tuoi sforzi, però, c’è ancora qualcuno che cerca di insinuare nella tua mente e nel tuo cuore che, in realtà, non sei la bella persona che appari. Ti fanno capire che manipoli, che il tuo modo di fare è studiato a tavolino, che in verità non rispetti gli altri e che, in qualche modo, con la tua sublime dolcezza, obblighi gli altri a comportarsi in una determinata maniera. Sei un falso in pratica. Le loro parole nascono dall’invidia? Dall’insicurezza? Dalla paura? Dalla verità? Non ti deve importare. Osserva te stesso. Solo te stesso. Accogli tali valutazioni ma osserva te stesso. Ciò che davvero sei.

DALLO STORDIMENTO ALLA QUIETE

Ti fanno male queste accuse vero? Non le accetti, ti feriscono. Ti stordiscono e destabilizzano persino. Non ti riconosci, sei scosso, quasi ti manca la terra sotto ai piedi come a non essere più tu. Lo stato imbottito nel quale dondolavi è stato sconquassato. Che caspita! – Mi sono distrutto una vita per essere ammirato e ora questo mi dice così? – Sì. Ma sai cosa devi fare? Devi accettarlo. Accettalo e innesca un fenomeno magico strabiliante che non hai mai conosciuto.

Siamo arrivati alla conclusione che sei, in pratica, una “brutta persona” in quel tuo profondo dove credi nessuno abbia accesso. Sì, proprio tu che non hai mai fatto male neanche a una mosca.

Sei una brutta persona, prova a dirlo a te stesso, tante volte. Convincitene. Lentamente, le prime lacerazioni causate da queste affermazioni si chiudono e una nuova pelle nasce, le ricopre proteggendole. In quel momento tutto inizia a fare meno male e il passo verso l’esultanza è breve. – Sì, sono una brutta persona. Che bellezza! Che liberazione! Ho dei difetti agghiaccianti, delle caratteristiche che fanno schifo persino a me ma sono le mie. Se mi hai incontrato in tutto il mio squallore e noti tutte le qualità negative che mi hai elencato, guardati dentro, forse sono un tuo specchio. Sono così. Ho assolutamente delle virtù, questo è indubbio, perché ogni creatura vivente le ha e ho delle caratteristiche orribili. Si, sono io e sono vero. Eccomi qui -.

RICONOSCERSI

Accogli dentro di te questi giudizi come se fossero bellissimi regali e, ora che li hai presi e fatti tuoi, rendili il tuo più grande punto di forza. La tua partenza.

Solo dopo aver accettato, con il cuore, ciò che sei o ciò che sembri puoi trasmutarlo a tuo favore. Non importa se è vero o se è solo la sciocca opinione di qualcuno. Tu sei più forte di ogni cosa e sei l’unico Dio guaritore al quale devi credere.

Vedi… se la tua anima ha voluto tu scoprissi queste caratteristiche un motivo c’è. Sarà difficile scoprire questo motivo, perché le stanze del nostro inconscio sono ampie e sconosciute, ma da qualche parte avevi questi semi che hanno germogliato fuori di te e a te si sono mostrati.

Chi dice queste cose? Le persone a te più care? Gente sconosciuta? O forse sei tu che, senza saperlo, le dici a te stesso e gli altri te le riportano soltanto? Quanto ti critichi nella tua paura?

DEVI PRENDERE QUESTI INGREDIENTI SE VUOI LAVORARLI

Come ripeto è difficile da capire per questo non ti rimane altro che superarle. Accettandole ti liberi e, nella liberazione, come un gabbiano che si innalza entusiasta nel cielo, puoi osservare tutto dall’alto divenendo padrone di te stesso. Ora puoi vedere chiaramente, non sei più uno schiavo e puoi scegliere.

