Conoscete Bernardo Stamateas?
Bernardo Stamateas è un mio idolo e lo è divenuto immediatamente il giorno in cui in libreria comprai un libro scritto da un autore, all’epoca a me sconosciuto. Quell’autore era lui e il libro s’intitolava “E’ facile liberarsi dei ROMPIPALLE se sai come farlo”, Casa Editrice Corbaccio.
Stamateas è uno psicologo e life-coach argentino che ha seguito e aiuta tutt’ora persone nel mondo ottenendo grandi risultati. In questo libro, divenuto presto un best seller, egli spiega come vaccinarsi dalla gente che ci complica la vita ed eliminare dalla nostra esistenza le persone che lui definisce “tossiche”.
Prende come tipologie, diverse personalità nocive: il manipolatore, l’invidioso, l’aggressivo, l’orgoglioso, il capo autoritario, il lagnoso, il falso… tutti caratteri con i quali è difficile andare d’accordo ma che soprattutto, in sordina e maliziosamente, ti obbligano a comportarti e a rispondere contro la tua natura e quindi a soffocare le tue emozioni, a trattenere i tuoi impulsi e ad ingoiare quotidianamente rabbia, paura, dispiacere e frustrazione. Persone che puoi incontrare ogni giorno nel tuo cammino o che addirittura convivono con te e ti logorano la vita senza che neanche tu te ne accorgi. Gli esempi che lui cita sono diversi ma oggi vorrei focalizzare il mio discorso su una personalità particolare e ben distinta: quella dell’aggressore verbale.
Scelgo questa personalità perché desidero collegarla ad un altro tema che mi viene suggerito da Derren Brown, illusionista, mentalista e ipnotista britannico il quale forse alcuni di voi possono non prendere sul serio ma ciò di cui parlerò oggi è reale e fondato su basi psicologiche e sociologiche studiate ed approvate.
L’aggressore verbale è innanzi tutto una persona complicata che cerca di ostacolare chi ha davanti. Le sue risposte taglienti, che fanno male, sono il suo attacco preferito. Oggi non mi soffermerò a spiegarvi il perché nasce in lui questo bisogno ma così è. Trova soddisfazione a offendere e sminuire. – Forza pezzo di idiota! Muoviti, è verde! – può dire un automobilista ad un altro. E’ spesso di cattivo umore e sempre propenso a rispondere – No! -. Le sue armi principali sono: le offese, il disprezzo, le urla, il sarcasmo, l’autorevolezza e l’irascibilità. Tutte doti che incitano alla guerra oppure che inibiscono in modo deleterio. Dipende da chi si trovano davanti, fatto stà che, non permettono ad una vita sana e serena di germogliare.
La maggior parte delle volte, è difficile riuscire a cambiare un rompipalle, di qualsiasi genere sia per cui, dovremmo noi, imparare a non lasciarci ferire da questi individui ne’ tanto meno assecondare il loro modo di fare, perché vedi, molto spesso, queste sue sparate, possono portare ad un’aggressione anche fisica e non solo teorica che è assolutamente bene evitare. Come quella verbale d’altronde. Ma come fare? Sembra impossibile e pauroso, in realtà è davvero semplice e i due professionisti che ho citato prima ce lo spiegano bene anche se, in principio, tutto può sembrare stupido e assurdo. La cosa migliore da fare è rispondere in maniera incoerente e senza importanza. Facciamo un esempio:
l’aggressore verbale ti dice – Quante c_ _ _ _ di volte ti ho detto di non toccare la mia roba! –
tu dovrai rispondere – Rosso di sera bel tempo si spera! –
lui – E questo che c _ _ _ _ c’entra?! –
tu – Pensaci su e lo capirai –
e te ne vai da lui, ti allontani. In realtà lui non deve capire proprio nulla ma tu hai bloccato l’aggressione donando al tuo assalitore destabilizzazione.
Sarà l’energia a fare tutto. Usa un tono calmo, pacato e senza accento. Non dovrai essere spocchioso, ne’ ironico, ne’ severo, semplicemente normale. Non perdere la calma, non distanziarti dal tuo obiettivo, quindi non offenderti e focalizzati su te stesso. Nessuno ha il diritto di offenderti e dovrai, grazie a questo fattore energetico, far capire al tuo avversario che deve portarti rispetto. A Derren Brown è accaduto addirittura di evitare una rissa. Una sera, stava passeggiando tranquillamente per una via poco popolata in un sobborgo di Londra quando ad un certo punto, da un pub, uscì un ragazzo che aveva bevuto parecchio e aveva una gran voglia di attaccare briga.
