Anche il Mare è Strafelice!

Il Mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e… (Zucchero)

Perché quando è impetuoso non ha bisogno di chiedere nulla.

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Vi siete mai accorti che quando vediamo il mare agitato, spaventoso a volte e minaccioso usiamo dire di lui – Il mare è arrabbiato oggi -. Bhè si, sicuramente ve ne siete resi conto ma ho sempre riflettuto su una visione un po’ diversa dal solito e mi piaceva esporla.

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E se questo mare fosse invece strafelice?

E’ difficile vederla così. Quella sua tinta color del fango, quelle onde violente che si scagliano contro i massi. Contro le balaustre. Quella sua irruenza.

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Ma non potrebbe essere gioia pura?

Non potrebbero quegli schizzi innalzarsi verso il cielo per entusiasmo? Per vita?

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Le nostre imbarcazioni però si sfracellano, i nostri uomini possono affogare in quelle acque burrascose, oppure non possono compiere il loro lavoro. Quella veemenza, quella furia che tutto distrugge senza pietà.

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Che bagna dove per noi non dovrebbe. Dove noi vediamo il limite. Dove noi vediamo la devastazione.

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Ma il mare può avere limiti nella sua incredibile energia? In quelle gocce argentate che si presentano al sole e giocano con il vento. In quei balzi virtuosi che si espandono nell’aria.

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Che a noi intimoriscono. In quelle stalagmiti schiumose ce ci obbligano ad alzare gli occhi al cielo.

E’ bello il mare calmo, colui che non disturba. Che si fa descrivere con liriche e poesie. Che sta fermo a luccicare e brilla, che è quasi difficile ammirare nel suo metallico color acciaio. Rapisce gli sguardi e gli animi quando invece è blu intenso. E anche il cielo attorno a lui è solitamente più celeste. Ci permette di sognare, di immaginare i suoi nobili abissi e cosa può nascondere al di là del suo orizzonte. Allora, e solo allora, lo apprezziamo un po’ di più.

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Ma un bambino, così come la nostra anima, come la nostra parte più intrinseca, quando piange non lo fa con discrezione, quando ride, quando gioca emana tutta la sua passione più forte che può.

Quando piove diciamo che – C’è “brutto” tempo – o chiamiamo quel giorno – …di “maltempo” -. Perché? L’acqua è energia. La pioggia feconda la Terra, senza di essa non ci sarebbe la vita. Ma quello scrosciare contro i nostri vetri, quei fiumi che s’ingrandiscono a dismisura, quei… quei disastri, no, non è certo piacevole…

Ma a tutto c’è un limite, esistono le sfumature.

E uscire dancing in the rain e aprire la bocca rivolta al cielo lasciando che le gocce ci bagnino il viso.

Possiamo quindi cambiare il nostro modo di pensare? Avere altre vedute oltre a quelle ovvie e che sempre ci hanno insegnato? Provare a vedere il bello anche dove ci pare impossibile? Penso di si e penso che questi possono essere esempi per un buon allenamento. Anche se forse un po’ difficoltosi.

Queste belle immagini parlano da sole.

Questo ci insegna a capire come siano radicate in noi alcune diagnosi fatte da chi ci ha preceduto e ci ha esposto. Spesso, nemmeno ci soffermiamo a pensare se sono vere. Se sono proprio così.

E se ciò che davano per impossibile fosse invece possibile?

I nostri genitori, vittime anch’essi, e forse vittime è anche un termine un po’ esagerato, ma possono averci inculcato analisi errate? Dove forse è stato irrealizzabile per loro o per i genitori di essi a loro volta.

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Forse si, forse potrebbe essere accaduto. E noi tastiamo, proviamo ad esaminare se è reale. Lasciandoci cullare da quelli che sono sempre stati definiti miraggi…

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Perché anche il mare può essere pazzo di felicità.

E penso possa essere un buon allenamento questo, anche se duro, per imparare a vedere in un’ottica diversa, volta al positivo.

Prosit!

P.S = Ringrazio di cuore Andrea Casalino ma soprattutto il mio caro amico, fotografo per passione, Ppm (Pietro Mario Pala) per le splendide immagini, da loro realizzate, che mi hanno imprestato per arricchire questo articolo. Alcuni dei borghi più belli della mia Liguria accettano l’impeto del mare.

La Crema dolce ai Mandarini

La pianta di Mandarini (Citrus reticulata), dietro casa di zia, che nonno con devozione curava così come tutto l’orto, in questo periodo, è piegata dal peso dei frutti accesi da quell’arancio vivo che li contraddistingue.

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Il loro profumo si mescola all’aria e allappa le narici per divenire ogni giorno sempre più dolce e più intenso come il loro sapore. Alcuni, davvero troppi, cadono a terra scoppiando nel loro liquido appiccicoso e rimangono lì, ad aspettare di essere beccati dalle galline che il nonno, e oggi la zia, ogni giorno faceva uscire dal pollaio. E’ davvero un peccato sprecare questo ben di Dio, voglio dire, i pennuti hanno tutto il cibo che desiderano anche se qualche Mandarino glielo lascio volentieri, ma nemmeno si può noi mangiare ogni giorno Mandarini su Mandarini tralasciando Mele e Cachi.