Vuoi davvero cambiare? Sono giuste queste illazioni? Esistono? Si. No. Puoi decidere. Ma la bellezza che provi dentro ti permetterà di fare tutto. Non rispetti gli altri? Benissimo. Non rispettarli allora! Quanti problemi in meno. Non devi mica far loro del male, ti basta preoccuparti di meno del loro benessere. C’è un mucchio di gente che vive così e in gloria. Non vali nulla? E non valere! Mica abbiamo l’obbligo di valere qualcosa per forza! La libertà. Manipoli? Manipoliamo tutti, indistintamente, ognuno con i suoi mezzi. Tutti quanti. Ora lo sai. Non sei peggiore di altri. Rasserenati. Ecco l’accoglienza. Ma, aspetta, perché puoi andare oltre, ora.

Ora è tutto dentro di te e tu ne sei l’amministratore. Puoi vedere il tuo patrimonio. Adesso è facoltà tua se voler migliorare, evolvere e crescere personalmente oppure no. Sta a te decidere cosa voler di rimando. Se da parecchio leggi il mio blog saprai che più sei pieno d’amore e frequenze positive e più vibrerai connesso all’energia cosmica e riceverai meraviglia, altrimenti dovrai vedertela con i tuoi mostriciattoli. Ma non hai obblighi e, come ti ripeto, solo ora che hai compreso, solo ora che non hai più catene, solo ora che sei davvero te stesso puoi essere cosa vuoi.

Solo ora che sei uscito dalla bambagia puoi vedere il non-rispetto, il non-valere, la manipolazione e tutto il resto e puoi salire quel gradino ti farà essere ancora più bello di quello che eri.

Ti auguro il meglio.

Prosit!

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Chiamiamo a deporre Signor Virus

– Alzi la mano destra e giuri di dire la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità. Dica “lo giuro” –

– Lo giuro Signor Giudice –

– Bene Virus, a lei la parola, ci racconti i fatti –

– Ecco, Signor Giudice, a mio avviso mi sono state addossate colpe che non ho. Con questo non intendo dire di essere completamente innocente ed estraneo ai fatti ma essere il capro espiatorio di tutto mi sembra esagerato. Ora le spiego la mia visione. Ho causato un mucchio di malattie, evolvendomi e divenendo sempre più imbattibile, ma l’uomo è comunque riuscito a sconfiggermi anche perché, alla fine, sono un semplice aggregato molecolare che si impossessa di una cellula per riprodursi. Sono un parassita, in fondo, e non una bomba atomica –

– Si ma puoi fare davvero grandi danni –

– Mi lasci finire, la prego, Vostra Eccellenza. Lei ha ragione. Riesco ad introdurmi nell’apparato umano e mi moltiplico a volte così velocemente e sono così energico che gli anticorpi della mia vittima non riescono a debellarmi. In passato ho nuociuto ancora di più quando certe cure non esistevano e l’apparato immunitario si trovava senza aiuti. Ma è anche vero che non è colpa mia se un apparato immunitario è debole o non lavora bene ed è disorganizzato. Io seguo semplicemente la mia natura. Io e Batterio viviamo da quando è nata la vita, abbiamo diritto anche noi a stare su questo pianeta e, anzi, svolgiamo un lavoro molto importante e fondamentale nei confronti del rafforzamento dell’organismo e nei confronti dell’equilibrio del sistema tra sostanze utili e di scarto. Comunque, come le dicevo, sono pronto ad assumermi le mie responsabilità dei danni creati in passato o che ancora oggi posso creare con una semplice influenza –

– Vedi Virus, il fatto è che oggi, quella che causi, non è più una semplice influenza. Un tempo, quando si aveva l’influenza, si stava poco bene per qualche giorno e poi finiva tutto. Oggi si vomita, si ha una febbre altissima che non scende, dolori ovunque, si sta male un mese intero e, spesso, solo il Pronto Soccorso può essere valido –