Senza farlo apposta, a Derren, caddero gli occhi su quel giovane traballante e bastò quello sguardo quasi impercettibile a far arrabbiare il ragazzo che subito lo aggredì verbalmente gridandogli – Che cos’hai da guardare eh?! Cosa vuoi?! -. Fortunatamente Derren, ebbe la risposta pronta per evitare il peggio e, osservando l’altro con fare umile e serio, gli disse – Il muro di casa mia è troppo basso -. Immediatamente l’ubriaco aggrottò le sopracciglia (segno di incomprensione che equivale a destabilizzazione) ma poi, ripresosi, continuò – Che hai detto?! -, il mentalista, sempre calmo e rispettoso ripetè – Il muro di casa mia è troppo basso… ed è un problema… -. Quasi come a dire ( – ti prego, aiutami, ho bisogno – ). Il giovane fece un lieve scatto con la testa all’indietro. Allora aveva capito bene. Ma cosa c’entrava? Gli stava chiedendo cos’aveva da guardare e lui si mette a tirare fuori la storia del muro? Boh? Insomma, per farvela in breve, alla fine il ragazzo alticcio trovò in Derren un confessore e la serata finì che se prima voleva prenderlo a botte, subito dopo era lì che gli raccontava tutta la sua vita e gli spiegava piangendo che si era lasciato con la fidanzata. Derren fece centro, fece anche un’opera buona se vogliamo ma, soprattutto, riuscì ad evitare una mezza tragedia. In questo caso però non si parla di un aggressore verbale perché quel giovane, quella sera, ha solo rivelato gli effetti dell’alcool. Il sistema però ha funzionato ugualmente. Lo scopo dell’aggressore verbale è quello di utilizzare la violenza per penetrare nella tua intimità e divenire così padrone della tua mente e delle tue emozioni. Trova gioia nell’averti in pugno grazie alla sua arroganza. Un po’ come una mamma che, per paura, con il proprio figlio si comporta in modo troppo severo, divenendo insolente. Sono persone che possono partecipare costantemente alla nostra vita. Probabilmente persone verso le quali proviamo anche affetto ma che, in un modo o nell’altro, ci costringono a fare con la loro impetuosa autorità, ciò che vogliono loro e non dobbiamo permetterglielo. Lo fanno soprattutto per delle loro insicurezze di fondo ma questo non significa che noi dobbiamo rinunciare alla nostra libertà d’animo. Inoltre, è bene insegnare a loro che possono ugualmente ottenere quello che desiderano con mezzi più umani, rendendosi conto di stare meglio essi stessi e, con questo strumento in mano, lo possiamo fare. Naturalmente, nelle varie tipologie di aggressione, ci sono diversi stadi e ognuno di loro dovrà avere il risultato più consono. Ma per quelle che vedono come protagonista una persona che tende a rivolgersi a te con tono duro, autoritario, volgare, arrogante o anche solo petulante, puoi provare questa tecnica. A risentirci con… il prossimo rompipalle!
Prosit!
photo catturaclienti.it – lifestyle.tiscali.it – macrolibrarsi.it – memegenerator.net – miguelangeldiaz.net – telegraph.co.uk – eugeniocredidio.com
Ok figo.. ma dimmi come si evitano i burocrati? quelli che abusano di una finta posizione di dominanza per rovinarti la vita nell’immediato e nel futuro, perché ci sono due strade o contesti subito (con le difficoltà del caso) oppure tralasci, cosa che farà valere il concetto di silenzio assenso….
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Capisco bene cosa intendi ma la tua domanda porta a un dialogo e il caso, che sicuramente è soggettivo, mi fa preferire come strada quella della mail. Vengo a cercarla sul tuo blog.
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Ma…ne incontro molto pochi….evidentemente mi evitano 😂😂😂
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Vai a capire perchè questo commento era negli spam… bhà… ti chiedo scusa, meno male che ogni tanto mi ricordo di andarli a controllare. Comunque buon per te perchè sono davvero poco, poco simpatici 🙂 Speriamo continuino ad evitarti! Un bacione.
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