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E si, ci sono anche loro. E allora ci si inventa torte, marmellate, macedonie anche se, con il freddo inverno, probabilmente sono meno gradite. La mia idea, è stata quella di creare una crema al Mandarino, chiamato in realtà Esperidio, buona da gustare anche calda che, premetto, richiederebbe all’ultimo l’aggiunta di un liquore agli agrumi per renderla più “seria”. Io non l’ho messo, proponendola così più adatta anche ai piccini. E non ho nemmeno messo lo zucchero bianco usando, al suo posto, zucchero biologico di canna in quantità un pò più abbondante e miele. Anche la farina, che la ricetta voleva bianca e di tipo 00, è stata sostituita con un mix di semi-integrale e biologica. Questi ovviamente sono solo consigli personali lanciando un’occhiata ad un’alimentazione sana, ognuno poi la trasforma come meglio crede, aggiungendo o eliminando ingredienti e quindi inventando ricette sempre nuove. Le dosi e le spiegazioni che vi riporto qui appartengono alla ricetta originale, starà a voi modificarla eventualmente. Ve ne verrà una quantità tale (immaginate un piatto fondo pieno) adatta a farcire una torta ma è squisita da assaporare assieme a biscotti, crustoli o paste secche, frutta, oppure, tenetelo a mente per il prossimo anno, con il Pandoro.

Ingredienti:

  • 350 ml di succo di Mandarini biologici
  • 120 ml di acqua
  • la buccia grattugiata di 3 Mandarini (i miei non erano enormi ma nemmeno piccolissimi)
  • 120 gr. di zucchero (se di canna 150 più un cucchiaio abbondante di miele)
  • 35 gr di farina (o 40 più ne mettete e più diventerà densa, non consiglio quella completamente integrale ma va a gusti)
  • 3 tuorli d’uovo (io ne ho messi 4 in quanto le galline di nonno stavolta si son sprecate)
  • e come dicevo, per chi vuole, un bicchierino di liquore tipo Mandarinetto o all’Arancia.

Nell’acqua, in un pentolino, ho messo le scorze grattugiate (senza grattate la parte bianca) e l’ho portata ad ebollizione per poi spegnere il fuoco e lasciarla riposare.

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Vedrete che diventerà arancione impregnandosi bene dell’aroma delle bucce. Nel mentre ho spremuto i mandarini fino ad ottenere la quantità di succo desiderata.

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In una terrina ho mescolato i tuorli con lo zucchero e, una volta ottenuto un impasto omogeneo e spumoso, ho aggiunto la farina poco per volta.

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Ho mescolato bene con la frusta e ho aggiunto il composto all’acqua che, intanto, si era raffreddata. Continuando a girare con un cucchiaio di legno ho riacceso il fuoco, basso, e ho iniziato a versare lentamente il succo. Una volta aggiunto completamente ho continuato a mescolare fino all’ebollizione. Ho fatto quindi cuocere per due minuti… et voilà. La crema era bella e pronta. Ancora calda, l’ho versata in un piatto fondo e guarnita.

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Avrò impiegato mezz’ora in tutto per realizzare una ricetta sana, colorata e davvero buona! Pensate che il Mandarino è un dono davvero eccezionale. Ricco di vit. C che previene raffreddori e malanni invernali, contiene anche tanti sali minerali e tante fibre che aiutano l’intestino. Inoltre favorisce il sonno e disintossica il sangue. Ha davvero tantissime proprietà benefiche! E lo sapevano bene in Cina, paese che si pensa essere la terra madre di questo frutto, fin dai tempi più antichi. Un frutto che infatti, nel 1828, quando per la prima volta giunse in Europa, lo si chiamò Mandarino in segno di elogio dei più importanti capi cinesi, i “Mandarini” appunto, che vestivano con abiti arancioni. Con un pò di fantasia e l’aiuto di Madre Natura, si possono creare sempre tantissimi piatti differenti senza sprecare nulla ne’ annoiarci. E facendoci del bene.

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Nel mio personale caso inoltre, ho ricordato parecchio mio nonno ed è stato emozionante realizzare qualcosa di goloso grazie ai frutti di una pianta che, per anni, lui ha mantenuto sana e robusta. A questo punto non mi rimane altro che augurarvi, buon appetito e…. come sempre

Prosit!