– Ecco, Signor Giudice, è proprio qui che volevo arrivare. Mi permetta. La mia intelligenza è pari all’evoluzione del resto del tutto. E’ vero ch’io appartengo all’entità biologica più grande e numerosa del pianeta ed è anche vero che posso infettare ogni cosa ma i vostri corpi umani sono più malati, meno sani, insomma, io li vedo bene! Per non parlare delle aziende farmaceutiche che sono le prime a rendermi sempre più invulnerabile. Beh, ecco, avrà sentito anche lei la famosa citazione “un paziente guarito non ha più bisogno di essere curato“. Non parliamo poi dei medici. Oggi come oggi è sempre e solo colpa mia. È tremendamente svilente! Hai mal di pancia? È un Virus. Hai dolore ad una mano? È un Virus. Mal di testa da un mese? È un Virus. È sempre un Virus. Molto spesso, non sanno neanche loro che cosa si trovano davanti e allora generalizzano, danno sempre la colpa a me, tanto il paziente che ne sa… –

– Virus si rende conto delle illazioni che sta facendo? –

– Insigne Capo della Giuria, me ne rendo conto ma dovrò pur difendermi! E comunque, se questi tasti non devo toccarli mi si permetta di premerne altri. È mai possibile che l’umanità non si renda conto che qualsiasi tipo di Virus, che si impadronisce di un corpo, non lo fa mai senza un senso? –

– Cosa intende dire? –

– Beh, ecco, lei non mi crederà ma, la maggior parte delle volte che colpisco, sono stato richiamato dalla vittima stessa. È come se mi avesse voluto, cercato, immaginato e realizzato dentro di lei –

– Ma queste sono idiozie Virus! –

– Lei mi sta dando un potere che non ho Vostra Grazia. Mi sta dicendo che posso piegare il popolo in due al mio volere. In realtà, un essere microscopico come me, non può nulla contro l’infinito potere dell’essere umano creato a immagine e somiglianza di Dio! L’uomo non è solo corpo ma è soprattutto Spirito e io, vivendo nel microcosmo lo so bene, mi deve credere! Qua si parla di molecole, di mondi infinitamente piccoli. I miei! L’uomo non è così fragile, questo è da comprendere. E, nel tempo, illustri personaggi lo hanno affermato: Einstein, Tesla, Jung, Ippocrate. Vorrei raccontarle una storia. Durante il ‘600 mentre le persone venivano sterminate senza pietà dalla brutalità della peste, che è causata da un Batterio, ma io e Batterio ultimamente siamo sulla stessa barca e quindi intendo difendere anche lui, diciamo che glielo devo… un certo Isaac Newton passava le sue giornate in un prato, poco fuori il paese, seduto sotto ad un albero a riflettere e filosofare su alcuni concetti scientifici che aveva compreso. La gente gli moriva di fianco ma a lui non importava, era totalmente rapito dal suo mondo e, così facendo, non lasciava aperto l’accesso a Batterio. Una sua cara amica, invece, incredibilmente preoccupata e spaventata da quella epidemia, morì come molti proprio di peste. La peste la raggiunse perché lei le aprì la porta. Lei la fece entrare creandola dentro di sé e, una volta fatta entrare, ne ebbe paura. È la paura che uccide Signor Giudice! Non i Batteri o i Virus! È sempre la paura, qualsiasi malattia sia. Essa, di conseguenza, partorisce l’odio e il rancore, la tristezza e la rabbia. Queste emozioni induriscono i tessuti, il DNA si accorcia, modifica letteralmente la sua struttura. Io lo vedo e, mi è facile, a quel punto, sentirmi grande. Alcuni ormoni non vengono più emessi, o se ne ha un sovradosaggio, perché l’organismo va in tilt cercando di difendere e proteggere il corpo. Cercando persino di farlo guarire! Le mie condizioni preferite, si capisce. E io mio trovo qui perché, dopo tutto il mio parlare, volevo solo spiegare questo punto ma come posso provarlo? Ciò che dico è vero. Io so che molti scienziati lo hanno scoperto e lo hanno visto con i loro occhi ma lo tengono ancora nascosto. Sono piccolo, arrivo ovunque, e quello che le sto dicendo è la verità. È la paura che dovete arrestare. E spesso è lei il mio mandante. Signor Giudice, mi dia almeno il beneficio del dubbio! –

– Virus, ammetto che le tue considerazioni, pur sembrandomi utopie, sono molto interessanti ma non potrebbe essere che, il famoso Newton, semplicemente aveva un apparato immunitario più forte o non è venuto a contatto con il Batterio? –

– Quindi la sua è stata semplice fortuna. Battiamo su un punto inesistente e senza concretezza, su un concetto che non ha tangibilità, creato dall’uomo che non ha saputo spiegare cose più grandi di lui. Fortuna e Sfortuna sono così nate per mettere una toppa laddove, certe domande, non ottenevano risposte perchè immense –

– Magari è vero che mangiava in modo più sano –

– Allora ho ragione a dire che oggi i corpi sono più malati e deboli, visto che le aziende alimentari creano solo porcate in laboratorio. La società non permette di alimentarsi in modo sano perché, per fare questo, ci vuole tempo e il tempo scarseggia, bisogna lavorare e guadagnare e sfinirsi ma io che colpa ne ho in tutto questo? –

– E se allora si tenne lontano dal suo amico Batterio? –

– Di Grazia, mi consenta, ma lei non conosce Yersinia Pestis, così si chiama. Quello arriva dove vuole. Ai tempi di Newton i ratti e le pulci pullulavano come le stelle nel cielo. L’igiene scarseggiava per tutti, anche per i luminari della scienza. Era una condizione che chiunque pativa. Lei pensa forse che Dante Alighieri o Leonardo Da Vinci si lavavano tutti i giorni? Certo che no! Non era andando in un prato che ci si salvava, la peste arrivava ovunque –

– Eppure in molti non si sono ammalati –

– Già, come mai? Come le ripeto, Esimia Autorità, lei stenterà a credermi ma chi non si ammalava era chi non temeva la sconfitta. Potreste osservare al microscopio cosa accade al DNA e al sangue e a tutte le cellule di un essere umano quando egli ha paura! Io le vedo, torno a dirle! –

– O riescono a curarsi anche… –

– Ogni corpo è a sé. Nessuno è uguale ad un altro. Ogni individuo abbisogna della sua speciale cura ma è anche vero che tutti gli organismi si muovono allo stesso modo. Un’infezione è un’infezione per tutti. Non c’è un medicinale diverso per ognuno. Ci sono delle accortezze, dove medici lungimiranti e precisi giungono e attuano al fine di creare la cura migliore e più adatta a quel paziente. Si aggiunge quindi un medicinale in più, o si effettua un cambiamento qua e uno là, ma l’infezione è infezione per tutti. Tessuti arrossati, comparsa di pus, zona dolorante, etc… Una bronchite è una bronchite. Un foruncolo è un foruncolo. Il diabete è sempre il diabete. Ogni malattia ha i suoi stadi ma è “quella malattia”. Non si può basare tutto sul destino, se ne rende conto? Dov’è allora la prova certa e concreta che tanto la scienza va cercando? Il grande Paracelso, medico alchemico ch’ebbi modo di conoscere durante la prima metà del ‘500, diceva: “Guai a quel medico che cura il corpo senza prima aver curato la mente, giacché da essa tutto discende”. Nel ‘500, capisce? –

Il Giudice pronuncia la sentenza. All’imputato viene diminuita la pena in quanto obbligato a prender parte al reato.

Per approfondire il tema delle modifiche che il DNA subisce in base alle emozioni potete leggere l’Esperimento n°3 di questo articolo https://riccamente.blogspot.com/2012/01/gregg-braden-3-importanti-esperimenti.html

Forse, per comprendere meglio il messaggio di Virus, può tornarti utile leggere anche questo mio articolo “il dolore – l’indesiderato messaggero degli Dei”.

Prosit!