L’Importanza del PH Sanguigno – Troppo Sottovalutato

MANTENERE IL SUO GIUSTO VALORE CON L’ALIMENTAZIONE

In fisiologia, il sangue, è considerato un tessuto (tra i connettivi per la precisione) anche se allo stato liquido. Sappiamo tutti che, passando nel nostro organismo, ha la capacità di trasportare le sostanze trasformate utili e riportare via quelle di scarto attraverso un movimento perpetuo che è la circolazione sanguigna. purificare-il-sangueIn pratica nutre e pulisce il nostro corpo. Da qui diventa ovvio capire che più un sangue è pulito e mantenuto nei suoi giusti valori più potrà eseguire un ottimo lavoro, al contrario, se è sporco perché intossicato da diversi fattori, automaticamente tutto il nostro organismo ne subirà le conseguenze. Un valore molto importante del sangue, purtroppo poche volte considerato, è il suo PH. Il pH è la misurazione di acidità o di basicità di un liquido o meglio di una soluzione acquosa. Tutto in natura ha un suo pH e se questa misurazione è sballata in riferimento al soggetto, nello stesso soggetto vengono a causarsi seri problemi. Anche la televisione, parlando di detergenti, ci spiega che se la nostra pelle ha un pH di 5.5 (in realtà varia da individuo a individuo da circa 4.5 a 5.6), è bene utilizzare prodotti adatti a questo pH e quindi non troppo più acidi, non troppo più basici o alcalini. ph-scaslePossiamo dire che la scala di misurazione del ph va da 0 a 14, per cui, la sua metà è 7. Da 0 a 7 sarà considerata l’acidità mentre da 7 a 14 la basicità. Noterete già come la nostra pelle è quindi leggermente acida. Scusate quest’introduzione noiosa ma era per definire bene di cosa stavo parlando. Ora, mentre il pH della nostra pelle è appunto intorno al 5.5 (manteniamo questo valore) dovete sapere che quello del sangue è invece all’incirca di 7.41. Più o meno. Leggermente basico. Tenendo conto della differenza tra sangue arterioso “pulito” e sangue venoso “che trasporta sostanze di rifiuto”. Mantenendo il valore del sangue intorno a 7.41 ecco che ci ritroveremo con un sangue ottimo che nutrirà e pulirà tutti gli altri tessuti del nostro corpo. Al di sotto del 7.35 o al di sopra del 7.45 inizieranno ad esserci problemi perché un sangue troppo acido inacidisce il corpo mentre quello troppo basico avrà un’azione caustica nei confronti dei nostri tessuti. Teniamo conto che molto spesso, se non stiamo bene, se siamo sotto stress o se dobbiamo prendere medicinali è normale che i nostri valori si alzeranno o si abbasseranno ma nessun problema, possono tornare normali senza allarmismo. Come fare a tenere un valore del pH adeguato però? E’ semplice. Un grande aiuto ci può arrivare dall’alimentazione. alimenti-bio11Come vi dicevo prima, tutto in natura ha un suo pH per cui anche gli alimenti. Naturali ovviamente. Potrete anche parlarne con il vostro medico ed eventualmente richiedere la voce pH nelle analisi del sangue (che è un vostro diritto!). Un pH sballato, a lungo andare, può degenerare le cellule e causare seri disturbi. L’iperacidità ad esempio porta a malesseri gastrointestinali come bruciori di stomaco o gastrite o calcoli. Sulla pelle possono apparire eczemi, seborrea, iperidrosi. Persino l’irritabilità, l’ansia o le cefalee sono riconducibili a un sangue troppo acido. Altri disturbi invece li avremo in caso di troppa basicità sanguigna. E quindi quali sono gli alimenti più acidificanti e che perciò rendono il nostro sangue più acido o più alcalinizzanti che invece lo rendono più alcalino? Scopriamoli.

ALIMENTI ACIDIFICANTI: carne, pesce, formaggi, cereali, grassi animali, tuorlo d’uovo, frutti di mare, aceto, zucchero bianco, caffè, tè, arachidi, bevande gassate, etc, etc… per non parlare degli additivi acidificanti per conservare gli alimenti. Persino alcuni frutti sono acidificanti come le fragole, i mirtilli e le prugne.

ALIMENTI ALCALINIZZANTI: legumi tranne lenticchie e fagioli, patate, alcuni tipi di latte, mandorle, carote, albicocche, insalata, uva e persino gli agrumi come il limone che pur essendo acido, la sua acidità, a contatto della nostra saliva diventa basica anzi, alcalinizzante.

Nessuno dei due tipi è “bravo” o “cattivo” bisogna solo cercare di mangiare in modo vario e soprattutto cercare di scegliere all’occorrenza l’alimento più adatto. Diciamo che, nella norma, la maggior parte della popolazione, soprattutto occidentale, soffre più di disturbi causati dall’acidità anche perché sono più i cibi acidificanti e questi cibi sono per noi all’ordine del giorno ma questo non vuol dire che non debbano essere mangiati. Ci sono poi anche dei cibi che sono definiti NEUTRI come gli oli, lo zucchero di canna e il miele grezzo che non vanno a intaccare alcun valore. Forse questo post vi sarà risultato noioso ma so che è molto utile conoscere queste cose e mi faceva piacere dirvele. Una dieta un po’ diversa dal solito. Un regime alimentare. Di seguito vi riporto a una tabella molto completa se volete saperne di più.

http://www.vitadidonna.it/alimentazione/alimenti/alimenti-alcalinizzanti-tabelle-cibi-acidi-e-alcalini.html

Prosit!

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