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San Tommaso – la Prova Inconfutabile prima di tutto

ANNI DI GUERRA TRA SCIENZA E SPIRITUALITA’

I vari saperi difficilmente si uniscono, bensì, sono quasi sempre in contrasto. Io, che amo le sfumature di grigio, anche se riconosco tasti in cui il bianco e il nero van cliccati, la penso a mio modo.

Chi era San Tommaso? Beh, io personalmente non l’ho mai conosciuto, ma essendo un personaggio citato spesso dai Testi Sacri, ho avuto modo di capire chi fosse.

Il baldo giovane, proveniente dalla Galilea, costantemente alla ricerca della verità, non è mai stato visto di buon occhio dalla Chiesa e nemmeno da chi ostenta una fede indissolubile nel potere della grande Energia Universale.

Saprete tutti che, Tommaso, uno dei dodici apostoli di Gesù, era quello che doveva “vedere prima di credere”, aveva bisogno della prova inconfutabile per dire – Sì, è vero – e questo và esattamente contro le filosofie spirituali che insegnano invece di “credere per poter vedere” come, tra l’altro, tante volte, ho detto io stessa.

Bene, oggi mi dilungherò in questo concetto ed essendo che, qui, sono a casa mia, vorrei dire come la intendo.

SAN TOMMASO – POLLICE SU O POLLICE GIU’?

In verità, perdonatemi, ma nessuno di noi può stabilire con certezza che San Tommaso sia esistito veramente ma non è questo l’importante. L’importante è il messaggio che la figura di San Tommaso, veritiera o meno, ci ha voluto insegnare. Un messaggio molto molto utile a mio avviso.

Non sono d’accordo con chi, per credere, deve sempre fare un esperimento e avere la prova che ciò sia davvero così, sono convinta che la fede sia seriamente cieca ma è anche vero che Gesù stesso disse – Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci… -.

La “prova” che si accomuna solitamente a Tommaso non è secondo me quella adatta. Vediamo se riesco a spiegarmi: una “prova” è un conto, ma “provare” invece è un altro. Cosa significa questo? Significa che ben poche possono essere le verità indiscutibili perché, a seconda dell’individuo, come diceva lo stesso Buddha – Tu provaci, se ti fa bene è la soluzione per te, altrimenti, per te non va bene. Non seguire per forza ciò che io dico -.

Mi batto solitamente contro l’ignoranza e la pigrizia. L’ignoranza e la pigrizia volute. Intendo quelle che ci fanno comportare come ebeti davanti ad una qualsiasi notizia senza appurare la sua veridicità. Ora voi sicuramente potrete dirmi che non abbiamo i mezzi per farlo o non siamo abbastanza competenti ma, porca miseria, ce ne sono di quelle che anche un bambino, se solo si fermasse a ragionare un attimo, capirebbe che non sono possibili o che, quanto meno, c’è qualcosa di strano, che stride, in tutto quel discorso.

Le notizie giungono a noi a ondate, come se fossero mode, tendenze, eppure accettiamo sempre tutto e nessuno mai a chiedersi – Ma come mai non si parla più di quella cosa là? E’ sparita? -. No, non è sparita, ma non la si nomina più e quindi non fa nemmeno più paura mentre un tempo terrorizzava persino.

Ma sto divagando. Non voglio aprire una guerra contro i mass media e contro i pesci lessi che li seguono a priori. Voglio parlare di San Tommaso.

COME? PERCHE’? DOVE? QUANDO? COSA?

Perché la cosa più importante che San Tommaso ci insegna, in realtà, non è quella di non credere ma quella di farsi una sola domanda: E’ POSSIBILE?

Ma, attenzione: nell’Universo, il numero di probabilità è… infinito! Oh già!

Siamo esseri umani e, come tali, siamo dotati di una ragione che nessun’altra specie vivente su questo pianeta ha. Ci sarà pure un motivo. E’ verissimo che, se si ha fede e se si vuole intraprendere una via spirituale, le cose non vanno chieste ma percepite. Non vanno sentite dal punto di vista materiale e mentale ma animico e sensoriale, ben poche sono le domande da porsi, però è anche vero che non possiamo convincerci di cazzate e andarle a raccontare ad altri come sacre parole o verità assolute.

Secondo me c’è un tempo per tutto. Per la mente se deve porre domande e per l’istinto per percepire. Il problema sta nell’emozione che si prova. Una domanda la si può porre in due modi: o con la semplice voglia della valutazione o con il dubbio intrinseco che risiede in noi e come una morsa ci attanaglia le viscere. Ecco. Questa è la differenza.

E’ un po’ come il giudizio. Si dice spesso – Non giudicare! -. Ma un belin! Io sono dotata di una mente e giudico eccome! E’ proprio grazie al Giudizio se la specie umana ha continuato ad esistere. Il giudizio sano, quello che ti fa dire: tra due bacche che trovi nel bosco “questa per me è buona, questa per me non è buona”. Si parla di discernimento. Il Giudizio insano invece è bene non averlo, sono d’accordo, fa più male che bene e non serve davvero a nulla, però occorre fare chiarezza. E questa chiarezza la chiamerei proprio: San Tommaso.

Si parla di forze oscure, potenti, grandi, che possono fare questo e quell’altro, si parla di anima, c’è chi dice che è dentro di noi come un fantasma, altri che dicono essere fuori di noi come una coscienza e… praticamente tu cosa fai? A seconda di chi ti capita di ascoltare, credi a quello che ti viene detto perché nessuno può davvero sapere che cosa sia in realtà l’anima nonostante molti studi, anche scientifici, hanno dichiarato la loro. Il fatto è che non importa che cosa davvero sia l’anima ma importa comprendere se può esserci davvero un qualcosa di simile assieme a me e cosa può fare? Fin dove può arrivare? Quando finisco io? Quando inizia lei? Domande alle quali, molto probabilmente, non riusciremo mai a dare delle risposte precise ma chiediamocelo per lo meno. Se anche decidiamo di affidarci totalmente… a cosa ci stiamo affidando? Questo ci aiuta a distinguere cosa siamo. Ci fa capire che esistiamo e questa è la cosa più importante. Concepire di ESISTERE.

Cogito ergo sum – (Cartesio)

SE TU SEI, DIMMI COSA SEI. NON ESSERE ALTRI

Io, con questo post, non intendo offendere nessuno. Molto probabilmente ci sarà anche chi è più evoluto e più istruito di me e sa dare una risposta a tutto ma continuerei a pensare, anche davanti a questo tuttologo, che non è la cosa principale.

Il dire – Voglio credere che sia così – è infatti diverso dal dire – Ah! Sì, ci credo! -. Nella prima versione abbiamo delle valutazioni, abbiamo sondato, abbiamo quindi poi potuto godere dei riscontri ottenuti e ora possiamo dire – Sì, io credo sia proprio così perché per me è così -. Nella seconda versione invece – Sì, ci credo – ci credi perché? Perché l’ha detto un altro? Perché così hai studiato? Perché così dice la maggior parte della gente?

Ci hanno educato dicendoci che è esistito un certo Gesù che ha fatto questo e quest’altro ma voi lo avete mai visto? Ci avete mai bevuto una birra assieme? Lo so bene che esistono prove archeologiche che attestano che… bla, bla, bla… ma io, sinceramente e umilmente, non posso AFFERMARE che Gesù sia esistito davvero, in carne e ossa, ne’ al contrario posso dire che sia tutta una favola. Ma, quello che posso dire, dopo aver valutato è: Caro Gesù, che tu sia esistito o meno poco importa, per me esisti. E molto probabilmente esisti anche come egregora e come forma-pensiero. Oggi sei quindi un’energia. Ma, al di là di questo, tutto quello che hai fatto e che hai detto, o ti hanno fatto fare e fatto dire, io lo trovo consono a me e intendo imitarti il più possibile.

L’ASTERISCO E IL SALTO

Ecco, secondo me San Tommaso è una specie di asterisco. E’ l’asterisco che fa porre l’attenzione, che segnala le vie di mezzo, le sfumature di grigio tra le quali l’assolutismo e l’estremismo non trovano posto e sono visti come un’esagerazione e, l’esagerazione, non va’ mai bene. La fede dev’essere assoluta, non lo discuto, ma devo sapere a cosa mi riferisco quando intendo accettare il famoso – Sia fatta la tua volontà – perché non devo confondere l’accettazione con la repressione o la sopportazione altrimenti mi creo un danno irreparabile porcaccia di quella pupazza!

Gesù ammonisce San Tommaso dicendogli – Poiché mi hai veduto, hai creduto: beati coloro che non videro e tuttavia credettero! – perché infatti, neanche gli scienziati, sono, a mio avviso, nella ragione più totale, ossia coloro che sempre hanno bisogno di “provare per credere”.

Il comportamento di Tommaso non va’ ne’ osannato, ne’ redarguito, occorre semplicemente ricordarsi che c’è. Che, guarda caso, è stato inserito all’interno di un Testo Sacro e un motivo ci dovrà pur essere. A qualcosa serve e non è solo il capire di doverlo eliminare per credere ciecamente. La figura di San Tommaso è sottile, appare al momento giusto, quasi aggraziata nella sua diffidenza proprio per dar modo a Gesù di rispondere a tono. Ecco quindi il nostro poter possedere l’una e l’altra cosa. Tanta manna. Dobbiamo cogliere il messaggio di TUTTO quello che rappresenta.

Se queste cose sono state scritte, da chi ne sapeva forse più di noi, c’è un motivo. Non dobbiamo commettere l’errore di leggere quello che dice San Tommaso e pensare “ma tanto è solo un idiota, sentiamo cosa risponde invece Gesù”.

Perché Tommaso, nonostante il suo esprimersi talvolta impetuoso, è proprio colui che, con tutti i suoi errori e suoi rocamboleschi rimbalzi, ci conduce alla possibilità di “credere per vedere”.

Prosit!

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Il mio Intuito arriva prima… prima di Tutto

Prima anche della verità.

La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è una serva fedele. Noi abbiamo creato una società che onora la servitù e ha dimenticato i doni – (A. Einstein)

Mi sono un po’ stancata sì. E penso di parlare a nome di un popolo consapevole.

Mi sono stancata di quelle persone che non sono in grado di affrontare le conseguenze dei loro stessi gesti.

Mi sono stancata di quelli che piuttosto che prendersi la responsabilità delle loro azioni trovano più semplice e comodo infangare te, il tuo Intuito, il tuo sentire e, spesso, lo fanno anche maltrattandoti, aggredendoti.

Si sa… l’attacco spesso è la migliore difesa. Cercare di annientare colui che ti è nemico in quel mentre, che ti ha scoperto, ti ha spogliato e ora ti senti debole. Ma non è così che funziona.

Si sentono in grado di attaccare con violenza perchè ciò che dici non è dimostrabile ma qui non si parla del furto di un portafoglio e nemmeno intendo raccontare di determinate occasioni in cui ci si comporta in un modo piuttosto che in un altro a causa di imbarazzo o chissà cosa…

Oggi vorrei parlare del mio Intuito che non è migliore di quello degli altri; è solo ascoltato.

Purtroppo, e il purtroppo lo dico per chi mi è attorno, lui non ha mai sbagliato.

Se il tuo sesto senso ti manda segnali, fidati, lui ha già capito tutto prima di te, ascoltalo, lo ringrazierai – (M. Bertuzzo)

E’ stato confuso a volte, questo sì, e ho fatto tutto io, lo ammetto. Ma quando di inquinamento riesce a non riceverne, rimane puro, cristallino, limpido e… lampante. Molto leggibile.

E’ quando invece lo scambio con le paure che non lo comprendo. Quando lo copro di preoccupazioni che non lo vedo. Quando lo maschero con i timori, con la rabbia, con il fastidio, che diventa offuscato ma, altrimenti, è perfetto, senza errori, senza sbavature.

E quando è così incontrovertibile, m’infastidisce molto venga attaccato da chi vuole farmi cambiare opinione solo perché non è in grado di ammettere la propria colpa e soprattutto non è in grado, o non ha voglia, di rimediare.

Quell’arroganza mista all’accidia mi disturba fino quasi a nausearmi.

Stai mettendo in dubbio uno dei miei più grandi poteri a causa dei tuoi stupidi demoni. Vatti a combattere i tuoi mostri da qualche altra parte senza infangare la mia Magia e il sentire del mio Se’ Superiore.

Vi sembro esagerata e boriosa? Una che se la crede troppo? Beh… sbagliate. Come ripeto, questo incredibile e potente potere, lo avete anche voi e non dovete permettere a nessuno, nemmeno a chi dice di conoscervi benissimo, di metterlo in dubbio. E’ una delle più grandi forze che possediamo. E’ grazie a lui che possiamo essere magici, è grazie a lui che possiamo salvarci dalle situazioni, che possiamo porre attenzione.

Lo abbiamo addirittura più energico degli animali, noi che tanto amiamo i gatti e i lupi e i rapaci; ma non lo ascoltiamo, come se fosse impossibile che una cosa invisibile e impalpabile possa avere ragione e, molto spesso, non solo non lo ascoltiamo perché la vita che conduciamo ci impedisce di fidarci ciecamente di noi stessi, ma spesso non gli badiamo proprio perché decidiamo di essere vittime di altri che, in qualche modo e per qualche strambo motivo, in quel momento, consideriamo più autorevoli di noi. Può essere un marito, un collega, un amico, uno sconosciuto, chiunque. Per qualche strano e inspiegabile motivo, in quel frangente, ne siamo succubi e non ci ribelliamo.

A ribellarsi però è lui, il nostro Intuito, che dentro inizia a scalpitare, ce ne accorgiamo, inizia ad urlare e a sbattere di qua e di là ma noi… si pensa di sbagliare.

L’intuito vede sempre un attimo prima degli occhi e non sbaglia mai! – (Cit.)

Perché niente è più intuitivo del Cuore in noi. Ricordatevi sempre che la Mente … mente (verbo)! Appunto!

E’ la pelle a non sbagliare, è il nostro petto, sono i tessuti interni che si stropicciano o si distendono a seconda della sensazione. Movimenti che non possiamo comandare. E’ qualcosa che va oltre la mente, più su, e più dentro.

Contro l’Intuito, la razionalità e la logica, non possono nulla anche se utili in molte altre circostanze.

L’intuito non mente allorché ci bisbiglia “tu non sei polvere, tu sei magia!” – (Cit.)

E allora, a quelli che mi dicono – Tu non puoi sapere cosa c’è dentro di me! – rispondo – Vero! Io non posso sentire cos’hai dentro, ma posso percepire cos’ho dentro io. E quei sottili legami di frequenze che ci uniscono in questo istante, mi riportano esattamente ciò che provi tu. Si parla di connessione. Vuoi forse saperne anche più di lei? -.

Si tratta di riflesso. Di sensazione. Di collegamento energetico. Vogliamo smontare tutto questo, compreso leggi scientifiche e sensitive, conosciute da millenni, solo perché tu devi difendere la tua coscienza imbrattata? Orsù!

Prima di essere corpi siamo energia.

Prima di avere un’anima, siamo un’anima.

Prima di essere umani, siamo molto… molto di più.

Anche questo è: Amore per se stessi.

E’ una Crescita, è saper crescere. E’ un’elevazione spirituale e non è bello venga contrariata. E’ umiliante.

Imparare ad ascoltare il proprio Intuito significa maturare oltre che amarsi e, nonostante tutti gli errori che ancora posso fare, non cambierò percorso.

Uh! Che articolo stizzito ho scritto! Eeeeh… mi arrabbio anch’io a volte… ooooooh-yes!

Prosit!

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